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La Base Industriale di Difesa (BID).

Si tratta di un insieme di industrie ed imprese che partecipano ad una o più tappe della ricerca, sviluppo, produzione, distribuzione e manutenzione dei prodotti per la difesa. Nel libro bianco, si può notare come l’amministrazione sia convinta che un’industria della difesa competitiva generi importanti utili ed abbia delle ricadute positive sugli altri settori industriali252. Il settore produttivo della difesa necessita di una lunga fase di ricerca e sviluppo e di produzioni su vasta scala. I suoi prodotti sono caratterizzati da un breve ciclo di vita, a causa dell’evoluzione tecnologica, ed il mercato è caratterizzato dagli acquisti governativi e dalle esportazioni.

Come spesso capita, per operare la BID ha bisogno di infrastrutture e risorse che vanno ben al di là della sua reale struttura; questo perché opera in un settore fortemente regolato e senza un adeguato impegno governativo essa non genera utili. La forte regolazione del mercato della difesa rende molto difficile il trasferimento di tecnologia dai Paesi che possiedono quella di punta agli altri che stanno sviluppando nuove attività. Il Brasile, ad esempio, è un grande mercato in espansione eppure la sua BID non riesce a soddisfare quasi per nulla le richieste delle forze armate; la EDN ha individuato tra gli obiettivi chiave il recupero ed il potenziamento della BID. Essa non deve limitarsi a produrre armamento avanzato ma essere il mezzo attraverso il quale ammodernare tutto il Paese con lo sviluppo di tecnologie e mezzi duali, usabili sia da civili che dei militari.

Negli ultimi anni, il MoD ed il MSTI hanno approvato varie iniziative per stimolare lo sviluppo e la ricerca in settori che permettano alla BID di aumentare le sue capacità. La prospettiva di espansione della domanda di prodotti per la difesa, lo sviluppo ed il potenziamento della BID ha portato alla luce una serie di problemi evidenziati nel Piano Brasile Maggiore per risolvere i quali si deve:

 aumentare l’investimento in ricerca, sviluppo ed innovazione;  espandere le attività nel mercato interno ed estero;

 potenziare la catena dei rifornimenti.

Accordi tra industrie della difesa brasiliane ed extraregionali253. Il Brasile, da solo, vale il 50%

del mercato latino – americano254. Per accelerare la trasformazione delle sue industrie, il Paese ha posto un’enfasi particolare sulle partnership industriali con i grandi colossi della difesa. I primi frutti si sono raccolti con il trasferimento di tecnologia dalla francese DCNS per la costruzione dei sommergibili.

La joint venture europea MBDA ha incrementato la collaborazione con Avibras Industria

Aerospacial e Mectron Engenharia per l’ammodernamento e la manutenzione dei missili MM 40 Exocet, un progetto da 40 mln di dollari. Nell’aprile 2012, la marina ha condotto con successo i test

di fuoco del missile dotato di un nuovo sistema di propulsione.

252Cfr. Livro Branco da Defesa 2012, pag. 210 e ss. 253Cfr. Military Balance 2013, pag. 423.

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Le industrie israeliane sono parecchio attive soprattutto dopo gli accordi confidenziali del 2010. Il mercato UAV è il più remunerativo e sono state create joint venture tra AEL Sistemas, sussidiaria della ELBIT, ed EMBRAER Defesa e Surgança255 per lo sviluppo, produzione e supporto degli Hermes 450. L’AEL, inoltre, fornisce l’avionica per i gli aerei dell’EMBRAER Super Tucano e KC – 390. In partnership con Elisra Electronic Systems, un’altra sussidiaria della ELBIT, AEL è coinvolta nel programma d’aggiornamento del caccia AMX A-1. Il caccia sarà equipaggiato con una nuova apparecchiatura di disturbo radar sviluppata dalla israeliana Rafael Advanced Defence

Systems. Quest’ultima impresa ha recentemente acquistato il 45% della GESPI Aeronautics,

industria brasiliana.

Dal 2007, la sud africana Denvel Dynamics e le brasiliane Mectron Engenharia, Avibras e Opto

Electronics hanno avviato un programma di ricerca, dal valore di 120 mln, per lo sviluppo di un

missile aria – aria di quinta generazione. Il programma ha portato alla progettazione e produzione del A – Darter. Dopo questo processo le tre imprese stanno pensando di espandere la loro collaborazione anche in altri campi.

Acquisizioni e programmi industriali in Brasile nel 2012. Durante l’anno è continuato il forte

interesse delle industrie della difesa per il mercato brasiliano. Il Paese è considerato un “Country

Market” da un elevato numero di multinazionali che stanno concentrando, in Brasile, risorse

economiche, commerciali e umane per penetrare questo mercato e ritagliarsi un ruolo preminente in grado di soddisfare l’enorme domanda interna di Difesa e Sicurezza Pubblica.

Per arginare un’invasione di industrie straniere, le autorità brasiliane con a capo il ministro della difesa Amorim hanno aumentato le collaborazioni con le industrie nazionali. Prova di questa rinnovata cooperazione è stata l’approvazione della Legge di Conversione 2/2012 che ha creato un regime tributario speciale per le industrie della difesa brasiliane ed introduce precise regole per l’approvazione di prodotti e sistemi di difesa.

Per far breccia in questo sistema alle industrie belliche europee non è rimasto che allearsi con le imprese locali ed avviare collaborazioni via via più importanti e proficue.

Il Programma LAS (Light Air Support). Nel dicembre 2011, l’EMBRAER con il suo A29

SuperTucano, in collaborazione con la nord Americana Sierra Nevada Corporation, ha vinto il contrato per la fornitura all’USAF (United States Air Force) di un caccia d’attacco leggero. Il mezzo non sarà usato dall’USAF ma dalla nascente forza aerea afghana che il governo americano si è impegnato ad equipaggiare.

I festeggiamenti sono, comunque durati poco, perché nel febbraio 2012 l’USAF cancella l’aggiudicazione all’EMBRAER per presunti problemi con la documentazione e per le forti proteste della statunitense Hawker Beechcrafit che presentava il suo AT-6B.

Nel febbraio 2013, dopo alcuni cambi nelle richieste del mezzo l’USAF aggiudica per la seconda volta all’EMBRAER questa fornitura. L’operazione avrà un valore di 427 mln di dollari per la vendita di 20 aeri, dell’equipaggiamento d’addestramento a terra (simulatore), pezzi di ricambio ed appoggio logistico.

Tecnologie per l’Esercito Brasiliano. Negli ultimi anni ci sono state importanti evoluzioni degne

di nota ma tra le più importanti vi sono i successi del programma VBTP – MR Guaraní. Questo programma oltre alla confermata esportazione di 14 unità all’Argentina è, finalmente, entrato nella fase produttiva con la consegna del primo esemplare all’esercito brasiliano; si tratta del primo mezzo di un lotto che prevedere la produzione di 86 veicoli blindati per un valore di 118 mln di dollari.

Nel novembre 2012, l’Avibras ha firmato con l’Esercito brasiliano un contratto per la fornitura di un missile da crociera superficie – superficie denominato AV – TM 300 (300 km di portata). Questo

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Si tratta della divisione difesa e sicurezza della EMBRAER che ha acquistato il 25% del pacchetto azionario dell’AEL Sistemas.

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sistema d’arma verrà installato sui lanciatori MK – 6/2020 della linea ASTROS, costruiti da imprese brasiliane. Il grande successo per Avibras è. Comunque, arrivato con la vendita all’Indonesia di 36 veicoli Astros II MK6 con pezzi di ricambio, munizioni e tutti i sistemi associati. Questo sistema è la versione da esportazione dell’ASTROS 2020 venduto all’Esercito brasiliano, e offre la possibilità di aggiungere ad ogni batteria di lancio una unità UAV classe Falcão, sviluppato da Avibras ed utilizzato per identificazione, intelligence ed appoggio al fuoco.

L’Esercito ha firmato un contratto dal valore di 404 mln di dollari con il consorzio TEPRO costituito da due imprese controllate dalla EMBRAER, la Savis Tecnologias y Sistemas S/A ed Industria e Aerolevantamento S/A, per il programma di protezione delle frontiere.

A quanto pare il made in Italy piace molto alla forza terrestre tanto che ha firmato con un contratto con la Selex Elsag (Gruppo Finmeccanica) per la fornitura di 36 M -109 A5 SPG (Self Propeled

Gun) obici da 155 mm con una portata massima di 30 km.

Accordi intraregionali256. Due sono i programmi su cui il Brasile si è concentrato per espandere le

sue attività regionali.

L’aero da trasporto/rifornimento in volo KC – 390 ha suscitato l’interesse di molti Paesi sud americani che hanno raggiunto accordi per essere inseriti nella catena di fornitura. Nell’aprile 2011, Brasile ed Argentina hanno sottoscritto un contratto per la produzione congiunta dell’aereo; l’Argentina opera come junior partner e la sua impresa aeronautica FadeA sarà un subcontractor dell’EMBRAER. In particolare, essa produrrà il piano di coda, il portellone per la rampa cargo, parti sfuse, ruote e portelloni del carrello d’atterraggio. Il programma coinvolge anche Colombia e Cile; il piano prevede un investimento di 70 – 80 mln per la costruzione di un’area industriale dove verrà prodotta la cabina di pilotaggio nella città di Buenaventura (Colombia).

La produzione di un UAV sud americano ha visto un importante accordo tra Brasile ed Argentina per produrre in modo congiunto un aereo senza pilota sfruttando la tecnologia dell’israeliana Elbit

System. L’Argentina vorrebbe, inoltre, assistere il Brasile nella produzione dell’A – Darter ed ha

richiesto l’ammodernamento dei sui missili Exocet con l’obiettivo di allungare la vita operativa dell’arma. Il Brasile fornirà anche una parte dei suoi Guaraní per cui è stata sollecitata più volte la consegna.

A gennaio 2012, Brasile e Colombia hanno firmato un accordo per la collaborazione nel settore dei veicoli corazzati, cyber security ed UAV. I due Paesi avvieranno, entro il 2015, lo sviluppo di un vascello da pattuglia costiera.

Brasile e Cuba stanno analizzando la possibilità di approfondire le loro relazioni nel settore della produzione aeronautica e della sicurezza industriale.

Nell’Aprile 2012, Argentina e Brasile hanno dato vita al primo meeting previsto dal Meccanismo per i Dialoghi Strategici.

Principali vendite nella regione. Nel febbraio 2012, il Paraguay ha annunciato di aver scelto

l’EMB 314 Super Tucano come suo futuro caccia.

A maggio 2012, la marina brasiliana ha sottoscritto un contratto per la fornitura di quattro pattugliatori costieri leggeri alla Colombia.

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Parte VI.

Il Cile.

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Introduzione.

Il Cile è il Paese sud americano che più assomiglia agli Stati occidentali nella gestione del suo sistema di difesa. Le principali peculiarità cilene sono ottima pianificazione strategica, buona ripartizione delle risorse, parco armamenti moderno e forze armate che godono di un’ottima reputazione presso la popolazione. A dispetto di una dittatura terminata solo nel 1989, che ha causato un elevato numero di desaparecidos, la popolazione cilena non avversa i militari. Questo perché il generale Pinochet, dopo il colpo di stato, si è circondato di esperti civili che hanno ammodernato le infrastrutture del Paese ed hanno permesso un costante sviluppo economico. Il generale Pinochet, nel 1991, ha negoziato l’uscita di scena con le forze democratiche che andavano costituendosi. Oggi sono presenti numerosi partiti politici che si richiamano al dittatore ed alla sua conduzione economica e politica del Paese.

Molto particolari sono le relazioni che il Cile intrattiene con i Paesi confinanti. Lo Stato, che ha una importante estensione latitudinale ma un territorio piuttosto angusto con una scarsissima profondità territoriale, ha sviluppato con il passare degli anni una sindrome di accerchiamento. Con il ritorno alla democrazia è riuscito a risolvere tutti i contenziosi sui confini che aveva con l’Argentina, mentre diverse considerazioni vanno fatte per Bolivia e Perù.

Nel 1879, il vice – regno di Perù e Bolivia attaccò il Cile convinto di avere facile ragione del piccolo Stato. Nel 1883, contrariamente alla previsioni iniziali, il Cile stravinse le guerra e conquistò le sue due regioni settentrionali, ricche di rame, sottraendo alla Bolivia il suo accesso al mare ed al Perù un importante fetta di territorio. Con il tempo il Cile ha intavolato una serie di discussioni con la Bolivia garantendo al Paese andino un importante trattamento per il transito delle merci che di fatto non pagano alcun dazio; il Perù, da sempre intransigente, mira solo a riconquistare le regioni perse in guerra.

Recentemente, gennaio 2014, la corte dell’Aja si è pronunciata sul deferimento cileno voluto dall’amministrazione peruviana per la definizione dei confini marittimi. Il Perù puntava ad uno stravolgimento dell’attuale situazione, ma ha sbagliato completamente ed ha aumentato inutilmente la tensione tra i due Paesi. Il confine marittimo rimane invariato fino ad 80 miglia dalla costa e da lì fino al limite delle acque territoriali scorre parallelamente alla costa.

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Le caratteristiche territoriali, i contenziosi con i Paesi vicini ed il senso di accerchiamento hanno fatto si che il Paese abbia forze armate che, ad oggi, risultano le più addestrate ed equipaggiate del sud America, le uniche che soddisfano gli standard NATO. Il Cile ha, inoltre, stipulato un accordo con l’Unione Europea in base al quale potrà partecipare alle missioni di pace guidate dall’UE.

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Situazione Generale.

L’ex presidente Piñera ha visto calare progressivamente la sua popolarità tra il 2011 ed il 2012 a seguito delle forti proteste studentesche per un costo dell’istruzione in costante crescita che permetteva solo ai più dotati di risorse economiche di poter avere accesso ad una formazione superiore di qualità. I cortei, le rivendicazioni, più che giustificate, degli studenti ed i deludenti risultati al rinnovo del Congresso hanno compromesso definitivamente al centro destra cileno di poter combattere ad armi pari con la sinistra che presentava alle elezioni presidenziali, del 2013, la Bachelet.

Forma di governo Repubblica

Superficie 756.102 kmq

Popolazione 15.116.435 (cens. 2002); 17.248.450 (stima

2011)

Densità 23ab./kmq

Capitale Santiago (capitale amministrativa) 6.045.404 ab.

(2010) 6.814.630 ab. l’agglomerato urbano (2009).

Valparaiso (capitale legislativa) 256.823 (2010)

Moneta Peso cileno

Indice di Sviluppo Umano 0.805 (44° posto) Presidente e Capo del Governo Michel Bachelet

Membro UNASUR, Associato MERCOSUR, OSA,

ONU. Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2013.

Ordinamento dello Stato. Indipendente dalla Spagna dal 18 novembre 1818, il Paese si è dotato di

una costituzione nel 1925 ed ha avviato una lunga fase di democrazia interrotta violentemente l’11 settembre 1973. La dittatura termina l’8 ottobre 1988, quando i cileni rifiutano la richiesta del generale Pinochet di rimanere in carica per altri 8 anni prima di elezioni democratiche. A succedergli sarà il presidente Aylwin eletto nel 1989.

Il Presidente della Repubblica, eletto a suffragio universale, è anche capo del governo; la nuova costituzione entrata in vigore nel 2005 ha ridotto da 6 a 4 gli anni del mandato presidenziale.

Il potere legislativo spetta al Congresso nazionale, costituito dalla Camera dei Deputati (120 membri eletti per 4 anni) e Senato (38 membri eletti con un mandato di 8 anni, ogni quattro anni viene rinnovato per metà). Dal 1987, la sede del Congresso è a Valparaiso257.

Il territorio. La parte terrestre del Cile si estende per 4.300 km di lunghezza ed ha una larghezza

media di 175 km ed è caratterizzata da una gamma di risorse naturali. In generale il Paese può essere diviso in tre zone di rilevanza strategica:

 la zona Nord, con ampi spazi poco abitati e condizioni climatiche desertiche. Qui si concentra la grande e piccola industria mineraria su cui si basa gran parte delle esportazioni cilene e contribuisce in larga parte al PIL nazionale. Nella zona è presente una buona rete di trasporti creata per far fronte agli impegni internazionali del Paese. Quest’area rappresenta le maggiori sfide alla sicurezza del Paese visto che i due Stati confinanti sono Bolivia e Perù;

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 la zona centrale e meridionale, dove si trova l’85% della popolazione, si distingue per le produzioni agricole, la zootecnica ed una significativa industria forestale. Qui si trova la capitale ed è il cuore amministrativo ed industriale del Paese;

 la zona australe è caratterizzata da una estrema frammentazione geografica a cui il governo e l’esercito hanno cercato di far fronte costruendo una rete stradale capillare. Il suo potenziale è legato alle grandi riserve di acqua dolce, alla sua ubicazione prossima ai passi interoceanici ed alla proiezione sul continente antartico258.

Il territorio marittimo include l’arcipelago San Fernandez ( a 667 km dalla costa), le isole San Felix e San Ambrosio (a 992 km), l’isola Sales y Gomez (a 3.463 km) e l’isola di Pasqua (a 3.700 km). Questo spazio corrisponde al “mar del Cile” definito come “quelle acque che bagnano o circondano il territorio nazionale259”. Nel 1947, tramite una dichiarazione presidenziale, il Cile ha esteso la sua sovranità su 200 miglia nautiche di zona marittima. Lo spazio marittimo cileno comprende le acque oceaniche che vanno dalla linea costiera fino al limite della zona economica esclusiva e della piattaforma continentale estesa.

258Cfr. Libro de Defensa Nacional de Chile 2010, Santiago 2010, pag. 35 e ss. 259Definizione inclusa nel decreto supremo 346 del 30/05/1973.

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A seconda della zona si applicano norme e giurisdizione differenti:

 nel mar territoriale, 12 miglia nautiche di distanza dalla costa, si esercita la sovranità piena riconoscendo il diritto di passaggio alle navi commerciali straniere in base a quanto previsto dalla Convenzione sui diritti del mare delle nazioni unite;

 nella zona contigua, che si estende dal limite del mar territoriale fino a 24 miglia nautiche, si esercita il controllo per prevenire e sanzionare infrazioni alle norme e regolamenti doganali, fiscali, d’immigrazione o sanitari;

 nella zona economica esclusiva, che si estende fino a 200 miglia nautiche, lo Stato esercita diritti sovrani per quel che riguarda lo sfruttamento, conservazione ed amministrazione delle risorse ittiche e minerarie. Inoltre, il Paese è autorizzato alla creazione ed utilizzazione di isole artificiali, istallazioni e strutture per la ricerca scientifica marina e la protezione e preservazione dell’ambiente.

Il territorio antartico è formato da tutte le terre, isole, isolotti, scogliere e ghiacci conosciuti o da scoprire all’interno dei limiti costituiti dai meridiani 53° e 90° di longitudine ad ovest di Greenwich ed il mar territoriale. La politica antartica cilena è caratterizzata dai seguenti obiettivi:

 proteggere i diritti cileni e garantirli nell’ambito dei trattati;  partecipare in modo attivo al sistema antartico;

 preservare la zona di pace, le attività scientifiche e le riserve ecologiche;  consolidare e modernizzare le istituzioni antartiche nazionali;

 potenziare la partecipazione della regione di Magellano ed antartica allo sviluppo nazionale e promuovere il collegamento con il territorio continentale;

 sviluppare la scienza nazionale antartica per tenerla al passo con i tempi;  conservare le riserve ittiche e sviluppare la pesca australe in modo sostenibile;  promuovere il turismo in modo controllato;

 incoraggiare la cooperazione internazionale.

Il Cile ha costruito 15 istallazioni antartiche tra basi e rifugi tramite le quali Esercito, Marina, Aviazione ed Istituto Antartico svolgono tutte le operazioni sul territorio260

Lo spazio aereo, inteso come la proiezione verso l’alto dello spazio marittimo e terrestre dove il Paese esercita la sua sovranità. Ogni Stato ha pieni poteri nello spazio aereo sopra il territorio continentale, le isole ed il mare territoriale. Il limite superiore è compreso tra gli 80 ed i 100 km d’altezza261

.

La popolazione. Rispetto agli altri Paesi della regione, il Cile è stato oggetto di una ridotta

immigrazione anche se negli ultimi 20 anni è aumentato il numero degli stranieri che risiedono e lavoro nel Paese. L’indice di crescita della popolazione si è lentamente ridotto passando dall’1,3%, registrato tra il ’90 ed il 2000, allo 0,74% previsto tra il 2010 ed il 2020. I cileni sono circa 17 mln, il 40,1% vive nella regione metropolitana (Santiago) il 12,3% nella regione del Biobio ed il 10,2% nella regione di Valparaiso. La densità della popolazione, in tutto il Paese, è di 19,9 ab/km2. Le regioni dell’estremo nord e dell’estremo sud fanno registrare una densità di popolazione di appena 0.8 ab/km2 262.

L’economia. La crescita del Paese è sostenuta soprattutto dall’elevato prezzo delle materie prime.

Gli effetti della crisi del 2008 – 2009 sono stati ammortizzati grazie al fondo governativo che accumula parte dei ricavi delle esportazioni del rame; la disoccupazione è in calo.

Settore primario. Le grandi aziende commerciali che occupano circa i ¾ dei terreni coltivati e

producono principalmente per l’esportazione, sono localizzate in prevalenza nella regione centrale,

260Cfr. op. cit. Libro de Defensa Nacional 2010, pag. 45 e ss. 261Cfr. op. cit. Libro de Defensa Nacional 2010, pag. 36 e ss. 262 Cfr. op. cit. Libro de Defensa Nacional 2010, pag. 68 e ss.