Il rinnovamento delle idee letterarie della tradizione si sviluppa soprattutto nel periodo della Restaurazione. A tale epoca storica risalgono infatti due testi che segnano una svolta nella storia della letteratura francese. Nel 1820 vengono pubblicate le Méditations poétiques di Lamartine e nel 1827 viene esposta la Préface de Cromwell di Hugo. La Restaurazione del 1815 determina certamente la nascita di un'atmosfera di pace e di ordine in tutta Europa. Però in Francia l'opinione pubblica è incerta perché non si sa con precisione quali saranno gli esiti della monarchia di Charles
X. Gli intellettuali che si fanno promotori del pensiero romantico si trovano di fronte ad un pubblico animato sia da sentimenti di inquietudine che da sentimenti di speranza. D'altronde questa duplicità di atteggiamento è naturale, poiché non c'è una generazione sola che prende parte al dibattito letterario. Per la critica è infatti possibile riconoscere ben tre gruppi di generazioni che si confrontano con il Romanticismo, differenti per formazione e per attitudini. Un primo tipo è costituito da tutte quelle persone che hanno tra i sessanta e gli ottanta anni. Sono gli uomini che hanno vissuto durante l'Ancien Régime. La loro educazione è ostile alle novità; il loro giudizio è intransigente; praticano un rispetto assoluto verso le regole e i modelli della tradizione classica; ammirano il buon gusto e disprezzano il ridicolo; ritengono fondamentale il legame tra scuola e letteratura; l'attenzione per le questioni della lingua è una loro priorità. Essi sono vicini ad una filosofia enciclopedista, caratterizzata dalla sintesi tra il razionalismo cartesiano e l'empirismo inglese. Perciò danno poca importanza alla metafisica e alla religione; sono scettici davanti a tutto ciò che è inesplicabile; ricorrono a metodi di analisi e cercano di rendere semplici i problemi più complessi. Gli scrittori che fanno parte di questa generazione sono nati prima del 1770 o tra il 1770 e il 177585. Essi godono di grande prestigio: sono membri dell'Académie; hanno degli incarichi
importanti presso le Università, scrivono sui giornali più in voga del momento. Gli avvenimenti rivoluzionari non hanno spinto questi uomini a rinnovare le loro idee. Essi hanno provato umiliazione di fronte al crollo del vecchio mondo; non accettano adesso il ridimensionamento della Francia in Europa. Fanno parte di questo gruppo anche le persone che erano state costrette ad emigrare per sfuggire ai disordini rivoluzionari. Il fenomeno dell'emigrazione facilita la diffusione delle letterature straniere in Francia. Tuttavia, se alcuni emigrati si mostrano favorevoli al rinnovamento letterario e artistico, altri conducono una vita frivola e spensierata; si adeguano all'andamento dell'opinione pubblica e il loro interesse alle questioni cruciali del tempo è dovuto soltanto ad interesse personale. Come fa notare Pierre Martino, lo stesso re Charles X è uno di questi emigrati. Il re in persona si interessa di letteratura, tanto da scrivere di nascosto epigrammi e memorie. Il suo appoggio ad alcuni autori romantici conservatori è però dovuto solo a motivazioni politiche. Il secondo gruppo generazionale è invece formato da persone nate tra il 1775 e il 1800. All'inizio del periodo della Restaurazione hanno perciò tra i venti e i quarantacinque anni. Non sono in gran numero, poiché molte di loro sono state impiegate nelle battaglie svoltesi nell'epoca rivoluzionaria e in quella imperiale. Esse sono state testimoni della distruzione dell'Ancien Régime e dell'ascesa di Napoleone Bonaparte. Hanno vissuto in prima persona gli stravolgimenti storici e
85 Le principali personalità di questa generazione sono: Delille, Madame de Genlis, Guinguené, Parny, Fontanes, Andrieux, Étienne de Jouy, Arnault, Chênedollé, Lemercier, Courier, Désaugiers, Auger. Cronologicamente rientrano in questo gruppo anche Madame de Staël, Constant e Chateaubriand. Essi però sostengono dei principii differenti, vicini alle idee di rinnovamento letterario. Questa differenza può forse essere spiegata così: Madame de Staël e Constant non sono di origine francese; Chateaubriand sperimenta la condizione d'esilio.
perciò percepiscono con maggiore forza il senso di sradicamento. Fanno parte di questa seconda generazione alcuni filosofi, alcuni spiriti intellettuali più aperti e molti liberali che non hanno accettato il nuovo regime politico. I liberali rappresentano una forma di resistenza che cerca di portare avanti le idee di sviluppo progressista del Settecento e che elegge a simbolo la tradizione rivoluzionaria e il mito di Napoleone. Il Classicismo non è più un modello da imitare. Bisogna infatti prendere in considerazione il fatto che, con l'avvento della Rivoluzione, il settore dell'istruzione ha subito molti cambiamenti. Molte persone di questo gruppo non hanno studiato il latino e non sono entrate in contatto diretto con la tradizione classica. Anche se hanno avuto modo di leggere dei testi classici, esse non credono nel modello della tradizione. Tra gli scrittori, l'autore più esemplificativo è Stendhal86. Il terzo gruppo infine comprende persone nate dopo il Terrore o
durante l'Impero. Nei primi anni della Restaurazione, esse hanno tra i quindici e i venti anni. Hugo è di sicuro la personalità più illustre del gruppo87. Ormai finiti il disordine e l'instabilità dei momenti
precedenti, questa generazione vive la ristrutturazione dello Stato francese ma, come scrive Alfred de Musset nella sua opera La Confession d'un enfant du siècle, si tratta di “une génération ardente, pâle, nerveuse”88. L'anima dei giovani francesi non è più frivola e spensierata, ma desolata e
insoddisfatta. Essi sono consapevoli che non potranno condurre la stessa vita dei loro antenati. L'ambizione, l'ascensione sociale, il successo in base al merito vengono loro negati dalla Restaurazione. A parte alcune eccezioni, lo spirito di questa gioventù è malinconico e rassegnato. Lo descrivono bene le parole di Guéneau de Mussy:
Où est la jeunesse de France? (…) Les enfants de cette génération nouvelle portent sur le front la dureté des temps où ils sont nés. Leur démarche est hardie, leur langage superbe et dédaigneux. (…) Qui pourrait dire les plaintes et les reproches qui s'élèvent tous les jours contre les nouveaux venus? Hélas! Ils croissaient presque à l'insu des pères, au milieu des discordes civiles, et ils sont absous par les malheurs publics, car tout leur a manqué: l'instruction, les remontrances, les bon exemples, (…) Cependant ils n'en témoignent aucun regret; ils ne rejettent point en arrière un regard de tristesse. On les voit errer dans les places publiques et remplir les théâtres, comme s'ils n'avaient qu'à se reposer des travaux d'une longue vie. Les ruines les environnent et ils passent
86 Altre personalità di questa seconda generazione sono: Lamartine, Vigny, Béranger, Nodier, Henri de Latouche, Ulric Guttinguer, Madame Desbordes-Valmore, Soumet, Charles-Victor Prévost d'Arlincourt, Villemain, Déschamps, Cousin, Madame Ancelot, Delavigne, Lefèvre-Deumier, Comte, Michelet, Balzac. Questi autori sono accomunati dal punto di vista cronologico, ma non sempre condividono le caratteristiche elencate sopra. Alcuni di essi sono infatti conservatori e sono più vicini alla tradizione classica.
87 Si ricordano anche altri autori importanti: Ampère, Mérimée, Sainte-Beuve, George Sand, Gay, Dumas, Barbey d'Aurevilly, Gérard de Nerval, Alfred de Musset.
devant elles sans éprouver seulement la curiosité ordinaire à un voyageur : (…) Génération vraiment nouvelle! Et qui sera toujours distincte et marquée d'un caractère singulier (…) Maintenant le jeune homme, jeté comme par un naufrage à l'entrée de sa carrière, en contemple vainement l'étendue. Il n'enfante que des désirs mourants et des projets sans consistance. Il est privé des souvenirs et il n'a plus le courage de former des espérances. Il se croit désabusé et il n'a point d'expérience. Son coeur est flétri et il n'a point eu de passions. (…) Il ressent toujours au dedans de lui-même quelque chose d'imparfait qui ne s'achèvera pas. (…) La jeunesse a été en proie à des tristesses extraordinaires, aux fausses douceurs d'une imagination bizarre et emportée, au mépris superbe de la vie, à l'indifférence qui naît du désespoir: une grande maladie s'est manifestée sous mille formes diverses. Ceux mêmes qui ont été assez heureux pour échapper à cette contagion des esprits ont attesté toute la violence qu'ils ont soufferte; ils ont franchi brusquement toutes les époques du premier âge et se sont assis parmi les anciens qu'ils ont été étonnés par une maturité précoce, mais sans y retrouver ce qui avait manqué à leur jeunesse. (…) Ainsi donc ils seront toujours livrés à un gémissement secret et inconsolable.89
La presenza di generazioni differenti che prendono parte al dibattito sul rinnovamento della letteratura ci fa comprendere meglio la complessità del fenomeno del Romanticismo. I sostenitori del pensiero romantico non hanno infatti mai costituito un gruppo compatto e unitario. Inizialmente, coloro che si fanno promotori dei cambiamenti in letteratura sono reazionari in campo politico. Chi invece è più conservatore nell'ambito letterario è anche portavoce di una ideologia liberale. Il confronto e lo scontro tra queste due tendenze porta alla formazione di numerosi cenacoli: luoghi di scambio culturale, a cui partecipano tanti autori del momento. Si ricordano i due gruppi letterari più noti: il cenacolo di Charles Nodier, fondato presso la biblioteca dell'Arsenal nel 1824; il cenacolo di Victor Hugo, creato nel 1827 presso la casa dello stesso autore in rue Notre-Dame des Champs. Da questi cenacoli proviene l'elaborazione di un nuovo canone estetico e culturale, molto distante dalla tradizione classica.