• Non ci sono risultati.

IL LAVORO AUTONOMO E IMPRENDITORIALE NELLA REGIONE FVG

Come evidenziato nel precedente paragrafo, il presente lavoro di ricerca parte dall’analisi di un progetto attivato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per sostenere lo sviluppo e la diffusione della cultura imprenditoriale, denominato Progetto Imprenderò177. L’obiettivo generale con cui tale progettualità nasce e viene proposta nel tempo è quello di riuscire a facilitare la riproduzione della cultura imprenditoriale di base. Nel contesto regionale, infatti, dagli anni duemila si è assistito ad un rallentamento del turn over imprenditoriale, con la conseguente prevalenza delle cessazioni sul numero delle imprese avviate. In questo senso, il PI intendeva fin dall’origine offrire un programma formativo a tutto tondo che mirasse innanzitutto a diffondere la cultura imprenditoriale. Per questo motivo, nelle prossime righe si forniranno alcuni dati finalizzati ad inquadrare il fenomeno del lavoro autonomo e imprenditoriale nel contesto regionale. In tal senso non si intende fornire un’analisi esaustiva, quanto piuttosto di evidenziare alcune indicazioni di sfondo utili a comprendere il contesto con cui ci si sta relazionando, mettendo in luce nello specifico alcune peculiarità locali.

Nel contesto regionale l’andamento di imprenditori, liberi professionisti e lavoratori autonomi mostra un incremento fino agli anni novanta a cui è seguita una sostanziale stabilità (Russo 2009). Negli anni più recenti, si evidenzia un decremento a seguito della crisi socio-economica del 2008. Bisogna ricordare, infatti, che il decennio degli anni Ottanta è stato caratterizzato dal forte sviluppo in tutto il Nordest della piccola impresa e del modello del distretto industriale. Nel decennio successivo, invece, il Friuli Venezia Giulia ha visto una sostanziale stagnazione del numero di tale componente, distanziandosi in questo modo dalle tendenze del Nordest che in quegli anni registrava ancora valori in crescita anche se di poco. In questo contesto si distingueva in modo positivo la provincia di Pordenone, che vedeva un andamento positivo di tali soggetti in virtù dell’andamento del tessuto industriale e terziario locale (ibidem).

Facendo riferimento ai dati relativi della rilevazione Istat sulle forze lavoro al 2013, si osserva che nel Nordest178 la distribuzione dei lavoratori indipendenti rispecchia generalmente l’andamento nazionale (Tabella 24): rispetto al contesto nazionale, gli imprenditori, i lavoratori in proprio e i coadiuvanti familiari sono leggermente sovrarappresentanti, mentre i liberi professionisti pesano in misura minore. In generale (Tabella 25), i lavoratori indipendenti nel contesto regionale hanno un’incidenza minore sul totale degli occupati sia rispetto al livello nazionale sia a quello del Nordest (21,8% in FVG, 24,0% nel Nordest e 24,7% in Italia): essi in ogni 177 Pe quanto riguarda l’ultima edizione, il PI si inserisce all’interno delle attività previste dal Programma Operativo Obiettivo 2 - Competitività regionale ed Occupazione del Fondo Sociale Europeo 2007-2013 per quanto riguarda gli assi 1 (Adattabilità) e 2 (Occupabilità). Anche negli anni precedenti il PI è stato incardinato quale strumento del FSE ed era sempre finalizzato a migliorare le competenze e le conoscenze dei cittadini presenti sul territorio regionale.

caso rappresentano un quinto degli occupati regionali e sono pari a 108.733 persone. Considerando la ripartizione geografica, l’area del goriziano presenta il valore più basso di lavoratori indipendenti (18,9%): ciò è dovuto ad un tessuto produttivo meno dinamico rispetto al contesto regionale.

Per quanto riguarda l’andamento di questo tipo di lavoratori, considerando i dati dal 2007 in poi, si evidenzia una forte diminuzione (pari a -10,0%), di poco superiore al dato nazionale. Tuttavia, tale tendenza non è omogenea nelle diverse province considerate: il calo maggiore si è registrato nelle provincie di Udine e di Trieste. È plausibile che nel primo caso siano state le difficoltà in settori strategici come quello manifatturiero a causare un calo anche dei lavoratori indipendenti; inoltre, pesano certamente anche le difficoltà nel settore dei servizi tradizionali e delle costruzioni. Nel contesto giuliano, invece, la distribuzione dei lavoratori indipendenti rispetto al settore evidenzia (Tabella 26) un’occupazione maggiormente orientata ai servizi (in particolare per quanto riguarda l’apparato pubblico e assicurativo), per cui è più probabile che la caduta di lavoratori indipendenti in questo contesto sia dovuto alla diminuzione di collaborazioni e occasioni in questo settore. Al contrario, la provincia in cui il lavoro indipendente mostra minori difficoltà è quella di Pordenone (Tabella 25), in cui un peso rilevante è giocato dal settore industriale (Tabella 26). In questa provincia, in particolare, a differenza delle altre il saldo tra il 2007 e il 2013 è positivo.

Tabella 24 – Lavoratori indipendenti in Regione FVG e in Italia per tipologia (%) Imprenditore Libero Professionista Lavoratore In Proprio Coadiuvante Familiare Socio

Cooperativa Collaboratore Indipendenti FVG 5,20 20,10 59,70 7,60 0,90 6,60 100,00

Italia 4,50 23,20 58,90 5,80 0,70 6,90 100,00

Fonte: ns elaborazioni Istat su Rilevazione forze lavoro

Tabella 25 – Lavoratori indipendenti nelle Province FVG, reg. FVG e Italia. Anni 2007 e 2013, andamento 2007-2013 e % sul tot. occupati

2007 v.a.

2013 v.a.

Andamento 2007 – 2013 % sul tot. occupati 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Udine 56.812 49.159 100 102,6 99,5 85,4 77,8 80,5 86,5 22,5 Gorizia 11.250 10.270 100 100,6 99,8 117,8 107,2 98,3 91,3 18,9 Trieste 24.666 20.116 100 95,4 75,5 70,1 77,5 87,3 81,6 22,1 Pordenone 28.075 29.188 100 95,6 92,2 96,6 108,1 115,6 104,0 21,5 FVG 120.803 108.733 100 99,3 92,9 87,9 87,5 91,7 90,0 21,8 Nord-est 1.300.504 1.199.336 100 97,3 92,3 93,4 91,7 91,5 92,2 24,0 Italia 6.054.775 5.542.118 100 98,4 94,9 95,2 94,6 93,9 91,5 24,7

Fonte: ns elaborazioni Istat su Rilevazione forze lavoro

Per quanto riguarda la distribuzione dei lavoratori indipendenti nei diversi settori economici (Tabella 26), il confronto con i dati nazionali non presenta particolarità 178In questo caso si fa riferimento al Nordest, in quanto è la massima disaggregazione messa a disposizione dal

significative. Tuttavia, si segnala come nel tempo essi abbiano diminuito il loro peso in agricoltura e nell’industria mentre sono aumenti nel settore dei servizi. Un caso particolare è costituito dal settore delle costruzioni, che, presentando basse barriere di ingresso, ha visto fino al 2008 un aumento di concentrazione di lavoratori indipendenti (Russo 2008), per poi diminuire progressivamente.

Tabella 26 - Lavoratori indipendenti nelle Province FVG, Reg. FVG e Italia per tipologia di settore eocnomico (%) Agricoltura, silvicoltura e pesca Industria (escluse costruzioni) Costruzioni Commercio, alberghi e ristoranti Altre attività

dei servizi Tot.

Udine 9,8 12,3 11,0 27,2 39,6 100,0 Gorizia 6,4 8,1 8,0 38,1 39,4 100,0 Trieste 2,3 11,6 8,3 28,4 49,3 100,0 Pordenone 6,9 20,2 10,8 26,4 35,7 100,0 FVG 7,3 13,9 10,2 28,2 40,4 100,0 Nord-est 9,4 12,2 12,1 30,4 36,0 100,0 Italia 7,3 9,9 11,6 30,9 40,2 100,0

Fonte: ns elaborazioni Istat su Rilevazione forze lavoro

Per quanto riguarda l’insieme più eterogeneo dei collaboratori e dei professionisti179 (iscritti alla gestione separata Inps, quindi senza albo professionale e cassa previdenziale), nel complesso le dinamiche riscontrate a livello nazionale si ripropongono anche localmente (Tabella 27). . I dati forniti dall’Inps mettono in evidenza la presenza nel 2012 di circa quarantamila soggetti appartenenti a questa categoria, di cui circa il 15% è costituito da professionisti, mentre il restante sono collaboratori a vario titolo180. Per quanto riguarda l’andamento, ad una diminuzione del numero di collaboratori, a cui le aziende e le istituzioni pubbliche ricorrono meno in caso di difficoltà economiche, fa fronte un incremento i professionisti con partita iva non inquadrati in ordini professionali. In termini percentuali, tale incremento è stato inferiore rispetto al contesto nazionale, ma maggiore rispetto a quanto registrato nel Nordest

Tabella 27 - Tipologie di collaboratori e professionisti. per area geografica, genere, età e reddito. Anno 2012

Anno Italia Nordest FVG Italia Nordest FVG Italia Nordest FVG

Collaboratori Professionisti Totale

2008 1.610.594 339.764 38.181 233.126 52.378 5.393 1.843.720 392.142 43.574 2012 1.423.054 311.259 33.868 259.813 56.875 6.056 1.682.867 368.134 39.924

Var. 2008/2012

-11,6 -8,4 -11,3 11,4 8,6 12,3 -8,7 -6,1 -8,4

Fonte: ns elaborazione dati http://dati.coesione-sociale.it

179Si ricorda che le informazioni qui riportate fanno riferimenti ai lavoratori contribuenti iscritti alla Gestione separata di alla L. n.335/1995 (c.d. lavoratori parasubordinati), con eccezione dei prestatori di lavoro occasionale accessorio. L’unità statistica è rappresentata dal lavoratore che ha avuto almeno un versamento contributivo per lavoro parasubordinato nel corso dell’anno. Se il versamento dei contributi è effettuato dal lavoratore stesso, con il meccanismo degli acconti e saldi negli stessi termini previsti per i versamenti IRPEF, questi viene classificato come “professionista”: si tratta quindi di professionisti in senso lato, in quanto non appartenenti ad alcuna cassa previdenziale o albo professionale.

Come evidenziato nel secondo capitolo del presente lavoro di tesi, un’altra fonte rilevante sono i dati delle imprese forniti dalle Camere di Commercio: analogamente al contesto nazionale, questi evidenziano una difficoltà del tessuto produttivo dovuto al perdurare della crisi economica. Infatti, nel 2013 il numero di imprese attive con sede in regione era pari a 94.900, con una diminuzione di oltre 1.500 unità rispetto all’anno precedente (Tabella 28). A livello geografico, le perdite maggiori si registrano nelle provincie di Udine e Pordenone, mentre solo Trieste evidenzia un calo più contenuto a causa della rilevanza del settore terziario. Le difficoltà più rilevanti si registrano per le imprese meno strutturate, come le società di persone e le ditte individuali, mentre crescono le società di capitali e le atre forme di imprese, tra cui in particolare le società cooperative. Come evidenziato anche in altri punti del presente elaborato, questa tendenza in atto da diversi anni è stata accentuata nell’attuale contesto di crisi, in quanto è evidente che le piccole imprese risultano particolarmente penalizzate, sul versante dell’accesso al credito e in termini di capacità di far fronte alla concorrenza internazionale. In ogni caso, nonostante, il trend negativo, la consistenza delle ditte individuali è rilevante (circa il 60%) sul totale delle imprese, con leggere differenze sul territorio regionale.

Tabella 28 – Imprese e ditte individuali attive sul territorio regionale. Anni 2009-2013; var. 2012-2013 2009 2010 2011 2012 2013 Var. ass. 2012-13 Var % 2012-13 IMPRESE ATTIVE Gorizia 9.953 9.888 9.732 9.519 9.431 -88 -0,9 Pordenone 26.139 26.089 25.989 25.543 25.036 -507 -2,0 Udine 47.857 47.675 47.476 46.858 45.974 -884 -1,9 Trieste 14.845 14.812 14.730 14.498 14.459 -39 -0,3 FVG 98.794 98.464 97.927 96.418 94.900 -1.518 -1,6 DITTE INDIVIDUALI Gorizia 6.105 6.017 5.906 5.757 5.689 -68 -1,2 Pordenone 16.322 16.213 16.058 15.758 15.255 -503 -3,2 Udine 30.715 30.410 30.103 29.523 28.670 -853 -2,9 Trieste 9.051 8.987 8.910 8.761 8.703 -58 -0,7 FVG 62.193 61.627 60.977 59.799 58.317 -1.482 -2,5

Fonte: ns elaborazioni dati Movimprese

Osservando la dinamica della nati-mortalità delle imprese (Tabella 29), si osserva come nel 2013 il numero di nuove imprese nate sia pari a 6.180: un dato superiore rispetto all’anno precedente dove le nuove aziende erano state 5.840. Tuttavia la crescita del flusso di iscrizioni è stata accompagnata anche da un sensibile incremento del numero di cessazioni, per cui il saldo è negativo e corrisponde a -881 unità tra il 2012 e il 2013. Questo conferma la perdita di tessuto produttivo, in quanto si va a sommare ad altri saldi negativi (solo tra il 2009 e 2010, infatti, il valore è stato positivo, facendo pensare ad una timida ripresa, poi non confermata). In questo contesto, solo Trieste evidenzia un valore positivo, mentre Pordenone e Udine si collocano agli ultimi posti anche a livello nazionale. Inoltre, osservando la

Tabella 29 trova conferma quanto sopra evidenziato rispetto alle maggiori difficoltà delle ditte individuali, che presentano dei saldi tra iscrizioni e cessazioni particolarmente negativi, pur essendo queste quasi sempre più dei due terzi tra le nuove imprese.

In generale, i settori che presentano maggiori difficoltà sono quelli dell’edilizia, dell’industria specie quella del mobile e meccanica, del commercio e del comparto dei trasporti. Al contrario, crescono le imprese del terziario, in particolare le attività alberghiere e della ristorazione, le attività immobiliari, i servizi alla persona. Vi sono poi naturalmente delle specificità locali, tra cui si è già accennato alla difficoltà dell’industria del mobile nella provincia di Udine, a seguito della crisi del distretto del manzanese. Nel pordenonese segna un andamento negativo l’industria del legno e della lavorazione dei metalli, mentre nel goriziano e nel triestino presentano dati più negativi il settore del commercio e dell’elettronica. È interessante, a questo punto, capire in che ambiti si crea attualmente impresa, nonostante il contesto continui ad evidenziare la contrazione della base produttiva. Rispetto al 2012, il settore che presenta una crescita maggiore è quello delle attività immobiliari, nonostante la crisi dell’edilizia (solo Pordenone rappresenta un’eccezione con un incremento contenuto). Un altro settore in cui si sono sviluppate nuove attività – specie nella provincia di Udine e Trieste - è quello della ristorazione, in cui sono presenti soprattutto ditte individuali. Analogamente, è in crescita il numero di imprese nel settore dei servizi alla persona, in particolare lavanderie, parrucchieri ed estetiche, presenti quasi esclusivamente come ditte individuali. Altri servizi che hanno visto l’ingresso di nuove imprese sono quelle di attività complementari ai servizi finanziari e assicurativi, quali i promotori e i mediatori finanziari (anche in questo caso si tratta prevalentemente di ditte private). Nell’industria l’unico comparto che vede un segno positivo negli ultimi anni è quello della riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (in particolare nell’Udinese): è significativo però che anche in questo caso che non si tratti di un’attività produttiva in senso stretto. Altri comparti del terziario che nel 2013 hanno mostrato un allargamento della base imprenditoriale sono le attività di supporto alle imprese (che includono i servizi di recupero crediti), le attività di pulizia e i servizi legati alle nuove tecnologie. Un’altra attività che evidenzia una variazione positiva è costituita dagli esercizi che si occupano di lotterie, scommesse, gioco d’azzardo, che si stanno diffondendo sempre più in tutto il territorio regionale. Infine, un altro settore in cui ci segnala un andamento positivo è quello dell’assistenza sanitaria, trainato anche da una domanda legata al continuo invecchiamento della popolazione: in questo caso, la presenza maggiore riguarda società di capitali.

Tabella 29 – Iscrizioni, cessazioni e saldo imprese e ditte individuali inelle Province e nella Regione FVG. Anni 2009-2012

TOT. IMPRESE DITTE INDIVIDUALI

2009 2010 2011 2012 2013 2009 2010 2011 2012 2013 Iscrizioni Gorizia 715 744 729 646 726 490 495 514 438 491 Pordenone 1.615 1.777 1.585 1.510 1.682 1.063 1.162 1.073 1.025 1.069 Udine 2.786 3.175 2.981 2.614 2.703 1.902 2.156 2.087 1.809 1.811 Trieste 1.140 1.175 1.115 1.070 1.069 754 809 769 714 721 FVG 6.256 6.871 6.410 5.840 6.180 4.209 4.622 4.443 3.986 4.092 Cessazioni Gorizia 788 724 827 778 754 575 541 613 590 546 Pordenone 1.819 1.618 1.574 1.730 1.964 1.353 1.219 1.199 1.302 1.542 Udine 3.215 3.044 3.092 3.071 3.302 2.684 2.354 2.305 2.330 2.562 Trieste 1.290 1.056 1.091 1.099 1.041 966 804 794 826 751 FVG 7.112 6.442 6.584 6.678 7.061 5.578 4.918 4.911 5.048 5.401 Saldo Gorizia -73 20 -98 -132 -28 -85 -46 -99 -152 -55 Pordenone -204 159 11 -220 -282 -290 -57 -126 -277 -473 Udine -429 131 -111 -457 -599 -782 -198 -218 -521 -751 Trieste -150 119 24 -29 28 -212 5 -25 -112 -30 FVG -856 429 -174 -838 -881 -1.369 -296 -468 -1.062 -1.309

Fonte: ns elaborazioni dati Movimprese