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Le quattro riunioni del gruppo di lavoro.

Per definire al meglio la struttura ed i compiti del CDS venne istituito un gruppo di lavoro composta da due rappresentanti per Paese appartenenti al ministero della difesa e degli affari esteri con 90 giorni di tempo per portare a termine il proprio compito. Il Cile come primo presidente pro – tempore dell’UNASUR organizò gli incontri.

La prima riunione si è aprì con l’elezione di Garcia Pino (sottosegratario di guerra del ministero

della difesa cileno) come presidente del gruppo di lavoro e subito dopo si passò all’approvazione

91 Stralcio del discorso di Nelson Jobim presso il Center for Strategic and International Studies del 21/03/08. Per

approfondimenti cfr. CDS Cronica de su Gestacion pag. 57 e ss, disponibile gratuitamente on line sul sito del CDS:

www.unasurcds.org.

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Scopo del viaggio è la spiegazione del progetto brasiliano e la ricerca di appoggio da parte di tutti i Paesi della regione.

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dell’agenda. Il primo dibattito riguardò i principi del nuovo consiglio. Secondo la delegazione brasiliana il consiglio:

 deve contribuire alla formazione di una identità sud americana nel settore della difesa tenendo in contro tutte le caratteristiche regionali;

 deve articolare una visione regionale fondata su valori e principi comuni, come la subordinazione dei militari al potere democraticamente costituito, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, la soluzione pacifica della controversie, il rispetto della sovranità, l’autodeterminazione, l’integrità territoriale, l’uguaglianza degli Stati ed il non intervento negli affari interni;

 includere tra le sue competenze l’articolazione di misure di stimolo alla fiducia, alla trasparenza ed alla sicurezza in sud America, incluso lo scambio di informazione sull’elaborazione dei libri bianchi alla difesa;

 affiancare gli organi regionali esistenti come la Conferenza delle Forze Armate Centroamericane, il Sistema di Sicurezza Regionale dei Caraibi e le Riunione dei Comandanti Militari dei Caraibi;

 non è una alleanza militare e non si tratta di una NATO del Sud, o di una organizzazione che possa, a priori, articolare azioni e piani operativi;

 approvare le decisioni che avranno carattere dichiaratorio e, per tanto, giuridicamente non vincolante.

Per identificare i principi del nuovo organo i delegati decisero di seguire un cammino graduale, identificando tutte le tematiche su cui vi era convergenza e quelle su cui invece vi era totale divergenza in modo tale da poter proseguire in modo concertato. Per facilitare le discussioni ed i termini metodologici si è suggerito di armonizzare il linguaggio con quello usato per il trattato costitutivo dell’UNASUR.

Una delle intenzione del consiglio è quella di definire i meccanismi di concertazione nell’area della difesa, massimizzando e potenziando le convergenze esistenti. L’obiettivo e avere una posizione comune in determinate materie d’innanzi alla comunità internazionale. Venne manifestata l’intenzione di esplorare nuove possibilità di cooperazione nell’industria militare e migliorare la strategia di cooperazione nella protezione delle risorse naturali.

Infine si è aperto un dibattito sulla differenza tra difesa e sicurezza. Gli Stati sud americani hanno su questo punto visioni molto differenti e se non si fosse fatto chiarezza sin da subito le future discussioni sarebbero state viziate da incomprensioni.

La seconda riunione. L’incontro si apre con il delegato colombiano che legge la dichiarazione del

Presidente Uribe nella quale si affermava che la Colombia sarebbe entrata a far parte del nuovo consiglio se le decisioni fossero state prese per consenso. La presidenza pro tempore dell’UNASUR potrà convocare una riunione straordinaria una volta ottenuto il consenso della metà dei membri. La delegazione colombiana propose di includere tra i principi del Consiglio: “riconoscere esclusivamente le forze armate istituzionali consacrate dalle Costituzioni degli Stati Membri e rifiutare i gruppi violenti, qualunque sia la loro origine”. Sebbene tutte le delegazioni si mostrarono favorevoli, alcune espressero il bisogno di consultare i propri governi prima di dare una risposta ufficiale93.

La terza riunione. L’incontro si concentrò sui punti ancora in discussione.

I. Ruolo delle forze armate nei principi del Consiglio.

La delegazione colombiana presentò una nuova proposta parzialmente modificata rispetto alla precedente: “Riconoscere le forze armate consacrate costituzionalmente dagli Stati membri come le

93Ad un osservatore distratto tanta accortezza potrebbe sembrare eccessiva ma mai prima d’ora i 12 governi sud

americani si erano seduti ad un tavolo per armonizzare le loro politiche di difesa e creare un organo regionale che si occupasse di queste tematiche.

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sole istituzioni incaricate della difesa nazionale”. Ancora una volta le delegazioni si lanciarono in sterili discussioni rinviando ogni decisione in merito. A poco è valsa la proposta di modifica paraguayana. Il timore più diffuso era se includere in un organo regionale dei principi costituzionali e come modificarli per renderli accettabili a tutti i membri.

II. Rifiuto della violenza dei gruppi armati illegali nei principi del Consiglio.

Il dibattito si concentrò sulla proposta colombiana di rifiuto dei gruppi armati illegali. La delegazione boliviana affermò che pur dovendo rifiutare l’azione violenta di questi gruppi, tutto ciò confliggeva con il principio che prevede il non intervento negli affari interni di uno Stato e l’autodeterminazione dei popoli. Il Venezuela ancora apertamente critico nei confronti della Colombia appoggiò la mozione boliviana.

Le altre delegazioni pur comprendendo le ragioni della Bolivia si attestarono su posizioni più morbide. Infatti il rifiuto della violenza non significa intromissione negli affari interni di uno Stato ne tanto meno prevede un’azione diretta da parte del Consiglio.

Le delegazioni boliviana e venezuelana insistettero sul fatto che non era conveniente inserire singole situazioni congiunturali nei principi, dato che non sono circostanze che rispecchiano la realtà generale della regione94.

Il presidente del gruppo di lavoro prendendo la parola affermò che l’obiettivo era di creare un’organizzazione dove si riconoscano tutti i Paesi membri e dove si possano dibattere tutte le problematiche che li affliggono. Si sollecitarono i delegati a segnalare le attuali condizioni di sicurezza e difesa, convenendo su formule che permettano di rifiutare la violenza nella regione. Nel pomeriggio vi fu un’altra lunga discussione. Se in generale tutte le parti erano d’accordo sulla condanna della violenza dei gruppi armati illegali la proposta del Venezuela fece saltare ogni proposito di accordo. Il Paese sud americano voleva infatti includere la IV flotta USA tra gli elementi destabilizzanti della regione. Per alcuni l’inclusione della flotta non aveva alcun senso in una dichiarazione di principi, mentre per altri il riferimento a Paesi terzi va contro lo spirito dell’UNASUR che rifiuta ogni intromissione negli affari interni di altri Stati.

Il Venezuela vide bocciata anche la richiesta che il gruppo di lavoro rimanesse in sessione permanente fino a che non si fosse trovato un accordo. Le altre delegazioni, invece, preferirono che su questo punto sarebbe stato meglio consultare le gerarchie superiori approfittando, anche, dell’ormai vicina riunione di Banff.

III. Partecipazione cittadina in materia di difesa.

Dopo un ampio dibattito sulla proposta venezuelana le delegazioni si accordarono approvando all’unanimità la bozza presentata dal Paraguay. Il principio numero 9 sancisce: “promuovere, in conformità, all’ordinamento costituzionale e legale degli Stati membri la responsabilità e partecipazione cittadina sui temi della difesa in quanto bene pubblico che coinvolge l’intera società”.

La riunione di Banff. La presidenza del gruppo di lavoro convocò una riunione informale dei

ministri nell’ambito dell’VIIIa

Conferenza dei Ministri della Difesa delle Americhe. Dato il carattere informale della riunione non si presero decisioni. Tutte le delegazioni si mostrarno ferme nel ricordare alla presidenza il tempo messo a disposizione per concordare il testo finale del Consiglio. Per questo si sollecitò il presidente del gruppo di lavoro a predisporre lo statuto finale del CDS.

I ministri ritennero necessario convocare una riunione dei viceministri, da tenersi nel primo trimestre del 2009, in modo tale da possedere un’agenda di lavoro per il loro primo incontro nel

94Questo sembra tanto un tentativo di non far passare a tutti i costi la posizione colombiana. Infatti, se da un lato è

vero che la Colombia è l’unico Paese coinvolto in una guerra civile dall’altro praticamente tutti i Paesi hanno al loro interno problemi con gruppi e bande criminali di varia grandezza e forza.

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Consiglio e poter così predisporre un primo piano d’azione. In modo indicativo i responsabili dei dicasteri individuarono le seguenti iniziative:

 la creazione di un Centro Studi Strategico;

 la realizzazone di un seminario per l’interscambio di esperienze sul processo di riforma dei Ministeri della difesa (il Cile informò gli altri membri che stava preparando un evento simile che poteva essere aperto a tutti gli altri Stati);

 lo sviluppo iniziative tendenti ad incrementare le conoscenze dei civili sui temi della difesa;  la formazione sui diritti umani e difesa, la creazione di una pagina web del CDS.

La quarta riunione. Prima che le delazioni tornassero a riunirsi, il Presidente del gruppo di lavoro

allestì un documento per risolvere tutti i temi rimasti pendenti.

Le delegazioni riuscirono, anche, ad accordarsi sulla proposta colombiana affiancando il principio di convivenza pacifica tra i popoli il al diritto di protegger in caso di minacce alla pace interne o esterne.

Furono aggiunti alcuni articoli per l’ingresso di nuovi Stati e le iniziative di dialogo e cooperazione. Il 12/12/2008 venne definitivamente approvato il testo del nascente Consejo de Defensa

Suramericano.