La sfida del welfare europeo: quali modelli, quali prospettive?
3. Gli strumenti del Modello Sociale Europeo: intuizioni, applicazioni e dimensioni critiche.
3.2 Il Metodo Aperto di Coordinamento
Il Metodo Aperto di Coordinamento (MAC o OMC) nasce come strumento di integrazione delle politiche sociali europee, nel quadro di quell’ondata riformatrice che contraddistingue l’Europa tra la fine del secolo scorso ed i primi
340
«Il cambiamento -si legge nella sezione ‘Europalavoro’ del sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali italiano- non è visto come una minaccia, ma come un'opportunità per la crescita economica e sociale dell'Unione europea. La gestione del cambiamento diviene nell'approccio europeo lo sviluppo di un’attitudine e di una capacità diffusa ad anticipare e governare i mutamenti, così da favorire l'adattamento alle nuove condizioni, coglierne le opportunità positive e ridurre gli inevitabili costi economici e sociali delle trasformazioni».
anni di questo decennio341, e che condurrà, per le interpretazioni più ottimistiche, alla ‘svolta di Lisbona’342. Nato in questo contesto di promozione di una società della conoscenza inclusiva e coesa, il coordinamento aperto si inserisce nell’acceso dibattito sulla riforma del Modello Sociale Europeo, concentrandosi sull’aspetto più empirico del dibattito, vale a dire sulla capacità di elaborare risposte comuni di fronte alla spinosa questione di una crescente esclusione sociale. Questa specifica valenza empirica, che ben si salda alle altre due componenti essenziali del dibattito sul modello sociale europeo, da Begg e Berghman individuate nella dimensione concettuale (il modello sociale europeo come insieme di valori condivisi) e strategica (la trasformazione delle politiche sociali)343, assume quindi una peculiare impronta metodologica, in quanto apre la strada ad una necessaria revisione di assetti, criteri ed indicatori nell’elaborazione di una politica sociale europea il più possibile omogenea. L’interrogativo forse più complesso a cui il dibattito deve rispondere da un punto di vista dell’analisi di metodo riguarda infatti la possibilità e l’adeguatezza di definire, sulla base di realtà sociali differenti, criteri interpretativi comuni ed univocamente validi per tutti i paesi europei. In questo senso il coordinamento aperto può essere interpretato come una risposta al principio di sussidiarietà: se tale principio, infatti, ha attribuito autonomia agli Stati nazionali in diverse materie, tra cui anche quella sociale, il MAC richiama alla necessità di definire, seppur nel contesto di questa autonomia, principi guida e approcci metodologici comuni344. Muovendo da questa intrinseca complessità, che rappresenta al tempo stesso uno dei tratti più peculiari della realtà europea, il MAC si definisce perciò come strumento
341 Il MAC si definisce all’interno della strategia per l’occupazione e del processo di
Lussemburgo a partire dal 1997, come strumento destinato alle politiche del lavoro, ma viene poi esteso anche agli altri settori della politica sociale europea, in particolare alle politiche per l’inclusione sociale, a quelle pensionistiche ed a quelle sanitarie.
342 Come è stato più volte sottolineato nel corso di quest’analisi, la Strategia di Lisbona si
è dimostrata debole, non incidendo come auspicato dalla sua prima impostazione negli sviluppi, specialmente sociali, europei.
343 I. B
EGG, J. BERGHMAN, Introduction: EU social (exclusion) policy revisited? In «Journal of European Social Policy» 2002, Vol. 12(3): 179-194.
344
Cfr. M. BÜCHS, Methodological and conceptual issues in researching the Open
metodologico flessibile e dinamico, costituito da un insieme di obiettivi comuni da raggiungere e strumenti di misura stabiliti congiuntamente, nel quadro però di un’analisi comparativa (benchmarking) che lascia spazio alla possibilità di interventi differenziati e che anzi trova stimolo nella pluralità di esperienze da cui attingere (scambio delle best practices). Proprio questa peculiare definizione, che inquadra il coordinamento aperto come un approccio soft345, costituisce tanto il suo aspetto più innovativo, quanto la sua maggiore criticità, in quanto accusato molto spesso di restare un metodo vago e non incisivo. Come metodo innovativo, infatti, il MAC rappresenta uno «strumento di governance mult-ilivello della protezione sociale»346, incidendo in maniera significativa, per Ferrera, sia sul piano dei contenuti, giocando un ruolo importante nella promozione di una cittadinanza che si apre al di là della dimensione nazionale347, sia su quello procedurale, quale strumento di una graduale ristrutturazione delle politiche di
welfare348.
Dall’altro lato, l’elevato grado di flessibilità e l’approccio «national state
friendly»349 che contraddistingue il coordinamento aperto rischiano di tradursi in una scarsa efficacia ed incisività di questo metodo, definito, secondo le interpretazioni più critiche, quasi come una «metafora per mascherare il deficit di azione nella sfera sociale»350 e la scarsa propensione da parte degli Stati nazionali a condividere effettivamente un modello sociale comune. Alle critiche di scarsa efficacia del MOC, la Commissione ha risposto con la proposta di un nuovo
345 M. F
ERRERA, M. MATSAGANIS, S. SACCHI,Open Coordination against poverty: the new EU ‘social inclusion process’, in «Journal of European Social Policy» 2002, Vol. 12(3): 227-
240.
346
M. FERRERA, Verso una cittadinanza sociale ‘aperta’. I nuovi confini del welfare
nell’Unione Europea, Working Paper del Dipartimento di studi sociali e politici, n.8/2004,
Università degli studi di Milano (www.sociol.it/ricerca_pubblicazioni.php), p. 27. A tale proposito cfr. anche S. REGENT, The Open Method of Coordination: a New Supranational Form of
Governance? In «European Law Journal» 2003, vol. 9. no. 2, pp. 190-214.
347 Per questo aspetto si rimanda al capitolo V. 348 M. F
ERRERA, ibidem.
349 M. F
ERRERA, M. MATSAGANIS, S. SACCHI,o.c., p. 227.
350
A. SCIALDONE, Protezione sociale e dimensione europea, working paper reperibile dal sito Isfol (old.isfol.it/isfol/dnload/sps_pub8%20protezione%20sociale.pdf), pp.311-321: 315.
quadro razionalizzato per il coordinamento aperto351, finalizzato a stabilire un metodo che, pur garantendo un elevato grado di autonomia da parte degli attori sociali nazionali, si riveli più forte, incisivo e interagente con la rivista Strategia di Lisbona352. In questa prospettiva, il metodo di coordinamento aperto, caratterizzandosi come strumento dinamico ed in costante aggiornamento dei suoi stessi contenuti, conserva (ed anzi enfatizza) la sua originaria valenza sperimentale, che, senza voler rappresentare alcuna formula magica o panacea nell’acceso dibattito sulla politica sociale europea, può indubbiamente contribuire nel favorire una lettura comparata delle problematiche sociali, aprendo a una riflessione e ad una strategia d’intervento più adeguata e coerente con le diverse esigenze di riforma del welfare europeo353.