Mappa 4. La posizione di Xinzhucun, tra le città di Judian e Ludian (si veda il sito: Google Maps).
10. Tecniche e (in)sensibilità
2.1 La casa a cortile
Rannicchiarsi appartiene alla fenomenologia del verbo abitare. Soltanto chi ha saputo rannicchiarsi sa abitare con intensità (Bachelard 1975: 28).
68 Case ed i loro occupanti dovrebbero, a parere di Carsten e Hugh-Jones, essere considerate all’interno della
stessa struttura analitica, dal momento che spesso lo scindere gli aspetti materiali e sociali di una società è un’operazione investigativa che spesso non ha riscontri nelle concezioni dei locali (Carsten and Hugh-Jones 1995: 37). Bisognerebbe inoltre distanziarsi dalle analisi basate sulle households che, seppure centrali per la comprensione di dinamiche sociali come le strutture di parentela, non ricoprono completamente la sfera di significati che una casa ha per i suoi abitanti: «People tend to get detached fron the houses in which they live and the house itself often gets hidden under the notion of residence» (Carsten and Hugh-Jones 1995: 44).
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I vari centri abitati di Xinzhucun, per come essi appaiono oggi69, sono sorti all’incirca due
secoli fa a partire dalle singole tenute dei primi membri della famiglia Yang 杨 e He 和70. Alcuni dei cortili che si trovano in una posizione centrale rispetto alla frazione, spesso coincidono con abitazioni più antiche, nonostante tutte le case della zona abbiano subito vari rimaneggiamenti e ricostruzioni nel corso degli anni; questi sono aperti su due lati e consentono il passaggio a chiunque (fig. 2). Tutte le altre, in particolare quelle più periferiche, ad un’altezza maggiore, sono state costruite in seguito; sono più isolate e la maggioranza presenta un ingresso segnato da un cancello. Dal momento che ciò che ad un occhio occidentale apparirebbe sfarzoso è qui raramente considerata un eccesso, spesso capita di trovarsi innanzi a cancellate più imponenti possibile. Le chiusure però, per quanto sono riuscita ad osservare, sono tutte costituite da semplici lucchetti, e le chiavi sono generalmente lasciate nella serratura o conservate in vani poco celati accanto ai portoni. La maggioranza degli ingressi è comunque separata dallo spazio collettivo da semplici cancelli metallici, e in alcuni casi essi sono bassi e mezzi arrugginiti. Vengono generalmente chiusi solo durante la notte o in caso non vi sia nessuno della famiglia nei dintorni, e quindi si trovano, nella stragrande maggioranza dei casi, aperti per tutto il giorno (fig. 5 e 17).
Nelle case più semplici, l’ingresso immette direttamente nell’unico cortile centrale, circondato dalle quattro immancabili costruzioni e dai piccoli campi ed orti appartenenti alla famiglia e immediatamente adiacenti all’abitazione. Nelle poche case appartenenti a persone più agiate, si trova talvolta un secondo cortile, la dimensione di ciascuno degli edifici è maggiore e si trovano più costruzioni ospitanti depositi e stanze da letto. I cortili, in prevalenza semplici e disadorni, sono tenuti tendenzialmente puliti e sgombri. I pochi oggetti come scope o secchi vengono generalmente lasciati a terra, ad eccezione della bacinella utilizzata per lavarsi il viso, che viene posizionata su un apposito sostegno metallico, al quale si possono appendere anche un piccolo specchio e gli asciugamani. Questo è uno degli oggetti che non possono mai mancare in una casa contadina. Talvolta si vede una fila di scarpette tutte uguali ma di dimensioni diverse lasciate ad arieggiare all’aperto e i cortili si riempiono di panni che, sotto gli intensi raggi del sole di queste basse latitudini e grandi elevazioni, in poco più di un’ora si possono ritirare (fig. 6, 7). Gli edifici sono rialzati, e generalmente presentano, sul lato che si affaccia sul cotile, un piccolo portico sostenuto da colonne immancabilmente verniciate di un rosso intenso. Nella stagione in cui mi sono recata a Xinzhucun, i pavimenti dei loggiati, che talvolta sono piastrellati, erano quasi sempre ingombri di radici medicinali e il deposito di mais pieno
69 Come mi è stato varie volte raccontato e ho letto nel libro che mi è stato prestato dal comitato
d’amministrazione, prima dei Naxi, a dominare nella zona erano i Pumi.
70 Le poche persone più interessate si ricordano della precisa denominazione di ciascuna delle generazioni che li
hanno preceduti, e fanno i calcoli del tempo trascorso da che il proprio primo antenato si trasferì nella valle basandosi sul numero di queste ultime.
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di pannocchie. Sulle colonne e nei tre lati disponibili degli stipiti delle porte, spesso e volentieri si trovano delle lunghe strisce di carta rosse recanti caratteri cinesi o Naxi, scritte ad inchiostro o più spesso stampate: si tratta dei cartelli beneaugurali appesi in occasione del precedente Capodanno cinese, o del matrimonio di uno dei membri della famiglia; a volte le si ritrova anche ai lati del cancello d’ingresso (fig. 5).
Il cortile è tutt’altro che un luogo di passaggio. Oltre che ad essere un appoggio per attività come l’essiccatura delle piante medicinali, la preparazione del mangime per gli animali, il lavaggio dei panni e lo svolgimento di grandi feste, questo spazio è anche un luogo di riposo e di ritrovo: capita assai di frequente di sedersi sotto i portici a scaldarsi sotto il sole rosicchiando semi di girasole, e di invitare gli amici che passano davanti alla propria porta ad aggiungersi. Spesso si creano spontaneamente piccoli assembramenti di persone, che a seconda dei gusti si rannicchieranno in una posa del tutto naturale o siederanno più comodamente sui bassi sgabelli. Nonostante i bambini trascorrano buona parte del loro tempo a giocare per terra, il livello di pulizia non è generalmente ottimale: gli scarti vi sono in genere gettati con poca grazia71, e un paio di volte al giorno si danno spazzate all’ambiente dove si mangia e al cortile con scope a mezzo manico o di saggina. Il fatto che ad oggi i pavimenti siano cementificati semplifica questo processo rispetto al passato, quando le donne, alle quali è tendenzialmente affidato il compito, si trovavano a gestire superfici in terra battuta. Durante il periodo del Capodanno, ci si imbarca necessariamente in quelle che si possono a ben diritto definire “pulizie di primavera”, in cui tutte le superfici sono ripulite a dovere per fare bella figura con i parenti e gli amici che si vedono più di rado.
C’è chi non aggiunge altro al proprio cortile, mentre chi lo desidera e se lo può permettere può creare delle aiuole con alberi (fig. 8), o dilettarsi a dipingere (generalmente di giallo), piastrellare o intagliare gli stipiti delle finestre o le pareti di legno dei vari edifici che vi si affacciano. Mentre è frequente trovarsi in ambienti volti ad un mero utilizzo funzionale e a volte un po’ trasandati, non vi è limite agli aggiustamenti ed abbellimenti che si possono apportare alla propria abitazione, tempo e denaro permettendo. Ho visto un cortile le cui aiuole erano contornate da un’autentica collezione di strambe pietre raccolte nella zona, e uno il cui proprietario aveva intagliato e dipinto a mano tutte le finiture di legno in corrispondenza delle finestre e dei capitelli delle colonne, tanto da far apparire il suo cortile nel pieno dello sboccio di una legnosa fioritura estiva (fig. 9).
71 Tipicamente, si vedranno diverse aree dei portici o della “cucina” coperte da gusci vuoti di semi di girasole,
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2.2 Costruire
Non si sa quale potesse essere la forma originale delle abitazioni Naxi, nonostante, come documenta Joseph F. Rock, il più importante e rinomato esploratore di queste terre, una conformazione in gran parte coincidente con quella conformazione attuale fosse già diffusa quando egli vi si recò la prima volta (intorno agli anni ’20). Ciò che è certo, come si visto nel capitolo introduttivo, è che lo Stato cinese si è sempre imposto intimamente sulla vita delle persone,
Fig.6. Un semplice cortile di Donghongdui,
Xinzhucun. Fotografia: L. Spinelli (2018).
Fig.7. Dettaglio di un cortile
di Donghongdui, Xinzhucun. Fotografia: L. Spinelli (2018).
Fig.8. Un cortile di Donghongdui decorato con aiuole e
bandierine tibetane (il proprietario, cosa più unica che rara, è molto appassionato di questa cultura), Xinzhucun. Fotografia: L. Spinelli (2018).
Fig.9. Dettaglio di un cortile di
Donghaidui, Xinzhucun. Il proprietario è un personaggio molto conosciuto per la sua grande cultura locale e per il suo ampio repertorio di ballate popolari. Fotografia: L. Spinelli (2018).
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producendo relazioni sociali a partire dalla regolamentazione della forma della casa (oltre che il territorio). Mueggler mostra, ad esempio, come a Zhizuo vennero distrutti i granai privati, portatori di una serie di significati sociali relativi al ruolo della donna nella famiglia, che infatti venne minato alla base (Mueggler 2001: pos.795). In tutti i villaggi Naxi vennero invece smantellate le piattaforme sopraelevate che sorreggevano il focolare, cristallizzazioni di una forma sociale gerarchica ben determinata (si veda oltre). A Xinzhucun, ne sono rimaste giusto un paio, nascoste e conservate in ricordo delle abitudini passate.
Vi è l’usanza in queste zone di costruire le nuove case pezzo per pezzo, ogni volta che si è accumulata una quantità di risorse sufficiente ad affrontare la spesa. Il primo e più fondamentale edificio è quello dove si cucina, soggiorna e ci si tiene caldi: in passato e su necessità era anche utilizzato come stanza da letto, specialmente per gli anziani della famiglia, più sensibili all’intenso freddo delle notti invernali montane. Seguono i depositi e le stalle, costruiti i quali ci si può reputare nelle condizioni di migliorare il proprio stile di vita al di sopra del livello più basilare. Ecco che può sorgere un nuovo deposito, un’ulteriore stalla, un capanno per gli attrezzi, un bagno ad acqua “solare”72, un secondo cortile o delle aiuole, ecc. In passato la totalità degli edifici, disposti attorno a
cortili più stretti, era di dimensioni minori e costruita con grandi tronchi di legno di pino provenienti dalle montagne circostanti, intagliati a otto facce e impilati per costituire i muri e sormontate da un tetto di tegole di corteccia di pino appesantite con rocce. Questa viene definita “shingled house” o “log-style house” (Mueggler 2001: 861, Hsu 1998: 67-111). Ne sono rimaste alcune, ma oggi ospitano le stalle, o si trovano nei boschi ad alta altezza come rifugi. La moderna “tiled house”, più ampia, per evitare il pericolo di incendi e a causa della legislazione sulla protezione forestale, è costruita con mattoni d’argilla (瓦 wa) o direttamente in muratura verniciata di bianco, sulla base di una struttura di pilastri e travi di legno di pino. Nella configurazione più comune, cinque pilasti supportano tre travi per tutta l’ampiezza dell’edificio. Un sistema di ulteriori travi e travetti supporta il tetto, costituito di tegole di terracotta grigia direttamente appoggiate sui travetti secondo uno schema alternato di file convesse e concave73. Negli edifici residenziali, il muro frontale è retrocesso in corrispondenza della seconda fila di pilastri, lasciando un ampio spazio da adibire a portico sul davanti dell’edificio (fig. 6 e 8). Si ricostruiscono gli edifici in caso questi, dopo anni di utilizzo, versino in cattive condizioni.
72 La signora presso la cui casa alloggiavo faceva riferimento in questo modo (太阳水 taiyangshui) all’acqua
corrente scaldata nei boiler grazie ad un pannello ad energia solare.
73 In alcuni rari casi si ricorre a semplici lamiere per costruzioni meno centrali nella vita quotidiana, come le
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Dal momento che richiede l’impiego di ingenti somme di denaro, non tutte le famiglie ad oggi si sono potute permettere l’installazione di una stanza da bagno. Si tratta di un piccolo edificio che si affaccia solitamente sul cortile, dotato di lavandino e di una stanza da doccia richiudibile. È generalmente dotato di acqua corrente e calda, riscaldata tramite un boiler a energia solare posizionato al di sopra del soffitto. La nicchia interna, che rimane aperta alla vista, sfolgorante e piastrellata ove il resto delle superfici è di una tonalità grigio-marrone e di cemento, è molto appariscente. Per la “modernità” delle tecnologie impiegate e per l’aspetto lustro, questa costruzione ed il suo utilizzo si distaccano molto dagli altri edifici e dal modo in cui in questi si portano avanti le attività quotidiane (fig. 10). Per esempio, mentre l’elettricità è stata portata in ogni frazione di Xinzhucun una decina di anni addietro, l’acqua corrente non è un bene in cui uso è dato completamente per scontato. In un passato piuttosto recente74, l’acqua a Donghongdui si attingeva ad un torrente che scorreva ad una decina di minuti di camminata al di sopra delle abitazioni, e ci si lavava al fiume a fondovalle; oggi, molti corsi d’acqua sono stati incanalati in un sistema idraulico di tubature, e bene o male tutte le case hanno uno sbocco di acqua corrente in cortile. Ma questa, per essere utilizzata, viene versata in secchi che poi si trasportano dove è necessario. Ulteriore indice della spartanità della vita del luogo sono i servizi, che, privi di tubature, consistono in semplici costruzioni di cemento, divise in due piccoli vani per uomini e donne, e si trovano sempre a distanza di sicurezza dalle abitazioni (fig. 11). Ecco che la stanza da bagno, in una casa a cortile Naxi, appare quasi come una scena ad alta definizione nella pellicola di un film in bianco e nero.
74 Mi è stato riferito che si tratta parimenti di una decina d’anni addietro.
Fig.10. Stanza da bagno, Xinzhucun.
Fotografia: L. Spinelli (2018).
Fig.11. Una moderna casa a mattoni fronteggia un’antica
casa a travi di legno; più in fondo, si può notare una toilette. Donghongdui, Xinzhucun. Fotografia: L. Spinelli (2018).
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Fornirò ora una descrizione più approfondita dei luoghi dove si concentra la maggior parte delle attività domestiche che non hanno a che fare con la vita produttiva della famiglia: gli edifici che ospitano rispettivamente il focolare, e i depositi e le camere.