• Non ci sono risultati.

Il poco spazio lasciato allo strumento militare fa sì che esso si dedichi esclusivamente ad arruolare, addestrare le risorse umane ed a effettuare la manutenzione dei mezzi messi a disposizione. I criteri per la composizione delle forze armate, le iniziative per il dispiegamento territoriale, le modifiche nella struttura del personale e le decisioni su cosa acquisire sono formulate dallo SMCO per poi essere valutate ed approvate dal Ministero della Difesa. La dottrina d’impiego prevede che le forze armate operino esclusivamente per la difesa della nazione in modo congiunto. L’azione militare congiunta va intesa come la pianificazione ed impiego coordinato di tutti i mezzi e le risorse su cui può contare ogni forza armata per il raggiungimenti di obiettivi determinati.

L’azione militare si basa sui seguenti principi:

 dottrina militare congiunta è un corpo organico di concetti essenziali, principi, criteri e termini che guidano la preparazione ed impiego dello strumento militare sia in tempo di pace che in guerra;

 pianificazione strategico – militare congiunta, ha per obiettivo l’individuazione delle cpacità e sottosistemi dello strumento militare come risorse umane, infrastrutture, logistica, materiali, informazioni, addestramento, organizzazione e dottrina;

 addestramento congiunto, preparare il personale a condurre operazioni congiunte;

 unità di comando, le forze armate devo avere un solo comando per assicurare l’unità degli sforzi, l’economia nell’utilizzazione dei mezzi e massima coordinazione durante le azioni;  massima integrazione per perseguire una maggiore interoperabilità e complementarietà

possibile;

 piena utilizzazione delle forze, impiego e massimo sfruttamento delle capacità.

Nell’intenzione dell’amministrazione tutti questi obiettivi dovrebbero ridurre gli sprechi ed incrementare le capacità delle forze armate. In questo schema sono, però, presenti gravi criticità. Voler impiegare, a tutti i costi, le forze armate in operazioni congiunte porta ad una rigidezza nello schema d’impiego e poi perché impiegare tre forze per raggiungere un obiettivo facilmente conseguibile da una sola? La massima integrazione portata all’estremo ha come conseguenza delle forze armate specializzate in tutti i settore ed in nessuno. Purtroppo voler tenere sotto controllo ogni aspetto del settore della difesa sta portando gli amministratori argentini a strangolare le capacità d’azione delle forze armate.

Missione principale. Scopo principale delle forze armate è respingere tutte le aggressioni militari

statali per salvaguardare in modo permanente gli interessi vitali della Nazione: sovranità, indipendenza, autodeterminazione, integrità territoriale, la vita e la libertà dei suoi abitanti.

Le missioni sussidiarie sono partecipare:  alle missioni multilaterali dell’ONU;

 alle operazioni di sicurezza interna previste dalla legge di sicurezza;  alle operazioni d’appoggio alla comunità nazionale dei Paesi amici;  alla costruzione di un sistema di difesa sub regionale.

Per quanto riguarda le missioni internazionali, la partecipazione delle forze armate è da considerarsi strettamente tecnico – militare.

Per quanto riguarda le operazioni di sicurezza interna esse sono rigidamente vincolate dal capitolo V art. 3 della legge sulla sicurezza interna.

Le forze armate possono intervenire in operazioni d’appoggio alla comunità nazionale di Paesi amici solo se ci si trova d’innanzi a catastrofi naturali e per offrire il loro supporto logistico operativo.

La partecipazione delle forze armate alla costruzione di un sistema di difesa sub regionale, basato sulla consolidazione progressiva della fiducia mutua, deve essere considerato come un fattore

117

chiave nel disegno e determinazione delle capacità militari. In tal modo si potrà garantire una maggiore interoperabilità con gli altri Paesi della regione.

Capacità da sviluppare. Per poter eseguire al meglio sia la missione principale che quelle

sussidiarie, la pianificazione strategica prevede che le capacità delle forze armate:  corrispondano con il profilo, natura ed attitudine difensiva;

 promuovano e consolidino l’integrazione ed azione coordinata tra gli elementi operativi;  evitino sovrapposizioni e sprechi;

 siano fattibili ed accettabili in termini di bilancio.

Dal punto di vista dell’equipaggiamento le forze armate devono concentrarsi:  sul recupero del materiale fuori servizio, quando fattibile ed accettabile;  sulla modernizzazione del materiale disponibile;

 sull’acquisto di nuovo materiale, solo quando esso comporti un cospicuo trasferimento di tecnologia ed equipaggiamento necessario all’addestramento operativo simulato.

Missioni di pace. L’Argentina ha una lunga tradizione nella partecipazione alle missioni di pace

sotto egida ONU; la sua prima comparsa risale al 1958, nel corso degli anni ha partecipato a più dei 2/3 delle missioni con l’invio di circa 40mila effettivi il che la rende uno dei Paesi sud americani più attivi.

Da un punto di vista politico, negli ultimi anni, esse sono servite ad un duplice scopo: il governo le usa per rilanciarsi in ambito internazionale, dopo la dittatura, e come valvola di sfogo alle frustrazioni delle forze armate mentre i militari le sfruttano sia per ripulirsi dal passato inglorioso sia per effettuare manovre sul campo. Inoltre, i Paesi che partecipano a queste missioni ricevono dell’ONU dei fondi da investire nel settore della difesa che rappresentano un importante introito per le asfittiche casse argentine181.

Ad oggi, l’Argentina dispiega le sue truppe per missioni sotto egida ONU ad Haiti e Cipro ed ha osservatori militari nel Sahara Occidentale ed in Medio Oriente.

Nel 1995, per migliorare la qualità del personale venne istituito il CAECOPAZ (Centro de

Entrenamiento Conjunto para Operaciones de Paz) primo centro congiunto per l’addestramento nel

continente. Il CAECOPAZ offre una quarantina di corsi l’anno a cui hanno partecipato gli effettivi di quasi trenta nazioni. L’importanza della formazione per le operazioni di pace si riflette nell’alto numero di istruttori argentini in Paesi come: Germania, Brasile, Canada, Cile, USA, Francia, Guatemala, India e Mali. La politica di interscambio ha permesso al Centro di ospitare istruttori dalla Germania, Belgio, Bolivia, Brasile, Canada, Cile, USA, Francia ed India; inoltre più di 700 militari provenienti da Bolivia, Brasile, El Salvador, Paraguay, Perù ed Uruguay sono stati addestrati per poi essere dispiegati al fianco di truppe argentine.

Nel 2008, il CAECOPAZ entra a far parte della nascente ALCOPAZ (Asociacion Latino Americana

de Centros de Entrenamiento para Operaciones de Paz) che ha come obiettivo unire sotto un unico

ente tutti i centri di addestramento per le missioni di pace della regione con lo scopo di standardizzare la dottrina d’impiego delle forze armate in missioni di pace e di promuovere l’interscambio d’esperienze.

La compagnia di ingegneri combinata peruviano – argentina. Questa compagnia denominata “Libertador Don José de San Martin” è stata creata per essere messa a disposizione di MINUSTAH tramite un memorandum d’intesa firmato, nel 2009, dai ministri della difesa dei due Paesi. Le capacità di questa forza sono state appositamente sviluppate per lo scenario haitiano in modo da facilitare la reperibilità , potabilizzazione e distribuzione dell’acqua in aree densamente popolate,

181

Informazioni riportate dall’intervista concessa dalla professoressa Blanca Antonini, esperta sulla partecipazione delle forze latino americane alle missioni di Pace dell’ONU.

118

migliorare le vie di comunicazioni terrestri e garantire la sicurezza delle infrastrutture sensibili (scuole e posti medici)182.

119

L’Esercito.

La vastità e la diversità del territorio hanno esercitato una grande influenza sull’esercito per quanto riguarda la magnitudine del suo dispiegamento e le qualità operative. Per questo motivo esso può essere suddiviso in tre tipi:

 forze di risposta regionali, il cui dispiegamento ed organizzazione è richiesto per operare in ambienti geografici particolari: montagna, monti e steppa patagonica;

 forze di difesa principali, truppe equipaggiati con mezzi e materiali medi e pesanti;  forze di intervento rapido, in gran parte uomini equipaggiati in modo leggero.

Il Comando di Addestramento ed Arruolamento è formato da tre divisioni (grandi unità da battaglia) che al loro interno sono suddivise in brigate e formazioni.

Le brigate garantiscono le migliori capacità di combattimento inter-arma e dispongono di mezzi d’appoggio al fuoco, per il combattimento ed il supporto logistico. L’esercito argentino prevede quattro tipi di brigata:

 blindate, formate da tre reggimenti corazzati ed uno di fanteria meccanizzata. Esse sono impiegabili per il combattimento contro unità blindate;

 meccanizzate, formate da due reggimenti di fanteria meccanizzata ed uno blindato; possiedono differenti tipi di veicoli blindati meccanizzati su cingoli, adatti al combattimento contro la fanteria ed unità meccanizzate e per l’esplorazione;

 da montagna, costituite da due o più reggimenti di fanteria e cavalleria. Il loro equipaggiamento è leggero in modo da essere trasportato facilmente da muli e cavalli;  paracadutiste, sono formate da due reggimenti di paracadutisti. Il loro materiale è progettato

per essere trasportato e lanciato da aerei. Il personale è addestrato per essere lanciato direttamente in zona operativa.

È prevista, anche, una forza di dispiegamento rapido composta da fanteria leggera (gruppi d’assalto aereo, paracadutisti, commandos) ed eventualmente fanteria media (dotata di veicoli su ruota). Essa è stata creata per rispondere velocemente ad una situazione di crisi183.

Nella tabella sottostante è riportato l’armamento dell’esercito argentino.

Modello Numero Tipo Armamento

da Libro Bianco

da Military Balance

TAM 232 213 Carro Armato Medio

SK 105 112 112 Carro Armato

AMX 13 41 / Carro Armato

Patagon 4 5 Carro Armato Pesante

SK 105 A2 / 6 Carro Armato

AML 90 Panhard 47 47 Veicoli da Esplorazione

MOWAG 41 / Veicoli da Esplorazione

Glover 9 / Veicoli da Esplorazione

Hummer 34 34 Veicoli da Esplorazione

Guacho 13 / Veicoli da Esplorazione

Norinco 4 / Veicoli da Esplorazione

VCTP TAM (varie versioni)

184 263 Veicoli da Trasporto

VCI M 113 374 408 Veicoli da Trasporto

CITER/SOFMA 108 109 Cannone da 155mm

120

OTO Melara 64 70 Obice da 105 mm

PP AMX 24 20 Obice da 155mm

Palmaria 18 17 Artiglieria da 155 mm

Mortai 294 353 Pezzi d’Artiglieria da 120mm

Pampero 4 4 Lanciatore di Razzi da 105mm

Flabkan 01 200 230 Cannone Antiaereo da 20mm

Contraves 8 12 Cannone Antiaereo da 35mm

Ispano Svizzero 20 21 Cannone Antiaereo da 30mm

Agusta A 109A 5 / Elicottero

Hiller 7 / Elicottero

Bell 1H-1H 30 30 Elicottero

Bell 212 1 1 Elicottero

Super Puma As 332 3 3 Elicottero

Bell Huey II 11 9 Elicottero

Lama 5A – 315B 5 4 Elicottero

UH – 12E / 8 Elicottero

OV 1D Mohawk 9 9 Aviazione dell’Esercito

FIAT G222 3 3 Aviazione dell’Esercito

Twin Otter 2 / Aviazione dell’Esercito

Merlin 6 6 Aviazione dell’Esercito

CASA 212 1 1 Aviazione dell’Esercito

Cassna 10 4 Aviazione dell’Esercito

Sabreliner 1 1 Aviazione dell’Esercito

Cardion Alert MK2 5 5 Aereo da allerta precoce e controllo spazio aereo

Rastreador 35 / Sistemi di vigilanza

Ratras 14 18 Sistemi di vigilanza

Fonte: Libro Blanco de la Defensa Nacional, Buons Aires 2010, pag.141; Military Balance vari anni.