Obiettivi, settori e agevolazioni in Italia
3. Un’analisi territoriale delle imprese finanziate
Come si evince dalla Tabella 2, da settembre 2011 al 30 giugno 2019 (al netto di eventuali rinunce), i contratti di sviluppo finanziati erano comples- sivamente 1537, per un totale di agevolazioni concesse pari a 2.486,7 milioni
di euro a fronte di un ammontare degli investimenti pari a 5.406,7 milioni di euro. Da ciò ne deriva che per ogni 100 euro di investimento attivato, il con- tratto di sviluppo ha concesso in media agevolazioni pari a 46 euro.
Sempre in Tabella 2 si evidenziano le differenze percentuali delle agevola- zioni concesse alle imprese delle regioni italiane. Nello specifico, per ogni 100 euro di investimento attivato dai contratti di sviluppo sono stati concessi: poco più di 28 euro di agevolazioni al Centro-Nord; circa 70 euro alle imprese della regione Sardegna; circa 63 euro alla Calabria; poco più di 58 euro al Molise e 54,50 euro di agevolazioni per le imprese campane. Mentre, per quanto concerne la localizzazione delle aziende beneficiarie, il 19,6% dei contratti di sviluppo è stato stipulato da imprese del Centro-Nord Italia; il 54,9 % unicamente da im- prese con sede in una delle regioni del Sud Italia; il 14,4% da imprese con sede nell’Italia Insulare; mentre il restante 11,1% dei contratti di sviluppo ha carattere multiregionale. Osservando la distribuzione regionale della misura si rileva, però, che la centralità del Sud è frutto soprattutto dell’alta concentrazione di do- mande ammesse a finanziamento in Campania (60). Mentre regioni meridionali, con un discreto potenziale industriale-manifatturiero, occupano un posto resi- duale in questa particolare classifica; basti pensare che la Puglia e la Sardegna ad oggi contano rispettivamente 4 e 6 contratti. Escludendo la Campania, solo la
7 Nel febbraio 2020 sono 161 i contratti ammessi a finanziamento; a ottobre 2018 erano
130; a gennaio 2018 erano 111; a giugno 2017 erano 108. Rapportando i contratti finanziati a quelli presentati è possibile ottenere la quota dei finanziati. Al febbraio 2020 i contratti pre- sentati sono 786, esprimendo in percentuale la quota dei contratti finanziati (161) è possibile ottenere la percentuale di successo che è pari al 20,5% (all’incirca è stato finanziato 1 contratto di sviluppo ogni 5 contratti presentati).
Sicilia, con 16 contratti di sviluppo, mostra una discreta capacità di attrarre ri- sorse nazionali tramite l’utilizzo di questo strumento.
I contratti multiregionali, non localizzabili territorialmente, sono 17, cui corrispondono oltre 520 milioni di investimenti e circa 220 milioni di age- volazioni concesse. Inoltre, per ogni 100 euro di investimento attivato dai contratti di sviluppo multiregionali sono stati concessi circa 42 euro di age- volazioni (Tab. 2).
Tab. 2 – Contratti di sviluppo, investimenti ed agevolazioni per regione – val. assoluti. e val. % Regione
Contratti di
sviluppo Investimenti attivati
Agevola- zioni concesse Agevolazioni su Investimenti
N. Val. % (mln di euro) (mln di euro) Val. %
Abruzzo 7 4,6% 240,4 118,7 49,4% Molise 2 1,3% 38,7 22,6 58,4% Campania 60 39,2% 1.876,0 1.023,3 54,5% Puglia 4 2,6% 117,5 51,8 44,1% Basilicata 5 3,3% 200,2 91,0 45,5% Calabria 6 3,9% 131,7 82,7 62,8% Sicilia 16 10,5% 783,9 311,7 39,8% Sardegna 6 3,9% 354,3 243,9 68,8% Mezzogiorno 106 69,3% 3.742,7 1.945,7 52,0% Centro-Nord 30 19,6% 1.137,0 320,1 28,2% Multiregionale 17 11,1% 527,0 220,9 41,9% Italia 153 100,0% 5.406,70 2.486,70 46,0%
Fonte: ns elaborazioni su dati rapporto SVIMEZ 2019 (pag.373) – (dati aggiornati al 30 giugno 2019)
Da un’analisi più dettagliata, inerente alle caratteristiche delle imprese beneficiarie, si può constatare che il settore dominante nel Mezzogiorno per capacità di attrarre risorse è quello agroalimentare, mentre le imprese del Centro-Nord tendono a concentrarsi nell’automotive, nella meccanica e nella logistica (Banca d’Italia, 2018b). Così come il numero maggiore di piccole e medie imprese, in termini relativi, si localizza nel Mezzogiorno e un nu- mero più consistente di grandi aziende che hanno ottenuto finanziamenti al Centro-Nord. Delle dinamiche che, come evidenziato anche da Banca d’Ita- lia (2018), riflettono le caratteristiche strutturali del tessuto produttivo delle regioni italiane aggregate in due macro-aree (Centro-Nord e Mezzogiorno). Al netto dei contratti multiregionali, il 61,8% dei contratti di sviluppo am- messi al finanziamento provengono dalle regioni del Sud, il 16,2% dalle isole e il restante 22% dalle regioni del Centro-Nord. Poco più del 75% dei pro- grammi di investimentosono attuati dalle regioni del Sud. Dal confronto tra
la composizione percentuale degli investimenti e delle agevolazioni, si e- vince che: il 53,4% (2.604,5) degli Investimenti sono attivati nelle regioni del Sud, a fronte del 61,4% delle Agevolazioni concesse (1.390,1) alle re- gioni del Sud (Fig. 1).
Fig. 1 – Confronto tra contratti, programmi, investimenti ed agevolazioni per ripartizione geografica – val. %
Fonte: ns elaborazioni su dati rapporto SVIMEZ 2019 (pag.373) – (dati aggiornati al 30 giugno 2019)
In ogni regione del Mezzogiorno d’Italia mediamente ogni contratto di sviluppo ha avviato circa due programmi di investimento, tranne che in re- gione Campania dove in media ogni contratto ha avviato quattro programmi (Tab. 3). Il numero dei programmi di un singolo contratto restituisce in ge- nere il grado di complessità delle attività progettuali, che possono finanziare parallelamente interventi di riconversione, ampliamento industriale e attività di ricerca. Un altro fattore che spiega l’elevato numero dei programmi cam- pani, per ogni singolo contratto, è riconducibile al numero di iniziative pre- sentate da aggregazioni di imprese. Quando il contratto finanzia una rete di piccole e medie unità produttive, ognuna portatrice di specifiche linee pro- gettuali, indicativamente aumenta il numero di programmi presentati e am- messi. D’altra parte, i contratti ammessi in forma singola finanziano media- mente un numero minore di singoli programmi.
Grazie al contratto di sviluppo, dal 2011 al 2019 in Italia l’occupazione complessiva salvaguardata e/o creata ex novo interessa 73.838 addetti. L’im-
22,0% 14,1% 23,3% 14,1% 61,8% 75,3% 53,4% 61,4% 16,2% 10,6% 23,3% 24,5% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Contratti Programmi Investimenti Agevolazioni
patto maggiore è dato sia dai contratti multiregionali, sia dai contratti di svi- luppo stipulati dalle aziende della regione Basilicata. In media, l’occupa- zione salvaguardata e/o creata ex novo è pari a 1.154 addetti per ogni con- tratto di sviluppo multiregionale; 1.084 addetti per ogni contratto di sviluppo in Basilicata; 578 addetti per ogni contratto siciliano e 411 addetti per ogni contratto campano. I contratti con il più basso numero medio di addetti sono quelli delle aziende localizzate in Calabria, Puglia e Sardegna (Tab. 3).
Tab. 3 – Contratti di sviluppo, programmi ed addetti per regione – val. assoluti Regione N. contratti di sviluppo
N. pro- grammi Media addetti per contratto N. addetti a regime (ULA) Abruzzo 7 10 364 2.551 Molise 2 3 333 665 Campania 60 241 411 24.650 Puglia 4 4 196 785 Basilicata 5 12 1.084 5.422 Calabria 6 8 150 898 Sicilia 16 28 578 9.250 Sardegna 6 11 199 1.196 Mezzogiorno 106 317 428 45.417 Centro-Nord 30 52 293 8.804 Multiregionale 17 36 1.154 19.617 Italia 153 405 483 73.838
Fonte: ns elaborazioni su dati rapporto SVIMEZ 2019 (pag.373) – (dati aggiornati al 30 giugno 2019)
Il dato occupazionale risulta di difficile interpretazione in quanto restitui- sce in termini aggregati sia la nuova occupazione creata, sia quella salva- guardata e, a nostro giudizio, rispetto all’ammontare delle risorse dedicate ed all’intervallo di tempo trascorso, si tratta di un impatto contenuto. Per- tanto, il numero degli occupati creati o salvaguardati non può essere consi- derato una misura affidabile dell’efficacia dello strumento agevolativo, so- prattutto in quei settori ad alto valore aggiunto e tecnologicamente avanzati dove la misura tende a caratterizzarsi per il suo basso impatto occupazionale. Quindi, i contratti di sviluppo puntano principalmente ad innalzare la pro- duttività e la competitività del tessuto produttivo, con risultati apprezzabili all’interno di unità e settori ad alta intensità di lavoro, dove il potenziamento delle linee produttive implica invariabilmente l’assunzione di nuovi addetti. Il 56,2% dei contratti di sviluppo (pari a 86) sono attivati dalle grandi imprese, le quali compartecipano per i due terzi (pari a 3.619,8 milioni di euro) dell’ammontare complessivo degli investimenti, ricevendo in media
circa 40 euro di agevolazioni per ogni 100 euro di investimento attivato. Il restante 43,8% dei contratti di sviluppo (pari a 67) sono attivati dalle PMI, le quali compartecipano per un terzo (pari a 1.786,9 milioni di euro) dell’am- montare complessivo degli investimenti, ricevendo in media poco più di 58 euro di agevolazioni per ogni 100 euro di investimento attivato (Tab. 4).
Tab. 4 – Contratti di sviluppo, investimenti ed agevolazioni per dimensione d’impresa – val. assoluti. e val. %
Nazionalità
Contratti di
sviluppo Investimenti attivati
Agevola- zioni concesse Agevolazioni su Investimenti
N. Val. % (mln di euro) (mln di euro) Val. %
Grandi imprese 86 56,2% 3.619,8 1.440,0 39,8%
PMI 67 43,8% 1.786,9 1.046,7 58,6%
Italia 153 100,0% 5.406,7 2.486,7 46,0%
Fonte: ns elaborazioni su dati rapporto SVIMEZ 2019 (pag.373) – (dati aggiornati al 30 giugno 2019)