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3. I modelli di diffusione dell‟innovazione

3.1 Le curve a S

In questo modello si utilizza il concetto di traiettoria tecnologica (che definisce il percorso temporale di un‟innovazione) e consente di rappresentare il miglioramento della performance e il processo di adozione del mercato di una tecnologia. Queste curve sintetizzano il livello di adozione cumulata dell‟innovazione.

Anche se le due curve sono correlate è preferibile considerarle singolarmente106.

IL CICLO DI VITA DELLA TECNOLOGIA

LEGENDA

I. Fase iniziale: il miglioramento della performance è lento perché la tecnologia non è ancora stata

del tutto compresa; molte energie potrebbero andare perse ed è possibile rivolgersi alla R&S di fattori alternativi in grado di favorire l‟avanzamento tecnologico.

II. Sviluppo: quando viene acquisita una conoscenza più approfondita, il miglioramento della

tecnologia diventa più rapido; l‟attenzione è posta in tutte quelle attività che producono i maggiori miglioramenti a parità di impegno.

III. Declino: il rendimento delle risorse e delle energie impegnate per lo sviluppo della tecnologia

decresce; quando la tecnologia si avvicina al proprio limite naturale, il costo marginale di ciascun miglioramento aumenta, mentre la curva tende ad appiattirsi.

FONTE: Melissa A. Schilling, Gestione dell’Innovazione (McGraw Hill, 2005)

106 Un miglioramento della performance tecnologica può stimolare la sua diffusione nel mercato; un maggiore tasso di adozione può spingere le aziende a effettuare nuovi investimenti per migliorare la performance.

Limite naturale della tecnologia Performance

Volume di investimenti; Impegno organizzativo

I

II

Una delle traiettorie tecnologiche più conosciute è quella relativa alla performance della tecnologia nel settore informatico, descritta dalla famosa Legge di Moore:

« Le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso relativo, raddoppiano ogni 18 mesi »107.

Il limite tecnologico non sempre viene raggiunto poiché, già prima, la tecnologia potrebbe essere sostituita dall‟avvento di tecnologie discontinue: si parla di innovazione tecnologica discontinua quando questa risponde a richieste di mercato già soddisfatte partendo però da una nuova base di conoscenze; nella fase iniziale la performance della tecnologia discontinua risulta inferiore a quella della tecnologia esistente, pertanto le imprese non sono indotte ad abbandonare la tecnologia conosciuta per passare alla nuova. Però, se quest‟ultima presenta una curva a S con un tasso di performance maggiore (fig. A) oppure raggiunge un limite tecnologico superiore (fig. B) c‟è un punto in cui la performance che deriva dagli investimenti nella nuova tecnologia supera quella derivante dagli investimenti nella tecnologia attuale.

INTRODUZIONE DI UNA TECNOLOGIA DISCONTINUA

FONTE: Melissa A. Schilling, Gestione dell’Innovazione (McGraw Hill, 2005)

107 D‟altronde, l‟analisi storica del progresso tecnologico dimostra che l‟evoluzione segue un processo esponenziale e non lineare come, invece, si sarebbe portati a pensare. Nel suo saggio del 2001, The Law of

Accelerating Returns, Ray Kurzweil propone una generalizzazione della Legge di Moore che forma la base delle

convinzioni al riguardo della teoria futurista denominata singolarità tecnologica, ossia un punto previsto nello sviluppo della civiltà dove il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli stessi esseri umani moderni. Tale singolarità può riferirsi all‟avvento di una intelligenza artificiale (AI) superiore a quella umana. La Legge di Moore descrive un andamento esponenziale della crescita della complessità dei circuiti integrati a semiconduttore. Kurzweil, con la sua Legge dei Ritorni Accelerati estende questo andamento includendo tecnologie molto precedenti ai circuiti integrati ed estendendolo al futuro: egli crede che la crescita esponenziale della legge di Moore continuerà oltre l‟utilizzo dei circuiti integrati, mediante tecnologie che guideranno alla singolarità. Se applichiamo i suoi principi all‟evoluzione della vita sulla Terra, notiamo come sia l‟evoluzione biologica che la tecnologia umana sono in continua accelerazione, come indicato dal sempre più breve intervallo fra un evento (break tecnologico) e quello seguente; inoltre, la “tecnologia biologica”, è diventata troppo lenta rispetto alla tecnologia creata dall‟uomo, che utilizza i suoi stessi risultati per andare avanti in maniera nettamente più veloce di quanto non possa fare la natura.

Performance Nuova tecnologia Performance Fig. A Fig. B Volume; Impegno Volume; Impegno Nuova tecnologia

Le aziende nuove entranti scelgono, di solito, la nuova tecnologia discontinua, mentre le aziende consolidate devono decidere se utilizzare ancora la tecnologia dominante o investire nel passaggio alla nuova, anche se con tempi e modi differenti per ogni azienda: questo dipende dalla complessità delle conoscenze108 che l‟azienda possiede e dallo sviluppo di risorse complementari che rispondano alle loro esigenze o che possano generare valore. Le curve a S della diffusione di una tecnologia nel mercato esprimono, invece, il rapporto tra il numero complessivo degli utilizzatori di una tecnologia e il tempo. In analogia con la curva precedente possiamo delineare le seguenti fasi:

I. Fase iniziale: la tecnologia è ancora poco conosciuta e l‟adozione è lenta.

II. Sviluppo: gli utilizzatori acquisiscono una comprensione più approfondita della tecnologia che

in tal modo fa aumentare il tasso di adozione nel mercato di massa.

III. Declino: il mercato tende a saturarsi e il tasso di nuove adozioni comincia a diminuire.

Il limite tecnologico presente nel modello della curva a S può essere un valido strumento di pianificazione per decidere se e quando passare a una nuova tecnologia. Questo modello di previsione presenta però alcune limitazioni quali: difficoltà nel conoscere in anticipo i limiti di una tecnologia, variazione del ciclo di vita della tecnologia attuale109; inoltre, se l‟azienda si attiene in modo rigoroso al modello, potrebbe rischiare di compiere questo passaggio nel momento sbagliato. Per quanto riguarda i benefici associati al passaggio, questi dipendono da una serie di fattori quali: tasso di diffusione previsto, vantaggi offerti, capacità di integrarsi con le competenze e con le risorse complementari dell‟azienda.