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Per comprendere esattamente il processo che ha portato all’istituzione del CDS bisogna risalire all’agosto del 2005. La necessita di un dialogo politico tra i ministri della difesa si è resa evidente in Cile durante la conferenza dei comandanti in capo degli eserciti del MERCOSUR ampliato84, durante l’incontro venne predisposto un documento da sottoporre ai rispettivi ministri. Lo sviluppo di misure di cooperazione ed integrazione nella difesa85 giustificano il bisogno di istituzionalizzare gli incontri tra i ministri. La proposta di statuto appariva come la naturale conclusione di un processo avviatosi nel 2001 ed una volta strutturata si notò come mancasse un organo regionale che istituzionalizzasse gli incontri.

Nel novembre del 2005, quando si riunì il gruppo di lavoro Bilaterale Brasile – Cile uno dei temi centrali dell’agenda fu la proposta del ministro della difesa cileno , Jaime Ravinet, di istituzionalizzare gli incontri dei ministri della difesa e sicurezza e proponeva di creare un organo regionale. L’idea era nata grazie alle misure adottate in ambito MERCOSUR, dove i ministri dell’interno si riunivano regolarmente.

Il ministro della difesa brasiliano, José Alencar, colse al volo l’occasione e convocò a Brasilia una riunione dei ministri della difesa regionale. Tra le altre iniziative brasiliane risaltano:

 il raggiungimento di un patto regionale per la cooperazione e l’interscambio di informazioni sul materiale bellico;

 la creazione di una Escuola Sur Americana de Defensa.

Il bisogno di istituzionalizzare gli incontri tra i ministri fu di nuovo al centro dell’incontro bilaterale Brasile – Cile del dicembre 2007. A dibattere le misure da adottare furono il ministro cileno, José Goñi, ed il ministro brasiliano Nelson Jobin86. Il Cile pose l’accento sul bisogno di adottare posizioni concrete con l’obiettivo di aver un maggior coinvolgimento regionale sui temi di interesse comune.

Durante la riunione i due ministri stabilirono un programma di cooperazione militare in materia di modernizzazione della difesa, formazione militare e ricerca scientifico – tecnologica.

La Storia.

Conferenza dei Ministri della difesa della Comunità Sud Americana delle Nazioni. La

riunione, che si tenne a Bogotà nel 2006, dimostrò il grande bisogno avvertito dalle nazioni sud americane di dotarsi di un organo regionale per il settore della difesa. Per operare i ministri della difesa avevano a disposizione quattro importanti dichiarazioni presidenziali:

 la dichiarazione di Ushuaia (1998), che crea la zona di pace del MERCOSUR;

 il compromesso di Lima (2002), Carta Andina per la pace, la sicurezza, la limitazione ed il controllo delle spese destinata alla difesa esterna;

 la dichiarazione di Guayaquil (2002), sulla zona di pace e cooperazione sud americana (accordo sottoscrito durante la seconda riunione dei Presidenti dell’America del Sud);  la dichiarazione di San Francisco de Quito sulla creazione e sviluppo della zona di pace

andina.

84Lo compongono i Paesi membri dell’organizzazione più Venezuela e Cile.

85A livello di interoperatività in azioni che vanno dalle operazioni di pace, all’invio di truppe in caso di disastri naturali. 86Quest’ultimo può tranquillamente essere definito come il padre del Consejo de Defensa Suramericano.

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Il comune denominatore di questi accordi era l’idea di creare un meccanismo di allerta precoce dinnanzi a criticità regionali. In maggior o minor misura si cercava di promuovere la cooperazione nel settore della difesa tenendo conto delle pratiche vigenti in ambito bilaterale e multilaterale tra i Paesi della regione. La conferenza dei ministri della difesa della Comunità Sud Americana delle Nazioni si concluse nel luglio del 2006 con la c.d. dichiarazione di Bogotá che sancisce il pieno rispetto dei principio democratico, il controllo civile sulle forze armate, la modernizzazione della difesa intesa come obiettivo condiviso della Comunità Sud Americana, l’impegno a partecipare a missioni di pace dell’ONU, l’impegno a stimolare la cooperazione militare e civile dinnanzi ai disastri naturali ed alle catastrofi87. Alla prima riunione dei ministri della difesa parteciparono 11 Paesi: Argentina, Bolivia, Brasile, Colombia, Cile, Ecuador, Paraguay, Perù, Suriname, Uruguay e Venezuela; i quali pianificarono uno scenario propizio per intavolare una trattativa che portasse ad una istituzione regionale nel settore della difesa. Nella dichiarazione di Bogotà venne stabilito che “è necessario potenziare la cooperazione tra i ministeri della difesa, dei Paesi membri della Comunità Sud Americana, le forze armate e le forze di sicurezza in conformità agli ordinamenti interni per consolidare il Sud America come zona di pace e stabilità sviluppando, al contempo, una lotta effettiva contro le diverse minacce che affliggono la regione” aggiungendo che “la cooperazione e la solidarietà sono i pilastri che permettono di potenziare e migliorare le funzionalità dei meccanismi vigenti”.

L’iniziativa politica del Brasile. L’opera del Brasile ha inizio in un momento storico in cui i vari

Stati regionali sembravano aver perso ogni interesse per una reale integrazione. Ebbe così inizio un processo di analisi ad ampio spettro coordinato in un primo momento dal Nucleo Asuntos

Estrategicos (NAE)88 della Presidenza brasiliana.

Nel 2004, il NAE presentò ufficialmente il “Proyecto Brasil Tres Tiempos: 2007, 2015 e 2022” con lo scopo di definire gli obiettivi strategici di lungo periodo e le attività per raggiungerli. Nel 2006, il NAE presentò un ulteriore step del suo lavoro, cioè i fondamenti metodologici e concettuali per lo sviluppo di scenari futuri e l’identificazione di vie alternative per il raggiungimento degli obiettivi nel caso in cui le scelte primarie non siano fattibili.

Tra le materie di cui si occupava il progetto vi era la difesa nazionale. In particolare si affermava che: “il perfezionamento della politica farà si che il Brasile potenzi le sue capacità di difesa, isolatamente o come parte di un sistema collettivo di difesa con i Paesi vicini, per affrontare nuove minacce e sfide, garantire la protezione del suo territorio ed appoggiare le negoziazioni in ambito internazionale”.

La prima manifestazione concreta sulla volontà del Brasile di creare un istituzione regionale si ha nella dichiarazione del colonello Oswaldo Oliva Nieto, il quale afferma che il piano di integrazione militare dei Paesi sud americani rappresenta uno dei 50 temi strategici valutati dal NAE89. Nelle intenzioni di Nieto questo dovrebbe impedire, in futuro, che uno Stato possa esercitare pressione o addirittura pianificare un’invasione ai danni di un Paese della regione90

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Il 22/03/2008, il ministro della difesa, Jobim, portò la proposta della creazione del CDS alla Giunta Interamericana di Difesa, organo dell’OSA (Organizzazione Stati Americani) con sede a

87Nello stesso periodo in città si teneva la prima riunione ministeriale sulla difesa e sicurezza dell’Amazzonia, durante

la quale gli otto Paesi “amazzonici” hanno discuso dei vari problemi che interessano la regione e come risolverli.

88 Organo coordinato dalla Secreteria de Comunicaciones de Gobierno y Gestion Estrategica che, dal 2007, ha

rimpiazzato la vecchia Secreteria de Planeamiento del Largo Plazo.

89I 50 temi sono rintracciabili nel Proyecto Brasil Tres Tiempos. Per quanto riguarda il settore della difesa esso si trova

sotto la tematica “Sistema di difesa nazionale”.

90Nessun Paese sud americano attualmente si permetterebbe di effettuare indebite pressioni su un governo straniero

o, tanto meno, pianificherebbe un’invasione. Il riferimento di Nieto è nei confronti di una potenza straniera che voglia indebitamente intromettersi negli affari regionali. Anche se non specificato il riferimento agli USA è molto chiaro.

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Washington. In una riunione con Condoleeza Rice, il ministro brasiliano spiegò chiaramente che nelle intenzioni del suo Paese non vi era la creazione di un’alleanza militare in stile NATO.

Per Jobim, il “consiglio dovrebbe avere le seguenti competenze: articolare misure per aumentare la fiducia e la sicurezza in sud America […] incluse politiche di difesa comuni, preparazione ed addestramento militare congiunto, esercitazioni militari congiunte, partecipazioni alle missioni di pace dell’ONU, integrazione della base industriale di difesa, analisi congiunta delle caratteristiche nazionali, regionali e subregionali nella sicurezza e difesa così come la possibilità di azioni coordinate quando si devono affrontare rischi e minacce alla sicurezza degli Stati, articolazione e coordinazione di posizioni nei fori multilaterali sulla difesa e sicurezza”91

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Il 18/04/2008 Jobim iniziò, in Venezuela, il suo tour per i Paesi sud americani92. Durante la sua permanenza a Caracas il ministro incontrò Chavez. Durante la riunione il ministro Jobim di non voler creare un’alleanza militare ma un polo per l’integrazione nel settore della difesa. Chavez appoggiò il progetto.

Il 21 e 22 aprile il viaggio proseguì in Guyana e Suriname.

Il 28 aprile il ministro visitò la Colombia ed ebbe un incontro con il presidente Uribe, il ministro della difesa Santos ed il ministro degli affari esteri Araujo. Il progetto fu accolto con molte riserve ed Uribe si impegnò ad analizzarlo a fondo anche se non era molto convinto.

Nel pomeriggio il ministro si trasferì a Quito ed incontrò il presidente Correa ed il suo ministro della difesa Ponce. Le autorità ecuadoregne dettero ufficialmente il loro appoggio all’iniziativa. Durante l’incontro Ponce sottolineò che nella regione si dovevano superare i livelli base di integrazione nella difesa e sicurezza per raggiungere un orizzonte ed una prospettiva molto più ampia.

Tra il 5 ed il 7 maggio Jobim toccò il Perù ed il Paraguay.

Il 13/05 fu la volta dell’Argentina, dove ebbe un incontro con la presidente Kirchner. Durante l’udienza fu spiegata ampliamente la proposta e si sottolineò che l’idea brasiliana era di costruire il consiglio come un organo dell’UNASUR. Jobim si riunì anche con la ministra della difesa Garré con la quale ripassò i dettagli dell’iniziativa.

Il giorno seguente il ministro della difesa arrivò in Cile dove presentò la proposta alla presidente

Bachelet ed al ministro Goñi. Secondo quanto riportato da Jobim le autorità cilene accettarono “con

entusiasmo” la creazione del CDS.

Tra il 16 ed il 19 maggio concluse il suo giro di consultazioni giungendo in Uruguay e Bolivia. Una volta rientrato nella sua sede Jobim tracciò un bilancio più che positivo del suo giro di consultazioni e decise che, per definire esattamente compiti e ruoli del futuro consiglio, si sarebbe dovuto istituire un gruppo di lavoro composto da due rappresentanti per Paese.