Dalla qualità tecnica alla qualità totale

Dopo avere descritto la storia della qualità è necessario, per fare maggiore chiarezza sulla sua evoluzione, elencare come il concetto-approccio di qualità sia cambiato nel tempo, attraverso una suddivisione in precise fasi:

Ø Fase dell’ispezione. Il controllo qualità viene svolto al termine del processo produttivo con l’obiettivo di dividere i pezzi buoni dagli scarti, la qualità viene garantita tramite il collaudo.

Ø Fase del controllo statistico. “Il controllo qualità viene svolto sulla base di piani statistici di campionamento, con l’obiettivo di ricercare la rappresentatività del campione per estendere il giudizio all’intero lotto dal quale il campione è stato estratto; le attività di controllo sono estese all’intero processo produttivo, dall’ingresso dei materiali acquistati, al loro impiego nei vari stadi produttivi fino alle fasi finali della lavorazione, di immagazzinaggio e spedizione” (Giannini M., 2015). Ø Fase della valutazione dell’affidabilità. “Il prodotto deve soddisfare le sue funzioni

d’uso sotto specifiche condizioni per un determinato periodo di tempo. La qualità interessa anche la fase di progettazione del prodotto, con lo scopo identificare ed eliminare le cause che lo rendono difettoso per impedire che il problema si ripresenti in seguito. Una qualità che non va solo prodotta ma fabbricata, come ambito di attività di chi controlla e non solo di chi opera” (Giannini M., 2015).

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Ø Fase della Quality Assurance: approccio che si pone lo scopo di identificare l’insieme di tutte quelle azioni, pianificate e sistematiche, necessarie per assicurare che i prodotti o servizi soddisfino i requisiti di qualità predefiniti. La qualità inizia ad essere anche esterna, infatti i fornitori devono essere in grado di assicurare la qualità di quanto fornito. Una qualità che dipende anche da come sono organizzati i processi organizzativi, che non riguarda più solo il controllo qualità ma comincia ad interessare le diverse funzioni aziendali.

Ø Fase del Company Wide Quality Control, “filosofia di gestione di origine giapponese, dove la qualità investe tutta l’azienda, stimola la ricerca di un continuo miglioramento a tutti i livelli, richiedendo un cambiamento culturale che presume notevoli investimenti in formazione, per soddisfare nel miglior modo le esigenze del cliente” (Giannini M., 2015).

Di seguito la Tabella 2 che mostra il passaggio da un concetto di qualità tecnica garantita dall’adozione di un approccio correttivo ad un concetto di qualità totale perseguita tramite un approccio proattivo.

Tabella 2 - Dalla qualità tecnica alla qualità totale

Qualità tecnica Approccio correttivo o di controllo

Riguarda i contenuti del prodotto-servizio e lo stesso è di qualità se conforme a precisi standard qualitativi. Qualità come caratteristica intrinseca del prodotto, come sua oggettiva rispondenza a determinate specifiche di fabbricazione.

Le verifiche ed i controlli sono finalizzati ad identificare e scartare i prodotti difettosi; obiettivo è di mantenere sotto controllo le attività svolte allo scopo di contenere il livello di qualità entro limiti ritenuti accettabili.

Qualità percepita Approccio preventivo

Riguarda il giudizio fornito dall’utilizzatore per cui il prodotto-servizio è di qualità se riesce a soddisfare le esigenze del cliente.

Si tratta di agire a monte per ridurre i rischi di errore, la qualità dipende non solo dal controllo del prodotto ma anche dalla gestione delle relative risorse e processi produttivi.

Qualità totale Approccio proattivo

Sistema di Gestione della Qualità, che facendo leva sul miglioramento continuo dei processi e dei prodotti, punta ad incrementare la soddisfazione dei clienti allo scopo di sostenere vantaggi in termini competitivi.

Si attribuisce particolare enfasi alla ricerca del miglioramento continuo dei diversi processi organizzativi, agendo

sull’esistente per cercare di risolvere i problemi che si presentano gradualmente.

25 BIBLIOGRAFIA CAPITOLO 1

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