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Rotture e persistenze emerse sul lungo periodo

Fiorella Angeli, Costanza Zaino

3. Rotture e persistenze emerse sul lungo periodo

Per giungere ad un’individuazione capillare e dettagliata delle risorse agro-ambientali endogene – sia potenziali che consolidate – è stato essenzia- le ricostruire la struttura dei sistemi agro-alimentari storici (specificatamente al XIX secolo), le peculia- rità agro-ambientali per ciascun ambito territoriale e la struttura insediativo-infrastrutturale nonché i ruoli funzionali e commerciali della rete policen- trica. L’analisi si è struttura a partire da uno stu- dio d’archivio, facendo riferimento in particolare ai volumi di François Jouannent (1892) e di Eduard Ferret (1884)9 dai quali si è potuto ricostruire una pluralità di carte localizzanti i fenomeni analizza- ti.10 Gli elementi emersi sono stati confrontati con la contemporaneità in modo tale da poter mettere in luce le persistenze, le perdite e le aggiunte.

L’epoca contemporanea, pur annoverando una pluralità di documentazioni circa la materia analiz- zata, ha rilevato in più casi la necessità di messa in relazione di fenomeni strettamente correlati fra lo- ro. Si è riscontrata una difficoltà nel reperire fonti statistiche,11 il che ha indirizzato il lavoro verso un approccio qualitativo.

9 Riportanti i dati statistici comunali al 1874 riferiti all’intero

dipartimento.

10 In particolare sono stati analizzati i dati inerenti a popo-

lazione, ruolo funzionale e commerciale delle città, struttura agricola per tipologia di prodotto, eccedenze e insufficienze, esportazioni e prodotti di qualità, attività manifatturiere, pre- senza di mercati e fiere, ecc..

Partendo dall’organizzazione territoriale insediativa emergono due sistemi opposti: un sistema storico complesso, reticolare, in equilibrio interno ed un sistema odierno semplificato e monocen- trico. Storicamente, in ogni par- te del territorio si registrava un bilanciamento fra centri princi- pali, secondari, locali e agricoli, che nell’insieme davano forma a diversi sistemi economici locali, all’interno dei quali ogni nucleo giocava un ruolo strategico fon- damentale per il funzionamento complessivo. Il sistema odierno elimina e marginalizza i centri locali e agricoli incentivando la concentrazione sempre maggio- re di servizi, economie e popola- zione nell’agglomerato bordolese e in parte attorno ad Arcachon e

Libourne. La principale conseguenza è l’abbandono e l’esclusione dei territori rurali, grandi contenitori di valore aggiunto territoriale, che oggi vivono un processo di ‘residenzializzazione’12 spogliandosi del- le funzioni loro proprie.

Il sistema insediativo così concepito si riflette sulla struttura agro-economica: alla semplificazio- ne della matrice urbana corrisponde una semplifi- cazione e omogeneizzazione della matrice agraria. Se storicamente le aree a policoltura diversificate si estendevano sulla maggior parte del territorio, in particolare nell’area dell’Entre Deux Mers, attorno a Bordeaux e lungo gli assi fluviali principali oggi si registra una omologazione in tali ambiti a favore di un’estensione del vigneto. La stessa tendenza vede coinvolte altresì le aree viticole già consolidate sto- ricamente le quali vedevano l’alternanza, all’interno dei filari, con altre colture.13

12 Ciò comporta una conversione diffusa delle ‘città satelliti’

dell’agglomerato bordolese a semplici ‘città-dormitorio’.

13 Tale tendenza oggi è andata per lo più perduta se non a ec-

cezione di pochi casi. Interessante è il caso del blayais nel quale i proprietari viticoli proseguono la coltura dell’asparago fra i filari affermando in tal modo un’identità culinaria di qualità tipica della zona.

Una permanenza identitaria tutt’oggi forte è rappresentata dall’attività d’allevamento la quale ha visto riconosciuto nel tempo il suo carattere lo- cale.14 Essa invece è andata persa nella zona delle Landes, dove storicamente vi era un’elevata produ- zione di avicoli e caprini, questi ultimi utili soprat- tutto alla produzione di lana. A essi si sostituiscono oggi i grandi appezzamenti di mais i quali risultano orientati verso economie di tipo extra-locale.

Un ambito territoriale di grande trasformazione è dato dall’antica cintura orticola adiacente l’agglomera- to bordolese. Essa infatti si è ridotta enormemente ad eccezione del cantone di Blanquefort, nel quale si so- no attivate politiche attraverso lo strumento PEANP15 volto al mantenimento della struttura agraria.

14 Oggi sono oggetto di riconoscimento ufficiale AOC (Appel-

lation d’Origine Contrôlée) il bouef di Bazas e l’agnello di Pauil-

lac i quali permettono la presenza e lo sviluppo di filiere ad essi correlati. Prendendo come esempio la filiera del boeuf di Bazas troviamo sul territorio, oltre ad aziende zootecniche, uno dei punti di trasformazione più antichi, una rete di commercio al- ternativo, istituti scolastici superiori ad indirizzo specifico, ecc..

15 Il PEANP è uno strumento vincolistico che rappresenta un

Perimetro di protezione e valorizzazione dello spazio agrico- lo e naturale periurbano. Il PEANP delle Jalles (si estende su 785 ha e comprende i comuni di Blanquefort, Bruges, Eysines,

La struttura agro-economica è stata approfondita attraverso il confronto dei prodotti agricoli di qualità, essenziali per l’individuazione delle risorse come atti- vatori capaci di rigenerare uno sviluppo locale iden- titario. Se storicamente si rileva una diversificazione dei prodotti che costituivano un sistema capillare e complementare nel suo insieme, nella contempora- neità si registra una semplificazione e omogeneizza- zione della struttura e un conseguente scollegamento nel sistema complessivo. Fanno eccezione alcune permanenze che costituiscono oggi delle potenzialità basate su valori identitari locali.16 L’espansione del vi- gneto d’appellazione (ad oggi distinto in 57 AOC) è senza dubbio conseguenza delle tendenze contempo- ranee. Al contrario le perdite si diffondono su tutto il territorio coinvolgendo una pluralità di prodotti.17

Alla semplificazione del sistema insediativo e agricolo corrisponde una riduzione della com- plessità della matrice ambientale. Storicamente la struttura ambientale si costituiva da una comples- sa trama verde, che si ramificava attorno agli assi fluviali principali, e da numerose zone umide, luo- ghi ricchi di biodiversità per eccellenza. Da questi si diramava una rete ecologica secondaria che inter- vallava alla matrice ambientale spazi agricoli e inse- diativi secondo un rapporto coevolutivo fra le varie componenti. La rottura di questo rapporto ha gene- rato un sistema ambientale fragile e frammentato.

4. Retro-innovazione agro-ambientale come nuova