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2. Il processo strategico della gestione dell‟innovazione tecnologica

2.3 Tipologie di innovazioni

L‟innovazione consiste nella concretizzazione delle idee creative in nuovi prodotti o processi: a tal fine l‟idea creativa deve anche “combinarsi” con valori, risorse e competenze proprie dell‟azienda, in modo da conferire all‟idea una forma “utile”. Le innovazioni possono essere molto diverse tra loro a seconda delle specificità della serie di eventi che in qualche modo ne consentono l‟introduzione99. In ogni caso, le diverse tipologie di innovazione risultano determinanti per individuare minacce e opportunità per l‟impresa.

Le quattro dimensioni impiegate per classificare le innovazioni tecnologiche sono:

1. innovazioni di prodotto/processo (natura dell’innovazione). L‟innovazione di prodotto è incorporata nei prodotti realizzati e consente di proteggere i margini di profitto. L‟innovazione di processo consente invece di ridurre i costi attraverso un cambiamento nelle attività di produzione100, gestione e organizzazione aziendale, marketing, distribuzione, …. I due tipi di innovazione possono essere collegati: un‟innovazione di processo può consentire di ridurre i tempi di sviluppo di un‟innovazione di prodotto; un‟innovazione di prodotto può determinare lo sviluppo di nuovi processi di produzione. Può anche capitare che un‟innovazione di prodotto introdotta da un‟azienda può rivelarsi un‟innovazione di processo per un‟altra.

2. innovazioni radicali/incrementali (intensità e grado di ampiezza). Il grado di innovatività è funzione sia della sua differenza (distanza) da un prodotto/processo preesistente sia delle esperienze passate del mercato. L‟innovazione radicale è una “combinazione” di novità e differenziazione: può risultare una novità assoluta o solo per un settore o per un‟azienda; l‟innovazione radicale “per eccellenza” presenta un carattere di novità assoluta, perché incorpora nuove conoscenze101; inoltre il suo carattere radicale presenta una componente di relatività in quanto può cambiare nel tempo oppure in base alla prospettiva di analisi: un‟innovazione considerata radicale potrebbe assumere un carattere incrementale man mano che le conoscenze che l‟hanno generata si diffondono; oppure potrebbe risultare incrementale per alcune aziende. L‟innovazione incrementale si colloca all‟opposto: non presenta caratteristiche nuove, può essere già nota all‟interno dell‟azienda o del settore e consiste in cambiamenti marginali102.

99 Come per le fonti endogene/esogene, le innovazioni possono essere distinte in interne o esterne all‟azienda. 100 Miglioramento dell‟efficacia/efficienza dei sistemi di produzione quali la riduzione dei difetti di fabbrica, la gestione delle scorte e semilavorati, …

101 Ognuno, avendo un diverso grado di familiarità con l‟innovazione, può esprimere un giudizio differente sulla sua utilità o affidabilità.

3. innovazioni competence enhancing/destroying (effetto sulle competenze possedute). Un‟innovazione si considera competence enhancing quando consiste in una evoluzione del know-how preesistente in azienda. È invece competence destroying se l‟innovazione non scaturisce dalle competenze già possedute o se addirittura le rende inadeguate.

4. innovazioni architetturali/modulari (ambito di destinazione). I prodotti/processi sono dei sistemi nidificati, ordinati in modo gerarchico e in cui ciascun componente consiste in un sistema formato da parti ancora più piccole. Un‟innovazione può implicare modifiche dei singoli componenti e/o della struttura generale (l’architettura). L‟innovazione modulare prevede modifiche solo nei componenti del sistema. L‟innovazione architetturale consiste in un cambiamento della struttura generale o del modo in cui i componenti interagiscono; la maggior parte di queste innovazioni si ripercuotono sul progetto complessivo ed esercitano complesse influenze sui concorrenti e sugli utilizzatori: l‟azienda deve comprendere come interagiscono i componenti e in che modo un cambiamento possa modificare il progetto complessivo del sistema o di qualcuna delle sue parti.

Le tipologie di innovazione descritte non sono indipendenti l‟una dall‟altra e non offrono modelli precisi di classificazione: ad esempio, le innovazioni architetturali si ritengono più radicali e competence destroying rispetto a quelle modulari. Inoltre la classificazione di un‟innovazione dipende dall‟intervallo temporale e dal contesto settoriale di riferimento; ne consegue che tutti questi criteri devono essere considerati in termini relativi103.

Al fine di dare all‟attività dell‟innovazione tecnologica il giusto peso in relazione alle altre attività dell‟azienda, citiamo la seguente metafora:

« Le tendenze dell’economia seguono un corso imprevedibile come il mondo della moda. Sebbene potremmo preferire il pensiero che ristrutturazioni, fusioni ed acquisizioni, controllo di qualità ed impostazione scientifica della gestione siano state reazioni strategiche a leggi dettate dal mercato, questa successione di tendenze assomiglia pure ad una sfilata di moda stagionale. Tali tendenze hanno il loro valore e senza dubbio sembrano essere importanti quando rivestono un ruolo centrale, ma, in retrospettiva, spesso assomigliano ad un ripostiglio pieno di vestiti fuori moda. […] Nel lungo termine, ciò che risulta essere particolarmente critico per la creazione di valore per le imprese commerciali è l’innovazione […] Il ritorno economico onesto si ottiene più agilmente quando i prodotti o i servizi che un’organizzazione offre risultano nuovi e fortemente desiderabili agli occhi dei clienti. Per fare ciò ci vuole innovazione […] »104.

103 In generale, per innovazione si intende: la combinazione di un’attività di invenzione, cioè la generazione di

un’idea e la sua implementazione, vale a dire il suo sfruttamento commerciale finalizzato ad un miglioramento o un profitto.

Per quanto riguarda i “numeri” possiamo illustrare la situazione con le seguenti tabelle, dove la spesa delle imprese manifatturiere innovatrici è ripartita in quattro grandi gruppi105.

LE IMPRESE INNOVATRICI SUL TOTALE DELLE IMPRESE IN ALCUNI PAESI EUROPEI (2006)

SPESA PER L’INNOVAZIONE DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE PER GRUPPI DI IMPRESE

FONTE: Istat (L’innovazione nelle imprese italiane, 2004-2006)

IMPRESE MANIFATTURIERE PER GRUPPI DI IMPRESE E TIPO DI INNOVAZIONE

105

Seguendo la tassonomia di Pavitt che individua cluster di industrie principalmente sulla base della fonte di informazione): ad alta intensità di ricerca (basate sulla scienza), a economia di scala, fornitori specializzati, con

attività innovativa dettata dai fornitori di macchinario.

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% Spagna Italia UK Irlanda Finlandia Germania 20% 18% 47% 15%

basate sulla scienza fornitori specializzati a economia di scala dominate dai fattori

12,8 26,7 14,3 36,7 51,4 19,2 49,3 14,5 35,8 54,1 36,4 48,8 0% 20% 40% 60% 80% 100%

Dominate dai fornitori Fornitori specializzati A economia di scala Basate sulla scienza

Innovazioni di prodotto Innovazioni di processo Innovazioni di prodotto e di processo FONTE: Istat (L’innovazione nelle imprese italiane, 2004-2006)

Numero di imprese 65.996 4.229 3.702 32.273 43.992 27.699

FONTE: Eurostat (Science, technology and innovation in Europe, 2010)

milioni di € basate sulla scienza 3.996 a economia di scala 9.116 fornitori specializzati 3.468 dominate dai fornitori 2.909