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Monica Bolognes

4. Il mix energetico ottimale

In un modello di sistema integrato quale quel- lo fin qui delineato, tutte le fonti rinnovabili po- tenzialmente attivabili in un territorio concorrono alla composizione del mix energetico, sviluppando ognuna una quantità di energia compatibile con un uso sostenibile delle risorse. L’innovazione di questo tipo di approccio consiste nel coinvolgere tutto il territorio nella produzione di energia, procedendo,

1 Dato intermedio tra 120 della classe energetica E e 160 della

classe energetica F, già adottato come riferimento nel paragrafo 2.6 per il calcolo del fabbisogno energetico per la climatizza- zione degli edifici.

anziché attraverso la realizzazione di interventi isola- ti, secondo uno scenario d’insieme elaborato a partire dall’analisi delle risorse locali, con l’obiettivo di valo- rizzare il loro potenziale energetico nel rispetto del patrimonio territoriale, ambientale e paesaggistico.

Partendo dai dati e delle elaborazioni a disposizio- ne, è stato possibile fare una stima di massima della quantità di energia ricavabile per ognuna delle fonti rinnovabili che compongono il mix ottimale per il si- stema energetico integrato del territorio della Valdera.

Nella carta di scenario (Fig. 5) sono sintetiz- zate le risorse energetiche e le loro possibilità di valorizzazione:

• gli impianti per la produzione di energia da fon- ti rinnovabili già a regime sul territorio (parco eolico Pontedera e impianto fotovoltaico “Car- park” di Pontedera);

• i parchi eolici da realizzare nelle aree idonee in- dividuate con l’applicazione degli indicatori del modello elaborato: Pontedera II, aree produttive di Ponsacco - Perignano - Le Melorie, ex-disca- rica di Chianni e crinale a sud-est di Orciatico; • gli edifici destinati a civile abitazione che po-

trebbero accogliere sulle loro coperture pannelli solari per la produzione di energia elettrica e di acqua calda sanitaria;

• le aree produttive più strutturate di La Fila (Pec- cioli), Perignano (Lari), La Bianca, Gello e gli stabilimenti Piaggio (Pontedera), in cui le coper- ture degli edifici potrebbero essere ricoperte di pannelli fotovoltaici da abbinare al microeolico; • gli stabilimenti artigianali e industriali sparsi sul

territorio, su cui installare pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica;

• i boschi che si trovano sui rilievi collinari che racchiudono il bacino dell’Era, dalla cui gestio- ne (sostenibile) del ciclo vegetativo possiamo ri- cavare biomassa per la produzione di energia; • le colture arboree di pregio come vite e olivo che

abbondano sulle pendici collinari della Valdera, le cui potature forniscono biomassa;

• le turbine del mini-idroelettrico collocate nei luo- ghi in cui già nei secoli scorsi si utilizzava la forza motrice dell’acqua per la produzione energetica, per sfruttare il potenziale del fiume Era e dei suoi affluenti e di un tratto del corso del fiume Arno.

Per proseguire nello studio delle particolarità del mix energetico locale, con il passaggio ad un mo- dello di autosostenibilità energetica territoriale da raggiungere con il ricorso a una moltitudine di sor- genti di varia natura dislocate sul territorio, sarà ne- cessario organizzare efficientemente la raccolta e la distribuzione dell’energia, compensando la variabili- tà dell’andamento temporale della produttività delle fonti rinnovabili con l’integrazione delle stesse e stu- diando nel dettaglio modalità di convergenza tra do- manda e offerta di energia in un’ottica di filiera corta.

Le risorse locali da mettere in campo per la pro- duzione energetica hanno anche una loro propria distribuzione temporale; il limite rappresentato dalla variabilità nel tempo della quantità di energia

producibile per ogni fonte (al mutare delle condizioni al contorno) può essere superato con la combinazione di di- verse modalità di pro- duzione energetica da fonti rinnovabili, con l’unione in un mix delle risorse energetiche po- tenziali presenti sul ter- ritorio e messe al lavoro. In questo modo la com- pensazione tra le fonti garantisce al sistema una maggior stabilità nell’ap- provvigionamento ener- getico rispetto a quella che si avrebbe facendo affidamento su un’unica modalità di produzione di energia.

In conclusione si può stimare che in un anno l’insieme di tutte le fonti rinnovabili del mix ener- getico riesca a produrre in totale 1152 GWh ca. di energia (tab.1).

Confrontando que- sti dati di produzione con le stime sui consumi di elettricità e di energia necessaria alla climatizzazione degli ambienti, otte- niamo una copertura del fabbisogno del territorio, da parte del mix energetico così composto, del 55% circa. Un confronto di questo tipo però non conside- ra il dinamismo delle risorse energetiche potenziali di un territorio: il quadro è in continua evoluzione e la quantificazione della domanda di energia soddisfatta non tiene conto di tutte le strategie da mettere in at- to per la conversione ad un nuovo modello di svilup- po, in grado di ridurre notevolmente il fabbisogno di energia. Dunque se mettiamo in sinergia il mix, rica- vato a modello insediativo dato, con progetti di tra- sformazione urbanistica verso sistemi insediativi ad alta efficienza energetica, la percentuale di copertura del fabbisogno è destinata ad un ulteriore incremen- to, verso l’autosufficienza energetica bioregionale.

C’è poi da considerare, nell’ottica della ridu- zione dei consumi, tutto l’insieme degli interventi che possono essere attuati sui singoli edifici perché questi raggiungano un più alto livello di efficien- za e possano migliorare la loro classe energetica di appartenenza richiedendo un quantitativo minore di energia per il loro funzionamento. Sulla base di uno studio ENEA, l’abbattimento di consumi che porterebbero interventi di questo tipo farebbe scen- dere il fabbisogno complessivo a 1688 GWh annui, con conseguente aumento della quota coperta dal mix energetico di fonti rinnovabili che arriverebbe al 68% circa dei consumi, un traguardo importante nell’ottica del conseguimento della sovranità ener- getica da parte delle comunità locali.

Riferimenti bibliografici

Bernetti I., Fagarazzi C. (2002), “L’impiego dei modelli multicriteriali geografici nella pianificazione territoriale”,

Aestimum, n. 41, pp. 1-26.

Magnaghi A., Sala F. (2013 - a cura di), Il territorio fabbrica

di energia, Wolters Kluwer Italia, Milano.

Scudo G., Clementi M., Bertazzoni L., Vasino P., Garrone G., Soro F (2011), “La sovranità energetica come co-agente dello sviluppo locale: metodologia e caso studio”, Il Progetto Sostenibile, n. 29, pp. 36-43.

Tipologia di fonte Potenziale energetico (GWh/anno) Percentuale Solare fotovol- taico 233,47 20,25 Solare termico 234,00 20,30 Biomasse di origi- ne forestale 65,20 5,66 Biomasse da po- tature 30,00 2,60 Biomasse da RSU 9,64 0,74 Macroeolico 71,60 6,21 Mini e Microe- olico 3,64 0,32 Mini-idro 4,30 0,46 Geotermia a bassa entalpia 500,00 43,46 TOTALE 1.151,85 100,00

I territori della contemporaneità. Percorsi di ricerca multidisciplinari, a cura di Claudio Saragosa e Maddalena Rossi

ISBN 978-88-6655-157-7 - CC BY 4.0, 2018 Firenze University Press

7. La pianificazione delle filiere biomassa-