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Contesti normativi in materia di urbanistica e governo del territorio

Andrea De Caro

3. Contesti normativi in materia di urbanistica e governo del territorio

Attualmente la città di Buenos Aires possiede molti elementi che segnano politicamente e norma- tivamente i processi di pianificazione. Questi qua- dri normativi sono organizzati in diversi livelli: • la Constitucion de Ciudad de BA: diritti, obblighi

e garanzie per la città più definizioni per argo- menti urbanistico-ambientali. Al suo interno si trovano anche dichiarazioni di primo ordine per guidare i processi di pianificazione;

• Plan Urbano Ambiental: piano di sviluppo fatto dallo Stato e dai principali attori economici del- la città: nasce dall’esigenza di una visione com- pleta dello sviluppo della città;

• Codigo de Planeamiento Urbano: organo respon- sabile per la preparazione e aggiornamento del piano di sviluppo precedente;

• Plan Estrategico: riconosce il piano urbano am- bientale come normativa di riferimento a cui è subordinato: si applica in questioni che interes- sano uso del suolo, infrastrutture, servizi, etc.. Uno degli esempi più virtuosi che dimostra- no un effettivo cambiamento nella concezione dell’urbanistica in Argentina è dato dal Consejo de Planeamiento Estratégico, organizzazione il cui sco- po è quello di far progredire l’interazione con la società civile e quindi di proporre regolarmente pia- ni strategici costruiti dal consenso dei cittadini di Buenos Aires.

L’obiettivo del piano è in primo luogo quello di trasformare una struttura urbana centralizza- ta in una policentrica, che accompagni il processo di decentramento del potere pubblico nelle varie Comunas che compongono la capitale argentina. Gli obiettivi sono quindi atti a consolidare il centro sto- rico, favorendo la formazione di nuovi centri, e con- temporaneamente rafforzare le identità di quartiere.

Si distingue anche come criterio base quello di seguire alcune linee guida precedentemente trat- tate ritrovabili nella storia della pianificazione di Buenos Aires, la ristrutturazione del rapporto tra la città e la fascia costiera. Le ineguaglianze strut- turali tra Nord e Sud della città sono state indivi- duate come oggetto di intervento. In particolare, si sono posti come obiettivi principali la ristruttu- razione, la densificazione e il rinnovamento urba- no nella zona sud, per bilanciare gli spostamenti nella zona nord. Diversi principi guida mirano ad accrescere la qualità ambientale di Buenos Aires ed il suo sviluppo sostenibile. Un primo punto di partenza è la creazione di un sistema di spazi pub- blici che accompagnino il recupero, l’espansione e il miglioramento degli spazi verdi, delle strade pubbliche e di altre aree considerate la qualità am- bientale e del patrimonio esistente. Per quanto ri- guarda la questione del traffico e dei trasporti, un importante criterio da seguire è la creazione di un sistema multimodale. Di conseguenza è importan- te eliminare fratture della città, facilitando l’ac- cessibilità a tutti gli individui e la rimozione delle barriere fisiche e/o culturali.

Nel Settembre 2010, il Comitato Esecutivo del Consejo de Planeamiento Estratégico ha sviluppato un documento con una versione preliminare del Plan Estrategico de Buenos Aires 2010-2016 il quale si presenta con una forte prospettiva metropolitana. In merito a questo, il Consejo ha elaborato una serie di linee guida, e di politiche statali da attuare e ap- profondire nella città di Buenos Aires, tra le quali: • una migliore gestione delle politiche pubbliche; • una piena autorità delle Comunas come unità di

gestione politica e amministrativa;

• una riforma dello Stato con professionalizzazio- ne della Pubblica amministrazione;

• sicurezza pubblica;

• riforme politiche in conformità con i mandati costituzionali;

• la tutela dell’infanzia come una priorità della politica sociale;

• un miglioramento del sistema e delle strutture sanitarie;

• l’educazione come azione culturale e scientifico- tecnologica;

• il Piano Strategico come base del sistema di pia- nificazione della città;

• Valutazione Ambientale Strategica; • una mobilità sostenibile;

• minore disparità economica e sociale;

• una regolamentazione degli investimenti pub- blici e una equilibrata cooperazione con il set- tore privato;

• creatività e innovazione come un paradigma cul- turale ed economico;

• sviluppo produttivo per l’inclusione sociale. Il Governo della Città di Buenos Aires sta con- centrando i propri sforzi (e la propria propaganda) sul concetto di mobilità sostenibile. Il Governo sta effettuando azioni concrete per l’avanzamento dell’opera di estensione della rete metropolitana, sviluppando il sistema di bike-sharing, riqualifican- do e migliorando l’accessibilità delle due maggiori stazioni cittadine (Retiro e Constitución) e crean- do un sistema di corridoi stradali esclusivamente dedicati ai trasporti pubblici. All’interno del pro- gramma Buenos Aires Ciudad Verde si stanno inol- tre effettuando interventi e attività per migliorare la qualità urbana, come piantare nuove alberature, eliminare le barriere architettoniche e sistemare le aree verdi.

4. La Boca

Il quartiere de La Boca si localizza nella par- te meridionale di Buenos Aires; il barrio deve il suo nome al fatto di sorgere all’imboccatura (la ‘boca’) tra il fiume Riachuelo e il Rio de la Plata. Il quartiere fa parte della Comuna 4 (su un tota- le di 15 unità amministrative in cui è suddivisa la Città Autonoma) insieme ai barrios di Barracas, Nueva Pompeya e Parque Patricios. I confini de La Boca sono definiti dalle Avenidas Regimiento de Patricios, Martin Garcia, Paseo Colón e Brasil. I quartieri circostanti sono quelli di Barracas a ovest, San Telmo a nord-ovest, Puerto Madero a nord-est, e le località Dock Sud e Avellaneda a sud. La Boca è una rinomata destinazione per i turisti che visitano l’Argentina, soprattutto grazie ai tipici edifici in le- gno e lamiera colorati della zona detta del Caminito.

Tra gli appassionati sportivi, La Boca è co- nosciuta per essere la casa della squadra di cal- cio Boca Juniors. Il team gioca le proprie partite casalinghe nel famoso stadio La Bombonera ( la ‘scatola di cioccolati- ni’ in spagnolo). Nella parte più settentriona- le del quartiere si trova l’ospedale “Algerich”, una delle strutture sani- tarie più importanti di Buenos Aires.

La Boca è uno dei quartieri più poveri e problematici di Buenos Aires, ma è anche il luo- go dove le tradizioni, la storia, la cultura, l’arte e la passione per lo sport si uniscono creando un ambiente unico in tutto il panorama argentino. Gli abitanti del quar- tiere sono ancora oggi chiamati xeineizes a cau- sa della grande quantità di immigrati genovesi

insediatasi nel barrio nel corso delle numerose immi- grazioni nel corso del XIX e XX secolo.

Gli storici convengono nell’individuare La Boca come sito dove Pedro de Mendoza fondò la città di Santa Maria de los Buenos Aires, nel 1536. Da al- lora per i primi anni l’insenatura naturale formata dalla foce del Riachuelo divenne il porto naturale di Buenos Aires. Il problema principale di questa por- zione di specchio acqueo è stato storicamente la sua poca profondità che non permetteva lo scalo di navi di ingente dimensione. Per questo motivo si sussegui- rono, tra il XVI e fine del XIX secolo, numerosi pro- getti su come porre rimedio a questa problematica.

Nonostante sia uno dei simboli e uno dei luoghi più conosciuti della capitale argentina, il barrio si

presenta in uno stato di notevole degrado fisico e sociale oltre che di abbandono da parte delle isti- tuzioni municipali. Si è quindi individuato in que- sto quartiere (facendo riferimento alle discipline e ai metodi urbanistici con i quali siamo venuti in contatto durante la nostra permanenza) il sito ide- ale per ipotizzare un intervento di riqualificazione urbana basato su un metodo di partecipazione ed inclusione sociale. Affiancato da un disegno pro- gettuale di rigenerazione urbana, è stato possibile, utilizzando le numerose risorse sia fisiche che sociali presenti in loco, sviluppare un processo di riqualifi- cazione che potesse rilanciare il barrio per mezzo di un coinvolgimento diretto di tutti gli attori interes- sati dal contesto de La Boca.

Attualmente la normativa urbanistica del quar- tiere fa riferimento al codice di pianificazione urba- na che regola e limita l’uso del suolo.

5. Boca es Boca

L’ipotesi progettuale di rigenerazione urbana del barrio de La Boca ha richiesto uno studio approfondi- to del contesto sul quale si è deciso di intervenire, ma soprattutto un certo distacco dal modo di pensare e di agire da ‘urbanisti europei’. È stata perciò necessaria una presa di coscienza dei metodi e degli strumenti disponibili, al fine di poter comprendere in che mo- do sarebbe stato opportuno intervenire, in situazio- ni di riqualificazione urbana, nel contesto argentino. Questo passaggio si è rivelato fondamentale in quan- to ha permesso di evitare di incorrere nel consueto er- rore di ‘non modificare il proprio approccio’ nel caso di interventi di riqualificazione urbana, nonostante il contesto cambi le cose in maniera considerevole.

Per quanto concerne lo studio critico dei prin- cipali fenomeni di sviluppo e cambiamento urbano in atto nella metropoli di Buenos Aires, si è tenuto conto degli elementi che sono il risultato di forze e pressioni economiche, del malgoverno del territorio e delle mancanze d’integrazione socio-fisica susseguitesi nel tempo. I suddetti fenomeni hanno causato, come conseguenze principali e più visibili, la frammentazio- ne spaziale e sociale delle città; questo processo è frut- to di un potere massimo che viene concesso agli attori privati, ai quali viene quasi sempre data carta bianca su molti aspetti, trasformando molti interventi di ri- qualificazione in sole azioni di carattere speculativo.

Tra i fenomeni che avrebbero potuto esemplificare questa situazione sono stati individuati: la prolifera- zione di gated communities nella periferia ed il cam- biamento per mezzo di ‘grandi progetti’ nel centro cittadino, prendendo come casi studio emblematici Puerto Madero (megaprogetto nelle ex-aree portua- li del centro cittadino, confinante con il quartiere de La Boca) e Nordelta (new town nella periferia nord di Buenos Aires). In questo modo è stato possibile analizzare più nel dettaglio gli elementi che li caratte- rizzano e, quindi, procedere più facilmente con un’a- nalisi degli effetti che essi generano sulla Metropoli.

Pertanto, criticando questi fenomeni, soprat- tutto per l’essere una mancata risposta alle reali problematiche della città, si andrà ad avanzare, co- me sopra citato, un’ipotesi progettuale adatta agli strumenti urbanistici disponibili attualmente nel- la pianificazione in Argentina, che sia in grado di prendere in considerazione aspetti sociali e spaziali congeniali alle necessità del contesto cittadino, evi- tando il ripetersi di interventi estremi e totalmen- te avulsi dal contesto che li circonda, i quali spesso forzano l’espulsione delle classi residenti più deboli.

Per attuare quanto detto si è fatto riferimento ad interventi di riqualificazione urbana già testati in luoghi e contesti simili al caso studio preso in consi- derazione (Santa Fe, Medellin, Caracas, Rosario, La Paz, Rio de Janeiro); inoltre, l’idea progettuale darà spazio alle esigenze e alle necessità del barrio, segna- late dagli intervistati privilegiati e non, le quali per la maggior parte non rientrano, ad oggi, negli inter- venti urbani previsti dal Governo cittadino.

5.1 Metodo, indagini e studi eseguiti

La metodologia d’indagine è consistita nel far seguire, a sopralluoghi diretti sul campo, un’anali- si basata su interviste sia semi-strutturate, sia strut- turate a questionario aperto, rivolte a persone che fossero coinvolte nelle dinamiche del barrio (resi- denti, lavoratori) in riferimento al metodo della pianificazione ambientale ermeneutica incontrata ad un seminario intitolato “El lugar urbano” a cu- ra del prof Marcelo Zárate. Questo metodo è una rivisitazione delle teorie territorialiste, di cui padre fondatore è Alberto Magnaghi (Magnaghi 2005), riadattate anche al contesto sudamericano; ciò con- siste nell’individuare il quartiere come luogo ur- bano, in senso antropologico, per interpretarne il codice genetico negli aspetti sociali, fisici e cultura- li, e al tempo stesso capire l’articolazione delle reti comunitarie, lo stile di vita e il modo simbolico che li collega tra loro (Zárate 2012).

Questa metodologia, rapportata ai complicati contesti latini, permetterebbe di ottenere un pro- getto finale che possa valere come guida di azioni urbanistiche e come manifesto comunitario che esprima la visione e le esigenze di cambiamento de- gli abitanti, divenendo un strumento di dialogo e concertazione tra popolazione e governo locale.

La pianificazione ambientale ermeneutica vede la città come una complessa articolazione di luoghi definendo un modo alternativo di fare urbanistica: riprendendo il concetto di “identità” della scuola ter- ritorialista, lo rivisita e basa il processo di costruzione della città sulla ricerca dell’identità in ogni suo luogo o quartiere, in modo da generare ricchezza socio-fisi- ca nell’ambiente urbano (ibidem), dove per luogo ur- bano si può intendere, ad esempio, anche il mezzo di trasporto che utilizziamo ogni giorno per raggiunge- re il lavoro. “Questa metodologia vuole fornire uno strumento di pianificazione e gestione aperto alla partecipazione e al coinvolgimento dei cittadini, con l’obiettivo di sviluppare ‘coscienza di luogo’ e raffor- zare la loro consapevolezza di essere veri attori della costruzione della città” (ibidem).

Il processo di analisi, impostato secondo la visio- ne della pianificazione ambientale ermeneutica, si articola in due momenti principali: analitico-inter- pretativo e propositivo-progettuale. Quanto al pro- getto, per via del poco tempo a disposizione abbiamo potuto solo simulare questa tipologia di approccio urbanistico. Pertanto si è intrapreso un metodo di indagine semplice, ma sufficiente per il nostro fine, integrando i nostri saperi che derivano da situazioni europee differenti. Pertanto, al fine di comprendere la visione e le esigenze di cambiamento degli abitan- ti, ci siamo avvalsi di alcune interviste che potessero restituirci almeno una base su cui poter lavorare per dare alcune linee guida, organizzandole in: interviste semi-strutturate, destinate prevalentemente ad inter- locutori privilegiati (presidenti, membri o persone attive all’interno delle Asociaciones de Vecinos), i quali hanno permesso di intendere su quali problemi e ne- cessità la associazioni di quartiere si concentrassero; interviste strutturate con questionario a domande aperte che, invece, hanno permesso di comprendere quali fossero i problemi e le esigenze percepite mag- giormente dai residenti nell’area e, al contempo, gli elementi che non necessitavano di un cambiamento o che, comunque, venivano percepiti come motivo di valorizzazione. Gli intervistati hanno potuto usu- fruire dell’ausilio di una mappa del quartiere, tramite la quale essi stessi potevano delimitare le aree da loro scelte. Successivamente alla compilazione del foglio, sono state proposte domande più specifiche per capi- re a fondo i significati delle risposte date.

Grazie all’analisi e al confronto delle interviste raccolte è stato possibile ottenere una visione gene- rale della percezione che i residenti e gli utenti han- no del quartiere. Dai colloqui sostenuti, inoltre, è stato possibile comprendere almeno in parte le rela- zioni sociali presenti all’interno del barrio, così co- me i rapporti con le Istituzioni.

5.2 Elaborati di sintesi

• Carta del patrimonio

Nel patrimonio vengono individuati gli elemen- ti storici, culturali, identitari che caratterizzano un milieu urbano (Magnaghi 2005). Nel quartiere della Boca, oltre che un immenso patrimonio urba- no, ritroviamo anche un ricco patrimonio cultura- le ed una forte identità ancora viva, nonostante un affievolirsi del senso di appartenenza segnalato dai ‘residenti storici’ del quartiere. Oltre all’edilizia resi- denziale storica, frutto degli sviluppi sociali di un’e- poca di forte immigrazione sono anche molti edifici industriali, testimonianze di un’economia basata sull’industria, un tempo florida, che è sempre stata anch’essa simbolo identitario e motivo di orgoglio per un quartiere che da sempre si definisce di lavo- ratori. Al contempo gli spazi pubblici più impor- tanti sono da individuarsi come luoghi di incontro dove, in determinate occasioni, questo sentimento latente del quartiere si manifesta. Altro elemento caratterizzante per il quartiere è lo stesso stadio; non uno stadio qualunque, ma quello del Boca Junior, che da sempre è stato simbolo del quartiere, ancora prima dello sviluppo turistico dello stesso Caminito (Via degli Artisti). Questo stadio infatti racchiude anche diverse associazioni culturali e sportive che intervengono direttamente sul territorio agendo su molteplici problematiche sociali del barrio. Come questa molte altre associazioni intervengono sugli aspetti sociali, ma anche strutturali, come nel ca- so dell’ottenimento della costruzione dell’argine in modo da bloccare le frequenti inondazioni che colpivano La Boca. Tra gli elementi caratterizzanti del barrio e che sicuramente sono risorsa dello stes- so, oltre a quelli citati, vi è il fiume che attraversa il quartiere, il Riachuelo, che per quanto ad oggi possa essere altamente inquinato e poco fruibile,

rappresenta la spina dorsale e l’elemento naturale da cui tutto è iniziato e sul quale sono avvenute da sempre tutte le attività dei Bocaensi. L’elemento delle associazioni culturali, sociali e sportive va sot- tolineato in quanto da sempre la collaborazione, l’a- iuto reciproco, ed il fermento culturale sono stati elementi caratterizzanti del quartiere. Qui infatti trovavano ospitalità ed assistenza gli immigrati.

Scuole, università, giornali e assistenza sanitaria sono state le priorità per una popolazione prevalente- mente di marinai e lavoratori, ma comunque sempre attivi in tutti gli ambiti. Basti ricordare la già citata associazione dei Bomberos (Pompieri) de La Boca, la prima a nascere e ad occuparsi, oltre che dei frequen-

ti incendi che colpivano le fragili abitazioni del quar- tiere, anche di tematiche legate all’assistenza sociale. • Carta delle criticità

Le criticità individuate, oltre ad essere scaturite da diverse indagini sul campo, sono state desunte da interviste che, da un confronto incrociato suc- cessivo e ad una fase di elaborazione, hanno per- messo di comprendere, e quindi di segnalare, quelli che fossero gli elementi e le aree del barrio percepiti come disagio da parte dei residenti:

• il tracciato ferroviario che spacca il quartiere verti- calmente da nord a sud, dividendo il parco adia- cente ai campi sportivi del Boca Junior dagli stessi, e la parte occidentale dalle principali vie turistiche;

• l’autostrada che, attraversando ad est il quartie- re, costituisce elemento di degrado (infatti al di sotto di essa sono sorti insediamenti informali), oltre che ad essere fonte di inquinamento acusti- co ed ambientale;

• le villas miseria collocate sotto l’autostrada, che rappresentano, oltre a degrado urbano, una ele- vata concentrazione di criminalità, come un cancro che affetta il quartiere;

• il narcotraffico che risiede nei diversi spazi pubblici e verdi contribuendo ad un loro ulteriore degrado; • il ‘barrio Chino’ (a sud) e la parte di quartiere antistante l’autostrada, dietro al Ponte Colgante,

il quale delimita l’area turistica, entrambe aree con forti problematiche sociali e di criminalità; • il Riachuelo che, altamente inquinato, invece

che come risorsa per il quartiere viene percepito come disagio;

• un degrado urbano diffuso;

• un’inadeguata distribuzione delle forze dell’ordi- ne, che ad oggi sono concentrate solo nelle aree maggiormente frequentate da turisti;

• una forte percezione di assenza delle istituzioni nel quartiere;

• la mancata valorizzazione delle risorse e poten- zialità culturali, sociali ed umane presenti.

5.3 Il progetto

Il progetto prevede di valorizzare il potenziale sociale, architettonico, culturale ed infrastrutturale presente, cercando di dare una nuova spinta di rigene- razione urbana e sociale, efficace e con costi contenuti, presupponendo un coinvolgimento della cittadinanza anche negli effettivi lavori necessari alla ristruttura- zione di strade ed edifici con l’obiettivo di sviluppare ‘coscienza di luogo’ e rafforzarne la consapevolezza di essere veri attori della costruzione della città.

Tutte le azioni di riqualificazione non vogliono essere fini a se stesse, ma devono servire da input per processi di rigenerazione che dovranno essere via via ripetuti e diventare sempre più capillari. Il progetto urbano finale sarà, quindi, un interven- to di media-larga scala, improntato su un metodo di partecipazione dal basso, con una collaborazio- ne tra Enti ed Associazioni, tramite strategie di ‘agopuntura urbana’ appoggiate ad un disegno più generale che sia in grado di guidare il futuro sviluppo del barrio. L’intervento proposto potrà