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Le Costituzioni perfezionate e l’approvazione diocesana dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1874-1877)

Nel documento ISTITUTO STORICO SALESIANO - ROMA STUDI - 21 (pagine 118-122)

TENACE DIFESA DELLA LIBERTÀ ISTITUZIONALE TRA INSICUREZZE E CONTESTAZIONI (1874-1878)

5. Le Costituzioni perfezionate e l’approvazione diocesana dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1874-1877)

La migrazione delle prime suore da Mornese a Borgo S. Martino dava il via a quella prima rapida espansione di opere che avrebbe caratterizzato il quin-quennio successivo, come sarebbe risultato dal testo dell’Esposizione alla S. Sede dello stato morale e materiale della Pia Società di S. Francesco di Sales nel marzo del 1879. Dal cenno alla casa madre di Mornese nel catalogo della Società sale-siana del 1873 si passava nell’Esposizione all’elenco di 21 opere, di cui già 3 tra Uruguay e Argentina99. La vitalità espansiva diventava uno dei fenomeni signi-ficativi che contribuivano a dare all’Istituto la sua fisionomia di base. Il forte legame operativo con don Bosco e con la Congregazione salesiana, non solo giuridico o testuale, sembra essersi rivelato determinante per la prima storia e per i rapidi sviluppi.

Quanto allo spirito non è possibile sottovalutare la parte avuta da don Bosco, direttamente o tramite fidati collaboratori, nelle revisioni del testo costituzionale effettuate dal 1872 al 1885. Esse erano eco e frutto,

natural-117 Cap. XX: Tenace difesa della libertà istituzionale tra insicurezze e contestazioni (1874-1878)

96Lett. dell’autunno 1876, E III 99.

97Cfr. lett. al Faà del 26 agosto 1876, riportata da M. CECCHETTO, Vocazione ed ordinazio-ne sacerdotale di Francesco Faà di Bruno, in Francesco Faà di Bruno (1825-1888). Miscellaordinazio-nea..., pp. 148-149.

98Cfr. G. TUNINETTI, Lorenzo Gastaldi 1815-1883, vol. II..., pp. 251-254; M. CECCHETTO, Vocazione ed ordinazione sacerdotale di Francesco Faà di Bruno, in Francesco Faà di Bruno (1825-1888). Miscellanea..., pp. 106-183; P. PALAZZINI, Francesco Faà di Bruno scienziato e prete, vol. II.

Roma, Città Nuova 1980, pp. 74-185; G. MARTINA, Pio IX (1867-1878)..., p. 479.

99 S. Pier d’Arena, Tip. Salesiana 1879, 18 p., OE XXXI 237-254. Riguardano l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice le pp. 14-16, OE XXXI 250-252.

mente, anche dell’esperienza vissuta e della riflessione maturata all’interno del-l’Istituto, della Madre confondatrice, della seconda che le succedeva nel 1881, delle Assistenti, delle comunità, che delle norme costituzionali incarnavano vitalmente il dettato e lo spirito.

Nel primo quinquennio le successive modifiche statutarie approdavano al testo, che nel 1876 avrebbe meritato l’approvazione diocesana dell’Istituto da parte dei vescovi di Acqui e di Casale Monferrato; e, in una seconda fase, portato al primo testo a stampa del 1878 (in realtà 1879).

Il lavoro intorno alle Costituzioni è documentato dai nove manoscritti disponibili successivi al testo Costituzioni Regole, di cui si è parlato (ms A), e che aveva disciplinato la vita dell’Istituto almeno fino al 1875, se non oltre.

Nell’arco di tempo complessivo 1872-1885, alcuni manoscritti non hanno fatto storia, altri pur determinanti sono introvabili100. Restano altamente signi-ficativi, oltre gli stampati del 1878 (1879) e 1885, approvati e promulgati da don Bosco, i ms D (1874-1875), G (1876-1877) e K (1884).

Nei primi due sono rilevabili significativi interventi di don Bosco, nel terzo soprattutto di don Giovanni Cagliero, autorevole interprete del pensiero del fondatore e che più di tutti e più a lungo aveva vissuto con lui le vicende del-l’Istituto. I più numerosi si trovano nel ms D (1874), sul quale don Bosco è inter-venuto almeno in due tempi diversi. Essi – afferma Cecilia Romero – “si ritrova-no lungo il testo delle Costituzioni, nel formulario per la vestizione e per la professione [è l’unico manoscritto che lo riporta] e persino nel verbale relativo al-la fondazione dell’Istituto ci sono due postille in calce di mano sua”101. Essi trova-no riscontro nel ms G (1876), “il più completo e autorevole tra i matrova-noscritti che possediamo”: infatti, esso “raccoglie tutte le redazioni dei manoscritti precedenti;

è stato riveduto e accuratamente corretto da don Bosco e infine è quello che coincide quasi totalmente con il testo approvato nella diocesi di Acqui”102. Le varianti dovute a don Bosco, presenti in ambedue, forniscono ulteriori prove di quanto gli stesse a cuore dare forma e anima alle strutture del nuovo Istituto.

Al ms D erano identici, con leggere varianti, i due manoscritti inviati nel 1875 ai vescovi di Acqui e di Casale Monferrato per l’approvazione diocesana.

Di esso don Bosco correggeva il titolo, introducendo quello che avrebbe indivi-duato definitivamente l’Istituto: Costituzioni per l’Istituto delle figlie di Maria Ausiliatrice. Il ms G, che recepiva il ms D, con svariate correzioni di don Bosco, di don Rua e di altri, costituiva poi la base del primo testo a stampa del 1878 (1879). Conviene sottolineare gli articoli, nei quali, rispetto al ms A, Costituzio-ni Regole, veCostituzio-nivano resi presenti tratti, che rendevano più nettamente

“boschia-100L’itinerario è seguito dall’eccellente lavoro critico di suor Cecilia Romero, a cui ci atte-niamo.

101G. BOSCO, Costituzioni per l’Istituto..., p. 86. In questo manoscritto tutte le varianti, eccetto due, sono di don Bosco: cfr. la ricognizione analitica e le relative considerazioni alle pp.

87-95, e le varianti con la sigla D nell’apparato dell’edizione del ms G.

102G. BOSCO, Costituzioni per l’Istituto..., p. 203.

no” il testo, ulteriormente qualificato in questo senso dalle modifiche effettuate da don Bosco sul ms G103. Esse toccavano, anzitutto, il cruciale titolo 1° Scopo dell’Istituto: In primo luogo era “di attendere alla propria perfezione, e di coadiuvare alla salute del prossimo [add specialmente Gb; e 1878] col dare alle fanciulle del popolo un’educazione cristiana”. Gli articoli seguenti ne specifica-vano le modalità: “2° Pertanto le figlie di Maria Ausiliatrice prima di ogni altra cosa procureranno di esercitarsi nelle virtù cristiane, di poi si adopreranno a benefizio del prossimo. Sarà loro cura speciale di assumere la direzione di scuo-le, [add Educandati, Gb, Educatorii 1878], asili infantili, case di educazione, congregazioni festive, ed anche aprire laboratori a vantaggio delle zitelle dei paesi e dei villaggi più poveri. Ove ne sia il bisogno presteranno pure assistenza ai poveri infermi, ed altri simili ufficî di carità. 3° Potranno altresì ricevere nelle lor case zitelle di mediocre condizione [della classe media], alle quali però non insegneranno mai quelle scienze ed arti che sono proprie di nobile e signorile condizione. Tutto l’impegno loro sarà di formarle alla pietà ed a tuttociò che potrà servire a renderle buone cristiane, ma che siano altresì in grado di guada-gnarsi a suo tempo onestamente il pane della vita. Vedi programma dell’Istituto.

4° L’Istituto sarà composto di sole giovanette, le quali professino in tutto vita comune con voti temporanei di tre in tre anni. Il Superiore maggiore d’accordo col Capitolo superiore, compiuti i voti triennali, possono [sic] anche ammettere ai voti perpetui, qualora giudichino [sic] tal cosa utile alla religiosa ed al-l’Istituto. Vi sarà clausura, ma nei limiti compatibili coll’adempimento dei loro doveri”. I poteri della Superiora erano definiti come nelle Costituzioni Regole104.

Il secondo titolo Sistema generale dell’Istituto risultava meglio strutturato in base a più chiari rapporti con il Superiore Generale della Società di S. France-sco di Sales, il suo rappresentante o Direttore Generale, il Direttore particolare o locale, l’Ordinario della diocesi, il “Direttore-Parroco”, i confessori; inoltre, quanto all’obbligo dei voti, alla perseveranza e alle defezioni. “L’Istituto – era stabilito – è sotto l’immediata dipendenza del Superiore Generale della Società di S. Francesco di Sales, cui danno il nome di Superiore Maggiore. Esso potrà farsi rappresentare da un Sacerdote ch’egli delegherà sotto il titolo di Direttore delle Suore. Direttore Generale sarà un membro del capitolo Superiore della Società Salesiana; Direttore particolare o locale sarà quello cui è affidata la direzione di qualche Casa o Istituto” (art. 1°); “Tutte le Case dell’Istituto in ciò che concerne all’amministrazione dei SS. Sacramenti ed all’esercizio del culto religioso, saranno totalmente soggette alla giurisdizione dell’ordinario. Le Suore poi di ciascuna Casa avranno per Parroco il loro Direttore, proposto dal Superiore Maggiore ed approvato dal Vescovo Diocesano” (art. 2°)105.

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103 Si cita dall’edizione critica del ms G integrato dalle correzioni su di esso effettuate, presente nel volume G. BOSCO, Costituzioni per l’Istituto..., pp. 209-252.

104G. BOSCO, Costituzioni per l’Istituto..., pp. 209-211.

105Cfr. G. BOSCO, Costituzioni per l’Istituto..., pp. 212-215.

Nuovo e di mano di don Bosco era il titolo 3° Regime interno dell’Istituto, che faceva slittare di un numero i titoli successivi, che passavano da 15 a 16:

“L’Istituto è governato dal Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana, e diretto da un Capitolo composto della Superiora Generale, di una Vicaria, Economa, e due Assistenti” (art. 1°); “La Superiora Generale avrà la direzione di tutto l’Istituto e da lei dipenderà tutto il materiale e lo spirituale delle case delle figlie di Maria Ausiliatrice”106. Ciò comportava la ristrutturazione dei tre titoli seguenti, il 4° Elezione della Superiora Generale, della Vicaria, Economa e delle due Assistenti (il precedente tit. 3° era Della Superiora e delle Assistenti), il 5° Capitolo Superiore, Elezione della Direttrice delle Case particolari e rispettivo Capitolo (il precedente era Capitolo della casa centrale e Consiglio) e il 6° Della Madre delle Novizie (il precedente era Dell’Economa e della Maestra delle Novi-zie). I tre articoli dedicati alla Madre delle Novizie erano nuovi. Spiccavano il secondo e il terzo, che offrivano quasi una concentrata sintesi di “pedagogia spirituale”: “La Maestra delle Novizie dovrà essere una Suora di provata virtù, e prudenza; ed abbia una profonda e chiara cognizione delle regole, e sia cono-sciuta pel suo spirito di pietà, di umiltà e di pazienza a tutta prova” (art. 2); “si darà massima cura di essere affabile e piena di bontà, affinché le sue figlie spiri-tuali le aprano l’animo in ogni cosa che possa giovare a progredire nella perfe-zione. Le diriga, le istruisca nell’osservanza delle Costituzioni, specialmente in ciò che riguarda il voto di castità, povertà ed obbedienza. Similmente sia loro come un modello, affinché le Novizie osservino ed adempiano tutte le pratiche di pietà prescritte nella loro regola” (art. 3)107. Nel 1878 l’ultima parte del 3°

articolo appariva così modificata da don Bosco: “In ogni cosa sia loro di modello, affinché si adempiano tutte le prescrizioni della regola. Le si racco-manda pure d’inspirare alle Novizie lo spirito di mortificazione, ma di usare intanto una grande discrezione, affinché non indeboliscano di soverchio le loro forze da rendersi inette agli uffizi dell’Istituto”108.

L’ultima parte della redazione del ms G e delle Costituzioni stampate del 1878 non aveva alcun riferimento al “Capitolo Generale”, che tuttavia, di fatto, esisteva. L’elezione della Superiora Generale e delle componenti il Consi-glio superiore spettava a un collegio composto dal Capitolo superiore, dalla direttrice e di una suora eletta di ciascuna casa109. Le Costituzioni del 1878 parlavano solo di Capitolo superiore e di Direttrici110. Nei due titoli successivi, settimo e ottavo, era stabilita una netta distinzione tra postulato (tre mesi corr ex tre anni; sei mesi, 1878) e noviziato (due anni), con forti analogie con le Costituzioni salesiane recentemente approvate111.

106G. BOSCO, Costituzioni per l’Istituto..., p. 216.

107G. BOSCO, Costituzioni per l’Istituto..., p. 225.

108G. BOSCO, Costituzioni per l’Istituto..., p. 266.

109Cfr. tit. 4°, art. 4° e 6°, G. BOSCO, Costituzioni per l’Istituto..., pp. 219 e 220.

110Cfr. G. BOSCO, Costituzioni per l’Istituto..., pp. 261, 262, 266.

111G. BOSCO, Costituzioni per l’Istituto..., pp. 228 e 268.

Distintive della spiritualità dell’Istituto erano le Virtù principali proposte allo studio delle Novizie ed alla pratica delle Professe elencate nell’articolo unico del tit. 9°, quasi identiche a quelle già proposte dal primo testo delle Costituzioni Regole112. Ancora nel ms G, il precedente tit. 9° Distribuzione delle ore del gior-no veniva scisso nei titoli 10° Distribuzione del tempo e 11° Particolari pratiche di pietà, passando dai 10 ai 14 articoli complessivi113. Non molte erano le varianti rispetto al ms A nei titoli dal 13° al 15° sui voti e nell’ultimo Regole comuni a tutte le Suore114. Scompariva il tit. 15° e ultimo delle Costituzioni Regole sull’obbligo dell’osservanza delle regole e l’orario della giornata.

Nel documento ISTITUTO STORICO SALESIANO - ROMA STUDI - 21 (pagine 118-122)

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