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LA MANIPOLAZIONE MENTALE E I CULT

4. La struttura del culto

Come abbiamo già provveduto ad accennare in precedenza, il culto è un gruppo dotato di una più o meno manifesta struttura gerarchica. Essa si compone di un leader, posto al vertice della piramide sociale ed in posizione dominante, e una base di variabile ampiezza formata dai seguaci, dipendenti dal primo. Ciò che li unisce è il patrimonio comune di idee, credenze, attitudini e sentimenti imperante nella comunità336. Questa costruzione è fondamentale e strumentale per mantenere un saldo controllo dell‟organizzazione e la stabilità del gruppo. Tipico dei culti è l‟alto tasso di coesione interna, reso possibile dalla continua condivisione di abitudini, credi, rituali e talvolta abbigliamento337. Una volta che i valori del culto vengono interiorizzati, rinunciarvi è spiacevole, perché richiede un rigetto di parte della propria identità. È quindi possibile delineare un processo ciclico con tendenza a ripetersi: più che il gruppo diventa coesivo e invasivo nella vita di una persona, più che la differenza tra il mondo esterno e quello interno a sua volta aumenta. In questo modo, coloro che sono posti all‟esterno di tale confine sono oggetto di xenofobia e talvolta aggressioni. Ciò sortisce l‟effetto immediato di generare ostilità da parte dei non membri, la quale a sua volta accresce la coesione338.

Esaminiamo adesso le caratteristiche psicologiche o psicopatologiche che, secondo gli esperti, rappresentano un importante fattore predisponente all‟adesione al culto, da una parte, e alla costituzione dello stesso, dall‟altra. Dal punto di vista delle “vittime”, sappiamo che, come afferma Usai citando Gascard, più di un terzo dei membri dei nuovi movimenti religiosi sono “giovani con considerevoli problemi psichici, come i

clinicamente schizofrenici (i cosiddetti casi “borderline”), i caratteri schizoidi, come pure i casi maniaco-depressivi o depressivi endogeni”339: per costoro, l‟ingresso in un

gruppo di tal fatta potrebbe costituire un fattore di alto rischio per l‟aggravamento di patologie già emerse o per la manifestazione di psicosi al momento latenti, nonostante inizialmente si possano sperimentare effetti positivi340. Lo stile di vita praticato nei culti

336 TAYLOR, K., Brainwashing, p. 38.

337 Spesso si impone un‟ uniforme, altre volte si raccomanda un look sobrio. TIZZANI E. ; GIANNINI A.

M. La manipolazione mentale nei gruppi distruttivi, in Rivista di Criminologia, 01 Dicembre 2011, Issue 3, pp.67-84, p. 79.

338

Ivi, p. 42.

339 USAI A., Profili penali dei condizionamenti psichici., p. 136.

340 Infatti, nei primi tempi di permanenza nell‟ organizzazione, il soggetto viene trattato con ogni

riguardo, e gli viene fatto credere di essere una persona speciale che ha intrapreso un cammino fondamentale e risolutivo, tornando finalmente a distinguere chiaramente tra bene e male. Tuttavia,

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è infatti, come abbiamo già osservato, scorretto, sfiancante e potenzialmente distruttivo341. Particolarmente problematica e delicata è la condizione dei bambini, che troppo frequentemente risentono dell‟adesione dei propri genitori ad gruppo distruttivo, subendo anch‟essi l‟aggressiva indottrinazione da parte di un gruppo che non hanno scelto, e pagando anche con la vita per le convinzioni dei propri genitori, specialmente qualora il culto predichi il ricorso a delle “medicine alternative”342

. Gli studi psichiatrici non hanno evidenziato, in linea tendenziale, la presenza di malattie mentali o incapacità di intendere e di volere nei membri, quindi non si possono compiere generalizzazioni343. Riguardo ai tipi personologici degli adepti, allontanandoci dai casi patologici, si osserva che i seguaci dei culti sono di solito adolescenti, tipicamente idealisti, in cerca di un senso di sicurezza e stabilità, di rassicurazione, di risposte esistenziali e di una precisa identità. Spesso si è mossi da intenti positivi e di evoluzione personale; frequentemente si sfugge all‟ansia della morte ricercando rifugio in dottrine che predicano l‟immortalità o l‟esistenza di mondi extraterreni; ricorrente è il tentativo di individuare un punto di riferimento nella propria vita o incrementare la propria autostima. Altre volte, ciò che si cerca è semplicemente nuove opportunità di relazioni interpersonali, anche di natura sessuale344. In generale, si fugge da un‟esistenza insoddisfacente per intraprendere un nuovo stile di vita. Si ricordino, inoltre, le tre qualità individuali esaminate in precedenza (forza e numero dei cogwebs, capacità di stop-and-think), che determinano

successivamente, la situazione si inverte radicalmente, e il soggetto comincia a sperimentare pesanti svantaggi, man mano che la regressione psichica attivata dal gruppo lo conduce a una dipendenza patologica al NMR. USAI A., Profili penali dei condizionamenti psichici., p. 138.

341 HASSAN, S., Mentalmente liberi. Come uscire da una setta, Avverbi Edizioni, Roma, 1999, pp. 241.-

245, ricorda, tra gli effetti della permanenza in un gruppo distruttivo riscontrati negli esuli, la possibile diminuzione delle abilità mentali (dovuta al fatto che la mente non viene usata ed esercitata adeguatamente durante il periodo trascorso nella setta, e ciò ne comporta una sorta di atrofia, comunque reversibile), problemi emozionali come incubi e sensi di colpa per quanto si è fatto quando ancora si apparteneva al gruppo (spesso azioni illegali, come frode, incendi dolosi, uso e smercio di droga, prostituzione, ma anche semplicemente un trattamento poco amorevole verso amici e parenti), minacce e vessazioni da parte dell‟ organizzazione dal momento che chi la abbandona viene tacciato come “nemico”, ma anche problemi nelle relazioni intime.

342

HASSAN S.; op.cit., p. 83-84. “Molti di quei bambini [figli di genitori appartenenti al Tempo del

Popolo], posti sotto la tutela dello Stato della California, erano stati dati in affidamento ai seguaci del Tempio del Popolo, cosa che garantiva all‟organizzazione delle sicure entrate economiche, oltre alla possibilità di impiegarli come forza lavoro a costo zero. Alcuni gruppi sostengono la necessità di impiegare maltrattamenti e perfino torture per imporre la disciplina. A Jonestown, i bambini a volte venivano messi di notte dentro pozzi dove si diceva loro vi fossero dei serpenti, mentre dall‟alto venivano fatti penzolare cappi per impaurirli. Anche se Jonestown è un esempio estremo, sono diversi i gruppi che usano fruste e bastoni per picchiare i bambini, in alcuni casi per ore su tutto il corpo. In alcuni gruppi non mancano gli abusi sessuali. Abusi che passano sotto silenzio perché i bambini non frequentano alcuna scuola e sono tenuti lontani da qualsiasi contatto con il mondo esterno.”

343 USAI A., Profili penali dei condizionamenti psichici. Riflessioni sui problemi penali posti dalla

fenomenologia dei nuovi movimenti religiosi, Giuffrè, Milano, 1996.

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il grado di soggettiva suscettibilità all‟influenzamento. Occupiamoci ora della questione complementare, cioè dello studio della personalità del leader. L‟identikit che si può tratteggiare è caratterizzato, generalmente, da una personalità narcisistica345, fortemente egocentrica, egoista (l‟interesse nei confronti degli altri è solo apparente e utilitaristico), con sogni di controllo e dominio sul prossimo. I manipolatori si distinguono per la loro abilità nel destreggiarsi nel mondo delle “armi psicologiche” e della seduzione e ricercano, di solito, il potere e, più direttamente, l‟accessibilità al sesso e a fonti più o meno sterminate di denaro346. Spesso questi individui condividono un passato molto travagliato e difficile, ed una condizione psichica che sfiora i confini della malattia mentale347. I manipolatori sono solitamente (ma non sempre) figure di sesso maschile, e possono presentare tratti comportamentali assolutamente opposti (possono essere dediti al consumo e abuso di alcol e droghe oppure salutisti radicali, possono apparire come dei “bravi ragazzi”, o al contrario come figure che vivono oltre ogni limite e rifiutati dalla società, e possono presentare una diversa estrazione sociale). Secondo la trattazione di Kathleen Taylor, le qualità principali di un buon tecnico dell‟influenzamento consistono nella motivazione (è necessario il desiderio di agire in maniera manipolatrice) e nel carisma (che può essere effettivo o anche esagerato da una forte percezione di sé, e che consiste nella capacità di attirare a sé le persone e ispirarle all‟entusiasmo e alla devozione verso la propria dottrina348

). La fervente creatività, derivante dall‟affidarsi più all‟intuizione che alla logica, è collegata a un rischio maggiore di psicosi e forse di disordine bipolare. Le loro menti ragionano in modi inusuali ed originali, partorendo idee appetibili poiché intrecciate ai bisogni dei propri

target. Essi si rivelano spesso anche proni a sperimentare la paranoia, una forte

spiritualità o credenze nel paranormale, e inusuali esperienze visuali o uditive (ad esempio, sentire le voci)349. Altro dato che frequentemente traspare dalla fenomenologia dei culti è la tendenza di questi soggetti a fornire informazioni non veritiere sul proprio

345 Centro studi abusi psicologici (CeSAP)- Sette e controllo mentale, in www.senato.it, pp. 32-33. 346

TIZZANI E. ; GIANNINI A. M. La manipolazione mentale nei gruppi distruttivi, in Rivista di Criminologia, 01 Dicembre 2011, Issue 3, pp.67-84, p. 81.

347 Tale caratteristica è condivisa, per esempio, sia dal reverendo Jim Jones sia da Charles Manson, i

quali nei loro culti, peraltro di diversissima scala, erano perfino venerati. Centro studi abusi psicologici (CeSAP)- Sette e controllo mentale, in www.senato.it, p. 33.

348

TAYLOR, K., Brainwashing : the science of thought control, Oxford : Oxford University Press ; 2004, p. 216. Il carisma dipende, non solo dalla personalità e dalle capacità sociali, ma anche dall‟ autostima e dalle circostanze: il vero leader deve intercettare lo spirito del suo tempo, le esigenze della società, e selezionare il momento e le modalità migliori per agire.

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passato, esibendo curricula di alto livello, spesso falsi, per intimidire e allo stesso tempo ottenere l‟ammirazione e la stima dei seguaci.

Ciò detto, concentriamoci sulle principali tecniche di reclutamento di nuovi proseliti messe in atto dai culti. Anzitutto, generalmente il reclutamento si dirige con preferenza verso persone che versano in un particolare stato di vulnerabilità, temporanea o non. Si allude, in particolare, ai momenti di lutto, di improvvisa malattia, o periodi di transizione come quelli determinati da un cambiamento o perdita del lavoro, di residenza, di stile di vita, o nell‟ adolescenza, nella vecchiaia o quando ci si sente soli350. Il manipolatore e il suo target possono incontrarsi in contesti diversi, come corsi o seminari, o anche in via virtuale, su internet. L‟adescamento di nuovi adepti può concretamente estrinsecarsi in vari modi: dai test della personalità, alla vendita di libri e corsi di varia natura351. Le sette sataniche si distinguono per l‟utilizzo del c.d. “flirthy

fishing”, un peculiare metodo di cooptazione che si avvale di un approccio, appunto,

corteggiante e amoroso. Soggetto attivo, in questo caso, è solitamente un‟adepta di sesso femminile, che mette in pratica le proprie abilità di seduzione al fine di attrarre nuovi seguaci all‟interno del gruppo. Tale tecnica si è spesso rivelata molto efficace e persuasiva. Una volta stimolato l‟interesse del soggetto-bersaglio alle attività del gruppo, gli si dipinge la figura del leader come quella di un salvatore, un individuo straordinario in grado di rispondere a qualsiasi domanda e risolvere qualunque angoscioso problema lo affligga. Tipico dei primi tempi in una setta è il c.d. “love

bombing”, cioè un “bombardamento d‟amore”, consistente nel ricoprire il neo arrivato

di attenzioni, lusinghe e affetto, in modo da farlo sentire accettato, compreso e amato in questo nuovo gruppo sociale. Questo acuto mezzo di influenzamento si dimostra criticamente incisivo in questi casi e ha il pregio di garantire effetti tendenzialmente durevoli, visto che spesso, come abbiamo visto, le persone che vengono attirate dai culti sono dotate di scarsa autostima, stanno attraversando un momento difficile nella propria vita oppure, addirittura, soffrono di qualche patologia psicologica. Risulta arduo, a questo punto, allontanarsi dal culto, che viene concepito come un vero e proprio ambiente-famiglia e “un luogo di amore”352. Al contempo, attraverso questo metodo, si

350 La lotta al plagio: cronaca di un reato annunciato, a cura di FREE SOULS, novembre 2001, da

https://freesouls.it/old/religione/intolleranza/plagio/plagio_opinione.html [16.11.2018]

351

COLOMBO C.; La manipolazione mentale e le sette sataniche tra fattispecie penali e diritti

costituzionalmente garantiti, in Rivista Penale 11/2010, www.latribuna.it.

352 Le sette sataniche declinano il love bombing in un senso diverso. In questo caso, ci si concentra sul far

sentire al neofita che egli ha la assoluta possibilità di comportarsi al di fuori delle regole e di qualsiasi schema prestabilito: una prospettiva di tal fatta esercita un‟attrazione quasi irresistibile, specialmente per

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innesca il già citato graduale processo di isolamento dalla società esterna, che avvia il processo di destrutturazione. Il gruppo offre al neofita la confortante sensazione di aver vinto la solitudine e di essersi liberato dalle sue responsabilità. Infatti, il leader assume su di sé il ruolo di protettore sovrannaturale e solleva il soggetto dalla incombenza di assumere autonomamente le proprie decisioni353, permettendogli di vivere in modalità “pilota automatico”. Gli adepti, una volta accolti in questo nuovo gruppo, provano, spiega Galanter, un “relief effect”. Esso coincide con una sensazione di sollievo dalla loro angoscia nevrotica e un senso di benessere psicologico354. Questo elemento contribuisce ad assicurare l‟impegno del soggetto nel gruppo. Spesso i culti adattano le proprie tecniche di reclutamento alla personalità del target. Hassan illustra, a partire dalla propria diretta esperienza in qualità di membro della Chiesa dell‟Unificazione, come i seguaci di Moon avessero suddiviso la popolazione umana in quattro categorie (pensatori, emotivi, attivi e credenti), e sviluppato i corrispondenti approcci personalizzati e mirati, in modo da realizzare una cooptazione sorprendentemente efficace, sintonica rispetto ai tratti personologici del soggetto355. Tali tipologie umane fornivano dunque un modello-guida per l‟adescamento di nuovi membri. Questa circostanza chiarisce oltre ogni dubbio come nessuno possa dirsi al di sopra del condizionamento mentale ed immune alla stretta dei suoi tentacoli. Al contrario, le proprie caratteristiche personali fungono da indicatori per i manipolatori, che si basano su di esser per cooptare il potenziale adepto. Citando lo stesso Hassan, “il bisogno di

credere di essere invulnerabili si trasforma in una debolezza che può tornare a vantaggio dei reclutatori”356.

adolescenti privi di stabili punti di riferimento. Esprime questo concetto in modo eccellente una delle regole fondamentali del satanismo determinate da Alexander Crowley, che fondò a Palermo, nel 1920, l‟ Abbazia di Thelema. La norma così recita: “Fa tutto quello che vuoi, sarà tutta la legge”. Da CRAWLEY E. A., The law is for all, an estended commentary on the book of the law, Falcon press, Phoenix, 1983, tratto da: BONAIUTO A., Le mani occulte, viaggio nel mondo del satanismo, Città Nuova Roma, 2005.

353 TAYLOR, K., Brainwashing, p. 42.

354 USAI A., Profili penali dei condizionamenti psichici. Riflessioni sui problemi penali posti dalla

fenomenologia dei nuovi movimenti religiosi, Giuffrè, Milano, 1996, p. 124.

355 HASSAN, S., Mentalmente liberi. Come uscire da una setta, Avverbi Edizioni, Roma, 1999, p. 71. La

Chiesa dell‟ Unificazione, del resto, poteva vantare una percentuale di reclutamento molto alta e i neo- adepti provenivano dalle più diversificate classi sociali.

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