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Il Comando Sud degli Stati Uniti (SOUTHCOM)56, con sede a Miami, è uno dei dieci comandi combattenti unificati del Dipartimento alla Difesa. Il suo compito è quello di pianificare, operare e

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Nel 2002, furono interrotti i dialoghi di pace di San Vincente del Caguan ed iniziò la guerra tra le FARC (con i suoi alletai) ed il governo di Bogotà.

53Cfr. Pere Ortega y Juan Sebastian Goméz, Armamentismo en America Latina, ed. Justizia y Pau, Dicembre 2010, pag

12 e ss.

54Terreni che precedentemente erano di proprietà di piccoli proprietari terrieri. 55Op. cit. Armamentismo en America latina, pag. 13 e ss.

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cooperare nel settore della sicurezza con ben 31 Paese dell’America latina57

. Esso si occupa della vigilanza:

 su parte dell’Oceano Atlantico e Pacifico;

 sulle acque, adiacenti ai Paesi dell’America Centrale e Meridionale, comprese tra i meridiani 30° e 32° Ovest;

 sul golfo del Messico;  sul canale di Panama.

Per effettuare tutte queste operazioni il Comando Sud si avvale di varie unità.

L’esercito Nord americano del Sud (USARSO), incorpora unità d’aviazione, intelligence, comunicazione e logistica. Tra i suoi compiti figurano l’aiuto in caso di catastrofi nazionali ed internazionali58, la lotta al narcotraffico, la realizzazione di esercitazioni in alto mare e l’assistenza logistica in progetti umanitari e civili. Esso ha la responsabilità esecutiva all’interno del Comando Sud per la regione latino americana e Caraibica.

La 12a Air Force Southern stanziata nella base aerea di Davis Monthan in Arizona. Quest’unità è

incaricata del comando e controllo di tutte le attività aeree. È equipaggiata con radar di vigilanza congiunta e realizza trasporti aerei in appoggio alle operazioni umanitarie o contro il traffico di droga intraprese dal Comando Sud.

Le forze del corpo dei Marines degli Stati Uniti con sede a Miami, Florida, dirige tutte le unità dei

Marines assegnate al Comando Sud.

Il comando operazioni speciali del Sud, con sede nella base di Homestead Air Reserve, vicino Miami, realizza operazioni di risposta rapida e speciali.

Altre quattro componenti di enorme importanza sono:

 la Joint Task Force Guantanamo, con sede a Guantanamo (Cuba), dove si sviluppano ricerche e si investiga sui crimi di guerra dei combattenti nemici detenuti con l’accusa di terrorismo;

 la Joint Interagency Task Force South, una forza localizzata a Key West, Florida, che realizza azioni di monitoraggio antinarcos, d’intelligence e controllo aereo e marittimo contro il traffico di droga nel mar dei Caraibi, Golfo del Messico e nel Pacifico;

 il Centro Studi di Difesa Emisferico, con sede a Washington D.C., con compiti di educazione, ricerca e divulgazione delle conoscenze sui temi della difesa e sicurezza coinvolgendo civili e militari dell’emisfero Nord – Occidentale;

 la Joint Task Force, con sede nella base di Soto Cano (Honduras). Questa forza ha una grande importanza per gli SA che possono contare su un grande complesso dove organizzare esercitazioni ed operazioni d’appoggio antinarcos, di contro intelligence e di assistenza dinnanzi ai disastri naturali ed umanitari.

Il Comando Sud è il primo comando combattente a cercare di espandere la sua missione oltre il tradizionale ambito militare. Nel 2006, esso annunciò l’intenzione di trasformarsi in un comando interagenzia modificando la sua struttura per includere i rappresentanti di vari organi civili. Il comandante in capo viene affiancato da due secondi, il primo con il compito di mantenere i contatti con la componente militare ed il secondo con quella civile. La nuova struttura dovrebbe permettere di prestare assistenza lì dove si renda necessaria. I comitati delle forze armate, della Camera dei Rappresentanti, del Senato, e dell’Ufficio di Responsabilità del Governo hanno espresso forti preoccupazioni su questo nuovo assetto59.

57L’unica eccezione è rappresentata dal Messico che rientra nel Comando Nord.

58Ci si riferisce tanto a catastrofi naturali che a problemi di politica interna di un Paese. In quest’ultimo caso l’esercito

viene impiegato per evacuare tutti i cittadini americani in pericolo.

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Viene da chiedersi, se i principali organi preposti alla vigilanza sul settore della difesa criticano la struttura del Comando Sud perché non si fa nulla per modificarla? Chi ha deciso per questa nuovo assetto?

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Secondo il Comando Sud, le principali problematiche di natura trans nazionale sono il risultato di dinamiche economiche, sociali e politiche considerate, sempre più, come “minacce alla sicurezza USA”60

. Il risultato di tale visione è che si genera una enorme confusione tra problemi nazionali (che ricadono sotto la sovranità di un singolo Stato) e problemi sovra nazionali che richiedono la cooperazione tra più Stati. Nel primo caso l’attività del Comando Sud è spesso vista come un’ingerenza, nel secondo potrebbe fornire un valido aiuto.

La IV Flotta

La zona in cui opera il Comando Sud è considerata una delle più pacifiche. Tutti i governi rimasero sorpresi dall’annuncio della riattivazione della IV Flotta dati gli eccellenti rapporti con i Paesi della regione61. Il gesto è stato visto come un atto provocatorio di escalation non necessaria.

La scelta dei tempi è stata pessima, infatti l’annuncio è stato dato poco dopo che il presidente ecuadoregno Correa aveva reso pubblico che il suo governo non avrebbe rinnovato il contratto con gli USA, per l’utilizzo della base Manta. La marina statunitense rimaneva, così, senza basi operative di grandi dimensioni in Sud America62.

Il governo statunitense ha giustificato l’attivazione della IV flotta63

come un metodo per “dimostrare l’impegno con i suoi partner regionali, migliorare l’effettività delle missioni marittime che permettono di promuovere e potenziare la costruzione di coalizioni, stimolare le relazioni con le altre nazioni e dissuadere potenziali aggressori”. Per i Paesi Sud americani il dispiegamento della flotta persegue obbiettivi non dichiarati. L’ex presidente del Brasile Lula affermò che la riattivazione era da attribuire alla scoperta di giacimenti di petrolio al largo delle coste brasiliane. In generale, tutti i governi della regione hanno espresso le loro preoccupazioni e scontento per quest’atto unilaterale USA.

È probabile che l’amministrazione Bush voleva aumentare il coinvolgimento dei Paesi della regione, se questo era l’obiettivo il Comando Sud già disponeva di una eccellente forza navale in grado di portare a termine questo compito. Tra l’altro qualcuno dovrebbe spiegare come si vogliono migliorare le relazioni ed aumentare il coinvolgimento di Paesi alleati dispiegando un’intera flotta nelle loro acque.

Più veritiera sembra la spiegazione che la riattivazione della IV flotta risponde al nuovo paradigma di controllo globale che da impulso e legittima la creazione di una rete militare mondiale. Due fattori possono aver favorito la decisione USA di schierare la IV flotta:

 la crescente percezione della competizione per le risorse naturali, specialmente quelle energetiche;

 il deterioramento della democrazia, percepito come una minaccia alla sicurezza statunitense. Un rapporto del Consiglio Nazionale d’Intelligence USA stima che il riscaldamento globale favorirà lo scoppio di conflitti, in tutto il mondo, per la scarsità d’acqua ed alimentare. Sempre nel rapporto si legge che la competizione economica verrà incrementata dalla crescita di Cina, India e Brasile. Un mondo con più centri di potere, non è un mondo più democratico ma più instabile e nel quale nessuna super potenza è in grado di gestire possibili tensioni internazionali.

60Si inseriscono in un unico calderone le problematiche del narcotraffico, delle disuguaglianze economiche e delle

bande di strada.

61Per rinsaldare i vincoli di alleanza ogni anno vengono effettuate parecchie esercitazioni navali. 62

Con un tempismo incredibile, appena un anno dopo il governo USA annunciava il nuovo accordo con la Colombia tramite il quale gli USA potevano tranquillamente operare dal territorio colombiano per condurre operazioni ad ampio spettro. La cosa fece insorgere pressoché tutti i governi regionali che già avevano mal digerito la riattivazione della IV flotta.

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Sulla IV flotta cfr. Op cit. Armamentismo en America Latina pag. 16 e ss; Jorge Battaglino, “ La Reactivacion de la IV Flota y el Nuevo Paradigma de Control de Estados Unidos”, revista brasilñea de Politica Externa, vol. 17 n° 4 (2009).

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La nuova strategia di sicurezza USA (marzo 2006) segnala i rischi per le democrazie che non sviluppano pienamente le loro istituzioni e ledono le libertà dei loro cittadini. Il documento enfatizza il rischio che le democrazie nascenti, in cui sono fortemente presenti corruzione, debolezza istituzionale e tensioni interne, possano assumete atteggiamenti anti nord – americani. Nel rapporto del marzo 2004, al Congresso, l’ex comandante del Comando Sud gen. James Hill, avvisò il Comitato per gli Affari Militari della Camera dei Rappresentati che gli USA stavano affrontando due tipi di minacce nella regione, quelle tradizionali e le emergenti. In testa alla sfide tradizionali di trova il narcoterrorismo. Il pericolo emergente principale, secondo Hill, è “il populismo radicale che sabota il processo democratico e limita fortemente i diritti individuali”. Hill afferma che il crescente populismo si fonda sulle “profonde frustrazioni provocate dal fallimento delle riforme democratiche, dalle iniquità sociali ed economiche. I leader populisti possono così rafforzare le loro posizioni radicali che sono chiaramente anti americane64”.

Un documento del Pentagono sulla pianificazione di lungo periodo menziona, per la prima volta, il Venezuela come una preoccupazione; nella revisione quadriennale della difesa65, del 2005, si può leggere che una errata distribuzione delle risorse e deboli istituzioni democratiche hanno portato alla “rinascita di movimenti autoritari e populisti in alcuni Paesi come il Venezuela. Questi movimenti sono una fonte di instabilità politica ed economica”. Il chiaro riferimento al Venezuela, in un documento che analizza le tendenze generali, ha destato molto clamore e rinforzato l’idea del presidente venezuelano su un possibile attacco statunitense.

Con l’arrivo del nuovo capo del Comando Sud, nel 2006, l’ammiraglio Stabridis, gli USA hanno inasprito i toni con il Venezuela. Si è iniziato a discutere dei suoi vincoli politici e di sicurezza con Iran e Siria, Paesi considerati come patrocinatori del terrorismo. Vengono posti in risalto i suoi acquisti di sistemi d’arma sofisticati dalla Russia, il suo ruolo come principale diffusore di politiche ed ideologie anti USA e di partner strategico cinese nella regione.

Se per risolvere questi problemi gli USA avessero attivato i loro canali diplomatici ci troveremmo in presenza di una risposta civile, ma la riattivazione della quarta flotta sembra andare nella direzione opposta. Una risposta militare a problemi la cui soluzione di certo non sta nell’uso della forza.

Gli USA lanciano dei segnali fortemente contrastanti, se con i programmi di associazione cercano di costruire un dialogo con i Paesi della regione spiegando le ragioni delle azioni del Comando Sud, con la riattivazione della IV flotta si fomenta il sospetto.

La flotta è considerata l’elemento più importante di tutto il comando; essa ha la sua base principale a Mayport, Florida, ed è composta da navi, aerei sommergibili che realizzano compiti di vigilanza in America Latina. Dalla base di Comalapa (El Salvador), essa appoggia le operazioni contro il narcoterrorismo.

Dall’Aprile del 2010, il Perù ha concesso, alla IV flotta, l’uso dei suoi porti fornendo agli USA una nuova piattaforma militare nella regione.

Le operazioni più importanti realizzate dalla IV flotta sono CD Operation, Distaster reliefe, new

horizon, PANAMAX, Team work South, SIFOREX, UNITAS tutte realizzate con le forze armate di

differenti Paesi della regione. In maggioranza si tratta di attività inglobate nella più generale strategia di lotta al terrorismo ed al narcotraffico. I Paesi con cui vengono effettuate la maggioranza di queste attività sono Brasile, Cile, Colombia e Perù.

64 Per il generale statunitense il populista più pericolo del Sud America è proprio Chavez che è al contempo la

“preoccupazione più seria per la sicurezza insieme ai narcoterroristi colombiani, alle reti di estremisti islamici e le bande di strada centro americane”.

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Il documento è utilizzato come guida strategica per i futuri dislocamenti di truppe ed acquisizioni di materiale d’armamento.

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Parte II