L’Argentina è il secondo Paese per estensione territoriale in Sud America con una popolazione relativamente scarsa; a livello internazionale è considerata un Paese periferico che fa parte del G – 20 ma nulla di più.
Forma di governo Repubblica Federale
Superficie 2.780.400 kmq
Popolazione 40.117.096
Densità 15ab./kmq
Capitale Buenos Aires
Moneta Peso Argentino
Indice di Sviluppo Umano 0,797 (45° posto)
Presidente e Capo del Governo Cristina Fernanda de Kirchner
Membro MERCOSUR, UNASUR, OSA,OCM, ONU.
Fonte: Calendario Atlante De Agostini 2013.
Territorio. La principale peculiarità è data dalla netta contrapposizione tra le pianure (pampa
argentina) e la cordigliera andina, che segna il confine con il Cile e raggiunge la sua massima elevazione nell’Aconcagua (6962m). Il clima varia da subtropicale nel Gran Chaco, a steppico e arido nella Pampa fino a desertico freddo nella Patagonia.
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Quando si analizza la situazione territoriale argentina è impossibile non parlare della legittima rivendicazione delle Isole dell’Atlantico del Sud (Las Malvinas, Georgias del Sur, Orcadas del
Sur). La situazione alle Malvinas è tesa sin dal 1833, quando gli inglesi occuparono le isole e
costrinsero la popolazione argentina residente a rientrare sul continente; ed è rimasta parecchio critica fino al 1982, anno in cui i dittatori decisero di occupare militarmente le isole. Il piano originale prevedeva una breve occupazione per convincere gli inglesi a cedere, quello che nessuno si aspettava era che la popolazione argentina scendesse in strada con manifestazioni di giubilo per la scelta intrapresa dai governanti. Persone abituate ad essere invise e disprezzate di colpo divennero eroi. Questa inaspettata reazione ha obbligato i militari a rivedere i propri piani ed a prepararsi ad una occupazione permanente senza avere né i mezzi adeguati né la necessaria preparazione. Al posto delle meglio addestrate truppe andine (equivalenti ai nostri alpini) alle Malvinas furono inviati reparti di fanteria abituati a combattere con temperature che difficilmente scendevano sotto i 28 gradi (erano le truppe stanziate nel nord dell’Argentina) mentre sulle isole in Aprile si verificano le prime tormente invernali. Altro grave problema si ebbe nei rifornimenti che partirono via nave da Buenos Aires ed impiegarono una settimana ad arrivare costringendo i soldati a fare la fame o a razziare quanto trovavano.
La storia è nota, gli inglesi risposero con durezza ed in breve tempo riconquistarono le isole. La cocente sconfitta costò cara ai dittatori che nel giro di un anno furono rovesciati e lasciarono il Paese in una situazione economica e politica disastrosa156.
La sconfitta militare non ha impedito all’Argentina di rilanciare le sue richieste in ambito internazionale.
156Informazioni riportate dall’intervista effettuata al Coronel "VGM" Dr. Héctor Rodolfo Flores, Gabinete de Estrategia
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In particolare il governo di Buenos Aires è preoccupato dalle azioni poste in essere, unilateralmente, dal Regno Unito come l’esplorazione dei fondali alla ricerca di idrocarburi, il rilascio di permessi di pesca incontrollati e la totale assenza di controlli sulla possibile introduzione di armi di distruzione di massa nell’area. Su quest’ultimo punto le preoccupazioni sembrano assolutamente ingiustificate, però gli inglesi potrebbero anche evitare azioni dimostrativo – istigatorie come l’invio di nuovi caccia torpedinieri o sommergibili a propulsione nucleare nelle acque territoriali delle isole157. Gli inglesi si rifiutano, in tutti i consessi internazionali, di discutere della situazione nell’Atlantico del Sud, basti pensare che dal 1995, essi non partecipano più neanche alla riunioni dell’Organo di Ricerca e Salvataggio dell’Atlantico del Sud. Il Regno Unito, inoltre, mantenendo la sovranità sulle isole può rivendicare il controllo di un parte del continente antartico ad oggi sotto tutela argentina e cilena. La più volte sbandierata idea inglese di proporre un referendum per l’autodeterminazione delle isole è del tutto anacronistica, infatti dal 1833 a nessun argentino è permesso stabilirsi nelle isole.
Ordinamento dello Stato. Nel 1976, con un colpo di stato, i militari imposero una durissima
dittatura, terminata nel 1983, in seguito alla sconfitta nella guerra con il Regno Unito per il controllo delle Malvinas. I governi di Alfonsin (1983 – ’89) e Menem (1989 – ’99) hanno perseguito politiche economiche liberiste basate sulla parità forzosa peso – dollaro che alla lunga fece cadere il Paese in depressione. Il governo del radicale De La Rua (1999 – 2001) durato solo tre anni venne abbattuto dalle proteste popolari e dal collasso economico. Nel 2003, viene eletto Nestor Kirchner a cui nel 2007 è succeduta la moglie.
Popolazione. Il tasso di popolazione urbana è tra i più elevai del mondo. Circa un terzo della
popolazione è di origine italiana ed un quarto spagnola.
Economia. A partire dal 2010 la crescita economica è ripresa con vigore grazie alle politiche
espansive del governo, che hanno però portato ad un aumento dell’inflazione (oggi divenuta quasi incontrollabile).
Agricoltura. La politica di sostegno al settore agricolo ha determinato un’estensione ed una
diversificazione delle colture aumentando le produzioni frutticole e oleaginose. Tra le colture cerealicole prevale il frumento, seguito dal mais e dal sorgo. Il lino, il girasole, il cotone, il tabacco, il tè, la canna da zucchero, la vite e la frutta sono coltivate nel centro nord del Paese.
Allevamento. Grandissima rilevanza ha l’allevamento, praticato nella Pampa ed in Patagonia. Il
Paese è uno dei principali produttori mondiali di carne, latte, burro, formaggi e lana.
Risorse minerarie. L’Argentina è quasi autosufficiente nel settore energetico. Il prodotto più
importante è il petrolio, buona la produzione di gas naturale. Si estraggono, inoltre, rame, feldspati, argento ed oro.
Industria. Tra le più diversificate dell’America Latina, ha subito una forte crisi nel 2000 – 2003,
quando nella sola area di Buenos Aires è stato chiuso circa il 40% delle fabbriche. Nel corso della ripresa si è verificato una terziarizzazione del sistema economico che ha permesso di reagire rapidamente alle mutate condizioni dei mercati.
Commercio Estero. L’Argentina è uno dei maggiori Paesi esportatori di prodotti agricoli e
alimentari, mentre importa prevalentemente beni d’investimento e semilavorati. Il sistema bancario è governato dal Banco Central. La principale borsa valori è a Buenos Aires. Membro del MERCOSUR sin dalla sua fondazione ha partecipato all’istituzione del Banco Sur destinato a finanziare progetti di sviluppo economico e sociale in America latina.
Trasporti. Le reti stradale e ferroviaria si dipartono a raggiera da Buenos Aires. Le ferrovie sono
state privatizzate. La compagnia aerea Aerolineas Argentina, ceduta all’Iberia nel 1991 e portata al fallimento, è tornata sotto controllo statale nel 2008.
157Ad esasperare il quadro va ricordato che alle famiglie dei soldati argentini periti nella guerra delle Malvinas è stato
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Istruzione. Essa è gratuita a tutti i livelli. La scuola primaria (7anni) è obbligatoria, quella
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