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Le Borse Valori: Shanghai e Shenzhen Stock Exchange

La Cina: contesto storico, economico ed istituzionale

2.3. I MERCATI AZIONARI E LE TIPOLOGIE DI AZIONI NEGOZIATE

2.3.3. Le Borse Valori: Shanghai e Shenzhen Stock Exchange

In questo paragrafo verranno specificatamente trattate le Borse Valori di Shanghai e di Shenzen, afferenti – come già illustrato – alla Repubblica Popolare Cinese tipicamente intesa: per quel che concerne la Borsa di Hong Kong, considerato anche la sua particolare natura e la sua storia pregressa di dominazione straniera, la stessa verrà trattata successivamente, in un paragrafo dedicato.

Come si ha già avuto modo di specificare il fenomeno della creazione delle Borse Valori in Cina costituisce un episodio relativamente recente [Cooper (2003)] che sorse in un’ottica graduale nonchè sperimentale, secondo il consueto approccio voluto da Xiaoping212.

Coerentemente con quanto stabilito dalla Security Law e da un documento che disciplina per l’appunto tale argomento, il Measures on the Administration of Stock

211 Si tratta di imprese finanziariamente solide, affidabili, con un trascorso storico trasparente ed un tasso

di crescita regolare, ben stabilizzate. Esse costituiscono una delle categorie di imprese tra le quali è più sicuro investire, essendo le stesse anche in grado di mitigare andamenti di mercato sfavorevoli.

212 In un altro suo discorso egli ribadì questo concetto con le seguenti parole: “Some people insist stock is

the product of capitalism. We made some experiments on stocks in Shanghai and Shenzhen, the result has proven to be successful. Therefore, something of capitalism can also be adopted by socialism. We shouldn’t be so nervous about mistakes. We can close it and re-open it later.’’ [Shanghai Stock Exchange, 1992. Annual Report].

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Exchanges, entrambe le Borse cinesi, di Shanghai e Shenzhen, si presentano quali entità

legali indipendenti, senza scopo di lucro, supervisionate dall’unica autorità regolamentare riconosciuta: il CSRC213.

Esse non hanno assolutamente alcuna voce in capitolo circa le decisioni di IPO: l’approvazione della quotazione di una società emittente è infatti di esclusiva competenza del CSRC, come già descritto.

Entrambe operative a partire dal 1990214, dalle loro origini ad oggi hanno subito molte modifiche in corso d’opera: si è trattato di cambiamenti complessivamente finalizzati ad un miglioramento anche in un’ottica di competizione internazionale, oltre che di maggior efficienza domestica.

In tal senso entrambe le Borse si sono gradualmente dotate di un sistema di trading che fosse di tipo paperless, cosicché - al pari delle controparti oltre confine - si potesse eliminare alla radice il problema del passaggio materiale dei certificati di trasferimento degli strumenti finanziari negoziati.

Ad oggi ci si basa infatti su un sistema dematerializzato di gestione degli ordini di acquisto-vendita: questo è di tipo centralizzato, automatico ed altamente tecnologico tanto che le transazioni avvengono in tempi rapidissimi215, seguendo un ordine di esecuzione basato sul principio del time and price priority [CSRC (2008)].

Tale sistema pertanto non solo permette di ridurre notevolmente i costi di transazione ed i rischi associati, ma si dimostra molto più trasparente e chiaro anche in termini di

Disclosure: prima di investire in un dato bene al soggetto interessato è consentito

conoscere le informazioni più rilevanti circa l’impresa quotata, così da farsi un’idea circa la sua solidità finanziaria e non solo.

Questa modalità di negoziazione è pertanto maggiormente rivolta a tutelare l’investitore, soprattutto se confrontata con le transazioni che avvenivano in Cina nella

213 Per la precisione inizialmente le stesse erano governate dalla State Planning Committee, dalla Banca

centrale cinese e dal CSRC: successivamente il ruolo di governatore unico venne affidato al CSRC.

214 Per chiarezza esplicativa la SSE venne fondata il 26 novembre 1990 e divenne operativa a partire dal

19 dicembre dello stesso anno. La nascita della SZSE invece si pose quale intermedia alle due date precedenti, poiché fu fondata il 1 dicembre sempre del 1990. Dati reperibili presso i rispettivi siti web: <www.sse.com.cn> e <www.szse.cn>.

215 Per quel che concerne la SSE ad esempio il sistema attualmente in uso per la gestione delle

negoziazioni permette di gestire ben 8000 transazioni al secondo. Dati rinvenibili nel sito web istituzionale.

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fase pre-Borsa, quando si operava in contesti poco limpidi quali i già citati Over The

Counter Markets.

Entrambe le Borse inoltre poggiano attualmente su un sistema di clearing houses ben strutturato, al fine di evitare che shock isolati si ripercuotano sull’intero sistema, comportanto un dilagare di effetti disastrosi.

In particolare è previsto che il CSCCRC (The China Securities Central Clearing &

Registration Corporation), organo che offre il servizio di compensazione, registrazione

e deposito dei valori negoziati, esegua la liquidazione degli stessi secondo lo schema tempistico T + 1 nel caso di A Shares e T + 3 nel caso di B Shares216.

Inoltre al pari degli altri sistemi borsistici oltre confine anche la Cina, nell’ambito delle sue possibilità, si è dotata di alcuni meccanismi ad hoc per limitare l’eccessiva volatilità dei prezzi: a partire da dicembre 2006 é stato infatti imposto un tetto massimo all’andamento dei prezzi che, sia in rialzo che in ribasso, non deve superare il 10% del valore iniziale217. Questo limite, che in casi speciali può essere abbassato fino al valore di 5%, si applica sia per le fluttuazioni nel valore di singole azioni, sia con riferimento a fondi: ovviamente sempre considerando dati su base giornaliera.

Entrambe le Borse Valori cinesi espletano le seguenti funzioni seppur in maniera differente [Fonte: www.sse.com.cn e www.szse.cn ]:

1. forniscono quello è considerato - a ragione - il loro core service, ossia offrono sedi e mezzi di negoziazione;

2. elaborano regole operative di buona condotta che devono essere seguite in fase di trading;

3. sia la SSE che la SZSE ricevono e gestiscono le richiesta di quotazione da parte di determinati soggetti richiedenti, nonché organizzano l’intera procedura di

listing;

4. regolano i membri afferenti al sistema borsistico così come le compagnie

216 Dell’una e dell’altra tipologia azionaria si avrà modo di parlare diffusamente al prossimo sotto-

paragrafo.

217 In realtà il valore finale posto al 10% è frutto di un lungo processo di continui cambiamenti. Basti

pensare che prima del maggio 1992 le autorità cinesi, sempre nell’ottica di garantire una certa stabilità dei prezzi e considerando al contempo la notevole volatilità che caratterizzava i mercati ufficiali ancora di recentissima creazione, impose che le fluttuazioni dei prezzi non potessero superare l’1% [Mok&Hui (1998)]. Fortunatamente questo vincolo così rigido e fortemente limitante venne allentato nel 1992: a questo seguì una fase di continue modifiche fino al 2006, quando venne posto il tetto al 10%.

126 quotate;

5. monitorano le negoziazioni e raccolgono dati di mercato utili al fine di stilare un

recap circa l’andamento dello stesso;

6. gestiscono le informazioni così raccolte e ne condividono una parte con il pubblico di investitori.

Ciò detto va comunque precisato che, mentre la SSE è mossa dalla volontà di creare un mercato che sia sicuro, trasparente, efficiente ed aperto, seguendo i principi di

legislation, supervision, self-regulation and standardization da lei stessa propagandati

[www.sse.com.cn], la Borsa di Shenzhen si presenta differentemente.

Nonostante sia innegabile che anche quest’ultima fondi il suo sviluppo sui medesimi capi saldi, essa si palesa più come mercato emergente, di tipo multi-layered e per questo motivo catalizzatore dell’interesse globale.

In particolare già nel 2001, in pieno clima di espansione, la SZSE ipotizzò la possibilità di creare, affianco alla Main Board operativa sin dalle sue origini, un’altra piattaforma di negoziazione dedicata alle piccole e medie imprese. Questo progetto venne attuato con l’intento di supportare la realtà economico nazionale, soprattutto di quelle piccole realtà indipendenti ed innovative, ma strategicamente rilevanti.

Fu così che nel maggio 2004 venne lanciata la SME Board218 che di lì a tre anni già contava sulla presenza di 202 aziende quotate.

Si trattava di una piattaforma che doveva consentire soprattutto alle aziende Hi-Tech, o comunque a tutte quelle imprese ad altissimo potenziale di crescita seppur ancora “acerbe”, di avere comunque accesso al mercato dei capitali, al pari delle loro controparti large.

Questa idea fece poi da apri pista per la creazione di ulteriori piattaforme di negoziazioni interne alla SZSE: attualmente oltre alla Main e alla SME Board si trovano infatti anche la ChiNext e la LeFu219.

218 Questa piattaforma di negoziazione segui in tutto e per tutto le stesse regole e leggi della piattaforma

principale, anche con riferimento al delicato processo di prima quotazione.

219 Con riferimento alla prima si tratta di una piattaforma inaugurata recentemente, nell’ottobre del 2009,

e volta a raggruppare tutte quelle realtà industriali emergenti e di importanza strategica, così da supportare forme di innovazione indipendente. Nel dicembre 2011 questa piattaforma contava già 281 compagnie quotate, molte delle quali afferenti al settore tecnologico. Per quel che concerne invece la piattaforma LeFu, lanciata nel dicembre 2010, si tratta di una sede ove si negoziano unità di fondi che

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Anche alla luce di questo scenario estremamente eterogeneo, e della necessità di diversificare l’offerta data la crescente richiesta degli investitori, nella SZSE si negoziano una moltitudine di differenti strumenti finanziari tra i quali spiccano azioni, quote di fondi comuni di investimento, obbligazioni convertibili, warrants, asset-

backed, mortgage-backed e non performing loan-backed securities [CRSC (2008)].

Una volta fornite le informazione più teorico-descrittive di entrambe le Borse Valori, diventa ora necessario evidenziarne le caratteristiche in termini di maggiore o minor capitalizzazione di mercato e di numero di imprese quotate nei rispettivi listini, così da comprendere il peso e la rilevanza delle stesso nel panorama finanziario globale ed asiatico.

Una prima informazione ci viene fornita dalla tabella sottostante (tabella J) che, riportando i dati di equity market capitalization, sottolinea come la Borsa di Tokyo detenga il primato nel contesto asiatico (sulla classifica complessiva si posiziona al terzo posto), seguita da quella di Hong Kong e di Shanghai (sesto e settimo posto rispettivamente)220: trattandosi delle prime 10 Stock Exchange la borsa di Shenzhen non appare in classifica, essendo la stessa caratterizzata da una market cap inferiore al più basso valore rilevato, in concomitanza con l’Australian Stock Exchange.

Quest’ultimo dato non deve stupire soprattutto alla luce delle considerazioni testé fatte sulla natura della Borsa di Shenzhen, come precedentemente detto più orientata ad accogliere nelle sue piattaforme imprese ad alto potenziale di crescita, ma ancora limitate dimensionalmente.

Tabella J: Global Equity Market Capitalitazion

Rank Stock Exchange

End-2012 (USD bn) End-2011 (USD bn) % Change (in USD)

% Change (in local currency)

1 NYSE Euronext (US) 14.086 11.796 19,4 19,4

2 NASDAQ OMX (US) 4.582 3.845 19,2 19,2

3 Tokyo SE Group 3.479 3.325 4,6 17,6

hanno precedentemente ottenuto la quotazione nella SZSE. Per ulteriori approfondimenti si veda il sito web istituzionale: <www.szse.cn>.

220 Ci si riferisce al dato registrato in chiusura d’anno 2012: poco cambia guardando al dato per il 2011,

dove l’unica differenza si rileva per l’inversione di posizione tra la Borsa di Hong Kong e quella di Shanghai.

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4 London SE Group 3.397 3.266 4 2,4

5 NYSE Euronext (EU) 2.832 2.447 15,8 14

6 Hong Kong Exchange 2.832 2.258 25,4 25,5

7 Shanghai SE 2.547 2.357 8,1 7

8 TMX Group 2.059 1.912 7,7 5,3

9 Deutsche Boerse 1.486 1.185 25,5 23,6

10 Australian SE 1.387 1.198 15,7 14,3

Fonte: www.world-exchanges.org (Dati al 31.12.2012)

Per quel che concerne il listino domestico della SSE, i dati ufficiali più recenti fanno diretto riferimento al 31 dicembre 2012, data alla quale la Shanghai Stock Exchange presentava una capitalizzazione di mercato complessiva pari a 2547 miliardi (US$), nonché 954 aziende quotate (dato: dicembre 2012). In base anche a quanto riportato nel I capitolo, cui si rimanda, in tema di IPO nel 2011 tale Borsa Valori aveva accolto 37

deals, raccogliendo complessivamente 15 miliardi (US$).

Per quel che riguarda invece la Shenzhen Stock Exchange i dati disponibili [www.world-exchange.org-monthly report] presentano una SZSE florida, positiva e ben funzionante, con 1540 imprese quotate (dato: dicembre 2012) ed una capitalizzazione di mercato totale pari ad 1150 miliardi (US$). Inoltre dalle differenti IPO verificatesi sempre nel 2011 tale Borsa Valori è riuscita a raccogliere fondi per un totale di 28 miliardi (US$) dai 243 deals avvenute nelle diverse piattaforme di negoziazione [Ernst&Young (2012)].

Nonostante pertanto la Borsa di Shanghai indubbiamente primeggi in termini di capitalizzazione tra le due Borse della Mainland China, quella di Shenzhen si presenta quale estremamente attiva e dinamica sul versante della prima quotazione, catalizzando l’attenzione di molte imprese, soprattutto di quelle legate al settore tecnologico, quindi ad alto potenziale di crescita.

Più genericamente parlando ambo le parti stanno operando ad un ritmo incalzante e nella giusta direzione: entrambe, anche se con le differenti modalità sopra descritte, si stanno configurando quali benchmark nel panorama finanziario cinese, snodo per l’investimento ed il disinvestimento di capitali nazionali e non solo.

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