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L A S TRUTTURA G IURIDICO – I STITUZIONALE DELLE F ORZE A RMATE I RANIANE

3. Il Corpo delle guardie della Rivoluzione islamica

4.2 Lo Statuto del Basij

La sezione IV dello Statuto delle Guardie Rivoluzionarie del 1982 elenca le norme e i regolamenti dell’unità Basij, che, come si è detto, è formalmente un’unità distaccata dell’IRGC.

4.2.1 Lo scopo

Ai sensi dell’art. 35, lo scopo dell’organizzazione paramilitare Basij è di creare i punti di forza necessari in tutti gli individui che credono nella Costituzione, così come negli obiettivi della Repubblica islamica, al fine di difendere il Paese e il sistema repubblicano islamico.113 Quanto fin qui affermato si ricollega, in parte, a quanto predisposto dalla Costituzione della Repubblica islamica del 1979, quando, enunciando il diritto al possesso di armi all’art. 151, afferma l’obbligo, a carico del governo iraniano, di fornire un addestramento a tutti i suoi cittadini, affinché il popolo dell’Iran possa essere sempre pronto ad impegnarsi in un’azione di difesa del proprio Paese.114 Inoltre, lo Statuto prevede che il Basij si impegni, nel caso di catastrofi o eventi imprevisti, a fornire aiuto e supporto alla popolazione, in coordinamento con le autorità iraniane competenti.115

4.2.2 I compiti

L’art. 36, che implementa quando precedentemente statuito all’art. 9 dello Statuto, elenca i principali doveri ai quali l’organizzazione Basij deve adempiere. In particolare:

 Addestramento militare al fine di rafforzare la difesa della Repubblica islamica dell’Iran e della sua integrità territoriale;

 Indottrinamento ideologico e politico e insegnamento negli ambiti di competenza richiesti;

 Organizzazione dei membri del Basij;

112 Ibidem.

113 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, art. 35.

114 Costituzione della Repubblica islamica dell’Iran, 1979 (rev. 1989), Cap. IX, art. 151. 115 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, art. 35.

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 Predisposizione dei piani di difesa in cooperazione con gli altri organi di rilievo.116 La nota aggiuntiva all’art. 36 specifica quanto predisposto dalla successiva politica di riorganizzazione del Basij, quindi prevedendo che tutte le organizzazioni e gli organi attivi nel campo dell’addestramento e della preparazione militare, eccezion fatta per la coscrizione militare, devono essere sciolti e queste attività devono essere concentrate nell’IRGC.117

4.2.3 L’organizzazione

L’aspetto centrale dell’operatività del Basij e della sua effettività risiede nella sua presenza consolidata ad ogni livello territoriale dell’Iran, tanto che tutte le città, classificate per dimensione e popolazione, sono divise in diverse regioni di resistenza. Ciascuna di tali regioni è poi suddivisa in diversi distretti di resistenza, i quali a loro volta sono divisi al loro interno in basi di resistenza, costituite queste ultime da gruppi organizzati.118 L’articolato testo dell’art. 37 dello Statuto offre una chiara visione dell’organizzazione del Basij sul territorio iraniano, che è poi ciò che gli ha permesso, nel corso degli anni, di radicarsi in tutte le organizzazioni sociali del Paese, dalle scuole alle università, dagli uffici alle corporazioni, assicurando in tal modo un continuo indottrinamento del popolo e la diffusione dell’ideologia islamica così come era stata enunciata, ormai quarant’anni fa, dall’Āyatollāh Khumaynī. Ogni livello territoriale deve essere coinvolto nell’organizzazione della cosiddetta resistenza, comprese le frazioni e i villaggi dei Paesi più piccoli, i quali al loro interno devono prevedere celle di resistenza del Basij119, laddove queste ultime costituiscono le unità più piccole dell’organizzazione paramilitare qui analizzata.120 Infine, le unità locali del Basij devono essere distribuite in modo tale da assicurare, in tutti i quartieri, l’organizzazione delle celle di resistenza nel più breve tempo possibile.121

Per quanto concerne l’organizzazione nei ranghi esecutivi, per ogni ruolo e mestiere coperto da quello specifico Basij, una persona di spicco e affidabile congiuntamente ad un ecclesiastico del quartiere, responsabile della relativa unità Basij, organizzano un consiglio del Basij, che deve avere natura consultiva in supporto all’ufficiale funzionario122: il chierico del consiglio deve aver ricevuto l’approvazione dalla Guida suprema o da colui che è stato nominato in sua rappresentanza, mentre, per quanto concerne gli altri membri del consiglio, questi sono nominati dal funzionario del Basij e

116 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, art. 36. 117 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, nota all’art. 36. 118 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, art. 37. 119 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, nota all’art. 37. 120 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, nota all’art. 38. 121 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, art. 39. 122 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, art. 40.

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dal chierico del corrispondente consiglio.123 Come già precedentemente anticipato, i membri del Basij, tra i quali si contano sia uomini che donne, sono suddivisi in tre diverse categorie:

 Membri ordinari, i quali credono nella Costituzione della Repubblica islamica e negli obiettivi delle Rivoluzione islamica ed entrano a far parte dell’”Army of twenty

million”, dopo aver superato un periodo formativo, e sono impegnati in attività

militari e di supporto in tempo di guerra, così come in attività di welfare, assistenza, e di intelligence;

 Membri attivi, i quali sono organizzati dopo aver superato periodi di istruzione generale e sono poi consolidati mentre continuano i loro studi e programmi speciali. I membri attivi, così come quelli ordinari, sono membri di quadri non confermati e non ricevono uno stipendio fisso;

 Membri speciali, i quali sono membri attivi che possiedono i requisiti per essere una Guardia Rivoluzionaria. Sono in possesso di una particolare documentazione educativa e personale e, quando necessario, devono essere messi a disposizione dell’IRGC a tempo pieno.124

Nei suoi ultimi articoli, lo Statuto del 1982 enuncia alcuni principi conclusivi, alcuni dei quali erano già stati ribaditi in precedenza e, soprattutto, torna a rivolgersi alle Guardie Rivoluzionarie, da intendersi quindi nel loro insieme comprendente anche la sotto – unità del Basij. Significativo è l’art. 47, laddove afferma che i pāsdārān seguono la wilāyat al-faqīh, politicamente e ideologicamente, e sono indipendenti da tutti i partiti e gruppi politici, altresì non devono avere un carattere politico nella società o agire come un partito o un’organizzazione politica.125 Ciò è poi ulteriormente rafforzato dal precetto secondo il quale le Guardie Rivoluzionarie non hanno il diritto ad aderire ad alcun partito, gruppo o organizzazione politica e, nell’eventualità in cui dovessero divenire membri di uno di questi, devono essere espulsi dall’IRGC.126 Tali articoli risultano quanto più in contrasto con quella che è la realtà fattuale che è andata delineandosi negli ultimi decenni, soprattutto in seguito alla morte della prima Guida suprema, secondo la cui concezione ideologica questi articoli erano stati concepiti.

123 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, nota all’art. 40. 124 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, art. 41. 125 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, art. 47. 126 Statuto delle Guardie Rivoluzionarie, 1982, art. 48.

120 4.3 Prospettiva attuale del Basij

Il Basij è, dunque, parte integrante del sistema di governo islamico: si è trasformato in una milizia popolare su larga scala ed è divenuto, poi, un’articolata organizzazione comprendente lo sviluppo sociale, culturale, politico e ideologico dei cittadini iraniani. A tal proposito, il Basij affonda le proprie radici in quasi tutti gli ambienti dell’Iran e ha creato spazi e opportunità per un ampio spettro di volontari, che possono dunque prendere parte ad attività per il dopo scuola dei bambini, così come possono ottenere finanziamenti e opportunità nei settori della ricerca. Poiché si tratta di un’organizzazione nella quale Teheran continua costantemente ad investire, è quanto più importante sviluppare una comprensione critica del suo funzionamento e delle sue attività, anche alla luce dell’effetto che le sue azioni hanno nella definizione della società iraniana.127 Infatti, se l’unità Niru-ye Qods rappresenta il braccio d’élite ideologicamente estremo dell’IRGC, responsabile di esportare la Rivoluzione islamica, il Basij è totalmente l’opposto, nel senso che l’aspetto prettamente militare è stato gradualmente abbandonato, ma in comune hanno senza dubbio il fervore ideologico, esercitato all’esterno dei confini della Repubblica islamica ovvero al suo interno, nei confronti dei suoi stessi cittadini: per questa ragione, il Basij è stato di frequente considerato più importante per la sopravvivenza del regime, rispetto ai soldati dell’unità Niru-ye

Qods.128

Nonostante la sua complessa architettura ufficiale, così come è stata brevemente tracciata ai sensi dello Statuto del 1982, il Basij può essere considerato un’organizzazione avente un carattere altamente informale. L’informalità del Basij è sistemica e offre all’organizzazione la possibilità di esercitare una grande flessibilità, in tutti i settori operativi, contribuendo, in tal modo, a mitigare un certo grado di pressione sui comandanti Basij e sul loro rango di riferimento.129

4.3.1 La dimensione ideologica

Oggi, il Basij è principalmente responsabile del controllo delle manifestazioni pubbliche e della sicurezza interna, oltre a controllare la popolazione per le infrazioni commesse rispetto alle numerose leggi morali previste dalla Repubblica islamica, in particolar modo i codici di abbigliamento femminile; tuttavia, è organizzato anche per aumentare l’organico dell’IRGC, di cui esso stesso è parte, e dell’esercito regolare.130 Pertanto, si può affermare che il Basij sia un’organizzazione ideologica e, soprattutto, la sua ragione d’essere è quella di infondere una visione ideologica del mondo tra i suoi membri e, successivamente, promuovere quella stessa

127 OSTOVAR A.,op. cit., p. 359. 128 FRICK M.M.,op. cit., p. 124. 129 OSTOVAR A.,op. cit., p. 361. 130 FRICK M.M.,op. cit., p. 124.

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prospettiva tra l’opinione pubblica iraniana. Tuttavia, sebbene molti vi aderiscano in ragione di una certa affinità ideologica con l’organizzazione, vi è anche chi partecipa al Basij principalmente per motivi sociali: esso, infatti, offre opportunità ai volontari che difficilmente potrebbero raggiungere o godere di tali vantaggi in assenza dell’aiuto e sostegno fornito dal Basij. Per alcuni, il Basij è prima di tutto un’organizzazione sociale, di cui si riconosce l’impegno nella valorizzazione della cultura e della tradizione religiosa, divenendo così un luogo d’incontro, nel quale le persone che hanno visioni affini, in genere provenienti da contesti socioeconomici più bassi, possono riunirsi e impegnarsi in attività aventi valore spirituale e culturale.131

Dunque, anche se l’ideologia è importante, è pur sempre vero che si tratta di uno dei motivi per cui i volontari decidono di aderire alle attività dell’organizzazione. Per coloro che rimangono impegnati nelle prospettive del gruppo, l’ideologia può svolgere un importante ruolo motivazionale e di legittimazione: ciò è particolarmente vero tra i giovani volontari del Basij, molti dei quali aderiscono all’organizzazione in un’età nella quale non dispongono, ancora, di una sufficiente maturità intellettuale per elaborare criticamente i propri valori e la propria visione del mondo. Tuttavia, per alcuni membri del Basij, le differenze ideologiche e politiche sorgono poi nel tempo, conducendo così al disincanto nei confronti, non solo dell’organizzazione di cui essi sono parte, ma anche del regime stesso.132

4.3.2 La crescente dimensione dell’intelligence

Si è detto che l’obiettivo del Basij è quello di difendere la Repubblica islamica dell’Iran, in una prospettiva soprattutto domestica, tuttavia, al fine di condurre con successo tali operazioni, è di frequente impegnato in missioni di raccolta delle informazioni, monitorando le attività dei cittadini e il luogo dove queste avvengono e contribuendo, così, a predisporre dettagliati archivi sugli attivisti politici e sociali. Il settore della sicurezza e della raccolta informazioni è notevolmente aumentato in seguito all’adozione della nuova linea di azione, che ha consolidato il Basij come centro informativo addetto all’intelligence urbana, peraltro, incoraggiando notevolmente anche il contributo che può essere fornito dai singoli individui, che possono così agire in qualità di informatori. In tale prospettiva, sono state predisposte nuove reti di intelligence specifiche, con la conseguente riorganizzazione dei suoi membri all’interno della nuova struttura operativa.133 Dopo la rivolta popolare del 2009, conosciuta come il Movimento Verde, il Basij ha aumentato le proprie attività di intelligence, al fine di progredire nel controllo invisibile sugli avversari del regime,

131 OSTOVAR A.,op. cit., p. 359. 132 Ibidem, p. 360.

133 GOLKAR S., Captive Society. The Basij Militia and Social Control in Iran, Woodrow Wilson Center Press, Columbia

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intensificando, al contempo, anche il programma di pattugliamento per meglio monitorare la popolazione localizzata nelle aree urbane.134

Volgendo lo sguardo ai giorni nostri e alle manifestazioni scoppiate negli ultimi mesi del 2019 in Iran, è possibile affermare che, in assenza di una soluzione stabile alle turbolenze politiche interne, il ruolo e i poteri del Basij sono quasi certamente destinati a crescere. Peraltro, dato che i suoi membri ricevono in genere un addestramento inferiore rispetto ad altre forze di sicurezza iraniane, le loro tattiche, contro i dissidenti, sono spesso le più dure ed alimentano, a loro volta, la rabbia della popolazione, con la conseguenza di indebolire, piuttosto che rafforzare, il regime in una prospettiva di lungo termine. L’incorporazione del Basij nelle forze di terra dell’IRGC può migliorarne le prestazioni complessive, ma è probabile che il Corpo delle guardie della Rivoluzione islamica, e non il Basij, rimarranno in futuro il principale pilastro di sostegno al regime islamico di Teheran.

5. L’Artesh

L’esercito convenzionale della Repubblica islamica dell’Iran, in persiano Artesh, è l’esercito regolare che, congiuntamente all’IRGC, costituisce l’enorme apparato delle forze armate iraniane. All’inizio di questo capitolo sono stati analizzati i riferimenti costituzionali ad esso collegati, nello specifico gli artt. 143 e 144 della Costituzione del 1979, e fin da subito era emersa la duplice natura delle forze armate iraniane, costituita, da un lato, dall’esercito regolare, rilevante dal punto di vista numerico ma male equipaggiato, e dall’altro, il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie, entrambi organizzati in forze di terra, navali e aeree.