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« L’accesso telematico è un insieme di fattori tecnologici, economici, sociali e politici che agitano la nostra società e influenzano le dinamiche di integrazione e di esclusione »285.

L‟accesso all‟informazione è un diritto per tutti i cittadini: nei paesi industrializzati è stato elaborato un quadro normativo per sottolineare l‟importanza di democratizzare l‟informazione e renderla un patrimonio universalmente accessibile, poiché oggi la ricchezza è data più dal potenziale intellettuale e informativo che dalle risorse materiali286.

Negli anni „80, l‟ONU stabilì l‟istituzione dei diritti umani e le pari opportunità delle persone disabili, al fine di favorirne la loro completa integrazione sociale: venne così formulato il WPA (World Program of Action) per le persone disabili. Questo protocollo aveva lo scopo di promuovere le pari opportunità per tutti i cittadini e sottolineava la necessità di trattare la disabilità in tal senso. Oggi, gli USA sono una nazione in prima linea: mediante una serie di emendamenti, organismi e centri di ricerca ad hoc sono stati, di fatto, creati degli incentivi per il mercato della produzione di tecnologie accessibili.

Per quanto riguarda Internet, risulta di fondamentale importanza stabilire se sia o meno uno “spazio pubblico” per stabilire quali siti debbano avere l‟obbligo di essere accessibili: siti delle Pubbliche Amministrazioni (PA), siti culturali e di informazione generale, siti di servizi generali (e-banking, e-commerce di prodotti/servizi di uso quotidiano). In tal senso, Il W3C287 lanciò il WAI288 nel 1997 con l‟obiettivo di promuovere e studiare il Web Design in modo da rendere i contenuti dei siti Internet accessibili agli utenti disabili. I promotori confluirono nell‟ICADD289 e compresero l‟importanza di definire e promuovere degli standard al fine di automatizzare le procedure di creazione di contenuti accessibili, anticipando le Guide Lines WCAG del WAI che, successivamente, sarebbero divenute lo standard mondiale290.

Sono stati definiti alcuni standard che includono criteri funzionali, informazioni, documenti e supporti oltre a numerosi requisiti tecnici al fine di favorire l‟accessibilità per un ampia gamma di nuove tecnologie come: sistemi operativi e applicazioni software, applicazioni Internet e Intranet, prodotti di telecomunicazione, prodotti video e multimediali, prodotti chiusi (fax, calcolatori, fotocopiatrici, …), PC desktop e portatili291

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285 Cit. William H. Dutton, direttore dell‟Oxford Internet Institute e professore all‟Università di Oxford. 286

Già negli anni „70, si parlava di epoca post-industriale, identificandola con la crescita di attività commerciali ed industriali legate alla produzione, trasmissione e analisi dell‟informazione.

287 World Wide Web Consortium. 288 Web Accessible Initiative. 289

International Committee for Accessible Document Design.

290 In Italia c‟è la Legge 4/04 (Legge Stanca), che dispone l‟accessibilità di tutti i siti della PA. 291 Pubblicazione dell‟Electronic and Information Technology Accessibility Standards nel 2000.

2.1 Il piano d’azione eEurope2002

Questo piano d’azione fu inteso come un primo passo verso il rinnovamento tecnologico ed economico, finalizzato a promuovere ed omogeneizzare la diffusione delle nuove tecnologie (reti informatiche, Internet, prodotti dell‟ICT) a tutti i livelli nei paesi membri dell‟UE292

. Uno degli obiettivi primari era quello di superare il problema della disoccupazione attraverso massicci investimenti sulle nuove tecnologie e sulla New Economy in modo da assicurare all‟UE una buona crescita economica annuale al fine di stare al passo con gli USA293

.

« Il divario fra chi ha e chi non ha è ampio, ma sarà ancora più grande quello fra chi è connesso e chi non lo è. Nel mondo si vanno configurando due tipi di civiltà: quella di chi vive all’interno dei cancelli del cyberspazio e quella di chi ne è fuori »294

.

I 10 punti su cui si articola il piano d‟azione eEurope2002 sono:

1. partecipazione dei giovani europei nell’era digitale: e-learning 2. accesso più economico a Internet

3. accelerare il commercio elettronico: e-commerce, e-business 4. Internet ad alta velocità per i ricercatori e per gli studenti 5. carte intelligenti per un accesso elettronico sicuro: Smart Card295 6. capitale di rischio per le PMI ad alta tecnologia

7. e-partecipazione per i disabili 8. servizi sanitari online: e-health 9. trasporti intelligenti

10. pubblica amministrazioni online: e-government

Il rispetto di questi punti, mediante la liberalizzazione delle telecomunicazioni, consente di creare una società dell’informazione per tutti (perseguire la lotta contro la info-esclusione diffondendo la cultura digitale) e di creare un‟economia basata sulla conoscenza per tutti (investendo nelle risorse umane e nella formazione, coordinando i paesi membri per sostenere la R&S, istituendo un quadro giuridico chiaro per l‟e-commerce).

I risultati ottenuti sono stati favorevoli, anche se l‟adozione delle Guide Lines WCAG non è stata omogenea tra tutti i paesi a causa delle differenze nei livelli di penetrazione tecnologica (Italia, Francia, Spagna e Germania sono indietro rispetto ai paesi del Nord Europa).

292

A tale scopo, furono forniti degli accessi gratuiti ad Internet, in modo da invogliare i cittadini a connettersi e a farli partecipare attivamente alla società dell’informazione. Le statistiche confermarono come questa scelta fu particolarmente positiva per la crescita e per la penetrazione delle nuove tecnologie nella vita domestica.

293

Negli USA la crescita era stata caratterizzata da almeno due fattori decisivi: il rialzo della Borsa (gli indici azionari Dow Jones e Nasdaq - il listino azionario delle aziende del settore Hi-Tech - avevano registrato rispettivamente una crescita del 318% e dell‟800%) e un notevole sforzo di modernizzazione con enormi

investimenti nelle nuove tecnologie (stabili al 6% annuo dal 1960 al 1990 e poi raddoppiando al 12%).

294

Cit. Jeremy Rifkin, economista, attivista e saggista statunitense.

295 Le Smart Card sono carte in grado di contenere informazioni personali per agevolare la fruizione di servizi sanitari, bancari, trasporti e vari servizi interattivi.

2.2 Il piano d’azione eEurope2005

Questo nuovo piano d‟azione parte dal presupposto che le indicazioni del precedente piano erano state tutte correttamente recepite ed applicate, inoltre lo rinnova per tener conto anche dei nuovi paesi che continuano ad aderire all‟UE: questo perché è importante allineare anche tali paesi al fine di poter procedere nella costruzione della società dell‟informazione.

L‟obiettivo principale è quello di trasformare l’incremento della connettività in un aumento della produttività economica, offrendo a tutti servizi migliori e più accessibili quali la banda larga, la protezione dell‟informazione, il miglioramento dei servizi pubblici online, la tutela del patrimonio culturale. Un altro dei punti fondamentali di questo piano d‟azione consiste nel tenere in considerazione il rapido sviluppo delle tecnologie di accesso: infatti oggi è possibile connettersi alla Rete anche grazie a media di accesso differenti dal PC tradizionale.

Lo sviluppo della telefonia mobile (tecnologia 3G) e la diffusione della nuova televisione interattiva (Internet-TV) richiedono pertanto un approccio “multi piattaforma” che evolve dal concetto di Internet seduti verso il concetto di Internet ovunque e comunque (always-on)296. Tutto questo richiede una forte sinergia ed un nuovo approccio da parte del settore dell‟ICT e in particolare di diversi settori industriali tra cui l‟elettronica, le TLC e anche la domotica297.

« Il processo per la costruzione della famosa società dell’informazione, che rappresenta l’obiettivo della politica europea varata per rendere competitiva l’UE, in Italia si configura come un fenomeno che riceve il maggior impulso proprio dal basso, cioè da quella larga fetta di popolazione che, investendo sulle innovazioni tecnologiche ritenute “utili”, scavalca arretratezze strutturali, politiche e culturali del nostro Paese. È questo oramai un tratto sempre più caratteristico nel processo di sviluppo dell’innovazione in Italia di cui i decisori della politica e dell’economia non possono più non tenerne conto: vi è, infatti, una domanda di tecnologie e servizi innovativi potenziale molto ampia e matura, a cui bisognerà rispondere rafforzando il processo di liberalizzazione del settore dei servizi e realizzando programmi ad hoc per superare il digital divide.

Il processo di digitalizzazione del Paese deve essere inclusivo di tutte le categorie di cittadini e consentire a quella parte di popolazione che oggi ne è esclusa di appropriarsi dei vantaggi delle nuove tecnologie »298.

296 Vedere il paragrafo “Le tecnologie assistive e l‟innovazione nei mercati Hi-Tech”.

297 Questo è quanto si prefigge la Digital Agenda i2010 che rappresenta la nuova politica per una società europea dell‟informazione: grazie al contributo positivo dell‟ICT, si vuole apportare un miglioramento alla crescita dell‟economia e della qualità della vita dei cittadini.