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il trasporto neonatale D’ emergenza: stato Dell’arte

R. Paludetto, P. Di Martino, G. Russo Spena, A.C. Borrelli A.M. Spera, A. Sodano, D. Schettino, P. Milite, L. Capasso

TIN Federico II Napoli

Dal 1995 in Campania è attivo il trasporto d’emergenza neonatale (STEN) dedicato Federico II, uno dei tre STEN regionali che servono un territorio con circa 62.000 nati/anno distribuiti in 84 punti nascita; l’indice di trasferimento regionale è intorno al 2,8% superiore al 1.4% della media nazionale, da cui deriva una cospicua attività svolta dagli STEN campani.

IN Campania oltre allo STEN Federico II, sono attive altre due unità: l’unità facente capo all’ Ospedale Annunziata e l’unità STEN facente capo all’ Ospedale Civile di Caserta.

Lo STEN Federico II e Annunziata coprono la provincia di Napoli e Salerno mentre per le province di Caserta, Benevento ed Avellino è attiva l’unità STEN facente capo all’ Ospedale Civile di Caserta.

Il coordinamento del servizio di trasporto d’emergenza neonatale per la provincia di Napoli e Salerno è svolto dallo STEN “Federico II” che funge anche da centralino che effettua la ricognizione dei posti letto di terapia intensiva e subintensiva neonatale di routine 2 volte al giorno o piu’ frequentemente in caso di necessità, sul territorio della provincia napoletana e salernitana, riceve le chiamate dai punti nascita ed attiva in maniera alternata l’unità “Federico II” stessa o quella dell’Annunziata. Per le province di Caserta, Benevento ed Avellino l’unità STEN facente capo all’ Ospedale Civile di Caserta funge essa stessa da centralino e provvede alla ricognizione posti.

Lo STEN Federico II negli ultimi anni ha effettuato circa la metà di tutti i trasporti neonatali regionali raggiungendo una casistica di ben 10.077 trasporti in 13 anni dal 1995 al 2008. Piu’ nello specifico nel 2008 sono stati effettuati 771 trasporti neonatali su un totale di 1666 trasporti effettuati su tutta la regione Campania (il 47% circa dei trasporti regionali del 2008) mentre l’unità di Caserta ne ha effettuati 454 e quella dell’Annunziata 441. La disponibilità dell’unità STEN Federico II nel corso degli anni essa è andata sempre piu’ migliorando raggiungendo nel 2008 il 100% di attività sul totale delle ore annue, ossia l’attività dello STEN Federico II non è stata mai sospesa nell’anno 2008 grazie anche alla sostituzione delle due Ambulanze a disposizione con l’intervento della Regione Campania e della Fondazione Cannavaro Ferrara.

Riguardo l’elevato se non “eccessivo” numero di trasporti effettuato in Campania esso è legato in parte all’estrema parcellizzazione dei punti nascita regionali in cui non è sempre presente 24 ore su 24 in ogni punto nascita un Pediatra che: “Deve garantire l’assistenza al neonato in Sala Parto. Deve essere possibile effettuare la rianimazione primaria, l’intubazione ET e la stabilizzazione del neonato critico in attesa del trasferimento….” come previsto dalle Linee Guida Regionali per l’ottimizzazione dell’assistenza Ospedaliera in Neonatologia e Ped. d’Urgenza (Burc n° 2 del 10-01-05); inoltre, considerando che anche in un parto fisiologico nell’1-2% dei casi puo’ essere necessaria una rianimazione neonatale completa, ne deriva l’indispensabilità dell’attività dello STEN in Campania. A testimonianza di cio’, la nostra casistica mostra che circa la metà di trasporti interessa neonati al termine o vicini al termine, infatti nel 58% dei trasporti il peso alla nascita è >2.500 g ed il numero dei trasportati è stato costante negli anni in questa fascia di peso verosimilmente perché si tratta di neonati dove non ci si attende un parto a rischio o con complicanze postnatali e pertanto più frequentemente sono fatti nascere in centri di 1° Livello dove non sempre è presente un Pediatra 24 h su 24 h. Un’altra possibile spiegazione per l’elevato numero di trasferimenti riguardanti neonati con peso alla nascita > 2.500 gr, potrebbe essere l’elevato numero di tagli cesarei effettuati in Regione Campania che possono accompagnarsi alla “tachipnea transitoria” che se anche di lieve entità non è gestita da buona parte dei centri di primo livello i quali richiedono il trasferimento del neonato. A confortare questa ipotesi, dal nostro archivio si rileva che in 13 anni di attività la patologia respiratoria ha rappresentato la causa principale del trasferimento (50,4% dei trasferimenti) nonostante la metà dei neonati trasportati avessero un peso alla nascita > 2.500 gr! Complessivamente

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l’assistenza respiratoria durante i trasporti è stata necessaria nel 55,2% dei casi e si è cosi’ caratterizzata: O2 a flusso libero nel 49,6% dei casi, O2 in cappetta nel 4% dei casi, CPAP nel 23,5% dei casi e ventilazione meccanica nel 22,8% dei casi; il 3% di neonati in O2 libero al centro trasferente non ha più richiesto assistenza respiratoria durante il trasporto.

Contribuisce al determinismo dell’elevato numero di trasporti la carenza dei posti letto di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) in Campania, si stimano infatti, circa 15 posti letto TIN in meno rispetto al fabbisogno (Burc n° 2 del 10-01-05); come conseguenza della carenza dei posti letto, avviene che neonati a rischio che nascono in un Centro di terzo livello, quindi dotato di TIN, debbano essere trasferiti in altri Ospedali per mancanza di posti nella TIN dove il piccolo neonatino è venuto alla luce; nel biennio 2002-2003 per i nati < 1.5 Kg il 7% è stato trasferito entro le prime 24 h di vita per carenza di posti letto da un centro di III livello ad un altro (Pizzuti e Pugliese Notiziario ISS. Vol 18. N° 2. 2005). Dal nostro database si evince che circa il 27% dei trasferimenti (238 su 872 nel 2006) sono effettuati tra centri di III livello e per questa categoria di trasferimenti, la causa principale è proprio la prematurità (34%)! La prematurità è seguita a sua volta dalle cardiopatie congenite (32.8%) dalle patologie chirurgiche (18.5%) ed in misura minore da distress respiratorio (9.3%), SGA (1.7%), asfissia (0.8%), malformazioni (0.8%), ROP (0.8%), ed infine cianosi, sepsi e vomito (complessivamente 1.3%).

Inoltre, sempre per carenza di posti letto, una quota di trasporti hanno come destinazione una Provincia diversa da quella del Punto nascita; nel 2006, infatti, 159 nati nella Provincia di Napoli sono stati trasportati in ospedali situati in altre Province campane e questo dato si è confermato anche per il 2007.

In conclusione come evidenziato da un documento del Settore Assistenza Ospedaliera e Sovrintentenza sui Servizi Regionali di Emergenza dell’ Agosto 2008: “…Il Servizio di Trasporto di Emergenza Neonatale ha dato un contributo molto importante a ridurre la mortalità e la morbosità dei neonati critici. La funzionalità del servizio è essenzialmente legata al corretto utilizzo dello stesso ma l’elevato numero di trasporti effettuati mediante STEN pone qualche interrogativo circa le scelte effettuate nell’individuazione più appropriata del luogo di nascita …”

Sicuramente gli interventi già da tempo previsti dalla Regione Campania (BURC n° 2 Gennaio 2005) quali riduzione della dispersione dei punti nascita, accorpamento dei punti nascita con meno di 400 parti/ anno, ampliare dimensioni delle T.I.N., ricettività delle T.I.N. proporzionata alla produzione della corrispondente Unità Operativa di Ostetricia, riduzione dei Trasporti Neonatali, adeguamento al modulo minimo consigliato in letteratura per l’efficienza ed efficacia delle T.I.N. (8 posti), se pienamente applicati daranno un notevole miglioramento nella organizzazione del percorso nascita e di conseguenza si ridurra’ il numero di trasporti neonatali. Da non tralasciare infine, la necessità della formazione per tutti gli operatori ad ogni livello di assistenza e parte integrante di ciò sono i corsi di Rianimazione Neonatale e di Stabilizzazione del Neonato Critico in attesa del trasporto (STABLE) della Accademia Americana di Pediatria, promossi in Italia dalla Società di Neonatologia, che dovrebbero essere seguiti da tutti i medici ed infermieri dei punti nascita e ripetuti nel tempo.

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SECONDA SESSIONE

la Depressione post partum alla luce Delle recenti

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