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Lo scenario territoriale integrato: verso il

Giulio Gallett

4. Lo scenario territoriale integrato: verso il

Sistema Agroalimentare Locale di Siena

La quarta fase ri- guarda la parte pro- gettuale finalizzata alla definizione del Sistema agroalimen- tare della bioregione senese, partendo da una descrizione gene- rale dell’ambito per gli aspetti insediativi e agricoli del patrimonio territoriale per passare poi all’analisi delle critici- tà agro‐ambientali/territoriali come ‘prese’ o op- portunità per la messa in valore del patrimonio territoriale ed ambientale. In una prospettiva di reinterpretazione ed attualizzazione di una ‘inva- riante strutturale’ storica del territorio senese, è stato particolarmente sviluppato il tema del siste- ma di auto-sostentamento dell’antico Spedale del S. Maria della Scala di Siena basato sulle ‘grance’4 senesi e sulla mezzadria, uno degli argomenti car- dine del progetto. La descrizione di tale sistema, ottenuta da fonti storiche, e l’approfondimento grafico-conoscitivo di una delle grance individua- ta per il progetto pilota, sono riportate in modo più specifico in un documento allegato alla ri- cerca. Qui viene proposta una riattivazione della grancia stessa come esemplificazione di uno dei nodi del SAL integrato.

4 Le ‘grance’, dal termine latino per ‘granaio’, erano delle fat-

torie fortificate facenti parte dell’antico sistema di conduzione dei suoli ed economico dell’Ospedale di S. Maria della Scala di Siena, che svolgeva fin dal Medioevo molteplici funzioni, dall’assistenza ai malati al ricovero dei poveri fino alla cura dei bambini abbandonati. Fu soprattutto importante luogo di ac- coglienza dei pellegrini che percorrevano la Via Francigena. Le grance (se ne contano nove nella attuale Provincia di Siena) erano legate tra loro in una rete complessa di rapporti di scam- bio e sussistenza; veri e propri centri pulsanti del territorio che raccoglievano tutti i prodotti agricoli dei poderi vicini per ali- mentare il grande Ospedale di Siena.

Infine, a livello di progetto territoriale fisico, si individuano alcune ipotesi di intervento median- te la formulazione di indirizzi per la pianificazione territoriale/urbana e lo sviluppo rurale, l’indica- zione di strumenti ap-

plicativi sia economici che di pianificazione per la sua attuazione. In particolare vengono sviluppati gli elemen- ti costitutivi di due progetti pilota, uno ri- guardante la ristorazio- ne scolastica e l’altro le polarità di progetto per il recupero del com- plesso storico‐architet- tonico della grancia di Cuna, nel Comune di Monteroni d’Arbia, fa- cente parte del sistema del S. Maria della Scala di Siena sopra descritto.

Le politiche e le strategie di intervento individuate dalla tesi, suddivise in due processi, per delineare l’attuazione del SAL di Siena, riguar- dano approcci di tipo • bottom-up, imposta-

ti su una strategia relazionale, tramite ascolto, mobilitazio- ne ed empowerment degli attori locali, costruzione di forum partecipativi, for- mazione di agenzie pubbliche, sostegno all’accesso alla terra, sostegno alla strut- turazione di mercati locali e contratti di filiera, scenari strate- gici condivisi;

• top-down, attraverso le forme ed i canali finan- ziari delle politiche pubbliche, per incentivare e valorizzare le nuove forme di popolamen- to rurale: diffusione di nuovi input cognitivi,

In alto: Figura 3. Mappa della vocazionalità alla coltivazione frutticola di qualità della Provincia di Siena; qui sopra: Figura 4. Primo inquadramento di ambiti e potenzialità produttive agroalimentari della Pro- vincia di Siena.

strumenti innovativi, azioni integrate, salvaguar- die e tutele del territorio agricolo, progetti di territorio ed agro-paesistici, progetti pilota. I due processi si dovranno basare su principi e cri- teri comuni; se ne elencano i principali di seguito: • sviluppo di programmi per la creazione del SAL

incentrati soprattutto sulla fornitura delle mense scolastiche e pubbliche e la attivazione di merca- ti contadini e punti di vendita diretta;

• sviluppo di un sistema logistico/fruitivo atto a valorizzare le strutture di servizio ed infrastrut- ture presenti nel territorio come servizio alle produzioni del SAL;

• integrazione del sistema fruitivo con quello delle principali polarità patrimoniali per il potenzia- mento di un circuito turistico legato alla cultura del cibo ed agricola ed alla storia del territorio; • sviluppo di programmi e progetti per la reintro-

duzione di buone pratiche colturali intese non solo come miglioramento agro-paesaggistico ed ambientale ma anche come fattori di attrattività e competitività del territorio e dell’agricoltura;5 • attivazione di processi di partecipazione con gli

attori locali per condividere e stabilire le strategie

5 Fra i principali tipi di intervento si possono individuare:

diversificazione produttiva volta in particolare a forme di ri- intensivizzazione colturale (frutticoltura, orticoltura, alleva- mento) legata al recupero della biodiversità animale e vegetale, produzioni biologiche; incentivazione delle buone pratiche colturali per il recupero della fertilità dei terreni con reintrodu- zione della rotazione triennale o del rovescio; recupero di una nuova varietà agro-paesaggistica incentrata su apparati vegeta- zionali che alla funzione produttiva legano quella del recupero della complessità della trama agraria e della qualità ambientale. Fanno parte di questa impostazione forme produttive legate ad esempio alla costruzione di siepi millifere, formazioni line- ari ed aree per produzione di biomassa (fasce boscate, siepi e filari, fasce ripariali) anche con funzione di mitigazione, uso produttivo delle casse di laminazione, ecc. (Magnaghi, Fan- fani 2010, 207); tutela e recupero della biodiversità autoctona dei prodotti agroalimentari, ad esempio riferita alle antiche varietà di piante da frutto, che potrebbero essere piantumate nelle aree di resede delle case rurali o delle ville intorno alla città di Siena; integrazione delle attività agricole con le produ- zioni energetiche da fonti rinnovabili (es. inserimento di siepi multifunzionali, recupero sfalci e potature per la produzione di biomassa, pannelli solari nelle coperture dei grandi annessi agricoli, mini-eolico) che potrebbero supportare oltre all’auto- nomia energetica anche l’alimentazione di mezzi elettrici per le attività logistiche aziendali ecc..

e le priorità (creazione di forum, momenti di in- contro presso centri polifunzionali ecc.), creazio- ne di partenariati ed organizzazioni di impresa. Lo scenario strategico, per una prima individua- zione del Aistema integrato agroalimentare locale di Siena, tenendo presenti le vocazionalità produttive ed in accordo con gli obiettivi individuati in pre- cedenza, risulterà articolato dai seguenti elementi: a) destinazione d’uso dei suoli agricoli:

• cintura dei terreni agricoli intorno alla città di Siena da destinare all’agricoltura periurba- na, per una estensione di circa 21.000 ettari (al netto delle zone urbane ed aree boscate), per la produzione di frutta e verdura biologi- ca per il mercato locale;

• aree da coltivare prevalentemente con piante da frutto con metodo biologico e biodinami- co nelle zone a maggiore vocazionalità, rein- serimento di antiche varietà di frutti in via di estinzione;6

• aree per la cerealicoltura biologica e autocto- na, con utilizzo di antiche varietà di grano, per la fornitura di frumento necessario a pa- nificazione, prodotti da forno e pasta; b) sistema della logistica agro-alimentare:

• centro di raccolta e smistamento di prodotti agricoli e impianti per la trasformazione agro- alimentare (es. attività molitoria specializzata per i grani antichi, pastifici, prodotti da forno ecc.) nella zona industriale di Isola d’Arbia; • utilizzazione di mezzi elettrici per la distribu-

zione dei prodotti ortofrutticoli e della pa- nificazione presso i centri storici utilizzando energia prodotta da pannelli fotovoltaici da installare nelle coperture degli stabilimenti produttivi dell’area industriale;

• utilizzazione della infrastruttura ferroviaria per il trasporto di prodotti agricoli;

• realizzazione del progetto “Metropolitana leggera” per il trasporto di persone7 con riat- tivazione delle piccole stazioni;

6 Facendo riferimento alle specie già inserite nel repertorio re-

gionale del germoplasma per la Provincia di Siena (v. <http:// germoplasma.arsia.toscana.it/index.php?option=com_conte nt&view=article&id=6&Itemid=111&act2=G&AREA=pr ov_si&ID=4616>, 02/18).

c) polarità patrimoniali multifunzionali del siste- ma turistico-fruitivo:

• recupero di edifici storico-culturali del siste- ma agricolo delle grance o luoghi di proprietà pubblica all’interno di borghi storici per de- stinazioni d’uso polifunzionali legati al tema agro-alimentare e turistico-ricettivo. Nell’area sono state individuate tre polarità: la grancia di Cuna (Comune di Monteroni d’Arbia) a sud dell’area senese come riferimento della zona delle crete senesi, la grancia di Stiglia- no per la zona sud-est area Val di Merse e il Borgo di Monteriggioni per la parte nord- ovest. Come esempio di intervento lo studio propone il recupero dell’antico granaio della grancia di Cuna, di proprietà del Comune di

Monteroni d’Arbia, con destinazione d’uso polifunzionale per attività legate alla vendi- ta dei prodotti della filiera corta, attività di divulgazione sulla buona alimentazione e sul cibo locale, ospitalità per i pellegrini della Via Francigena e dei ciclo-turisti che percorrono i circuiti di area vasta;(v. punto d.2)

d) rete fruitiva agro-ambientale:

• d.1 vie dell’acqua: attuazione del progetto ‘Parco fluviale’ lungo il fiume Arbia, già previ- sto nei Piani Strutturali dei Comuni di Siena e Monteroni d’Arbia, che permette il collega- mento dei centri abitati di Taverne d’Arbia, Isola d’Arbia e Monteroni d’Arbia mediante realizzazione di percorsi ciclo-pedonali ricava- ti su tracciati prevalentemente esistenti;

• d.2 rete della mobilità dolce: attuazione del progetto provinciale della rete della Mobilità dolce. L’area è interessata dal percorso ad alta ciclabilità denominato Poggibonsi-Buoncon- vento che utilizza percorsi esistenti su strada bianca e a basso traffico. Inoltre sono presen- ti due importanti percorsi ciclo-turistici de- nominati l’Eroica, conosciuto a livello mon- diale che si articola prevalentemente su stra- de bianche e il Gran Tour della Val di Merse che la Provincia di Siena ha già individuato sul territorio con segnaletica permanente.8 Tali percorsi possono costituire un volano per lo sviluppo di attività turistico-ricettive esistenti o future legate al turista ciclista, nel- la forma dei bike hotels;

e) poli e circuiti corti di fornitura delle mense pub- bliche con prodotti agro alimentari locali: • inserimento di prodotti biologici della filiera

corta nei menù scolastici e della ristorazione collettiva (ospedali, case di cura, mense lavo- ratori ecc.) mediante disciplinare per le gare di appalto coordinato9 su scala locale.

5. Conclusioni

In sintesi, la metodologia proposta si avvale del- le analisi a livello provinciale che sono la premessa per il progetto di SAL a scala intercomunale (area SMaS). Gli aspetti caratterizzanti il metodo propo- sto per costruire il SAL sono: approccio bioregio- nale, sostenibilità delle produzioni, costruzione e controllo di un mercato agroalimentare locale, fi- liera corta nella ristorazione scolastica, analisi delle vocazionalità produttive, fabbisogno edibile pro ca- pite e standard di suolo agricolo pro capite, scenario agro-alimentare integrato (recupero criticità, inte- grazione con il patrimonio, biodiversità, paesaggio).

8 I due circuiti fanno parte della rete provinciale della mobi-

lità dolce, oggetto di uno specifico progetto della Provincia di Siena approvato nel Settembre 2012 con Delibera della Giunta Provinciale n. 215.

9 Questo aspetto era in corso di elaborazione, al momento del-

la discussione di Tesi, a cura del Servizio Sviluppo Rurale della Provincia di Siena.

L’obiettivo di innovazione delle politiche di pianificazione, sia a livello territoriale che urbano, sviluppato dalla ricerca, si esplica attraverso il ten- tativo di ri-connettere la costruzione e gestione di un sistema agro-alimentare su base locale con la messa in valore del patrimonio territoriale e con la creazione di uno specifico valore aggiunto ter- ritoriale che nasce proprio da questa interazione. In questo quadro il recupero di complessi storico- architettonici strategici sul territorio legati al cibo locale e all’accoglienza turistica si coniuga con un rafforzamento economico e diversificazione dell’a- gricoltura provinciale incentrato sulla produzione di cibo di qualità, inteso non solo come indice di qualità della vita ma anche come fattore di attrat- tività. Nell’ambito delle politiche e strumenti di pianificazione il lavoro indica un ulteriore compito di innovazione nel tentativo di introdurre il fattore ‘suolo edibile’ (ed il cibo che esso può generare) co- me nuovo componente chiave di un più integrato vettore di benessere umano e di autosostenibilità da considerare nei Piani, il che richiede un appropria- to approccio interdisciplinare ed interscalare nella costruzione del Piano stesso. Proprio riguardo a quest’ultimo punto, la ‘disgrazia’ in cui sembra es- sere caduta nel discorso pubblico la sola idea di un istituto sovracomunale, come soggetto depositario di adeguate attribuzioni settoriali e di area per il go- verno integrato del territorio e dell’agricoltura, non rappresenta certamente un segnale incoraggiante.

Riferimenti bibliografici

Calori A. (2009 - a cura di), Coltivare la città, Terre di Mezzo - Altreconomia, Milano.

Magnaghi A., Fanfani D. (2010 - a cura di), Patto città cam-

pagna. Un progetto di bioregione urbana per la Toscana cen- trale, Alinea, Firenze.

Magnaghi A. (2013), La biorégion urbaine. Petit traité sur le

I territori della contemporaneità. Percorsi di ricerca multidisciplinari, a cura di Claudio Saragosa e Maddalena Rossi

ISBN 978-88-6655-189-8 - CC BY 4.0, 2018 Firenze University Press