Nel capitolo precedente si sono già descritte le trasformazioni culturali, sociali ed economiche avvenute in Francia a seguito degli avvenimenti rivoluzionari e delle innovazioni del nascente settore industriale. La nuova realtà borghese, che è fatta di denaro e che si definisce in base agli scambi dinamici tra produzione e vendita, costituisce la moderna opinione pubblica. La maggior parte dei borghesi possiede un discreto livello di alfabetizzazione ed aspira a ricoprire il ruolo della vecchia aristocrazia. I borghesi svolgono un'importante funzione nell'economia francese, poiché con i loro investimenti e con il loro spirito di iniziativa ne garantiscono il successo. Sono i nuovi ricchi che aspirano ad entrare a far parte della vita organizzativa dello Stato. Il governo deve dialogare con la classe borghese e spesso è costretto a cedere alle sue richieste. Perciò, in un mondo dinamico caratterizzato da rapide ascese e da altrettanti rapidi fallimenti, l'informazione diventa cruciale. La stampa è un importante alleato sia per le cariche politiche e per gli uomini di potere sia per i cittadini comuni. In generale il mondo dell'editoria ha un impatto notevole nella società, dato che è lo strumento con il quale si possono vincere tutte le battaglie. Esso riesce a creare un punto di riferimento costante ed uniforme per la conoscenza; consente il confronto tra posizioni inconciliabili; sa influenzare, manipolare e modificare le menti. La grande diffusione della stampa nella società borghese comporta necessariamente una modifica riguardo alle abilità di lettura. È ciò che affermano Peter Ulick Burke e Asa Briggs nella loro opera A Social History of the Media: from
Gutenberg to the Internet. Prima di tutto l'uomo borghese è in grado di leggere in modo critico,
perché la stampa rende qualsiasi argomento più accessibile ad un'ampia fascia della popolazione. La lettura critica si forma infatti proprio quando tutti possono crearsi un'opinione personale, grazie al
contatto diretto con i testi. La stampa ha reso possibile la fruizione di numerose opere: il borghese ha l'occasione di informarsi su una tematica e di approfondirla consultando direttamente fonti differenti. Di conseguenza il borghese sa leggere anche in modo creativo, poiché può interpretare un testo o una questione con originalità. Inoltre non sono da sottovalutare i pericoli che possono scaturire da tale metodo di lettura. Perseguendo il suo atteggiamento critico, il borghese potrebbe essere portato a sviluppare un comportamento ribelle e sovversivo. Questo è ciò che si teme tanto in epoca imperiale quanto in epoca della Restaurazione. Infine è opportuno sottolineare quanta importanza dia il borghese alla lettura solitaria e privata. Nel moderno sistema sociale, connotato da un crescente individualismo, la lettura non può più essere un evento di gruppo. È vero che a partire dal XVIII secolo si registra l'aumento della formazione di luoghi di ritrovo in cui potersi confrontare e discutere. I circoli letterari, i saloni, i caffè sono sempre affollati. Tuttavia il borghese ha bisogno di rendere la lettura un'esperienza personale e intima, al fine di sviluppare una matura capacità logica e meditativa. Non a caso, nella sua opera The Gutenberg Galaxy: the Making of
Typographic Man, Marshall McLuhan descrive la stampa come il mezzo di comunicazione tipico
dell'individualismo. La classe borghese dell'Ottocento fonda la sua morale sui valori individualistici e così garantisce il successo della stampa. La fortuna del settore dell'editoria dipende comunque dalle innovazioni tecniche della prima metà del XIX secolo. L'evoluzione del mondo della stampa è graduale. Nel 1799 Louis Robert introduce la prima macchina continua rudimentale. Sebbene si registri una qualità ancora scadente del prodotto stampato, l'invenzione di questa macchina permette l'unificazione della fabbricazione della carta in un unico ciclo produttivo. Nel 1800 Firmin Didot scopre nella stereotipia il miglior sistema di conservazione delle pagine: attraverso il calco della composizione e la fusione in lastre unitarie delle pagine, è possibile riutilizzare i fogli per future ristampe senza essere obbligati ad una loro ricomposizione. Nel 1814 Friedrich Koenig costruisce la prima macchina da stampa piano cilindrica, messa tutta in movimento dall'energia a vapore. Essa consente un formato molto più ampio rispetto a quello del torchio e garantisce una velocità davvero notevole per il momento, poiché è facilitata dalla tecnica di inchiostrazione incorporata. Si parla infatti di 1100 copie orarie e non più delle precedenti 300. Nel 1822 William Church sperimenta una fonditrice di caratteri che permette di fondere da 12000 a 20000 lettere all'ora. La fusione delle 3000-7000 lettere giornaliere appartiene ormai al passato. Nel 1828, ad opera di Augustus Applegath e di Edward Cowper, è fondamentale la costruzione di una macchina a quattro cilindri che permette la stampa di 4000 copie all'ora. Nel 1835 Godefroy Engelmann perfeziona la pratica della cromolitografia: un metodo di stampa basato sulla sovrapposizione di più colori, a tinte piatte o sfumate con tecniche manuali; a ciascun colore corrisponde una pietra litografica. Nel 1837, a seguito della scoperta della fotografia, Daguerre mette a punto la realizzazione del cliché:
l'incisione in rilievo su zinco delle immagini retinate o al tratto. Questa invenzione è molto importante perché, per quanto riguarda le illustrazioni, consente alla stampa di non essere più dipendente dalla calcografia. Verso il 1840 si comincia a verificare la procedura della composizione meccanica: è questa tecnica che, a fine Ottocento, porterà all'introduzione delle macchine linotype e monotype. Nel 1866 fa la sua prima comparsa la macchina rotativa che, grazie alle abilità di Hippolyte Auguste Marinoni, riesce a stampare contemporaneamente dai due lati un nastro continuo di carta. Così si possono ottenere fino a 12000 segnature all'ora. Si ricorda inoltre il successo della tecnica della xilografia, la quale consente di ricavare sfumature finissime perfino dalle tavole incise in legno: è Gustave Dorè che la fa affermare in Francia. Nonostante il considerevole progresso tecnico, bisogna però notare che la rapida diffusione della stampa contribuisce inizialmente a far decadere il gusto artistico tradizionale. I critici e gli storici mettono in evidenza come talvolta la qualità dell'oggetto stampato fosse incerta e discutibile. Ad esempio la nuova sensibilità romantica, seguendo i suoi principii di libertà individuale, tende spesso a presentare i caratteri nelle forme più insolite e bizzarre102.