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Integrazione regionale nel settore della difesa 127

Il governo ecuadoriano ha appoggiato le attività d’integrazione regionale, nel settore della difesa e sicurezza, sia aderendo al CDS dell’UNASUR sia partecipando ad ALBA. Nel 2009, quando la presidenza pro tempore del CDS è toccata all’Ecuador, il Paese attraversava ancora una fase di forte tensione con la Colombia. Il che ha fatto temere una presidenza debole e troppo concentrata sui propri problemi. Al contrario data la situazione diplomatica delicata, l’Ecuador ha trasformato gli organismi regionali in un foro in cui gli Stati si sono confrontati apertamente creando uno spazio per la costruzione della fiducia e cooperazione multilaterale. Durante il 2009, sono stati effettuati dei passi importanti per rendere i bilanci alla difesa, dei Paesi dell’UNASUR, più trasparenti, per specificare il materiale bellico acquisito e rendere noto a tutti gli Stati gli accordi bilaterali o multilaterali raggiunti dai vari governi nel settore della difesa.

Per quanto riguarda le attività del CDS, durante la presidenza ecuadoriana, sono stati consolidati i suoi organi, si è dato un nuovo impulso alla prosecuzione del piano d’azione raggiungendo accordi per:

 la creazione di meccanismi di consultazione, informazione e valutazione dei rischi;  l’interscambio di informazioni sull’acquisto di sistemi d’arma;

 l’aumento della trasparenza nei bilanci alla difesa;  l’aumento della cooperazione nelle missioni umanitarie;  la definizione di ambiti politici e dottrine di difesa;

 l’impulso ai programmi di formazione ed istruzione delle forze armate;  l’approvazione delle misure di mutua fiducia.

Il governo ecuadoregno pensa che i passi intrapresi nel settore della difesa e sicurezza permettano un avanzamento anche nell’integrazione politica. Solo con la presenza di dati certi ed informazioni

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sufficienti si possano velocemente risolvere conflitti ed evitare l’insorgere dei sospetti reciproci. L’integrazione dell’America Meridionale si presenta quindi come l’unica via per evitare che in futuro si verifichino delle nuove situazioni di tensione.

86 Presidente della Repubblica

Venezuela

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Il settore della difesa venezuelano è fortemente gerarchizzato. Il Presidente ha come organo consultivo il Consiglio di difesa nazionale, di esso fanno parte il vice Presidente, i Presidenti dell’assemblea, del tribunale supremo di giustizia e del consiglio morale repubblicano ed i ministri della difesa, sicurezza interna, affari esteri, pianificazione ed ambiente.

Il Comando strategico operativo dipende direttamente dal Presidente ed è il massimo organo di pianificazione e direzione delle forze armate e della milizia bolivariana.

Questo comando, le tre forze armate, la milizia e le regioni militari dipendono amministrativamente dal Ministero del potere popolare per la difesa.

L’assemblea nazionale esercita le facoltà conferitele dalla costituzione seguendo permanentemente le questioni inerenti la difesa attraverso la commissione nazionale di difesa e sicurezza.

Nel grafico sottostante è riportata la struttura del settore della difesa venezuelano. Rapporto di Comando

Rapporto Consultivo e/o di assistenza

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Il governo ha stabilito una serie, quasi infinita direi, di obiettivi da raggiungere nel settore della difesa129:

 organizzare, mantenere, equipaggiare ed addestrare le unità delle forze armate per sviluppare, dispiegare ed impiegare i militari nella difesa della nazione;

128 Per la redazione di questo capitolo sono stati consultati: AA.VV. SIPRI Yearbook, Armaments, Disarmament and

International Security, Oxford University Press, Stoccolma, ed. 2005, 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011; AA.VV. The Military Balance, The International Institute for Strategic Studies, Routledge Taylor and Francis Group, Londra, ed.

2008, 2009, 2010, 2011; AA. VV. RESDAL (Red de Seguridad y Defensa en Amerila Latina), ATLAS Comparativo de la

Defensa en America Latina y Caribe, Buenos Aires 2010, ed. 2010; Pere Ortega y Juan Sebastian Gomez, Militarismo en America Latina, Istituto per la Pace di Barcellona, Barcelona dicembre 2010

129Cfr. ATLAS, pag. 297 ss.. Consiglio di Difesa della nazione Comando Strategico Operativo

Comando Generale della Milizia nazionale Bolivariana

Comando dell’Esercito Comando della Forza Aerea Comando della Marina Stato maggiore congiunto Ministero de Potere Popolare per la Difesa Comando della Guardia nazionale bolivariana

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 poter contare su risorse umane adeguatamente istruite ed in grado di compiere le missioni loro assegnate;

 creare le adeguate condizioni socio – economiche per migliorare la qualità della vita dei membri delle forze armate e dei loro familiari;

 mettere le forze armate in condizione di appoggiare e garantire la stabilità delle istituzioni democratiche nel rispetto delle leggi vigenti;

 eseguire e/o appoggiare azioni che contribuiscono allo sviluppo nazionale;

 sviluppare e rafforzare le attività dirigenziali per garantire il funzionamento della macchina militare;

 dirigere efficacemente l’amministrazione delle risorse umane, materiali e finanziarie, delle fondazioni, istituti pubblici e società per azioni per rendere più efficiente la gestione delle forze armate.

Affinché tutti questi obiettivi siano pienamente raggiunti il governo ha dato via a numerosi progetti, tra cui i più importanti sono:

 assicurare l’esecuzione delle operazioni militari per contribuire alla difesa ed allo sviluppo del Paese;

 promuovere il supporto delle attività logistiche che permettano alle forze armate la piena operatività;

 effettuare operazioni d’intelligence volte a garantire la sicurezza della nazione;

 sviluppare azioni inerenti l’organizzazione della società civile venezuelana affinché contribuisca alla difesa dello Stato;

 prestare maggior attenzione al settore sanitario delle forze armate;  aumentare il servizio di sicurezza, custodia e protezione presidenziale;

 migliorare i servizi e le infrastrutture che garantiscono l’operatività delle forze armate;  sviluppare un circuito giuridico – penale militare;

 esercitare il controllo, la vigilanza e la fiscalizzazione degli introiti, spese e beni pubblici del settore;

 creare un sistema statistico.

Come si nota si tratta di una montagna di progetti, obiettivi, buone intenzioni che manda in tilt tutto il sistema della difesa; ad iniziare dalla struttura del settore che, come si può notare, è molto intrigata e genera una mole burocratica gigantesca. L’unica cosa abbastanza chiara è che il Presidente della repubblica deve supervisionare tutto e spetta a lui l’ultima parola su tutte le decisioni; questa scelta, nel caso di assenza prolungata di Chavez130 rischia di mandare il sistema in frantumi.

Inoltre il tentativo di ammodernare il settore della difesa tramite il progetto su esposto sembra destinato a fallire, perché un processo di riforma deve brillare per semplicità e chiarezza. Al contrario nel progetto risalta la confusione tra gli obiettivi e le attività da svolgere per raggiungerli. Alcune iniziative non sono collegate ai risultati attesi ma vanno a soddisfare altri scopi. Insomma si accatasta confusione su confusione che di certo non favorisce la chiarezza nel settore della difesa. Questo è in aperto contrasto con le misure di trasparenza e fiducia adottate a livello regionale.

Alianza Bolivariana para los Nuestros Pueblos de las Americas (ALBA)131Nel gennaio del 2000, il governo venezuelano ha espresso la necessità di creare una forza militare congiunta così come un consiglio di difesa in ALBA. Tale bisogno è stato giustificato da una ipotetica aggressione USA ad

130Bisogna ricordare che Chavez sta lottando contro un cancro che nel luglio del 2011 lo ha portato a scomparire dalla

scena pubblica per circa un mese mentre era in cura a Cuba. La domanda da porsi è cosa sarebbe accaduto se Chavez non fosse rientrato? A chi sarebbe spettato governare le forze armate? Queste domande non sono di poco conto visto le gravi tensioni con la Colombia.

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uno dei Paesi dell’alleanza132. L’obiettivo dell’alleanza è istituire una nuova politica nei confronti

degli USA e preparare i Paesi alleati ad una eventuale invasione statunitense. Durante la settima riunione tenutasi a Cochabamba (ottobre 2009) si è riunito il Comitato Permanente di Sovranità e Difesa di ALBA i cui obiettivi sono definire una strategia di difesa popolare congiunta e costituire una Scuola di Dignità e Sovranità delle forze armate di ALBA. La scuola dovrebbe diventare, secondo le intenzioni, un’istituzione parallela al Centro Sur Americano de Estudios Estrategicos, recentemente creato, dell’UNASUR che ha la sua sede a Buenos Aires.

Acquisizioni di sistemi d’arma ed economia della difesa.

L’incremento del prezzo delle materie prime ed in particolare del petrolio ha permesso al Paese di aumentare in modo considerevole le proprie spese militari. Nel 2005, il Venezuela era il quarto Paese per aumento relativo degli stanziamenti alla difesa (+12,4% rispetto al 2004) ed il terzo per fondi stanziati133; il governo di Caracas rese noto un piano strategico per la “difesa integrale” dello Stato. La strategia si basava su :

 potenziamento dell’apparato militare;

 potenziamento dell’unione tra civili e militari;

 incremento della partecipazione popolare alla difesa nazionale.

Il secondo punto coinvolse militari, tecnici civili e trova la sua piena applicazione nella presentazione di progetti accademici.

Anni 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Spesa militare 1.955 2.772 3.745 4.940 4.124 4.569 3.302 2.574 2.385 3.316 Incidenza % sul PIL 1,2 1,3 1,4 1,6 1,3 1,4 1,2 0,9 0,8 1

Fonte: SIPRI Military Expenditure Database:

http://www.sipri.org/research/armaments/milex/milex_database, cifre espresse in mln di dollari a prezzi costanti dal 2011.

Il nuovo piano strategico, i nuovi programmi per l’acquisto di sistemi d’arma sono dovuti alla prepotente crescita economica venezuelana che tra il 2003 ed il 2004 è stata del 17,3%. Grazie alle riserve di petro-dollari, il presidente Chavez ha annunciato l’acquisto di armamenti sia dalla Spagna che dalla Russia. Nel novembre 2004, durante una visita di due giorni in Russia, il presidente venezuelano ha annunciato di aver raggiunto un accordo per la fornitura di 100.000 fucili AK – 47, di 40 elicotteri da trasporto truppe e supporto. Importanti sono state le discussioni sulla possibilità di rimpiazzare i vecchi F -16 venezuelani con i Mi – 29. La Spagna ha vinto una commessa per 8 navi da pattugliamento134 e 12 aerei135.

132 Il timore più grande di Chavez è che gli USA possano effettuare un’operazione chirurgica come Panama (caso

Noriega) o prestino assistenza ad un altro Stato affinché organizzi l’uccisione del presidente.

133Dietro a Brasile e Cile

134 I pattugliatori avranno stazze diverse, quattro saranno piccole imbarcazioni costiere (al massimo da 1.200

tonnellate) e gli altri quattro sono delle corvette in grado di navigare in alto mare di circa 1.700 tonnellate.

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Si tratta di dieci CN 295 da trasporto e due CN 235 da pattugliamento marittimo. Questi ultimi verranno impiegati in missioni antri terrorismo e contro il traffico di sostanze stupefacenti.

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Sia la Colombia che gli USA hanno espresso profonda preoccupazione per il nuovo piano di acquisizioni, che prevede tra l’altro la fornitura dei caccia bombardieri AMX e dei Super Tucano dalla EMBRAER136.

Nel 2006, per il secondo anno consecutivo, il Venezuela ha fatto registrare il più alto tasso di crescita economica in Sud America (+20%) ed il governo annuncia la prosecuzione di tutti i programmi d’armamento. Alti dirigenti venezuelani hanno dichiarato che tutti i sistemi d’arma acquisiti servono a difendere il Paese in caso di una invasione statunitense.

Di questa situazione ne sta approfittando la Russia che, oltre a vendere armi al Paese, sta espandendo le attività della sua industria bellica. Per arginare e ridurre in tutti i modi la potenza militare venezuelana gli Stati Uniti hanno vietato la vendita di qualsiasi prodotto militare e non che contenga componenti statunitensi137.

La Spagna ha così cancellato la fornitura dei 12 aerei, contemporaneamente il Brasile ha cancellato l’ordine per i caccia Super Tucano e gli AMX, mentre Israele non ammodernerà più gli F – 16. La Francia ha cancellato l’ordine per l’acquisto di tre sottomarini Scorpene. Sebbene questi vascelli non contengano componenti tecnologici nordamericani il governo di Parigi ha giustificato la cancellazione dell’ordine con il timore di rompere gli equilibri tra le varie marine.

La Russia, in compenso, ha ricevuto ordini per un totale di 3,4 mld. Tra le acquisizioni figurano ventiquattro caccia Su – 30, elicotteri da trasporto e da combattimento138.

Nell’agosto del 2007, il presidente Chavez ha presentato una proposta di riforma costituzionale per abrogare il limite dei mandati del presidente della Repubblica. La “nuova geometria del potere” si snoda attraverso una serie di attività che permettano la creazione di “speciali regioni militari” all’intero del Paese139. Un’altra proposta di riforma costituzionale riguarda l’abrogazione dell’art.

328 nel quale si sancisce che “le forze armate sono un’istituzione essenzialmente professionista e non soggetta ad orientamenti politici”; si propone di cambiare il nome delle forze armate da “nazionali” in “bolivariane” e far loro assumere un forte connotato patriottico rendendole popolari ed “anti imperialiste”. La riserva verrebbe trasformata in una “Milizia Nazionale Bolivariana” e la guardia nazionale assumerebbe ulteriori mansioni. Il 2 dicembre si è tenuto il referendum che ha bocciato, con una maggioranza risicata, questa proposta. Il budget alla difesa tocca i 2,57 mld di dollari (+78% rispetto al 2003) registrando il più elevato tasso di crescita di tutto il Sud America. Secondo i dati forniti dal SIPRI 2008, il Paese è balzato dal 56° posto, nel periodo ’98 – ’02, al 24°, nel periodo ’03 – ’07, tra i principali importatori di sistemi d’arma. Il 92% del materiale bellico importato proviene dalla Russia, il 3% dalla Cina ed il 2% da Israele. Gli acquisti di sistemi d’arma sono stati in gran parti finanziati tramite la vendita di petrolio. Oltre i petrodollari importanti fondi, per il settore della difesa, sono stanziati tramite la “Ley Paraguay” o Umbralla Law. Questa legge autorizza il governo a contrarre prestiti con l’estero per le acquisizioni di materiale bellico non coperte dal bilancio ufficiale. Il ministro delle finanze ha annunciato che l’esecutivo sta lavorando per abrogare questa norma; l’acquisto di armamenti verrà finanziato tramite il budget annuale alla difesa e cofinanziato dal “Fondi per lo Sviluppo Nazionale”. La “Ley Paraguay” negli anni passati ha apportato fondi per 640 mln nel 2005, 279 mln nel 2006, per poi crollare ad appena 100 mln nel 2007.

Il solo accordo sottoscritto con la Russia ha un valore di 4 mld.

136Per le spese militari, gli acquisti di sistemi d’arma e le strategie adottate tra il 2002 ed il 2006 cfr. Military Balance

2005/2006, pag. 316 e ss.

137Le industrie belliche europee hanno dovuto cancellare numerosi ordini, per loro è troppo alto il rischio di perdere

posizioni all’interno del mercato USA.

138Si stima che la sola commessa per gli elicotteri raggiunga il miliardo di dollari.

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Durante il 2007, sono state consegnate dalla Spagna le quattro corvette ed i quattro pattugliatori costieri mentre la Cina ha fornito tre radar JY – 1.

Nel giugno del 2007, la visita di Chavez a Mosca ha permesso di comprendere meglio la cooperazione tra Venezuela e Russia. Essa non è limitata a quella tecnico – militare, ma abbraccia anche il campo politico ed economico – finanziario. Le principali commesse riguardano la fornitura di cinque sottomarini Kilo – class a propulsione diesel – elettrica ed un’opzione per l’acquisto di missili anti nave Club – S. Questa commessa si è resa necessaria dopo il ritiro in blocco dei vecchi sommergibili Type 209. Il ministro della difesa ha annunciato l’acquisto di ulteriori sistemi TOR M – 1che saranno usati in coppia con i SU – 30 ed i radar cinesi per una efficace protezione dello spazio aereo. Molto probabile risulta, infine, l’acquisto di seicento veicoli corazzati che andranno ad equipaggiare le unità di cavalleria operanti nell’area di confine di Apure e nell’Est del Paese. Dopo la cancellazioni degli ordini dagli Stati occidentali, l’aviazione ha intenzione di aumentare le proprie capacità di trasporto acquistando dieci Il 76 in configurazione AWACS/rifornitore dalla Russia, trenta An 74 e dieci An 140 entrambi aerei da trasporto dall’Ucraina.

Le acquisizioni di sistemi d’arma del Venezuela soddisfano differenti obiettivi:  ammodernare un vecchio parco armamenti;

 opporsi ai tentativi statunitensi di rovesciare l’amministrazione Chavez140

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Per prevenire quest’ultime eventualità il governo ha istituito una grande riserva di uomini addestrati ed equipaggiati con gli AK 103, in grado di effettuare operazioni di guerriglia in caso d’invasione. L’acquisizione degli elicotteri è stata giustificata con il bisogno di incrementare la sicurezza lungo il confine con la Colombia lungo più di 2000 km. Altri obiettivi mirano a consolidare le relazioni tra governo e militari, impressionare e/o intimidire i vicini e cementare le relazioni con la Russia.

Le relazioni colombiano-venezuelane sono in costante deterioramento ed a peggiorarle ci sono le decisioni del governo di Bogotà che ha aumentato gli stanziamenti alla difesa fino a raggiungere il picco più elevato degli ultimi trent’anni. Gli alti ufficiali colombiani hanno dichiarato che l’aumento dei bilanci è da collegarsi al bisogno di incrementare le operazioni anti guerriglia e non hanno nulla a che vedere con le acquisizioni di sistemi d’arma venezuelane141

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Il 7 settembre 2008, il presidente Chavez annuncia che il suo Paese è il principale alleato strategico della Russia. Tra il 2004 ed il 2008 il Venezuela ha ricevuto il 7% delle esportazioni russe di sistemi d’arma. Da quando Chavez ha preso il potere ha importato dalla Russia:

 centomila Kalashnikov;

 più di cinquanta elicotteri da trasporto Mi – 50 e d’attacco Mi – 35;  quaranta elicotteri multiruolo Mi – 17;

 tre elicotteri pesanti da trasporto Mi – 26;  dodici sistemi di difesa aerea TOR M – 1;  ventiquattro caccia Su 30;

 un esteso pacchetto d’armamenti comprendente missili aria – aria a lunga gittata, aria – terra con guida di precisione, parti sfuse e programmi d’addestramento.

Durante il summit del 2008, i due presidenti annunciano una nuova partnership strategica con cui Chavez intende garantire la sovranità del Venezuela in campi come spazio, trasporti ed alta tecnologia. Il nuovo metodo di pagamento si basa su un equo scambio di petrolio in cambio di sistemi d’arma. Tutto ciò per avviare una nuova fase di acquisizioni comprendenti un numero

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Si tratta di una convinzione personale del presidente venezuelano non supportata da alcuna prova credibile. Le amministrazioni statunitensi da quelle Bush ad Obama non hanno mai pensato o provato ad organizzare un colpo di stato in Venezuela. In realtà si tratta di abile gioco politico di Chavez che in tal modo può tenere alta la tensione screditare costantemente l’opposizione accusandola di essere poco patriottica e di non interessarsi ai reali problemi del Paese.

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elevato di Su – 30, aerei da trasporto Il 76 e rifornitori Il 78, tre sottomarini Kilo – class142 ed un numero elevato di elicotteri Mi – 28. Vari rumors affermano che il Venezuela stia cercando di diversificare i suoi fornitori, alla base di queste insinuazioni vi è la commessa alla Cina, dal valore di 500 mln, per otto aerei multiruolo Karakorum.

Nel 2009, il Venezuela stanzia per il settore della difesa 4,2 mld di dollari (-25% rispetto al 2008, la contrazione più marcata della regione). L’esportazione di petrolio procura alle casse statali più del 50% delle entrate. Gli alti costi delle materie prime hanno permesso al Paese di incamerare importanti riserve di valuta estera, di avviare numerosi programmi sociali ed avere un “cuscino” con cui attutire il colpo della crisi economica. Tra il 2003 ed il 2008, le spese militari sono cresciute del 136%.

Nonostante il Paese sia uno dei più grandi esportatori di petrolio, esso è stato pesantemente colpito dalla crisi economico – finanziaria, l’FMI (Fondo Monetario Internazionale) suggerisce che senza riforme l’economia del Venezuela si contrarrà anche nel 2010. Un altro grave problema è costituito dall’inflazione che, nel 2009 tocca il 39%. Si stima che almeno 3 mld del Fondo di Sviluppo Nazionale143 siano stato usati per acquistare materiale bellico. L’apporto finanziario russo in termini di prestiti per l’acquisto di sistemi d’arma rimane sconosciuto144

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Nel 2009, il governo ha proseguito e migliorato la “dottrina militare del 2005” con l’obiettivo di modernizzare l’equipaggiamento militare, accrescere la collaborazione tra civili e militari ed incrementare la partecipazione della popolazione alla difesa del Paese. In marzo il ministero della difesa è stato riformato e sono stati istituiti due nuovi vice ministri145. Tra le varie norme approvate durante l’anno due riguardano da vicino il settore della difesa:

 la prima rende obbligatorio il servizio militare per tutti i venezuelani (uomini e donne) dai 18 ai 60 anni;

 la seconda istituisce la milizia nazionale bolivariana come componente integrale del settore della difesa. Il compito della milizia è la difesa del territorio. Essa è composta da cittadini – soldato cioè da civili che hanno ricevuto un addestramento militare. Sarà sotto il comando operativo del presidente ma la responsabilità amministrativa è del ministero della difesa. Nel febbraio del 2009, un referendum ha cancellato i limiti di rielezione del Presidente della repubblica; Chavez ha usato l’assemblea nazionale per attuare quella che lui definisce “nuova