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3. Normazione, certificazione, accreditamento

3.3 Come nasce una norma

L’attività di normazione, ovunque nel mondo, segue un processo unificato nei princìpi, nelle regole di fondo osservate e nell’iter di approvazione, il quale si articola in quattro fasi, che devono rispondere ai criteri essenziali delle norme. Essi sono la consensualità, la norma deve essere approvata con il consenso di coloro che hanno partecipato ai lavori, la democraticità, ogni parte economico-sociale interessata può partecipare ai lavori, la trasparenza, UNI mette il progetto di approvazione di una norma a disposizione degli interessati, la volontarietà, l’adozione delle norme è volontaria.

Le fasi della nascita di una norma sono le seguenti: Ø Messa allo studio del progetto di norma. Ø Stesura del documento.

Ø Inchiesta pubblica. Ø Pubblicazione.

3.3.1 Messa allo studio

“L’attività di messa allo studio di una norma nasce dal mercato che esprime una necessità. Se l’opportunità di questo nuovo studio normativo viene condivisa ed approvata, si procede all’assegnazione dei lavori all’organo tecnico competente21 (commissione tecnica,

21Gli organi principali dell’UNI sono due: Il Consiglio Direttivo, che organizza le attività dell’ente assicurandone le risorse

finanziarie necessarie, delibera sui bilanci da presentare all’assemblea, nomina il Presidente, i Vicepresidenti e il Direttore; La Giunta Esecutiva che attua le direttive espresse dal Consiglio e lo sostituisce in caso di urgenza, si occupa della formazione delle commissioni tecniche. L’attività degli organi sopracitati è supervisionata dal Presidente che rappresenta l’UNI e che autorizza le norme tecniche elaborate dalle commissioni. Oltre a tali organi, la competenza in ogni specifico settore è garantita dagli esperti che partecipano ai lavori di normazione dell’UNI e dagli Enti Federati, organizzazioni indipendenti alle quali è delegata l’attività di normazione in specifici settori. Questi ultimi agiscono come partner integrati ma indipendenti all'interno del Sistema UNI, i quali su specifica delega rilasciata dalle convenzioni di federazione e nel rispetto dei regolamenti UNI, elaborano progetti di norma nazionale, partecipano all’attività di normazione tecnica settoriale europea CEN ed internazionale ISO e contribuiscono al processo di recepimento nazionale delle norme CEN e di adozione delle ISO. Tra gli enti federati, si citano: CIG Comitato Italiano Gas, CTI Comitato Termotecnico Italiano, CUNA Commissione Tecnica di Unificazione nell'Autoveicolo, UNICHIM Associazione per l'Unificazione nel settore dell'Industria Chimica, UNINFO Tecnologie Informatiche e loro applicazioni, UNIPLAST Ente Italiano di Unificazione nelle Materie Plastiche, UNSIDER Ente Italiano di

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sottocommissione o gruppo di lavoro). A livello nazionale, prima di approvare lo studio di nuove norme, l’UNI avvia la fase d’inchiesta preliminare via web con lo scopo di informare tutti gli operatori interessati dell’iniziativa e raccogliere commenti o individuare criticità del mercato, riguardo all’opportunità di una nuova attività normativa. Questa indagine è fondamentale, in quanto qualsiasi errore-disattenzione, potrebbe causare conseguenze importanti sulla futura attività dei soggetti coinvolti. L’analisi dovrà prendere in esame i benefici che potrebbero emergere dall’esistenza sul mercato della nuova norma, le condizioni economiche, sociali o politiche del suo inserimento nel mercato, con lo scopo di definire con precisione le parti da convocare, le competenze necessarie per l’attività di ricerca e, le risorse essenziali per tutta l’attività richiesta, senza dimenticare le criticità che si potrebbero incontrare, la legislazione o le specifiche tecniche esistenti a tutti i livelli. Quanto più sarà vasto il campo d’intervento della norma, tanto maggiore sarà l’impegno per ottenere il consenso degli operatori che esprimono tutti i punti di vista interessati, un impegno maggiore sia in base ai contenuti della norma, sia al suo spazio geografico di applicazione (una norma europea o internazionale prevede che venga raggiunto un accordo tra le delegazioni nazionali che rappresentano gli Enti di Normazione dei vari Paesi, ha una propria posizione secondo gli interessi nazionali, implicando quindi un doppio livello di coinvolgimento). Nel rispetto del Regolamento UE 1025-201222, che ha aggiornato la

“procedura di informazione”23, sia gli Enti di Normazione nazionali sia quelli europei devono

rendere pubblici i propri programmi di lavoro relativi ai progetti di norme e agli altri prodotti della normazione europea in corso di elaborazione, comunicandoli agli omologhi europei ed alla Commissione UE, al fine di evitare l’insorgere di disparità nelle regole o di barriere tecniche protezionistiche” (UNI, 2013).

Unificazione Siderurgica. Le commissioni tecniche e i loro gruppi di lavoro aiutano a predisporre ed elaborare i progetti di norme tecniche del settore di cui si occupano e di cui sono competenti.

22Il regolamento UE 1025-2012 del 25 ottobre 2012 sulla normazione europea, entrato in vigore il 1° gennaio 2013, adatta e

semplifica il quadro legislativo presente (la qualità e la sicurezza dei prodotti nella UE si basa sul paradigma direttiva-requisiti essenziali-mandato-norme armonizzate) al fine di comprendere i recenti sviluppi e le future sfide della normazione tecnica. I punti-chiave del Regolamento si possono riassumere come segue: allargamento al settore dei servizi della possibilità di utilizzare le norme tecniche a supporto della legislazione UE; nuove disposizioni sulla predisposizione e notifica del programma di lavoro, clausola di stand still ed emissione dei mandati di normazione; maggiore partecipazione degli stakeholders nella normazione, in particolare le PMI, i consumatori, le associazioni ambientaliste e i sindacati, nonché i centri di ricerca e le autorità pubbliche; nuova procedura per la gestione delle obiezioni alle norme armonizzate; utilizzazione di specifiche ICT (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) elaborate da forum e consorzi privati ,negli appalti pubblici senza concedere loro lo status di norma.

23 Nel 1983, è stata attuata ed applicata la “Procedura di Informazione”, una prassi strategica per mezzo della quale la

Comunità, gli Stati membri e gli Enti di Normazione si impegnavano a tenersi reciprocamente informati su ogni iniziativa assunta in campo legislativo e normativo a livello nazionale prevedendo anche che, in caso di osservazioni critiche o riserve, i diversi interessi in causa giungessero a una conciliazione attraverso un'iniziativa comune. Per gli Enti di Normazione dei Paesi europei ciò è stato garantito tramite la clausola dello “standstill”, secondo cui ogni attività normativa nazionale deve essere sospesa qualora sulla stessa materia venga messa allo studio una norma tecnica europea.

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3.3.2 Stesura del documento

“La pianificazione e il controllo dell’attività, a cui partecipano in UNI tutti i membri della commissione tecnica competente (o tutti i componenti del comitato tecnico se i lavori sono in sede CEN o in ISO) sono svolte ad un primo livello politico; mentre ad un secondo livello più tecnico, compete la stesura della bozza del progetto, di solito assegnata ad un gruppo di lavoro più ristretto. Le norme sono redatte da esperti in specifici campi relativi ad un prodotto-processo-servizio. Compete alla commissione la ricerca del punto di incontro per soddisfare le diverse esigenze quando queste non possono essere conciliate a livello del gruppo di lavoro. Le procedure da seguire per la stesura del progetto di norma dipendono dalle regole interne ai sistemi di normazione. La garanzia della rappresentatività delle parti economiche e sociali interessate (produttori, centri di ricerca, Pubblica Amministrazione, professionisti, commercianti-consumatori, utilizzatori, gruppi di interesse organizzati e rappresentati da federazioni, associazioni-organizzazioni non governative) è uno degli aspetti qualificanti dell’attività di normazione nazionale, europea e internazionale, rappresentandone anche una garanzia della sua efficacia. Tali attori collaborano alla messa a punto dei progetti, attraverso studi e prove sperimentali per supportare tecnicamente ogni affermazione, ogni successiva prescrizione normativa, ogni vincolo da rispettare, quindi sono necessari per “essere a norma”. Sino da questa fase diventa importante la necessità di procedere ad una serie di consultazioni allargate, così da raccogliere, anche via web, le opinioni di chi non può partecipare direttamente ai lavori delle commissioni. A livello nazionale ed internazionale, l’Ente di Normazione non interviene nel merito dei contenuti specifici e tecnici della norma allo studio; il suo intervento consiste nella coordinazione dei lavori, nel sostegno, dell’opera degli esperti, attraverso una segreteria tecnica che conosce le regole di stesura delle norme tecniche, capace di operare a beneficio della costruzione del consenso. Può succedere che vi siano interessi organizzati che partecipano cercando di fermare il progresso normativo, oltre che a livello nazionale, agiscono anche a livello sovranazionale, sapendo che in un mercato “non normato” è più facile imporre soluzioni basate sulla forza. La trasparenza e la facilità di accesso ai lavori normativi rappresenta così la migliore garanzia del processo democratico di normazione volontaria. Oggi i lavori delle commissioni e dei gruppi di lavoro, si svolgono anche a distanza mediante internet, cosicché lo scambio dei documenti e delle proposte può avvenire con tempi e costi ridotti, evitando gli spostamenti fisici” (UNI, 2013).

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3.3.3 L'inchiesta pubblica finale

“Gli Enti di Normazione rendono disponibile, attraverso i diversi canali di informazione, il progetto di norma, che viene presentato al mercato per un periodo variabile, da 20 giorni a 2 mesi, in base alla tipologia del documento. UNI per garantire la libera diffusione del testo in esame e la massima trasparenza del processo, offre la possibilità di scaricare, senza costi e vincoli, i progetti di norma nazionale nella fase di inchiesta pubblica dal sito dell’UNI, nel quale inoltre è possibile inviare, all’Ente di Normazione, da parte di chi non ha potuto partecipare alla redazione del progetto e anche da parte di enti, associazioni, imprese o privati che non sono stati coinvolti precedentemente, commenti, obiezioni, controdeduzioni. Tutto ciò a prova della credibilità e della piena partecipazione al processo normativo da parte di tutti, contribuendo alla realizzazione del consenso. L’organo tecnico competente dell’UNI esamina le diverse osservazioni pervenute. Se le modifiche, dovute alle osservazioni, sono limitate, il progetto di norma può essere approvato, altrimenti diventa necessario un'ulteriore inchiesta pubblica con tempi dimezzati. Se il progetto di norma è relativo ad un contesto europeo o internazionale, i commenti a tale documento sono raccolti dall'Ente di Normazione nazionale tramite i propri comitati tecnici e sono inviati al CEN e-o all'ISO. Nel momento in cui si arriva ad una versione consolidata del progetto di norma, confermata dall'inchiesta pubblica, la norma viene sottoposta all'approvazione finale” (UNI, 2013).

3.3.4 L'approvazione e la pubblicazione

“Il lavoro degli Enti di Normazione consiste nel ricordare che la norma funziona se tutti ne riconoscono la validità. Il bilanciamento delle singole posizioni, ottenuto senza azioni prevaricanti, è garanzia di successo sul campo e l’accordo tra le parti conviene a tutti. Il consenso unanime deve essere unito con la richiesta di approvazione per voto, quindi con il raggiungimento di una maggioranza deliberante. In fase di votazione del progetto non sempre si riesce a raggiungere quell’equilibrio utile all’unanime consenso e ci si deve accontentare di un’approvazione a larga maggioranza. La validità degli argomenti presentati durante le discussioni, che accompagnano le differenti fasi dell'elaborazione della norma, è sempre sostenuta da dimostrazioni tecnico-scientifiche e ciò permette di superare divergenze e contrapposizioni. Il consenso si ottiene con la forza delle argomentazioni motivate e con l’esame dei contenuti tecnici. Il valore della normazione è la capacità di rispondere ai bisogni di tutti e non solo di una maggioranza. A livello nazionale

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UNI adotta un sistema di votazione che si avvicina alla maggioranza assoluta24, infatti il

consenso è raggiunto con almeno il 75% dei votanti favorevoli, senza sostanziali opposizioni da parte di rappresentanti di parti significative degli interessi in gioco. A livello europeo in CEN il voto dei Paesi membri ha un peso differenziato, basato sui parametri di voto pesato in uso presso l’Unione Europea, il progetto di norma si considera approvato nel momento in cui ottiene attraverso il conteggio ponderato il 71% dei voti complessivi. A livello ISO il voto di tutti gli Enti di Normazione si equivale, però il diritto di voto è attribuito solo ai membri partecipanti (P) ai lavori del comitato tecnico interessato. L’approvazione di un progetto di norma ISO si ottiene nel momento in cui i membri P (che hanno diritto di voto), ad esclusione di quelli che decidono di astenersi, si esprimono positivamente raggiungendo almeno la soglia del 66,6% del totale (ovvero i 2/3) e se i contrari non superano il 25% del totale (1/4)” (UNI, 2013).