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Le molteplici finalità perseguibili

3. Il ruolo strategico rappresentato dalle azioni proprie

3.1 Le molteplici finalità perseguibili

L’acquisto e la detenzione di azioni proprie sono uno strumento estremamente malleabile e poliedrico402 che può essere utilizzato per perseguire un nutrito numero di scopi tra loro diversissimi, non avendo il nostro Legislatore voluto tipizzare gli interessi legittimamente perseguibili con tale operazione403. Elenchiamo qui brevemente le principali finalità individuate dalla dottrina, riservandoci di approfondire le principali nel prosieguo della trattazione.

a) Favorire l’uscita   del socio dalla società: specie nelle società a più ristretta base azionaria, il diritto di exit può essere garantito dalla possibilità concessa al socio di alienare alla società il proprio pacchetto azionario. Viene in tal modo a configurarsi una particolare forma di recesso: in questo caso di risoluzione   “consensuale”   del   rapporto società e socio contrattano il prezzo di scambio ed esso si atteggia a corrispettivo (più che a rimborso404).

b) Processi di espansione aziendale: qualora la società decida di perseguire una strategia   di   crescita   per   via   esterna,   l’acquisizione   di   un’altra impresa può avvenire anche mediante la permuta di azioni proprie: in tal modo sia   che   l’operazione di espansione si concluda con l’acquisizione  di  una  partecipazione  di  controllo,  sia  che  sfoci   in una fusione, le  azioni  proprie  possono  costituire  il  valore  di  scambio  dell’operazione   (eventualmente corredata da un conguaglio in denaro)405.

Più in generale,   l’acquisto   di   azioni   proprie   prodromico   al   successivo   scambio   con   un'altra società permette di assegnare azioni ai nuovi soci evitando di dover al contempo  garantire  il  diritto  d’opzione  ai  soci  preesistenti406.

c) Sostegno corso azionario: l’acquisto  di azioni proprie permette di influire sul corso azionario delle azioni. L’impresa   può   attuarlo, oltre che per finalità speculative, per

402 «L’operazione di acquisto di azioni proprie ci appare poliedrica negli scoi che consente di perseguire»: F. LIZZA, L’acquisto   di   azioni   proprie   nell’economia   dell’impresa, Giuffrè, Milano, 1983, 67.

403 F. CARBONETTI, L’acquisto  di  azioni  proprie, Giuffrè, Milano, 1988, 11.

404 Parzialmente  diversa  e  non  disciplinata  dall’art.  2437  c.c.:  così  F.  LIZZA,  op. cit., 102 ss. 405 F. LIZZA, op. cit., 53 ss.

406 D. FEZZARDI – A. VENTURINI, Acquisto di azioni proprie, i risvolti contabili, in

ristabilire «un corretto rapporto prezzo corrente-valore economico del titolo»407 e «per evitare i picchi e i crolli delle quotazioni»408;   l’acquisto   può   anche   avere   l’effetto   di   ricreare attorno al titolo un ravvivato interesse, suscitando ed alimentando la domanda di azioni409.

d) Investimento di liquidità: qualora tutte le prospettive di remunerativi investimenti di capitale si siano esaurite e la società residui ancora di liquidità disponibile, gli amministratori possono decidere di convogliarla in un acquisto di azioni proprie o in un dividendo, permettendo ai soci di mettere a frutto questa ricchezza individualmente investendola più proficuamente rispetto alle alternative al momento a disposizione della società.

e) Riduzione   di   capitale:   l’obiettivo   di   cambiamento   della   struttura   finanziaria   può   essere raggiunto mediante acquisto e successivo annullamento delle azioni proprie (come disposto dagli artt. 2357-bis e 2445. c.c.).

f) Conclusione di operazioni di venture capital: le operazioni di venture capital (e di private equity in generale) costituiscono una modalità di finanziamento per imprese nelle prime fasi del ciclo di vita410, che prevedono l’entrata  in  qualità  di  socio  di  uno o più investitori istituzionali; essi si propongono di contribuire  alla  crescita  dell’impresa   investendo con un orizzonte temporale medio di 5 anni e di realizzare una plusvalenza dalla vendita della partecipazione una volta che essa abbia acquistato valore. Per favorire   e   rendere   meno   traumatica   l’uscita   degli   investitori   private, frequentemente accade che sia la società stessa ad acquistare la partecipazione di tali soci e che tale exit rule sia prevista  fin  dall’inizio  del  progetto  di  finanziamento411.

g) Conversione di debiti: l’acquisto  di  azioni  proprie  può  anche  essere  finalizzato  alla   riduzione della posizione debitoria della società. Per motivi di convenienza economica (legati al pagamento degli interessi) o finanziaria (connessi alla ricerca di una struttura

407 F. LIZZA, op. cit., 44.

408 B. POZZO, L’acquisto   di   azioni   proprie.   La   storia   di   un   problema   in   un’analisi   di   diritto  

comparato, Milano, 2003, 98.

409 F. LIZZA, op. cit., 47; V. ANTONELLI, Le azioni proprie: profili contabili, in Contabilità Finanza e

controllo, 2013, 4, 6; A. VENTURINI – D. FEZZARDI, Acquisto di azioni proprie, i risvolti contabili,

in Amministrazione e finanza, 2012, 4, 6.

410 «Venture capital investments are made in companies not quoted on stock markets, where the investor trades-off the short term illiquidity in the shares held for a prospects of a greater future return»: M. WRIGHT - K. ROBBIE, Venture capital and private equity: a review and synthesis, in

Journal of Business Finance & Accounting, 1998, 25, 5-6, 524.

finanziaria   ottimale   che   bilanci   benefici   e   costi   dell’indebitamento), la società può ritenere conveniente assegnare azioni proprie a soggetti suoi creditori, estinguendo così il relativo debito e accogliendo nella compagine societaria i relativi titolari in veste di nuovi soci412.

h) Assegnazione ai dipendenti: le azioni proprie acquistate possono essere in seguito assegnate gratuitamente ad amministratori e dipendenti della società, per coniugare la finalità retributiva a quella di incentivo; questi piani di fidelizzazione possono atteggiarsi nei modi più vari ma rispondono sempre al fine di «suscitare, in genere, legami più significativi che dovrebbero tradursi in un migliorato benessere economico dell’organismo  produttivo  e,  quindi,  di  riflesso,  di  chi  vi  partecipa»413.

i) Ottemperamento a norme di legge: la società può vedersi costretta ad acquistare proprie azioni per rendere pienamente efficaci eventuali clausole di mero gradimento414, sempre  che  ricorrano  le  condizioni  previste  dall’art. 2357 c.c.415.

j) Opposizione a scalata ostile: nonostante una scalata abbia generalmente l’effetto  di   aumentare il valore per gli azionisti, può accadere che i soci e/o gli amministratori di una società bersaglio mettano in atto delle strategie per rendere impossibile o più onerosa  l’acquisizione,  utilizzando  a  tal  fine  anche  l’acquisto  di  azioni  proprie.

k)   Rafforzamento   del   controllo:   gli   amministratori   possono   utilizzare   l’acquisto   di   azioni proprie al fine di rafforzare la posizione del socio di maggioranza (relativa) in modo da rafforzarne il controllo; questa manovra non è però esente da rischi e potrebbe distruggere valore per gli azionisti anche qualora venisse effettuata con liquidità eccedente, dal momento che la riduzione delle quotazioni potrebbe derivare dalla perdita di contendibilità della società416.

412 F. LIZZA, op. cit., 96 ss.

413 F. LIZZA, op. cit., 85.   Sull’idoneità   delle   azioni   proprie   a   perseguire   questo   scopo   anche   V.   ANTONELLI, op. cit., 6.

414 L’art.  2355-bis c.c. comma 2 prevede infatti che: «Le clausole dello statuto che subordinano il trasferimento delle azioni al mero gradimento di organi sociali o di altri soci sono inefficaci se non prevedono, a carico della società o degli altri soci, un obbligo di acquisto oppure il diritto di recesso  dell’alienante  (…)».

415 B. POZZO, op. cit., 527 ss.

416 A. VENTURINI – D. FEZZARDI, Acquisto di azioni proprie, i risvolti contabili, in

l) Stock options:   l’acquisto   di   azioni   proprie   può   essere   realizzato   sia   per   finanziare   un’emissione   di   opzioni   sia   per   compensare   l’effetto   di   «diluizione» derivante da un aumento delle azioni in circolazione causato dall’esercizio  di stock option.