Le Conservateur littéraire185 si lamenta della terribile mediocrità che caratterizza la vita letteraria
contemporanea. Essa è connotata dal vuoto e dall'indifferenza della maggior parte dei giovani scrittori dell'epoca, i quali sono privi di una solida base educativa. La mancanza della brillantezza e della vivacità nelle arti è dovuta alle profonde trasformazioni che hanno coinvolto l'intero sistema sociale. Non c'è più fiducia nella religione, la forza della monarchia è solo apparente e le idee rivoluzionarie continuano ad infiammare segretamente lo spirito degli individui. Lo scenario futuro si prospetta apocalittico:
Dans l'ivresse d'une philosophie trompeuse, la société repousse les croyances divines, seules capables de la défendre contre les opinions politiques qui menacent de la dévorer. Les autels n'obtiennent déjà plus nos haines; les prêtres nos proscriptions; la religion et ses ministres ont enfin reçu de nous l'indulgence du dédain et le repos du mépris. La dissolution du corps social, commencée par l'indifférence religieuse, s'achèvera par le délire populaire. N'entendez-vous pas déjà rugir cette démocratie furieuse, qui tout-à-l'heure n'était que sourdement émue? Notre vieille Europe s'est endormie dans les bras de la philosophie, et voilà que le bruit des révolutions qui s'avancent agite son sommeil. Mais les convulsions qui suivent l'abattement sont celle qui précèdent la mort.186
Il disordine dello stato politico non ha fatto altro che far emergere le ambizioni, le passioni, i vizi, la miseria e le bassezze dell'essere umano. I giovani scrittori avrebbero un ricco materiale da sfruttare, poiché questa realtà depravata offre loro infiniti esempi da rappresentare. Sfortunatamente nessuno è in grado di raccogliere l'eredità lasciata dai grandi autori della tradizione. La fine del Settecento e
185Le Conservateur littéraire è una rivista fondata nel 1819 dai fratelli Abel, Eugène e Victor Hugo. Fu inizialmente il punto di riferimento degli scrittori romantici ultra-realisti. Poiché molti di questi intellettuali romantici si spostarono verso posizioni più liberali, il successo del Conservateur non durò a lungo. La rivista vide infatti la pubblicazione di trenta numeri racchiusi in tre volumi, dal dicembre del 1819 fino al marzo del 1821. Essa presentava recensioni letterarie e riflessioni sulle traduzioni; analisi di testi appartenenti alle letterature straniere; argomentazioni di carattere storico, religioso e politico; annunci; poesie, novelle, epigrammi. Ad esempio il giovane Victor Hugo vi pubblicò alcuni dei suoi primi componimenti. Un intero volume conteneva dieci numeri della rivista e costava 10 franchi. Un singolo numero costava invece 1,50 franchi.
l'inizio dell'Ottocento hanno infatti visto “naître et périr une foule d'ouvrages dont la morale était le but ou le prétexte, et qui, sous différents titres, se ressemblaient tous par la médiocrité”187. I testi dei
letterati attuali presentano uno stile troppo facile; si allontanano dal vero e risultano spesso monotone. Così non è facile distinguere nell'arte ciò che è vero da ciò che è falso. Del resto il compito dello scrittore di dipingere la realtà è molto difficile, dato che la società stessa sembra aver calpestato ogni principio e aver elevato a merito la falsità. Le Conservateur littéraire non si abbatte di fronte a questa drammatica situazione, ma ribadisce che farà di tutto per onorare la letteratura e per “ ranimer le goût des lettres et éveiller de jeunes talents”188. Tuttavia i collaboratori della rivista
non indicano con precisione quale percorso educativo debbano intraprendere i nuovi scrittori emergenti. Essi si limitano a lodare i valori e i principii stabiliti dalle Accademie; sollevano dubbi circa la necessità di rinnovare la letteratura; temono che l'utilizzo di un'eccessiva libertà immaginativa possa costituire un serio pericolo per le arti. Riprendendo alcune parole di Giovenale189, rivolgono agli apprendisti scrittori questo motto: “J'aime dans un peintre la variété, la
richesse des couleurs, mais j'exige avant tout la ressemblance; si ce portrait n'est pas fidèle, si en le regardant je ne m'écrie pas c'est moi! Frange miser calamos”190. Naturalmente, come si può anche
comprendere dal titolo della rivista, le idee letterarie del Conservateur sono vicine alla tradizione classica e ai progetti conservatori della politica della Restaurazione. Letteratura, trono e altare formano un trittico indissolubile. Benché le sue pagine siano scritte da giovani intellettuali che diventeranno più avanti il simbolo del Romanticismo, Le Conservateur non prevede ancora un piano riformatore per la letteratura francese. Come si è gia detto, il suo principale obiettivo è quello di cancellare tutte le forme di mediocrità nelle arti. Victor Hugo ad esempio non sopporta la solennità pedante e le metafore costruite che caratterizzano le opere dell'epoca imperiale. L'eleganza banale e il semplice fatto di saper comporre dei versi non costituiscono infatti l'essenza di un vero poeta. Tuttavia, almeno all'inizio, egli non vuole assumere una posizione netta nel dibattito letterario che è in corso. Di conseguenza, in un articolo di critica destinato alla Marie Stuart di Lebrun, Hugo si mostra incerto verso il pensiero romantico e dice in modo implicito di preferire le tragedie di Corneille e Racine ai drammi di Shakespeare e Schiller:
On disait autour de nous, à théâtre, que cette tragédie n'était pas du genre classique mais du genre romantique; nous n'avons jamais compris cette distinction. Les pièces de Shakespeare et de Schiller ne diffèrent des pièces de Corneille et de Racine qu'un ce qu'elles sont plus défectueuses. C'est pour cela 187Ibidem, p. 24.
188Ibidem, vol. 2, n° 11, 6 maggio 1820, p. 1.
189“Frange miser calamos” è parte del verso n° 27 della satira VII di Giovenale e significa: “Spezza, lasso, la penna”. 190Le Conservateur littéraire, vol. 1, n° 1, 11 dicembre 1819, p. 25.
qu'on est obligé d'y employer plus de pompe scénique.(...) Les Allemands se contentent de leurs tragédies... cela prouve que les Allemands ont moins de goût que nous, c'est-à-dire qu'ils raisonnent moins leur sensations. Il suffit de la simple narration des faits les plus bizarres et les plus invraisemblables pour émouvoir les enfants, parce que les enfants n'ont pas la force de comparer leurs idées.191
Soltanto in seguito alla pubblicazione di molti numeri della rivista, Hugo comincia a far sentire la sua voce, dissentendo dalla tradizione classica. Egli è convinto che il Classicismo sia prossimo ad una crisi e si ritiene pronto ad accogliere le novità romantiche:
On veut du romantique en vers et en prose. Les classiques désespérés, chassés de position en position, vont être avant peu forcés dans leurs derniers retranchements. La crise est imminente; ils le sentent, et chaque jour, en signe de détresse, ils tirent le canon d'alarme; telle est même dans ce danger pressant la terreur dont les frappe leur ennemi mortel, que leur imagination troublée, qui ne le voit que trop bien là où il est, aperçoit encore le fatal fantôme apparaître tout menaçant là où il n'est pas.192
Gli ammiratori dell'antichità e della tradizione giudicano le opere di uno scrittore romantico come l'espressione di cattivo gusto e di dottrine sovversive. Essi sono troppo prevenuti e, ingiustamente, non riconoscono i meriti della sensibilità romantica. Se si vuole dare vigore alla letteratura francese, bisogna scovare i nuovi talenti letterari dovunque essi si trovino. Occorre aprirsi a qualsiasi forma di opera d'arte e non si deve essere prigionieri di alcuna dottrina estetica. Le Conservateur littéraire comincia così ad elogiare tutti quei testi che contengono un senso di vivacità, freschezza, pienezza, libertà e spontaneità. A ciò che è banale si preferisce l'elemento vivo ed espressivo. Ogni passione forte o debole è sempre eloquente; il genio letterario può essere mostruoso o ridicolo, ma mai mediocre. La vera poesia deve essere fatta da trasporto e da sentimenti.