di Antonio Russo
2. Lineamenti generali dei contratti di rete in Calabria
Partiamo dalla ricognizione quantitativa: in 138 contratti di rete, stipulati su scala nazionale al 03/05/2019, risulta inserita almeno un’azienda cala- brese. Di questi contratti, 123 si configurano come reti-contratto, mentre i restanti quindici sono dotati di personalità giuridica (reti-soggetto), e impli- cano quindi un livello di integrazione tra aziende decisamente più profondo rispetto al primo modello. Solo il 10,8% dei contratti di rete ai quali aderi- scono aziende calabresi, dunque, ha soggettività giuridica (Fig. 1b), a fronte del 14,7% della media nazionale (dati ReteImprese, maggio 2019).
La minore incidenza di tale modello di contratto, in Calabria, va proba- bilmente ascritta ai maggiori vincoli che esso comporta, e all’implicita pre- ferenza delle aziende locali per modalità di integrazione meno pervasive e strutturate. Per quanto concerne la localizzazione delle aziende aderenti, il 51% dei contratti di rete è stato stipulato unicamente da imprese calabresi, mentre il restante 49% ha carattere multiregionale (Fig. 1a), e coinvolge aziende localizzate in altri contesti regionali.
Fig. 1 - I contratti di rete in Calabria (a) distinti per tipologia (b)
a) b)
Un livello, quest’ultimo, decisamente superiore alla media nazionale del 24%, che segnala la preferenza delle imprese calabresi per le reti “lunghe”, generando un disaccoppiamento tra prossimità territoriale e relazionale nelle strategie d’integrazione implementate da queste aziende. Il dato in questione può essere anche letto come tentativo di sperimentare partnership con im- prese localizzate in aree più dinamiche del territorio nazionale, e cogliere le opportunità derivanti da queste sinergie. Tale peculiarità è ulteriormente en- fatizzata dall’analisi dei dati relativi alla localizzazione regionale delle aziende in rete (Tab. 1).
Tab. 1 - Aziende in reti-contratto con quelle calabresi per regione (a) e settore di attività (b) a) b)
Fonte: ns elaborazione su dati Rete delle imprese (2019)
Sebbene la dimensione spaziale continui a rappresentare, anche nell’era della globalizzazione, un potente elemento di frizione nei rapporti commer- ciali e nell’intensità delle relazioni tra aziende, ridimensionandoli in misura più che proporzionale all’aumentare della distanza fisica (Carrére e Schiff, 2006), i dati relativi ai circuiti cooperativi delle aziende calabresi contraddi- cono tale dinamica.
Nello specifico, si palesa una netta prevalenza delle reti lunghe, cioè dei
network relazionali intessuti dalle aziende calabresi con quelle del Nord
Regione N. aziende % Settore N. aziende %
Puglia 130 22,65% Agricoltura/pesca 70 12,25%
Lombardia 67 11,75% Industria/artigianato 119 20,82%
Lazio 62 10,90% Servizi 167 29,29%
Campania 60 10,47% Commercio 99 17,32%
Piemonte 56 9,83% Turismo 103 17,96%
Sicilia 34 5,98% Altro settore 13 2,35%
Basilicata 33 5,77% Totale 572 100,00%
Emilia Romagna 33 5,77%
Veneto 28 4,91% Area N. aziende %
Liguria 18 3,21% Nord 227 39,75% Toscana 17 2,99% Centro 79 13,89% Marche 11 1,92% Sud 265 46,36% Sardegna 9 1,50% Totale 572 100,00% abruzzo 5 0,85% Valle d'Aosta 4 0,64% Friuli 2 0,43% Molise 1 0,21% Trentino 1 0,21% Totale 572 100,00%
(39,7%), rispetto ai circuiti strutturati a “medio raggio” con imprese insediate nell’Italia centrale (13,89%). Le relazioni Sud-Sud risultano – come preve- dibile – tendenzialmente prevalenti: quasi la metà delle aziende in rapporti di rete con quelle calabresi è localizzata in tale macroarea. Dopo la Puglia, la Lombardia è la regione in cui ha sede la quota più ampia di aziende con cui quelle calabresi si sono interfacciate con maggiore frequenza, almeno in questo strumento di policy, seguita dal Lazio e dalla Campania (Tab. 1a).
I legami di rete con le aziende dell’Italia centrale, diversamente, risultano decisamente circoscritti sotto il profilo quantitativo, e ben al di sotto del dato relativo alle aziende settentrionali. Sul fronte settoriale le aziende esterne, in- serite in contratti multiregionali con aziende calabresi, sono prevalentemente operanti nel comparto terziario (Tab. 1b). A queste 572 aziende extra-regio- nali, partecipanti a reti-contratto, si aggiungono le quindici aziende coinvolte in reti-soggetto con aziende calabresi. Il maggiore livello di integrazione, che tale modello di contratto di rete implica, genera – e nel contempo presuppone – rapporti di cooperazione stabili e solidi. Sotto questo profilo, la vicinanza spaziale tra aziende è spesso condizione propedeutica (sebbene non suffi- ciente) per pervenire a forme profonde di collaborazione e di integrazione pro- duttiva, come la letteratura sui distretti industriali dimostra (Becattini, 1987 e 1988). Ciò può rappresentare una possibile spiegazione della limitata presenza di aziende extra-regionali inserite in reti-soggetto.
Tab. 2 - Contratti di rete in Calabria
Fonte: ns elaborazione su dati Rete delle imprese (2019)
Anno Numero contratti di rete con almeno un'azienda calabrese Numero complessivo di imprese coinvolte Numero di imprese calabresi Media aziende per contratto Peso aziende calabresi 2010 1 3 1 3,0 33,3% 2011 5 22 19 4,4 86,4% 2012 3 16 6 5,3 37,5% 2013 10 119 50 11,9 42,0% 2014 17 130 76 7,6 58,5% 2015 24 264 185 11,0 70,1% 2016 14 85 68 6,1 80,0% 2017 40 313 170 7,8 54,3% 2018 16 135 59 8,4 43,7% 2019 8 145 11 18,1 7,6% Totale 138 1232 645 8,9 52,35%
Nei 138 contratti di rete sono complessivamente inserite 645 aziende (Tab. 2) delle 158.798 attive in Calabria (dati Infocamere, maggio 2019). Solo lo 0,4% delle imprese operanti su scala regionale, dunque, ha aderito a tale forma di aggregazione, contro lo 0,58% della media nazionale (dati Re- teImprese, maggio 2019).
Riguardo alla dimensione temporale, dal 2012 al 2015 la partecipazione delle aziende calabresi ai contratti di rete è aumentata seguendo una progres- sione pressoché regolare (Fig. 2). Proprio nel 2015 si è registrato il picco massimo di aziende aderenti a nuovi contratti di rete, mentre è il 2017 l’anno in cui sono stati sottoscritti più contratti di rete in assoluto: quaranta, circa 1/3 del totale (Fig. 2).
Fig. 2 - Contratti di rete e numero di aziende aderenti in Calabria per anno
Fonte: ns elaborazione su dati Rete delle imprese (2019)
L’andamento discontinuo e irregolare, che connota l’adesione ai contratti di rete, può essere probabilmente ascritto alla disponibilità ciclica di finan- ziamenti il cui accesso risulta subordinato alla pregressa partecipazione a forme di collaborazione con altre aziende. I contratti di rete, difatti, non ne- cessariamente implicano l’erogazione diretta di risorse finanziarie, ma costi- tuiscono un prerequisito all’accesso ad altre politiche di incentivazione.
I 138 contratti di rete in questione inglobano complessivamente 1.232 aziende. Le imprese localizzate in Calabria rappresentano il 52,3% del totale delle sottoscrittrici, con rilevanti oscillazioni su base annua: si va dal 7,6% del 2019 all’86% del 2011.
I dati, a riguardo, evidenziano due distinti cicli (Tab. 2): il primo, tra il 2012 e il 2016, connotato da un trend espansivo del peso delle aziende cala- bresi nei contratti di rete stipulati; il secondo, avviatosi nel 2016 e tuttora in
corso, mostra un tendenziale declino delle stesse e un collaterale aumento del loro coinvolgimento in contratti di rete multiregionali.
La dilatazione spaziale della scala dei network si è accompagnata, nell’ul- timo quadriennio considerato, a una decisa crescita del numero medio di aziende per contratto di rete (Tab. 2). Soprattutto nel 2019 si è registrato un marcato aumento di tale indice su base annua, riconducibile alla sottoscri- zione di tre contratti di rete multiregionali particolarmente estesi sotto il pro- filo numerico (Yeswenet Turismo, Yeswenet Servizi e Yeswenet Ristora-
zione).
I 138 contratti di rete inglobano mediamente 8,9 aziende, di cui 4,7 aziende calabresi. La mediana delle aziende per contratto è invece pari a cin- que, a tre circoscrivendo il calcolo alle sole aziende regionali. I primi dieci contratti di rete per numerosità delle imprese coinvolte incorporano quasi il 32% delle 1.232 aziende aderenti ai 138 contratti analizzati, e solo uno di questi ha carattere monoregionale (Catanzaro in rete). Escludendo questi dieci “macro-contratti” dal computo generale, la media scende a 6,5 aziende per contratto, tendendo verso il valore mediano. Le reti-soggetto, invece, pre- sentano una media di 7,6 aziende per contratto, e la rete più estesa ne com- prende appena venti, a fronte della media di 9,1 delle reti-contratto. La mag- giore formalizzazione delle prime genera spontanee barriere all’entrata che orientano le aziende regionali verso forme più leggere di collaborazione, an- che quando potrebbero consentire di compensare i deficit derivanti dalle re- lative caratteristiche strutturali e le difficoltà con cui i vari segmenti produt- tivi locali si confrontano negli instabili scenari competitivi articolati dalla globalizzazione. E veniamo così all’analisi del profilo settoriale delle azien- de aderenti ai contratti di rete in Calabria.