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Le nuove tecnologie nei contesti educativi: materiali, finalità e implicazioni a

Proponente: L.S. Sica, Università di Napoli Federico II

Discussant: M.B. Ligorio, Università di Bari

Descrizione del simposio.

La confluenza dell'utilizzo delle nuove tecnologie nell'ambito educativo è ormai un processo iniziato da anni e in corso di espansione. La sua applicazione, tuttavia, non procede sempre in maniera lineare, per molteplici motivi legati non soltanto all'effettiva applicabilità delle tecnologie all'interno dei contesti- classe, ma anche in funzione di una ricerca sempre crescente che ne evidenzia peculiarità, opportunità, limiti e risorse. E, proprio per questo, il tema è di grande attualità e anche di una certa delicatezza rispetto alla riflessione sul bisogno di integrare psicologia dello sviluppo, psicologia dell'educazione, competenze digitali e prassi pedagogiche all'interno di una proposta coerente e complessa. Una proposta, cioè, che tenga conto non soltanto dello strumento tecnologico in sé, ma anche e soprattutto del contesto di utilizzo (scuola/casa, utilizzo individuale/di gruppo, etc.), degli obiettivi educativi/formativi cui esso è preposto, degli utenti (insegnanti/allievi/genitori); in altri termini, dell'ambito psico-sociale più ampio per il quale è ideato e costruito, nonché delle dinamiche interattive di influenza reciproca tra strumenti e utenti (child computer interaction, Markopoulos, Read, Hoÿsniemi, MacFarlane, 2007).

Il presente simposio, all’interno di una matrice socio-costruttivista, si propone come primo obiettivo, di raccontare esperienze di ricerca mosse proprio dall'intento di ideare, progettare, testare ed implementare tecnologie innovative nei contesti educativi. Un secondo obiettivo del simposio è di discernere e analizzare le diverse tipologie di materiali che confluiscono nell'ampia definizione di "nuove tecnologie", che in realtà risultano differenziate sia nelle modalità di utilizzo che nelle implicazioni applicative e relazionali. Con tale duplice obiettivo, dunque, il simposio raccoglie tre contributi provenienti da una medesima area di ricerca, ma calata in contesti differenti (formazione degli insegnanti e potenziamento della creatività digitale; ideazione di materiali tangibili tecnologicamente potenziati per la scuola primaria; utilizzo della robotica educativa per promuovere l'apprendimento nelle scuole medie inferiori) e nutrita dalla confluenza di team di lavoro ibridi derivanti da partnership nazionali (Progetti PON) o europee (Progetti ERASMUS).

35 SIMPOSIO 1.4 -Prima comunicazione:

IL PROGETTO DOCENT: ACCETTAZIONE E FORMAZIONE DEI DOCENTI RIGUARDO LE NUOVE TECNOLOGIE

Michela Ponticorvo, Luigia Simona Sica

Università di Napoli Federico II, Dipartimento di Studi Umanistici

Introduzione:Una scuola in continuo cambiamento richiede ai docenti un percorso di formazione e aggiornamento parimenti dinamico, al cui interno sia dedicato uno spazio alle nuove tecnologie.

Infatti i materiali didattici stanno vivendo una radicale trasformazione sotto la spinta delle tecnologie ICT ed è importante che questi strumenti innovativi siano inseriti nei percorsi didattici.

Per far sì che questo avvenga, una necessaria premessa è che i docenti accettino le nuove tecnologie come strumenti efficaci e che abbiano l’auto-percezione di poter integrare tali strumenti nel proprio progetto educativo.

In questo contributo introduciamo uno studio preliminare del progetto DoCENT, finanziato dalla Comunità Europea per il programma Erasmus + e dedicato alla formazione dei docenti sull’uso creativo degli strumenti tecnologici, soffermandoci sull’accettazione da parte dei docenti delle nuove tecnologie, all’interno delle cornici di riferimento fornite dai modelli Technological pedagogical content knowledge (TPACK), Technological acceptance model e Unified Theory of Acceptance and Use of Technology (UTAUT) framework.

Metodo: Lo studio preliminare ha coinvolto 17 docenti, ai quali è proposta un’intervista semi-strutturata sull’accettazione dei materiali didattici costruiti con le nuove tecnologie, nel caso specifico con le interfacce tangibili, confrontati con gli strumenti tradizionali. L’intervista, proposta dopo l’utilizzo dei nuovi strumenti didattici in alcuni trial condotti in 4 scuole differenti con 257 alunni, tra i 2,5 e i 7 anni, era centrata sul confronto tra materiali tradizionali e potenziati dalla tecnologia e proponeva alcune domande relative alle potenzialità dei materiali potenziati dalla tecnologia. Le interviste sono state trascritte ed analizzate con il software Nvivo.

Risultati: I risultati indicano che i materiali di apprendimento potenziati sono attraenti per i bambini, come affermato dall’ 85% dei docenti; che la possibilità di personalizzazione dei percorsi può essere molto utile (67%) e che questi materiali possono contribuire allo sviluppo di specifiche competenze (73%), anche se qualche docente ha sottolineato l’importanza di usare questi materiali come complemento a quelli tradizionali.

Conclusioni: I risultati descritti confermano l’accettazione di questi strumenti da parte dei docenti, nodo preliminare affinché questi vengano integrati nei percorsi curricolari e punto di partenza per il progetto DoCENT che definisce e valida un modello di formazione innovativa che sfrutta il potenziale delle tecnologie ICT per sviluppare la creatività. In questo modo è possibile incoraggiare lo sviluppo professionale dei docenti in questa direzione e promuovere lo sviluppo di metodologie creative, competenza trasversale utile in tutte le discipline.

36 SIMPOSIO 1.4 -Seconda comunicazione:

LA ROBOTICA EDUCATIVA COME STRUMENTO PER MIGLIORARE LE RELAZIONI NEL GRUPPO CLASSE

Federica Truglio, Rosa Lecce, Franco Rubinacci, Davide Marocco Università di Napoli Federico II, Dipartimento di Studi Umanistici

Introduzione:La robotica educativa si è ritagliata, negli ultimi anni, un ruolo importante nella scuola, soprattutto grazie alla sua applicazione per l’apprendimento nel campo delle scienze, della tecnologia e del coding. Da un punto di vista metodologico, la robotica educativa, insieme all’uso di materiali tangibili, promuove un apprendimento attivo e le pratiche hands-on nelle quali gli studenti sono stimolati da tecniche innovative, quali appunto la robotica, i giochi educativi e la gamificazione, cioè la pratica di veicolare contenuti didattici sotto forma di gioco.

Questo fa sì che la robotica possa essere uno strumento attraverso cui favorire la collaborazione tra gli studenti, favorendo l’inclusione e migliorando le relazioni sociali a scuola. Questo studio ha l’obiettivo di verificare se l’utilizzo della robotica come strumento educativo possa avere effetti positivi sulle relazioni interpersonali.

Metodo:Lo studio ha coinvolto 70 studenti del primo anno della scuola media (32 maschi e 38 femmine, età media 10,48 anni), appartenenti a 3 diverse classi, ciascuna composta da circa 23 studenti ed assegnata ad una condizione: la prima (n.24) ha partecipato al laboratorio di robotica educativa, la seconda (n.23) ad un laboratorio di coding con Scratch e la terza (n.23) ha svolto attività individuali. I legami sociali sono stati misurati con la tecnica del sociogramma di Moreno per esaminare la struttura e l’interazione gruppale, prima e dopo le diverse attività.

Risultati: Il confronto dei dati nel test sociometrico prima e dopo le attività ha evidenziato un cambiamento delle dinamiche relazionali nelle 3 classi. Nel gruppo di controllo, sono aumentati i rifiuti, in particolare verso 2 soggetti (da 7 a 12, un aumento di più del 70%). Per il laboratorio di Scratch, il numero totale di scelte è aumentato dell’80% (da 107 a 193), ma queste scelte erano soprattutto unidirezionali. Nella classe che ha partecipato al laboratorio di robotica, il numero d connessioni tra studenti è cresciuto in maniera notevole. Il numero totale di scelte sono quasi raddoppiate (da 126 a 241) e alcuni studenti hanno visto aumentare la loro popolarità. Sono in corso di svolgimento ulteriori analisi per verificare la significatività di questi cambiamenti all’interno della classe e tra le condizioni sperimentali.

Conclusioni:I risultati indicano un miglioramento importante nelle relazioni sociali tra gli studenti che hanno preso parte al laboratorio di robotica, rispetto all’altro laboratorio e alle attività individuali. Il cambiamento della prospettiva di apprendimento e la modalità di interazione possono spiegare questo miglioramento; anche l’utilizzo dei materiali tangibili, che distingue il laboratorio di robotica da quello di

coding, ha un effetto di miglioramento dal punto di vista relazionale, poiché stimola una più attiva

37 SIMPOSIO 1.4 - Terza comunicazione:

LA SFIDA DEL VECCHIO TANGIBILE AL NUOVO DIGITALE: I MATERIALI IBRIDI PER L’EDUCAZIONE

Raffaele Di Fuccio, Fabrizio Ferrara, Orazio Miglino

Università di Napoli Federico II, Dipartimento di Studi Umanistici

Introduzione:L’apprendimento e le tecnologie per favorirne i processi, condividono una lunga storia fatta di materiali tangibili: basti pensare all’abaco e al pallottoliere per la matematica. Questi materiali tradizionali sembrano destinati ad essere relegati in disparte dalla massiccia diffusione di materiali educativi digitali, come le APP, che veicolano gli stessi contenuti in una maniera che potremmo definire de-materializzata. La digitalizzazione porta una serie di vantaggi, ma l’utilizzo dei tangibili favorisce la manipolazione, il radicamento della cognizione nel fisico e nel corporeo e consente una stimolazione a livello di tutti i sensi e non solo della vista e dell’udito.

In questo contributo descriviamo brevemente il progetto Infanzia Digi.tales 3.6 che ha sviluppato tecnologie e metodologie per la scuola digitale di oggi a partire dalla pratiche di Montessori e Munari ed alcuni risultati relativi alla memorizzazione di alcuni contenuti per verificare se l’utilizzo dei materiali tangibili potesse migliorare la memorizzazione.

Metodo:Lo studio pilota ha coinvolto 81 bambini (48 M e 33 F) frequentanti la scuola primaria tra i 7 e i 9 anni, assegnati casualmente ad una delle 9 condizioni sperimentali che prevedevano il racconto di una storia, tra le 3 a disposizione con caratteristiche di totale paralellismo, utilizzando tre modalità: il libro tradizionale (cartaceo), tramite comandi touchscreen su di un tablet (digitale) o utilizzando un materiale ibrido e multisensoriale, con stimoli tangibili e digitali (Tangible User Interfaces - TUI). Dopo un’ora dall’esecuzione della sessione, ai bambini venivano poi poste alcune domande a scelta multipla per verificare la memorizzazione dei contenuti veicolati nelle storie. Non erano raccolte misure preliminari sulle capacità mnemoniche, che verranno inserite nei prossimi studi.

Risultati: I risultati indicano che i bambini commettono un numero di errori maggiore nel caso del tablet, quindi utilizzando solo stimoli digitali (67%), mentre la percentuale di risposte sbagliate è più bassa, e comparabile, per il libro tradizionale e il materiale ibrido con stimoli multisensoriali (55%). Il confronto tra frequenze, effettuato con il test del Chi2, indica che le differenze sono statisticamente significative, mentre la tipologia di storia non determina differenze tra le risposte.

Conclusioni: I risultati descritti indicano che il materiale tangibile e multisensoriale, sia da solo che in forma ibrida combinato con il digitale, favorisce la memorizzazione degli elementi proposti. Da questo studio deriva che l’applicazione di approcci ibridi tramite materiali multisensoriali migliora la memorizzazione rispetto ai concetti a cui vengono esposti, al contrario di quanto accade per il tablet che risulta essere il materiale che conduce alla memorizzazione peggiore, in quanto meno riflessivo e con la dinamica d’interazione più rapida. Questo significa che è fondamentale ridare spazio ai materiali fisici, potenziati dalle tecnologie digitali: nella rivoluzione che si sta vivendo a causa dell’invasione dei materiali digitali, l’approccio tangibile e multisensoriale può rappresentare un elemento di novità nel recupero di alcune tradizioni psicopedagogiche e un utilizzo più focalizzato degli strumenti digitali, che sono facilmente accettati dai discenti.

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Seconda sessione: lunedì 17 settembre ore 15.00-16.30

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