L’imprenditorialità e gli imprenditori sono riconosciuti come importanti veicoli dello sviluppo economico-sociale, in quanto svolgono un ruolo centrale nella crescita economica e dell’occupazione. Promuovere politiche a favore dell’imprenditorialità significa quindi promuovere indirettamente anche obiettivi di natura sociale: lo scopo non è solo quello di creare ricchezza, ma anche posti di lavoro, riduzione delle disuguaglianze e inclusione sociale. Il livello di imprenditorialità di un’area geografica dipende sia da una serie di fattori culturali e istituzionali, sia dalla struttura e dalle politiche industriali ed economiche messe in atto con finalità specifiche. Nonostante la forte eterogeneità delle condizioni che favoriscono la nascita, e soprattutto la sopravvivenza, delle nuove imprese, ciò che le politiche e gli strumenti descritti nel corso del capitolo mirano a fare può essere riassunto in due grandi macro aree: favorire lo sviluppo di una cultura favorevole all’imprenditorialità e agevolare, in vario modo, l’avvio e la strutturazione di carriere imprenditoriali.
D’altro canto, come è stato evidenziato nel corso del capitolo, le politiche per l’imprenditorialità hanno un carattere ambivalente in quanto, a seconda delle prospettive e delle finalità, possono costituire sia una componente delle politiche del lavoro sia delle politiche dell’impresa. Come sottolineano alcuni autori (Barella, et al. 2012, 22), “nell’esperienza più recente, ed in particolar modo nelle fasi segnate da stagnazione e/o recessione economica, tende a prevalere la prima declinazione (job creation) per cui la promozione dell’imprenditorialità costituisce un obiettivo
intermedio di interventi la cui finalità ultima risiede nella creazione di nuova occupazione”.
Tuttavia, a prescindere dall’obiettivo generale di tali politiche, gli strumenti di cui dispone l’operatore pubblico per incentivare la nascita di nuove attività imprenditoriali sono numerosi. Essi spaziano dalle classiche misure di sostegno diretto alle imprese (erogazione di agevolazioni finanziarie) ad altre maggiormente orientate verso i servizi alla persona (attività di formazione, tutoraggio). A tal proposito l’Oecd (OECD 2001) propone una schematizzazione che organizza i possibili strumenti inserendo da un lato le misure orientate a sviluppare cultura e attitudini imprenditoriali e dall’altro misure a carattere specifico, volte a fornire assistenza nella fase di start-up dell’impresa. Le prime sono rivolte alla promozione della conoscenza del mondo dell’impresa e alla diffusione delle attitudini imprenditoriali: mirano quindi a rafforzare il momento “intenzionale”Figura 14. A questo scopo concorrono non solo le istituzioni formative, ma anche organi di rappresentanza e associazioni del mondo imprenditoriale. Le misure di start-up assistance, business-development assistance, networking e intergenerational transfer sono invece orientate verso coloro che hanno già maturato un’idea imprenditoriale e mirano ad attenuare le barriere di accesso all’attività imprenditoriale, partendo da diversi punti di vista (economico, culturale e relazionale). Anche in questo caso, i soggetti coinvolti non sono esclusivamente le istituzioni pubbliche nei diversi livelli, ma anche imprese in modo singolo o associato, banche e altri organismi che possono costituire una fonte di finanziamento, le università e centri di ricerca. Inoltre, l’attenzione per il tema della creazione di impresa (specie in ambito giovanile) ha innescato lo sviluppo di organizzazioni e strumenti privati sempre più informali, che si muovono in uno spazio interstiziale tra la diffusione della cultura imprenditoriale, il networking e la fornitura di servizi e spazi fisici. Ci si riferisce nello specifico a organizzazioni165 che promuovono il cooworking quale strumento per facilitare la circolazione di idee, talenti ed esperienze, mirando a produrre non solo imprenditorialità, ma innovazione sociale.
165Un esempio in tal senso è Impact Hub, una rete internazionale di 54 spazi fisici distribuiti a livello globale (anche se con una netta prevalenza in Europa) in cui potenziali imprenditori e professionisti possono accedere – anche attraverso servizi di tutorship – a risorse, esperienze e relazioni per individuare nuove opportunità di mercato (cfr. http://www.impacthub.net/).
Figura 14 - Gli strumenti delle politiche per l’imprenditorialità
Intenzione Educazione imprenditoriale
(curriculare ed extracurriculare) Informazioni e conoscenzeBusiness skills Entrepreneurial skills Formazione imprenditoriale Business skills
Entrepreneurial skills
Attività nascente Accompagnamento allo start-up - Finanziario
- Supporto logistico
- Idea (pianificazione, operational management, financial
management) - Networking Accompagnamento allo sviluppo el
business
Networking Accociazioni imprenditoriali
Passaggio intergenerazionale - di conoscenza (mentoring) - di aziende avviate, come trasmissione di impresa a seguito del pensionamento
dell’imprenditore
Nei sogni cominciano le responsabilità W.B.Yeats
Autoimprenditorialità:
suggestioni da uno studio di caso
Nei primi tre capitoli del presente lavoro si è cercato, dapprima, di contestualizzare da un punto di vista teorico il tema dell’imprenditorialità e del lavoro autonomo secondo gli approcci classici della sociologia. In secondo luogo, è stata analizzata l’evoluzione del ruolo dei lavoratori indipendenti nel contesto italiano. Nel terzo capitolo, infine, ci si è soffermati sulle politiche e sulle misure finalizzate alla diffusione dell’imprenditorialità.
A partire da questo framework teorico, nelle prossime pagine si affronterà l’analisi del percorsi verso l’imprenditorialità attraverso un case study, con l’obiettivo di mettere in luce fattori e strumenti che possono facilitare percorsi imprenditoriali di successo. La lente di ingrandimento attraverso la quale si osserveranno gli elementi sopra indicati è quella del percorso di formazione Imprenderò166, avviato nel 2002 nella regione Friuli Venezia Giulia e proposto successivamente per in tre edizioni -di cui l’ultima realizzata tra la fine del 2011 la prima metà del 2012 - con l’idea -di facilitare la riproduzione della cultura imprenditoriale di base, in un territorio che ha visto progressivamente diminuire la propria vivacità in termini di creazione d’impresa (Russo 2009). Nell’ultima edizione, il programma di formazione si sviluppava in cinque linee d’intervento, ciascuna delle quali prevedeva un insieme combinato di azioni di formazione, consulenza e orientamento. Il presente contributo si è focalizzato sulla linea creazione d’impresa, che si rivolgeva a potenziali neo-impeditori con l’obiettivo di effettuare una valutazione realistica della sostenibilità della loro idea imprenditoriale. Inoltre, la partecipazione al corso 166Da qui in avanti il Progetto Imprenderò verrà denominato PI.
consentiva l’accesso ad un contributo economico diretto all’avvio dell’attività di impresa.
Attraverso l’analisi del progetto Imprenderò e dei percorsi dei suoi partecipanti l’intento nelle prossime pagine è quello di indagare qual è l’insieme di fattori che stimolano le persone ad intraprendere una carriera imprenditoriale. In particolare, la finalità è quella di analizzare il peso dei diversi elementi quali aspetti individuali, familiari, legati ad eventuali esperienze lavorative, relazionali, istituzionali e di contesto. L’ipotesi di fondo è che il percorso formativo abbia contribuito a creare uno spazio di opportunità in cui si inserisce la biografia lavorativa del soggetto. Il percorso formativo quindi diviene un tassello che contribuisce a definire non solo l’idea imprenditoriale, ma a strutturare la nuova carriera a cui i soggetti partecipanti alla formazione si sono approcciati.
Di conseguenza questo quarto capitolo descriverà dapprima gli strumenti di analisi utilizzati per la ricerca. In un secondo momento ci si soffermerà sull’esperienza del PI, contestualizzandolo rispetto alle politiche per l’imprenditorialità e mettendone in luce gli aspetti principali. Infine, verrà proposta l’analisi delle interviste svolte con alcuni partecipanti al PI: attraverso queste testimonianze, lo scopo è quello di cogliere la transizione di questi soggetti verso il lavoro autoimprenditoriale.