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Camera dei Deputati, Palazzo Montecitorio, Aula della Commissione VI (Finanze)

IL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE E LE TRADIZIONI ALIMENTARI: VERSO UN PIANO DI GOVERNANCE PER LA DIETA

2. La Dieta Mediterranea Patrimonio UNESCO

2.1. La Dieta Mediterranea e il Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO

La Dieta Mediterranea – dal greco διαιτα (dìaita), stile di vita – è caratterizzata da un modello di vita rimasto costante nel tempo e nello spazio ed essenzialmente contraddistinto, dal punto di vista nutrizionale, dal consumo di olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca e verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, condimenti e vari tipi di spezie, tutti accompagnati da vino o infusi, sempre nel rispetto delle usanze e delle tradizioni di ogni comunità. L’espressione “Dieta Mediterranea”, nella sua connotazione moderna, è stata coniata negli anni ’50 dal nutrizionista statunitense Ancel Keys e fa riferimento ad un “insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che si estendono dal paesaggio alla tavola, nell’ambito dei Paesi del bacino del Mediterraneo, passando per la coltura, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolar modo, il consumo del cibo”4.

Indubbiamente il suo valore è rappresentato molto di più che da un semplice elenco di alimenti: già Plutarco affermava “Noi non ci invitiamo l’un l’altro per mangiare e bere semplicemente, ma per mangiare e bere insieme”. Essa, infatti, promuove l’interazione sociale, considerato che i pasti comuni sono la pietra angolare dei costumi e degli eventi festivi, momenti peculiari nei quali si praticano e si tramandano i gesti di riconoscimento reciproco, l’ospitalità, la cortesia, la convivialità, la trasmissione intergenerazionale e il dialogo interculturale5. Inoltre, garantisce la salvaguardia della biodiversità e la

conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e artigianali collegate alla pesca e all’agricoltura.

4 A. KEYS, Seven Countries: A Multivariate Analysis of Death and Coronary Heart Disease,

Cambridge (Massachusetts), 1980, 7.

5 Cfr. Convention for the safeguarding of the Intangible Cultural Heritage, Intergovernmental

Committee for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage - Fifth Session, Nairobi,

November 2010 - Nomination File n° 00394 for inscription on the Representative List of the Intangible Cultural Heritage in 2010.

IL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE E LE TRADIZIONI ALIMENTARI

AMBIENTE, ENERGIA, ALIMENTAZIONE. MODELLI GIURIDICI COMPARATI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

VOLUME 1, TOMO I

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2.2. I valori della Dieta Mediterranea Patrimonio dell’Umanità

L’iscrizione della Dieta Mediterranea nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità ha palesato e riconosciuto, a livello internazionale, lo stretto nesso esistente tra le tradizioni agricole e alimentari ed il patrimonio culturale identitario dei popoli del Mediterraneo. Con essa si è evidenziato come il concetto stesso di “cultura” non possa più essere legato solo ad una dimensione materiale ma debba necessariamente essere arricchito da elementi tradizionali, anche di tipo agricolo e alimentare. In altre parole, possiamo dire che la Dieta rappresenta un eccellente ed equilibrato esempio di contaminazione tra natura e cultura in un unico stile di vita. La Dieta Mediterranea non è riconducibile, quindi, ad uno mero, seppur specifico, programma dietetico, né tantomeno al consumo proporzionale di determinati prodotti, ma piuttosto a un insieme di abitudini alimentari e di tradizioni ad esse connesse in modo inscindibile, seppur con accentuate diversità locali6.

Questo importante riconoscimento pone in risalto le millenarie tradizioni alimentari del Mediterraneo, che pervengono alla loro massima espressione proprio nella Dieta, un orizzonte interculturale sul quale innestare la promozione della conoscenza reciproca tra i popoli di quest’area, contribuendo in tal modo ad avvicinare comunità geograficamente, e spesso culturalmente, lontane seppur simili. Ciò risulta possibile grazie alle peculiarità culturali, sociali, agricole e salutari, che si sintetizzano in questo stile di vita unico portatore di qualità e significati, riconosciuti dall’UNESCO, che provvederemo ad illustrare e approfondire meglio qui di seguito.

L’iscrizione della Dieta Mediterranea nella Lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità ha significato il riconoscimento non solo delle sue qualità nutrizionali ma, soprattutto, dei valori culturali e sociali che essa sottende.

Consumare un pasto, nei paesi che hanno fatto della Dieta il proprio stile di vita significa molto di più che nutrirsi: vuol dire mangiare insieme e rafforzare il fondamento culturale delle relazioni interpersonali a garanzia dell’identità e della continuità sociale e culturale delle comunità e degli individui che le compongono. Le tradizioni e le espressioni tramandate oralmente di generazione in generazione durante il riunirsi per consumazione dei pasti hanno avuto un ruolo fondamentale nell’ambito delle società coinvolte: la loro funzione sociale consiste nel rinvigorire continuamente i rapporti tra coloro che possiedono la conoscenza e coloro che la apprendono con costanza e dedizione.

La Dieta Mediterranea trova un suo fondamento nel rispetto della biodiversità

6 Cfr. L. ABU-SHAMS, Marruecos: haram y halal. Una sociedad, una forma de vivir, in

Millan, A. Arbitrario cultural. Racionalidad e irracionalidad del compor-tamiento comensal, Homenaje a Igor de Garine, Huesca, 2004.

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del territorio: l’equilibrio tra la natura e l’uomo è dato dal mantenimento e dallo sviluppo di attività tradizionali nel mondo dell’artigianato, della pesca e dell’agricoltura, che da sempre hanno garantito il rinnovarsi delle risorse in uno sviluppo sostenibile da millenni or sono. Da tempi antichissimi nelle terre del Mediterraneo si coltivano cereali, ulivi, viti, frutta e ortaggi, colture e attività che plasmano il territorio, conservandolo e salvaguardandolo nella sua diversità biologica e, contemporaneamente, culturale.

La Dieta Mediterranea, inoltre, è da sempre riconosciuta per i suoi benefici effetti sulla salute, dovuti alla prevalenza di cibi sani e genuini. Numerose ricerche7, quindi, suggeriscono l’adozione della Dieta Mediterranea per le sue

capacità di protezione dalle malattie croniche, enfatizzando l’associazione tra il regime alimentare mediterraneo e la minore insorgenza di patologie del cuore e del sistema circolatorio e il cancro nella popolazione.

Il riconoscimento internazionale alla Dieta Mediterranea dimostra, infine, come la Convenzione del 2003 sia riuscita a mettere insieme culture, religioni e comunità apparentemente distanti benché accomunate dal medesimo patrimonio culturale8. D’altra parte, è questo il senso più autentico della Lista

dell’UNESCO: promuovere una migliore e più approfondita conoscenza della propria cultura e di ciò che ha in comune con le altre, per perseguire l’obiettivo della costruzione della pace tra i popoli.

3. La valorizzazione degli elementi alimentari: una prospettiva

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