Camera dei Deputati, Palazzo Montecitorio, Aula della Commissione VI (Finanze)
IL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE E LE TRADIZIONI ALIMENTARI: VERSO UN PIANO DI GOVERNANCE PER LA DIETA
3. La valorizzazione degli elementi alimentari: una prospettiva comparata
3.1 La Dieta Mediterranea: salvaguardia e valorizzazione in Spagna e Marocco
Negli ultimi anni si è sviluppata nei Paesi del Mediterraneo una crescente presa di coscienza di quanto fosse importante e prezioso questo stile di vita. Tale consapevolezza, unitamente al desiderio di valorizzare, promuovere e salvaguardare questo ricco bagaglio culturale, ha portato quattro Stati a richiedere all’UNESCO l’iscrizione della Dieta nella lista degli elementi considerati Patrimonio Immateriale dell’Umanità tramite la sottoscrizione
7 Cfr. Dieta mediterranea, scudo protettivo contro le malattie croniche, articolo consultabile
su http://www.medicinalive.com/scienza-dellalimentazione/alimentazione-e-prevenzione/
dieta-mediterranea-scudo-protettivo-contro-le-malattie-croniche/.
8 Cfr. Convention for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage, Intergovernmental
Committee for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage - Fifth Session, Nairobi, November 2010 - Nomination File n. 00394 for inscription on the Representative List of the
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di un dossier condiviso. Spagna, Grecia, Marocco e Italia hanno collaborato all’iscrizione della Dieta Mediterranea nella prestigiosa Lista dell’UNESCO, riconoscimento allargato nel 2013 a Portogallo, Croazia e Cipro.
In questa analisi approfondiremo le azioni messe in atto da Spagna e Marocco nella valorizzazione della Dieta Mediterranea, unici due Paesi che hanno ad oggi presentato il rapporto periodico sull’implementazione quinquennale della Convenzione e degli elementi9.
La Spagna, che concentra la gestione del riconoscimento a livello nazionale nel Ministero dei Beni culturali, ha attuato in particolare delle misure specifiche per impedire l’erosione culturale e la perdita dell’elemento attraverso azioni di formazioni specifiche nelle scuole e nelle università. Attraverso il supporto della Fondazione Dieta Mediterranea, che promuove e coordina gli sforzi di valorizzazione dell’elemento anche promuovendo ricerche scientifiche specifiche, la salvaguardia e la promozione della Dieta Mediterranea hanno seguito 4 linee d’azione specifiche sotto le quali sono state individuate attività puntuali: promozione della funzione sociale del patrimonio culturale e sua integrazione in programmi di sviluppo locali; facilitare l’accesso alle informazioni relative al patrimonio culturale immateriale; programmi educativi e di informazioni indirizzate al pubblico più ampio, anche rispetto alle comunità e ai gruppi coinvolti nella salvaguardia e valorizzazione dell’elemento; attività di
capacity-building per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.
La partecipazione della comunità emblematica di Soria è stata assicurata attraverso il coinvolgimento nelle attività di educazione e formazione specifiche, supportate dalla Fondazione attraverso pubblicazioni periodiche e attività nelle scuole.
Il Marocco ha riportato, nel suo documento di relazione, attività meno sistematizzate, piuttosto disomogenee e affidare ad attività episodiche non coordinate da un focal point internazionale. Le attività menzionate si riferiscono a documentari sull’elemento rese pubbliche attraverso i media, mentre poco è detto rispetto al coinvolgimento della comunità emblematica di Chefchaouen, limitato all’implementazione del Museo popolare e della sua sezione specifica relativa alla Dieta Mediterranea.
3.2. Francia e Messico: patrimoni alimentari a confronto
Nel Comitato di Nairobi del 2010, insieme alla Dieta Mediterranea, la Cucina tradizionale messicana del Michoacan e la Gastronomia francese sono entrate nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale.
Come statuito dalle Linee Guida Operative, i Paesi che hanno ratificato la
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Convenzione hanno il dovere di presentare a cadenza quinquennale un rapporto sull’implementazione delle previsioni normative internazionali e la gestione degli elementi iscritti nelle Liste. Da tali documenti10 è possibile analizzare le
modalità di governo adottate da altri Stati nella gestione dei riconoscimenti UNESCO per elementi analoghi alla Dieta Mediterranea.
La cucina tradizionale messicana11 è un modello culturale globale che
comprende agricoltura, pratiche rituali, abilità secolari, tecniche culinarie e le usanze della comunità ancestrali, reso possibile dalla partecipazione collettiva a tutta la catena alimentare tradizionale: dalla semina e raccolta fino alla cucina e al mangiare. Pur non individuano una specifica autorità nel coordinamento delle attività, il report presenta l’Archivio della Cultura Gastronomica Messicana come ente responsabile della maggior parte delle azioni di valorizzazione dell’elemento. In particolare, l’istituto ha focalizzato i propri sforzi in attività di ricerca, di formazione e di informazione sia verso i più giovani sia al pubblico più vasto, anche attraverso la produzione di una serie di televisiva sull’elemento UNESCO.
La Gastronomia francese, definita12 come pratica sociale abituale per
celebrare momenti importanti nella vita degli individui e dei gruppi, si connota come un pasto di festa che avvicina le persone per godere l’arte del mangiare e bere bene. Il Ministero dell’Agricoltura, autorità nazionale responsabile dell’elemento, ha incluso azioni specifiche all’interno del “Programma Nazionale per l’Alimentazione”. Al suo interno è stato creato un Gruppo di Lavoro specifico responsabile per l’implementazione delle misure di salvaguardia, coinvolgendo anche le amministrazioni indirettamente coinvolte, come ad esempio i Ministeri della Cultura, del Turismo, dell’Educazione, delle Attività Produttive e degli Esteri. In particolare, le attività implementate, tra cui anche l’istituzionalizzazione di una Giornata nazionale della Gastronomia francese, seguono delle specifiche linee d’azione: creazione di workshop dimostrativi nelle scuole; identificazione e collezione delle rappresentazioni della gastronomia francese; implementazione negli eventi di rilevanza nazionale di attività legate al cibo; istituzione di una UNESCO chair specifica presso l’Università di Tours; la creazione di un network delle città della gastronomia, di cui si conta ad oggi soltanto un lancio di una manifestazione d’interesse sul sito del Ministero dell’Agricoltura.
Solo in Francia, quindi, esiste una certa messa a sistema delle competenze e delle esperienze di valorizzazione del riconoscimento, anche se da quanto traspare dal materiale informativo disponibile al pubblico non ci sono
10 http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?lg=en&pg=00460.
11 Cfr. http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?lg=en&pg=00011&RL=00400. 12 Cfr. http://www.unesco.org/culture/ich/index.php?lg=en&pg=00011&RL=00437.
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riscontri sull’effettiva messa in arte delle previsioni dichiarate come misure di salvaguardia nel dossier di candidatura. La mancanza di un obbligo a presentare un vero e proprio piano di gestione sembra essere la causa per cui nessuna delle esperienze analizzata offra un quadro sistemico di governo e realizzazione della salvaguardia e valorizzazione dell’elemento. In questo senso sono state apportate delle modifiche ai dossier di candidatura solo per gli elementi della Lista degli Elementi che necessitano di Urgente Salvaguardia13,
mentre, nonostante i rapporti degli ultimi Organi Sussidiari al Comitato14,
abolito con la riforma delle Linee Guida Operative del 201415, richiedano uno
sforzo di revisione in questo senso.
4. Conclusioni: per una governance della Dieta Mediterranea