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3. Normazione, certificazione, accreditamento

3.6 Le tre certificazioni

3.6.1 La certificazione di prodotto-servizio

I prodotti fanno parte della vita di tutti e, nella maggior parte dei casi, contribuiscono ad agevolare le attività quotidiane; tuttavia potrebbero anche rappresentare una minaccia per la salute, o per l’ambiente.

27 Esempi di organismi di certificazione operanti a livello italiano sono: CERTIQUALITY S.p.A., CSI S.p.A. - Sistema CSICERT,

ICIM S.p.A., ICMQ S.p.A., IGQ - Istituto Italiano di Garanzia della Qualità, IMQ S.p.A. - Istituto Italiano del Marchio di Qualità, Rina S.p.A.

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L’uso dei prodotti implica l’insorgere di domande da parte del sistema socioeconomico a cui sono destinati, riconducibili alla richiesta di assicurazione preventiva della loro adeguatezza agli impieghi previsti. La risposta a tali domande da un lato consente ai clienti- utenti-consumatori di effettuare una scelta oggettiva nell’ambito dell’offerta; dall’altro, permette ai produttori-fornitori di operare nel contesto di un mercato più efficiente, in quanto provvisto di parametri di riferimento.

La soluzione a ciò è garantita dalla certificazione di prodotto-servizio, che è un’attività attraverso la quale un organismo terzo ed indipendente, attesta che un prodotto-servizio soddisfa i requisiti specifici di un determinato standard di prodotto.

La certificazione di prodotto copre gli aspetti del prodotto di carattere tecnico o tecnologico, relativi al contenuto del prodotto.

Si pone lo scopo di assicurare la conformità di prodotti-servizi ai requisiti stabiliti da regole tecniche (certificazione obbligatoria) e-o norme tecniche o documenti equivalenti (certificazione volontaria), tramite procedimenti tecnici che consistono in idonee combinazioni di operazioni elementari, selezionate in funzione delle caratteristiche dell’oggetto della certificazione. Garantisce i bisogni essenziali del cliente, se effettuata con riferimento a Regole Tecniche obbligatorie (esempio la marcatura CE) o bisogni più ampi, se riferita a norme tecniche volontarie o documenti equivalenti.

Questo tipo di certificazione attesta, sulla base di verifiche ispettive ed eventuali campionamenti, che il produttore è in grado di realizzare un bene-servizio conforme a determinate caratteristiche specificate.

La certificazione di prodotto è resa evidente al consumatore mediante l’apposizione di un marchio di conformità sul prodotto stesso, viene realizzata da organismi di certificazione a seguito di prove, analisi e collaudi effettuati sul prodotto finito e-o sulle materie prime e semilavorati, oltre a che ad ispezioni degli impianti di produzione e verifica dei sistemi di controllo qualità del produttore.

I marchi di conformità si dividono in:

Ø “Obbligatori, diretti ad assicurare la conformità a regole tecniche obbligatorie, come ad esempio la marcatura “CE” che garantisce, per alcune tipologie di prodotti (le macchine, i giocattoli, le caldaie, gli ascensori, ecc.) il rispetto dei requisiti essenziali di sicurezza stabiliti da specifiche direttive comunitarie28”(Giannini M., 2015).

28Per maggiore chiarezza si definisce cosa si intende per direttiva europea. La direttiva viene adottata congiuntamente

dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea al fine dell’assolvimento degli scopi previsti dai Trattati. Persegue un obiettivo di armonizzazione delle normative degli Stati membri ed obbliga gli stati membri a un determinato risultato, ed il legislatore nazionale sceglierà i mezzi per ottenerlo. Essa è vincolante solo per quanto riguarda gli obiettivi da conseguire. Allo Stato è inoltre posto un obbligo di stand still, nel periodo antecedente il termine di attuazione non può adottare atti in contrasto con gli obiettivi della direttiva.

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Ø “Volontari, attestano che i prodotti, a cui si riferiscono, presentano elevate caratteristiche qualitative rispetto a specifiche norme tecniche e sono rilasciati da appositi organismi accreditati” (Giannini M., 2015).

Si parla anche di certificazione di servizio, infatti vi sono casi in cui le metodologie della certificazione di prodotto, opportunamente adattate, sono applicate alla certificazione di alcuni servizi (per esempio nel caso dei corsi di formazione o dei servizi di accompagnamento per disabili).

La certificazione quindi rappresenta un messaggio importante che arriva al consumatore attraverso l’etichetta che riporta in sintesi le caratteristiche garantite e verificate da un organismo di certificazione accreditato, al quale spetta il compito di attestare la veridicità di

quanto il produttore dichiara.

Le caratteristiche oggetto della certificazione sono valorizzanti e migliorative.

I vantaggi a cui porta la certificazione di prodotto-servizio sono di notevole importanza, e possono essere distinti come di seguito:

Ø Valorizzazione della qualità e caratteristiche dei prodotti-servizi, necessaria per distinguersi sul mercato, per informare il consumatore di alcune particolari e significative caratteristiche che differenziano il prodotto dagli altri della stessa categoria.

Ø Una garanzia evidente di avere prodotto in conformità ai requisiti di legge.

Ø Una tutela per i costruttori. I marchi di sicurezza rappresentano infatti la garanzia visibile per le autorità, le dogane e gli acquirenti, che il prodotto è stato sottoposto, da un organismo abilitato, a tutte le prove necessarie per verificarne la conformità ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa vigente, e che tutta la produzione è sottoposta a costante sorveglianza.

Ø Promozione dell’immagine aziendale.

Ø La conformità a determinati standard o specifiche di prodotto può tradursi in una più ampia accettazione da parte dei clienti e delle autorità locali sul territorio.

Ø Riduzione di rischi di azioni di responsabilità per danni da prodotto. La certificazione attesta la capacità di realizzare con costanza un prodotto conforme ad un determinato standard, riducendo il rischio di azioni di responsabilità per i relativi danni.

Ø Il monitoraggio continuo delle prestazioni del prodotto-servizio e dell’efficienza del processo di produzione consente di migliorare l'efficacia produttiva e le performance.

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Al fine di consentire la libera circolazione dei prodotti sul mercato interno dell’Unione Europea, il Parlamento ed il Consiglio dell’Unione Europea hanno emesso Direttive e Regolamenti che disciplinano le modalità di controllo dei prodotti stessi all'origine, affidando la responsabilità al fabbricante e l’esecuzione di prove e controlli ad organismi di certificazione e laboratori notificati. La marcatura CE viene apposta dal fabbricante (o dall’importatore) del prodotto, a seguito dell’esito positivo delle prove o dei controlli effettuati dall’organismo notificato, e garantisce che il prodotto rispetti i minimi di sicurezza per consentirne l’uso negli Stati membri dell’UE senza essere soggetto a successivi controlli. La marcatura CE indica che il prodotto è conforme a tutte le disposizioni comunitarie che prevedono il suo utilizzo, dalla progettazione, alla fabbricazione, all’immissione sul mercato, alla messa in servizio del prodotto fino allo smaltimento. Apponendo il marchio CE su un prodotto, il produttore dichiara di rispettare tutti i requisiti previsti per ottenere il marchio stesso, assumendosi la responsabilità della sua commercializzazione entro lo spazio economico europeo (Paesi dell’area SEE, composta dai 28 Paesi membri della UE, e Paesi dell’area EFTA, ovvero Islanda, Norvegia, Liechtenstein). La marcatura CE è prevista anche per beni prodotti in Paesi terzi, poi commercializzati nell’area SEE e Turchia. Essa rappresenta un adempimento, a carico del fabbricante o dell’importatore UE, obbligatorio per legge ed attiene a requisiti di sicurezza dell’utilizzatore, mentre prestazioni e livello qualitativo del bene dipendono da un’eventuale certificazione di prodotto che può essere rilasciata da un organismo accreditato. La marcatura CE non è obbligatoria per tutti i prodotti, le direttive europee la impongono solo per determinate categorie, che comprendono sia prodotti per uso professionale (ad esempio dispositivi medici, macchinari e strumenti di pesatura), sia di largo consumo (come giocattoli, ascensori, computer, telefoni cellulari e lampadine).

Quali sono gli strumenti e l’iter della certificazione di prodotto?

Il documento essenziale da redigere per ogni prodotto è il Disciplinare Tecnico le cui parti costitutive sono:

Ø Aspetti generali e documentazione di riferimento. Ø Caratterizzazione del prodotto sul mercato. Ø Specifiche tecniche misurabili e rese oggettive.

Ø Controlli attivati dal produttore per assicurare il rispetto delle caratteristiche garantite.

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Ø Documenti di registrazione presenti in azienda per dimostrare le caratteristiche indicate nel Disciplinare Tecnico.

Le attività legate all’organismo di certificazione o OdC, che caratterizzano le fasi per arrivare

alla certificazione, sono le seguenti:

Ø Definizione e valutazione da parte dell’OdC del Disciplinare Tecnico di prodotto. Ø Eventuali azioni correttive.

Ø Valutazione da parte dell’OdC della documentazione presso l’azienda. Ø Eventuali azioni correttive.

Ø Verifica ispettiva iniziale.

Ø Selezione e prelievo di campioni per l’effettuazione di prove ed analisi presso un laboratorio accreditato o qualificato all’OdC.

Ø Valutazione da parte dell’OdC delle prove e delle analisi. Ø Emissione del certificato di prodotto, la cui durata è di tre anni. Ø Verifiche periodiche di mantenimento (di solito annuali).