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L'Ottocento è il periodo storico che meglio raccoglie l'eredità delle grandi rivoluzioni politiche, economiche e sociali. È soprattutto la Francia a sperimentare tale condizione. Molti critici vedono un rapporto causa-effetto tra le rivoluzioni e lo sviluppo del Romanticismo francese. Uno dei primi ad avanzare tale ipotesi è l'americano Albert George. Nella sua opera The Development of French

Romanticism: The impact of the Industrial Revolution on Literature, lo studioso procede a un'analisi

sistematica della letteratura dell'Ottocento al fine di definire il Romanticismo francese in funzione della Rivoluzione Industriale. L'economia francese del primo Ottocento non ha certamente le caratteristiche di quella inglese. Pur avendo un numero inferiore di popolazione rispetto alla Francia, l'Inghilterra ha già imposto il suo dominio commerciale in tutto il mondo. Il cotone, il carbone e il ferro garantiscono il successo dell'economia inglese. L'Inghilterra vanta un prestigio economico accresciuto anche dall'organizzazione della prima Esposizione Universale nel 1851. Il ritardo dello sviluppo economico francese si può spiegare tenendo conto di diversi fattori: l'isolamento durante le guerre napoleoniche, la relativa scarsità dei bacini carboniferi, la lenta costruzione delle linee ferroviarie. Tuttavia Albert George afferma che la Rivoluzione Industriale ha rappresentato una delle fonti principali del Romanticismo: i cambiamenti economici sono stati una forza considerevole, capace di trasformare il carattere della letteratura. Nell'epoca dell'Impero e in quella della Restaurazione, la Francia ha cominciato a presagire le conseguenze dovute all'introduzione delle macchine nel lavoro, all'accelerazione dell'importazione delle materie prime e alla rapidità della distribuzione dei prodotti manifatturieri. È proprio durante l'Impero che, per la prima volta, viene utilizzata ufficialmente l'espressione 'révolution industrielle': nel 1806 è la Chambre de Commerce d'Elboeuf74 ad avvicinare i due concetti di rivoluzione e di industria. La

Rivoluzione industriale modifica tanto i temi della letteratura quanto il modo della sua fruizione. Una parte della nuova letteratura romantica si avvicina alla miseria e alla povertà perché vuole farsi

74 La Chambre de Commerce et d'Industrie d'Elboeuf fu fondata nel 1801. Era un simbolo del dipartimento della Seine-Maritime e fu in funzione per molto tempo. È stata disciolta a partire dal 1 gennaio 2016.

carico della risoluzione dei problemi sociali del tempo. Dato l'aumento dell'alfabetizzazione, le opere letterarie tendono ad entrare nel mercato come oggetto da acquistare o da esporre nelle pagine dei giornali. La Rivoluzione Industriale ha di fatto stravolto anche le vecchie strutture della società. Il mondo moderno dell'industria e dell'espansione economica ha per protagonista la classe borghese, la quale prende sempre di più coscienza delle proprie potenzialità. Basandosi sulla definizione che ne dà il Dictionnaire Universel Larousse, Heinz-Gerhard Haupt sostiene che l'Europa moderna ha conosciuto l'affermazione della borghesia. In Europa, il paese che ha visto il più completo sviluppo della classe media è stato la Francia, il solo capace di diventare borghese e Terzo Stato. I gusti e le esigenze della borghesia hanno contribuito di conseguenza ad un rinnovamento della tradizione75.

Se alcuni critici studiano il legame tra la Rivoluzione Industriale e il nuovo pensiero romantico, altri preferiscono sottolineare l'influenza della Rivoluzione Francese sulla letteratura. Gli stravolgimenti rivoluzionari distruggono le fondamenta del mondo dell'Ancien Régime e gettano l'uomo in uno stato di incertezza e di continua precarietà. L'uomo romantico si trova a vivere in una situazione opposta a quella dell'uomo classico: le costanti della società moderna sono la confusione e i continui cambiamenti. Nella sua opera Fondements du savoir romantique, Georges Gusdorf mette in risalto come la coscienza romantica sia distante dall'immobilismo del vecchio mondo:

La conscience romantique est la configuration mentale correspondant au remembrement du domaine européen sous l'effet de la révolution française. L'ordre des sociétés humaines correspond à une structure formulée par l'aménagement juridique institué et par les traditions établies; les pensées, les croyances, les comportements et les moeurs s'articulent dans l'agacement stable du genre de vie propre à un milieu, à un peuple en un temps donné. L'ancien régime, à travers l'Europe, imposait à tous les hommes un ordre vertical, doté d'une consistance ontologique; le pouvoir émanant de Dieu, incarné dans la personne du souverain, patronnait une structure immémorial garantie par la Providence. L'individu trouvait, dès sa naissance, la place qui lui était assignée par l'hérédité; il assumait à son tour, dans le grand jeu social, le rôle qu'avaient joué avant lui ses ancêtres. Bossuet avait été l'un des derniers théoriciens de cet ordre transcendant soumis aux seules finalités imposées par la volonté divine, et où toute intention de progrès, toute velleité de changement paraît non seulement inutile, mais blasphématoire.76

75 Albert George, The Development of French Romanticism: The impact of the Industrial Revolution on Literature, New York, Syracuse University Press, 1955, pp. 15-130; L'uomo romantico, a cura di François Furet, Bari, Laterza, 1955, pp. 3-49.

La nuova società dinamica che si è imposta dopo la Rivoluzione favorisce l'attecchire del gusto romantico. Molti intellettuali capiscono subito la portata degli avvenimenti rivoluzionari poiché questi hanno determinato la trasformazione del modo di vivere e di pensare. Hegel riconosce che la Rivoluzione non fa parte solo della storia francese, ma di quella del mondo intero. Stendhal ammette che il Romanticismo non è altro che il riconoscimento dell'idea di moderno, prodotta dai rapidissimi sconvolgimenti degli anni 1789-1815. Madame de Staël non esita a vedere nel nuovo spirito letterario la logica conseguenza degli scontri rivoluzionari. Hugo ribadisce che la letteratura contemporanea può essere in parte il risultato della Rivoluzione. Ancora più nette sono le affermazioni di François Furet: “...l'uomo romantico nasce e cresce contemporaneamente alla società moderna, nel periodo che va dal 1814 al 1848, gli anni in cui la Rivoluzione Francese finisce e ricomincia”77. I principii del 1789 sopravvivono sia alla caduta dell'Impero napoleonico

che all'avvento della Restaurazione. Essi sono presenti nella letteratura romantica; costituiscono il tratto peculiare del Romanticismo francese rispetto a quello degli altri paesi europei. Alain Vaillant spiega:

Outre ses évidentes répercussions historiques, la fracture révolutionnaire provoque un véritable séisme au sein même de la littérature, en détruisant de façon presque instantanée les réseaux aristocratiques de l'Ancien Régime. La tentative de restauration menée sous l'Empire et, surtout, après 1815 ne changera pas fondamentalement la situation. En fait, c'est tout le tissu social et interpersonnel assurant la communication littéraire qui disparaît en quelques décennies. Cette circonstance, totalement extérieure aux mouvements propres de l'histoire littéraire, a pour conséquence une rupture d'une brutalité exceptionnelle dans les phénomènes culturels, qui explique l'absolue singularité du romantisme français par rapport aux autres romantismes européens. En effet, du fait de cette disparition de ses structures mondaines et privées, toute la charge du système littéraire se reporte sur le livre et la communication publique. La communication littéraire se résume désormais au face-à-face héroïsé entre l'écrivain et le public, alors considéré comme l'émanation du peuple des citoyens. Jamais l'acte de publication littéraire n'a été doté de tels pouvoirs, d'où procède l'extraordinaire ambition esthétique et philosophique qui anime la littérature française et qui lui confère sa place exceptionnelle au sein de la culture européenne-même si, par ailleurs, les romantismes anglais et allemand restent des modèles reconnus et des sources d'inspiration admirées.78

77 L'uomo romantico, a cura di François Furet, Bari, Laterza, 1995, p. 5.

L'evoluzione del Romanticismo francese si lega inevitabilmente alle rivoluzioni politiche della prima metà dell'Ottocento. Politica e letteratura vanno quindi di pari passo: ad ogni tentativo rivoluzionario si associa la sponsorizzazione e il successo di un modello letterario particolare; ogni fallimento politico vede il declino del suo modello letterario. Secondo questa prospettiva, la Rivoluzione del 1789 dà valore all'ideale dell'eloquenza perché, come dice Madame de Staël nella sua opera De la littérature considérée dans ses rapports avec les institutions sociales, essa è la sintesi perfetta tra il pensiero razionale e l'ambito dell'emozione e dell'entusiasmo. L'eloquenza nella letteratura è l'unica garanzia della libertà. Questa garanzia si indebolisce naturalmente sotto l'Impero napoleonico e sotto la Restaurazione. Il Romanticismo francese resta intriso di eloquenza, ma ha bisogno di ribellarsi alle regole del vecchio canone. Così alla rivoluzione delle Trois Glorieuses di Luglio e alla caduta di Charles X corrispondono la battaglia teatrale dell'Hernani e la prefazione del Cromwell di Hugo. L'instaurazione del regno del re borghese Louis Philippe d'Orléans riaccende i principii rivoluzionari di uguaglianza, fratellanza e solidarietà. Il Romanticismo è nel pieno del suo sviluppo: tornano in auge la retorica e i discorsi alla folla, poiché i letterati si sentono gli interpreti dei problemi della società. L'esito fallimentare della Rivoluzione del 1848 annienta le speranze e la fiducia, decretando così la decadenza della retorica e l'accentuazione della crisi del Romanticismo stesso. Il Romanticismo è comunque un fenomeno letterario molto complesso e ricco di divergenze: esso si può giudicare come il prodotto delle Rivoluzioni, ma anche come l'esito del progredire del mondo ottocentesco verso la modernità.