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Il Paradigma dell’Open Innovation

5. La definizione degli standard

5.2 Il Paradigma dell’Open Innovation

Attualmente ciascuna fase del processo di R&S tende ad essere caratterizzata da un mix di differenti livelli di science push174 e demand pull175. D‟altronde, la turbolenza dei mercati ha generato enormi quantità di informazioni relative alla domanda di prodotti e servizi tali che queste conoscenze esterne non possono essere trascurate dalle aziende che vogliono rimanere competitive; la crescita tecnologica ha portato, inoltre, a nuovi modelli di innovazione al fine di “accorciare” i cicli di sviluppo dei prodotti: questo scenario ha condotto le imprese a perseguire nuovi modelli di R&S.

Il metodo più semplice per un‟organizzazione di “elaborare” le conoscenze esterne è quello di imitare (follower) i loro concorrenti sia sui prodotti che sui tipi di investimenti: per poterne beneficiare in maniera efficiente, bisogna investire molto nelle competenze di ricerca interna al fine di sviluppare una buona capacità di assorbimento176; se l‟organizzazione non riesce a sviluppare questa tecnica in maniera sufficiente può sempre ricorrere ad alleanze strategiche per “guadagnare” conoscenza oppure ottenere risorse complementari per sfruttarla.

173 La scelta fra le due dipende da: tempi di realizzo interno, scarsità, specificità, rilevanza strategica.

174 L‟innovazione segue il “percorso lineare” di scoperta scientifica, invenzione, progettazione, produzione e

marketing.

175 L‟innovazione viene guidata dalla domanda percepita dei potenziali utilizzatori. 176 Le absorptive capacity descritte da Cohen e Levinthal.

Facilità di imitazione dell’innovazione

Si delinea così il paradigma dell’Open Innovation: le imprese devono essere in grado di innovare “collaborando” con altre imprese, istituti e consumatori presenti nel network e quindi di esplorare sia le fonti interne che esterne di innovazione. Cambia dunque il ruolo della R&S, che non deve produrre solo conoscenza interna ma fare anche knowledge brokering. Secondo questo paradigma, l‟impresa deve organizzare la sua R&S interna per le seguenti ragioni: identificare, capire, scegliere e connettersi alle fonti di conoscenza esterna; sviluppare i “pezzi” di conoscenza non realizzati con l‟esterno; integrare conoscenza interna ed esterna al fine di formare nuove combinazioni di conoscenza, nuovi sistemi e architetture; generare profitti addizionali vendendo l‟output delle ricerche agli altri. L‟impresa non può attendere che la R&S interna produca la tecnologia mancante e la sviluppi, perché ciò richiede tempi lunghi e le strategie di business cambiano molto più rapidamente rispetto alla R&S. L‟integrazione che l‟azienda deve portare avanti, fra conoscenza interna e conoscenza esterna, deve affrontare i seguenti tre problemi.

1. Massimizzazione. Le imprese devono usare numerosi e diversi approcci per massimizzare i

profitti dell‟innovazione interna ricorrendo, oltre che alla vendita di tecnologie per stimolare la domanda di nuovi prodotti, a licenze di Intellettual Property (IP) e Patent Pooling177;

2. Incorporazione. La presenza di conoscenza esterna non fornisce alcun beneficio all‟impresa se

non è in grado di identificare le parti rilevanti e incorporarle in attività/prodotti innovativi. Per fare ciò le fonti di innovazioni esterne devono essere riposizionate/modificate;

3. Motivazione. Il paradigma richiede infine una continua e costante capacità di rilevazione,

assorbimento e volontà strategica di incorporare l‟innovazione esterna.

La R&S interna deve inoltre contribuire a ridurre le interdipendenze e le complessità fra le architetture e creare opportunità per altri di intervenire nel sistema costruito e contribuire con le loro R&S. Le funzioni del modello di business che deve tener conto paradigma dell‟Open Innovation sono:

1. articolare la Customer Value Proposition (CVP)178 su una offerta basata sulla tecnologia

2. identificare il segmento di mercato (a quali utenti la tecnologia è utile e a quali scopi sarà usata) 3. definire la struttura della catena del valore dell’impresa che è richiesta per creare e distribuire il

prodotto e determinare gli assets complementari di supporto

4. specificare qual è il meccanismo di profitto dell’impresa e stimare i costi di struttura e i target margins inerenti l‟offerta, data la struttura della relativa CVP e della catena del valore del prodotto 5. descrivere la posizione dell’impresa all’interno del valore di rete che viene creato dal collegamento

fra i fornitori ed i consumatori includendo le potenziali imprese complementari e concorrenti

6. formulare una strategia competitiva attraverso la quale l‟impresa innovatrice otterrà un vantaggio

177 È un consorzio di imprese che si accordano per scambiarsi licenze brevettuali relative ad una tecnologia. 178 Valore Creato per il Consumatore. Vedere il capitolo successivo.

Per realizzare un buon livello di Open Innovation le strategie più usate sono: sfruttamento di spillover di conoscenza e uso di inbound/outbound licensing di tecnologie chiave.

Questa esplorazione e integrazione della proprietà intellettuale detenuta dalle imprese rende il paradigma dell’Open Innovation differente dai precedenti modelli sull‟innovazione.

Per far avanzare il proprio business le imprese dovrebbero costruirsi una sorta di “road map” dove si spiegano in dettaglio i propri progetti futuri in termini di R&S e mostrare l‟arco temporale in cui questi verranno realizzati: questo serve a rendere il futuro più concreto e a coordinare e indirizzare gli investimenti interni e delle imprese che vi parteciperanno.

In conclusione, per realizzare l‟Open Innovation, le imprese devono saper gestire la R&S e la conoscenza per trarne il maggior profitto possibile, avere accesso all‟utilizzo di IP generata da altre imprese e i ricercatori devono espandere il loro ruolo (oltre che a generatori di conoscenza devono comportarsi da knowledge brokers). Le imprese devono collaborare e competere per far avanzare la tecnologia e la R&S può aiutare a definire come collaborare per raggiungere determinati obiettivi. Questo modello offre un modo alle imprese per raggiungere profitti più cospicui grazie alle attività di R&S e alla proprietà intellettuale.

IL PARADIGMA DELL’OPEN INNOVATION

FONTE: H. Chesbrough, Open Innovation. Researching a New Paradigm (Oxford University Press, 2006)

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