• Non ci sono risultati.

Fioravante La comunicazione

la comunicazione in emergenza-urgenza

G. Fioravante La comunicazione

G. Fioravante La comunicazione

La comunicazione è un processo fondamentale alla base di ogni relazione umana, ricopre un ruolo sempre più centrale nell’attività degli operatori sanitari. Nell’area sanitaria saper comunicare con efficacia è la più cruciale delle risorse personali: la capacità di ascolto, empatia, di counseling, di corretta lettura dei componenti altrui, si basano tutte sull’abilità personale di “saper comunicare”.

Comunicare efficacemente aumenta la probabilità di raggiungere obiettivi, consente di conoscere e realizzare le proprie capacità, aumentando il senso di efficacia ed elevando l’autostima.

Diventa quindi, sempre più importante essere consapevoli della propria comunicazione al fine di riuscire a cogliere i messaggi da parte dei nostri interlocutori.

L’operatore sanitario operando all’interno di un ambiente ospedaliero, è impegnato ogni giorno in un rapporto interpersonale con il paziente e i suoi familiari.

La comunicazione quindi diventa per loro lo strumento privilegiato per instaurare con essi una relazione. Prima di stabilire una relazione, però l’operatore sanitario deve arrivare ad una piena comprensione di se stesso, essere consapevole dei propri sentimenti attraverso un’analisi introspettiva ( osservare e analizzare il proprio comportamento), definire il proprio ruolo e chiedersi costantemente cosa fa per garantire il buon servizio alla persona e in che modo esprime ciò che gli altri si aspettano da lui.

Solo in questo modo la comunicazione potrà essere efficace conferendo all’operatore sanitario la capacità di percepire il comportamento dell’altro al fine di raggiungere l’obiettivo definito.

La relazione con il paziente si stabilisce fin dal primo momento dell’accoglienza in ospedale; egli tenderà fin da subito a farsi l’immagine dell’operatore cominciando a valutare se potersi fidare o meno. Al primo approccio il paziente è prevenuto, diffidente, interiormente fragile a causata dello stato di salute, ha dei bisogni, delle perplessità e un’inconsapevole prospettiva di aiuto.

L’operatore deve rendersi conto che la comunicazione col piccolo paziente e con i familiari è un processo complesso e delicato e deve mirare ad una relazione professionale umanizzata, accogliente e disponibile; deve avere non solo competenze tecniche specifiche, ma anche capacità di saper ascoltare, cogliendo le aspettative dell’altro al fine di risollevarlo dal suo stato di malessere

Il paziente esprime dei bisogni come l’essere curato e sentire che qualcuno si prenda cura di lui.

Essere curato vuol dire avere le cure mediche necessarie per ristabilire l’integrità della persona dal punto di vista organico.

Prendersi cura vuol dire instaurare una relazione d’aiuto con l’altro, assisterlo: cioè considerandolo nella concezione olistica, un tutt’uno, unità globale di mente, corpo ed anima, riconoscendo non solo i suoi bisogni fisici, ma anche quelli psicologici ed emotivi.

Gli operatori sanitari come l’ infermiere devono assistere il paziente aiutandolo a compiere le azioni quotidiane che da solo non riesce a svolgere e stargli vicino, dandogli sicurezza facendogli sentire di non essere abbandonato, in questo modo la comunicazione diventa uno strumento indispensabile nella relazione d’aiuto.

Il profilo delle competenze

La professionalità educativa degli operatori di ambito sanitario oltre a prevedere le abilità tecnico- specialistiche di base, si completa delle necessarie competenze di tipo relazionale e comunicativo altrettanto indispensabili nel rapporto terapeutico e di cura.

- Le competenze relazionali presuppongono che l’operatore lavori alla strutturazione dei contesti di cura, alla facilitazione di un buon clima di relazione per far emergere e maturare nel soggetto in affidamento processi di autoconoscenza, percezione positiva di sé, e l’autorealizzazione.

Le condizioni necessarie del progetto terapeutico, che investono l’operatore nell’ambito della relazione, sono: l’empatia, l’accettazione incondizionata e la trasparenza.

157 RELAZIONI

SECONDA SESSIONE INFERMIERISTICA

- L’empatia, il termine significa capacità di compartecipazione, saper condividere gli stati d’animo degli altri e in particolare le loro sofferenze; da qui giungono capacità di aiutare, sostenere, soprattutto, comprendere.

E’ una dimensione socio-affettiva che indica la capacità di immergersi nel mondo soggettivo altrui e di partecipare alla sua esperienza di vita comprendendone gli stati d’animo senza lasciarsi, tuttavia, coinvolgere in processi di identificazione e di proiezione.

Per l’operatore di ambito socio-sanitario ed assistenziale percepire in modo empatico può voler significare comprendere il mondo soggettivo dell’altro con il suo corredo di dolori e speranze, senza mai dimenticare che si tratta di esperienze e percezioni altrui. Se quest’ultima condizione non è sempre vigilata, la dimensione dell’empatia viene meno e, possono scattare meccanismi d'identificazione che rendono incapaci di produrre azioni razionali e positive.

- La trasparenza, è l’accordo tra i sentimenti manifestati e quelli realmente provati. Se l’interlocutore percepisce trasparenza, si apre con fiducia, altrimenti si chiude difensivamente. Trasparenza non significa rivelare impulsivamente tutti i sentimenti, ma implica il non simulare un sentimento quando in realtà se ne prova un altro, perche l’interlocutore capterebbe la finzione.

Quindi prevede che l’operatore nella relazione risulti sempre se stesso e ben integrato, dimostrando trasparenza, capacità di comunicare ciò che il soggetto-paziente suscita in lui, sempre a condizione che ciò sia reso nell'interesse di quest’ultimo.

Per l’operatore, in altri termini, saper essere autentico significa pensare intensamente a tutto ciò che si prova e si dice; l’autenticità non è l’azione di dire tutto ciò che si pensa in modo incontrollato, poiché ciò può pregiudicare la relazione, piuttosto significa apertura, disponibilità anche di fronte ad un atteggiamento di chiusura o di difesa dell’altro.

- L’accettazione incondizionata, consiste nell’astensione da valutazioni, da approvazioni o disapprovazioni e da correzioni.

Esprimibile nella capacità di accogliere e non giudicare l'altro nella sua individualità di persona, anche se manifesta valori ed esperienze estremamente diversi.

L’accettazione incondizionata non significa, tuttavia, approvazione incondizionata. In questo senso all’operatore non viene richiesto di accettare senza riserve il comportamento della persona, ma di tributarle in ogni condizione l’attenzione e il rispetto che le è dovuto.

“- Le competenze comunicative. L’approccio teorico, che meglio descrive ed interpreta le dinamiche della comunicazione interpersonale in ambito relazionale e psicoterapeutico, è il modello pragmatico- sistemico che riconosce alla comunicazione caratteristiche di complessità, organicità e circolarità” 1.

Avviene attraverso l’utilizzo integrato dei linguaggi: verbali, non verbali e paraverbali. I linguaggi verbali, non verbali e paraverbali

A) Componente verbale: inerisce l’aspetto propriamente linguistico della comunicazione.

L’operatore può favorire il processo di scambio nella relazione terapeutica o d’aiuto, avendo cura di utilizzare un linguaggio quanto più congruo e contestualizzato ai soggetti e alle situazioni, e di vigilare sulla corretta comprensione di idee e contenuti.

Ciò presuppone una elevata competenza linguistica, esprimibile nella capacità di rendere omogenei o, comunque comunicanti, i sistemi linguistici. Tale compito spinge l’operatore ad adeguarsi alle capacità dell’interlocutore.

L’utilizzo di un linguaggio flessibile è versatile resta inoltre fondamentale per offrire informazioni di rilevanza scientifica in modo sempre completo corretto e aggiornato, all’occorrenza in forma semplice ma mai in maniera banale.

B) Componente non verbale: inerisce gli aspetti corporei, gestuali, mimico-espressivi della comunicazione.

Outline

Documenti correlati