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La tradizione inaugurale del tempio: l’ingresso in politica di Ottaviano nella contio dal tempio dei Dioscuri.

IL TEMPIO DEI DIOSCUR

11. Dopo il cesaricidio: i Dioscuri come simbolo conteso fra cesariani e cesaricid

11.2 La tradizione inaugurale del tempio: l’ingresso in politica di Ottaviano nella contio dal tempio dei Dioscuri.

Dopo che sia il culto sia l’edificio dei Dioscuri erano rimasti saldamente in pugno del partito cesariano per lungo tempo, alla morte di Cesare tale associazione sembra perdere un riferimento dominante, e pare prestarsi alla contesa fra due voci del medesimo schieramento. Tale circostanza si verifica particolarmente dopo la contio informativa indetta dal tribuno Cannuzio193, che, come si è visto, si era prodigato già nel mese precedente, convocando un comizio per portare in dibattito il console Antonio. Dunque il tribuno avrebbe presentato di fronte al popolo prima l’ottica e le promesse di Antonio, poi, conservando invariata la sede, quelle di Ottaviano, in modo da offrire al giovane maggiori argomenti su cui replicare ed eventualmente attaccare l’avversario, che oltretutto era assente da Roma.

Ottaviano, benché diciannovenne, non era affatto inesperto e nei mesi immediatamente successivi il cesaricidio aveva dato un saggio della propria abilità comunicativa sia ai cittadini sia ai veterani campani di Cesare, senza però trovarsi mai a prendere la parola in

190 CIC. epist. XII 3, 1: “Vestri enim pulcherrimi facti ille furiosus me principem dicit fuisse”. 191 SUMI 2009, 172.

192 CIC. epist. XII 23,2.

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una contio: aveva scritto lettere, presenziato ai ludi, rivendicato i propri diritti in qualità di erede e aveva sfruttato di fronte al popolo le parole più efficaci, quelle della pietas negata. Tale argomento non era un mero espediente propagandistico, ma un dato oggettivo, poiché effettivamente Antonio gli aveva vietato di esporre in teatro gli onori conferiti a Cesare morto194.

Le fonti sono concordi nel tramandare che, così come quando aveva convocato il console Antonio, anche prima di presentare il giovane erede di Cesare, Cannuzio istruì la folla, questa volta ‘scaldando’ gli animi a vantaggio di chi stava per prendere la parola: “era necessario, dato che temevano che Antonio aspirasse alla tirannide, renderselo amico, giacché al momento non avevano alcun esercito”195. Secondo quanto scrive Appiano: “Mentre erano così in subbuglio il tribuno della plebe Cannuzio, nemico di Antonio e proprio per questo amico di Ottaviano, gli andò incontro e informatosi delle sue intenzioni, annunciò al popolo che egli veniva con manifesta ostilità contro Antonio”196. Scrive ancora lo storico: “Quando poi entrò in Roma, Ottaviano si recò al tempio dei Dioscuri, attorno al quale si disposero i veterani con pugnali celati sotto le tuniche e Cannuzio per primo parlò contro Antonio. Poi Ottaviano, dopo aver ricordato agli ascoltatori suo padre ed elencato le angherie che pativa personalmente da Antonio, per le quali appunto aveva raccolto questo esercito a propria difesa, aggiunse che in tutto sarebbe stato il servo della patria con piena fedeltà e che sin d’allora era pronto contro Antonio”197.

E’ evidente come sia sul piano contenutistico che su quello della composizione dell’uditorio, e, infine, su quello del contesto, l’occasione della contio del giovane Ottaviano proponesse numerosi e significativi collegamenti alla memoria politica di più

194 APP. bell.civ. III 28, 105ss; DIO XLIII 51, 3.

195 APP. bell.civ. III 41, 167: (sott. ἀπήγγελλε τῷ δήμῳ) „χρ῅ναι δεδιότας Ἀντώνιον ἐπὶ τυραννίδι τόνδε

προσεταιρίσασθαι, στρατὸν ἄλλον οὐκ ἔχοντας ἐν τῷ παρόντι.“

196 APP. bell.civ. III 41, 167: “Ὧδε δὲ αὐτῶν θορυβουμένων, Καννούτιος ὁ δήμαρχος, ἐχθρὸς ὢν Ἀντωνίῳ καὶ

παρ’ αὐτὸ Καίσαρι φίλος, ὑπήντα τῷ Καίσαρι καὶ τὴν γνώμην ἐκμαθὼν ἀπήγγελλε τῷ δήμῳ, μετ’ ἔχθρας Ἀντωνίου σαφοῦς ἐπιέναι τὸν Καίσαρα.“

197 APP. bell.civ. III 41, 168-169: “...ὡς δὲ εἰσ῅λθον, ὁ μὲν εἰς τὸν νεὼν τῶν Διοσκούρων παρ῅λθε, καὶ τὸν νεὼν

περιέστησαν οἱ στρατευόμενοι ξιφίδια ἀφανῶς περιεζωσμένοι Καννούτιος δὲ πρότερον ἐδημηγόρει κατὰ τοῦ Ἀντωνίου. ὁ δὲ Καῖσαρ καὶ τοῦ πατρὸς αὐτοὺς ὑπεμίμνησκε καὶ ὧν αὐτὸς καὶ τοῦ πατρὸς αὐτοὺς ὑπεμίμνησκε καὶ ὧν αὐτὸς ὑπὸ Ἀντωνίου πάθοι, δι’ ἃ καὶ τόνδε τὸν στρατὸν ἐς φυλακὴν εἴη συνειλεγμένος· ἔφη τε ἐς πάντα τ῅ς πατρίδος ὑπηρέτης καὶ κατήκοος ἔσεσθαι καὶ ἐς τὰ νὺν πρὸς Ἀντώνιον ἕτοιμος.”

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lungo periodo del partito cesariano, oltre che al discorso di Antonio, pronunciato appena un mese prima.

La contio infatti aveva assunto da subito un’impronta strettamente politica, certamente frutto dei consigli che Cicerone, in una lettera di pochi giorni prima198, affermava di avergli trasmesso, ed era equilibrata rispetto ai contenuti iconografici e politici che Antonio aveva usato con la folla. Di questi nuovi passi, mossi in vista di un’ascesa politica, Ottaviano ebbe cura di informare l’Arpinate, mediante una lettera, con una trascrizione del suo discorso: “Ma che discorso! Mi è stata inviata una copia. Egli (Ottaviano)presta giuramento ‘così gli sia permesso di ottenere le cariche del proprio padre’ allungando il braccio verso la statua (di Cesare)”199. La contesa con Antonio, insomma si combatteva intorno agli stessi simboli: entrambi istituivano dal tempio più familiare alla propaganda cesariana un richiamo diretto tra la propria persona e la statua di Cesare, l’uno per confermare la propria posizione di erede, l’altro, già riconosciuto nel testamento come figlio, per inaugurare il proprio rapporto con le folle attraverso un giuramento ufficiale, di carattere politico.

Oltretutto, in quanto aspiranti eredi politici di Cesare, nessuno dei due mostrava di voler rinunciare al ruolo di protagonista che il dittatore aveva assunto, tanto che Cicerone afferma: “Se invece Ottaviano soccombe, vedi quanto diventa insopportabile Antonio, cosicché non si sa quale dei due preferire”200. Emerge a questo punto l’ascendente di Ottaviano sulla gente comune e sulle truppe di veterani, particolarmente quelle che Cesare aveva allocato in Campania, e che nei confronti del grande generale nutrivano un sentimento di devozione oltre che il desiderio di vendetta clientelare.

Occorre ricordare brevemente anche come in quella stessa regione si fosse concentrata l’attenzione del dittatore, sia da uomo pubblico sia a titolo privato, come investitore. Dopo una faticosa gestazione legislativa, infatti egli era riuscito a far approvare dal podio del tempio dei Dioscuri, molti anni addietro, distribuzioni a vantaggio dei veterani di

198 CIC. Att. XVI 8, 2 scritta fra 2 e 3 novembre del 44 a.C.

199 CIC. Att. XVI, 15, 3 (scritta dopo il 12 novembre del 44 a.C.): “at quae contio! nam est missa mihi. iurat “ita

sibi parentis honores consequi liceat” et simul dextram intendit ad statuam.” Cfr. anche APP. bell.civ. III 41, 169; DIO XLV 12, 4-5.

200 CIC. Att. XVI 14, 1: “…sin autem (sogg. Ottaviano) vincitur, vides intolerabilem Antonium, ut quem velis

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Pompeo, qui successivamente aveva investito i propri averi anche nella costruzione di una scuola gladiatoria, a Capua, e infine, qui aveva nuovamente selezionato le terre da distribuire fra i propri legionari più fedeli, al momento del congedo. Ottaviano, che aveva tutto l’interesse a mostrarsi fedele alla scia tracciata da Cesare, a tutte queste coincidenze e ricorrenze non doveva essere indifferente: certamente era consapevole del fatto più innovativo di cui si era reso protagonista, dato che, per la prima volta, in occasione della contio indetta da Cannuzio, egli stesso, un privato cittadino ottenne lo ius agendi cum populo201.

In quella circostanza Ottaviano colse l’occasione per disegnare agli astanti l’orizzonte entro cui egli intendeva muoversi, vale a dire contro Antonio e pronto a vendicare l’uccisione di Cesare, sfruttando l’argomento delle angherie subite per stimolare la solidarietà dei presenti alle proprie intenzioni, e infine, dimostrando la propria capacità anche per mezzo dei veterani campani, che lo avevano seguito fino a Roma per dargli manforte.

Come si è verificato, dal 59 a.C. in poi, il tempio si rivela uno spazio strategico per una factio ben individuata e per tale ragione frequentato da tutti coloro che si riconoscessero nello schieramento cesariano: esso infatti era la sede più appropriata alla propaganda di chi fosse intenzionato all’ascesa politica, ed era frequentato dai membri della factio fino alla congiura del cesaricidio.

Certamente il discorso di Ottaviano al popolo, nel tempio dei Dioscuri, in seguito al quale risultò evidente l’ascesa di un oppositore interno quanto mai inatteso ed ambizioso, determinò la necessità nei contemporanei, e non solo coloro che facevano parte del gruppo dei cesariani, di schierarsi politicamente in modo preciso. Del resto, la spaccatura del fronte cesariano non costituiva necessariamente un elemento di sicurezza neanche per i sostenitori della pars opposta, come dimostrano le parole caute e poco fiduciose espresse da Cicerone nei confronti del giovane Ottaviano, e le riserve sulla sua affidabilità, “non ho fiducia nella sua età, ignoro da quali intenzioni sia animato”202.

201 VALVO 1975, 174-175.

Il Tempio dei Dioscuri: Tabella 1 COINVOLTI 121 Coss. Lucio Opimio Gaio Gracco

Tensione fra Gracco e Opimio, console, che fa proteggere il Campidoglio. Senato convocato nel tempio dei Dioscuri per sorvegliare la città.

Luogo di asilo della factio degli

optimates. Luogo di

convocazione del Senato.

APP. bell.civ. I 25, 111-113

Post 121

Gracchi; Dioscuri

Somiglianza dei Gracchi ai Dioscuri. Costruzione del patrimonio dimemorie e martiri della factio popularis dopo la morte dei Gracchi

PLUT.Ti. Gracch. 2.1

117 Q. Cecilio Metello Dalmatico

Restauro del tempio. Templum rostratum: Vocazione

alla comunicazione del tempio dedicato ai Dioscuri, semidei messaggeri.

CIC. Scaur. 23, 46; Verr. I 154;PLUT. Pomp.2.

101 Mario, pretori

I Dioscuri sono apparsi al pretore in carica per dare la notizia della vittoria contro i Cimbri.

Voci della vittoria si diffondono fra i cittadini durante i ludi.

Luogo di epifania:

appropriazione dello spazio e del consenso divino da parte della factio popularis.

VAL.MAX. I 8, 1; FLOR. I 38, 19-20; LACT. inst. II 7, 10. 27/01/ 89 Creditori, Asellione

I creditori uccidono il pretore Asellione mentre sta sacrificando nel tempio dei Dioscuri, circondato dalla folla.

Luogo di aggressione. Precoce identificazione Dioscuri/Cavalieri LIV. Per. 24; VAL. MAX. IX 7,4; APP. bell.civ. I 54, 232- 239. 88 Sulpicio, Consoli

Spostamento di Sulpicio dalla factio filo senatoria – optimates a quella filo mariana. I consoli proclamano il iustitium durante un’assemblea nel tempio dei Dioscuri.

Luogo di asilo e scelta come sede di un passaggio della vita istituzionale della factio degli optimates. PLUT. Sull. 8, 3-5; LIV. LXXVII. 87 Cinna; Ottavio; Mario;

Contio del cos. L. Cornelio Cinna, esponente della factio popularis a favore della distribuzione dei novi cives nelle

Luogo di convocazione e contesa nella comunicazione politica.

APP. bell.civ. I 64; FLOR. II 9,10.

Il Tempio dei Dioscuri: Tabella 2 plebe; tribuno della plebe dai Rostri. Ottavio

occupa il podio del tempio. 81 Silla

Ofella

Silla fa giustiziare Q. Lucrezio Ofella, ex cinnano e cavaliere, ed assiste allo spettacolo dalla tribuna nel tempio dei Dioscuri.

Luogo di esecuzione di esponenti populares. martire della factio

popularis?

PLUT.Sull. 33.4-5; APP. bell.civ. I 101, 471.

74 Verre Restauro del tempio sotto la supervisione di Verre. CIC. Verr. I, 129-154; II 155. 1/03/ 62 Q,Cecilio Metello Nepote, M.Porcio Catone

Q. Cecilio Metello Nepote, tribuno della plebe convoca una contio legislativa, Minucio Termo e Catone Minore proibiscono la lettura della legge che avrebbe assicurato a Pompeo il consolato in absentia.

Luogo di convocazione e contesa nella comunicazione politica fra tribuni di schieramento politico opposto.

PLUT. Cat.min. 26.2 - 29.2; CIC. Sest. 62, DIO XXXVIII 43, 1-3; SUET. iul. 16.1

59 Cesare e

Bibulo

Contio il giorno della votazione della lex Iulia Agraria Campana di fronte al popolo proprio dall’alto del podio di questo tempio, Scontro e contesa della parola fra Cesare e Bibulo. Si scatena ben presto una rissa.

Luogo di convocazione e contesa nella comunicazione politica fra consoli di schieramento opposto.

DIO. XXXVII 8, 2;XXXVIII 4- 6; APP. bell.civ. II 10- 12; PLUT. Cat.min. 33; Pomp., 47.4.

59 Cesare e

Bibulo

I consoli come la coppia di Castore e Polluce

Diffusione della similitudine al lessico quotidiano

DIO XXXVIII;XXXVII --/ 04

59

Q. Arrio In onore del padre organizza un banchetto nel tempio. Grande risonanza; parteciparono centinaia di persone.

Luogo di propaganda CIC. Vat. 12.30; HOR. sat. II 3, 85-86.

7-9/01 59

Clodio Clodio recluta dai collegia professionali appena restaurati liberi, liberti, artigiani e commercianti: durante il dibattito per decidere sull’esilio di Cicerone,

Luogo di convocazione politica e di asilo

CIC. dom. 54.129; Sest. 34; Pis. 11 e 23, pop. 13, sen. 32-33.

Il Tempio dei Dioscuri: Tabella 3 punto di raccolta dei suoi supporters.

57 P. Sestio Aggressione nel tempio mossa dai Clodiani a P. Sestio mentre si recava all’assemblea qui convocata.

Luogo di aggressione politica CIC. Sest. 37, 79-80; Mil. 38, ad sen. 7, ad pop. 14; 48 Cesare e i

Dioscuri

Cesare dopo Farsalo: notizia

dell’apparizione dei Dioscuri a Tralle.

Richiamo all’epifania

verificatasi dopo la vittoria di Mario contro i Cimbri? Divinità messaggere

DIO XLI 61, 4:

44 Cesaricidi e Dioscuri

Subito dopo l’uccisione di Cesare uno dei cesaricidi indossa un cappello che evoca la libertà ed invita a restaurare la repubblica rievocando il gesto di Bruto contro i Tarquini.

Dioscuri = Libertas: acquisizione di un elemento della simbologia dei Dioscuri da parte della factio anti cesariana.

APP. bell.civ. II 119, 499.

44 Cesariani e Dioscuri

Epifania dei Dioscuri durante il funerale di Cesare. Appiccano il fuoco alla pira.

Dioscuri filo cesariani: mediatori del passaggio di Cesare da uomo a divinità

SUET. Iul. 84, 3-4

10/10/ 44

Cannuzio, Antonio

Antonio parla dal tempio dei Dioscuri da console e dichiara guerra fino alla morte a Ottaviano; Accusa reciproca di “Catilina redivivo”.

Contesa del consenso e dell’eredita’ cesariana nel tempio. CIC. Phil. 5, 21, cfr. Phil. 3, 11, 27; 4/11/ 44 Cannuzio, Ottaviano

Ottaviano è introdotto a parlare da Cannuzio. Giuramento dal podio, guardando la statua di Cesare, collocata nel Foro, sui Rostri.

Luogo di convocazione e comunicazione prescelto

dall’erede di Cesare.

DIO. XLV 6, 3; 12, 4; XLVIII 14,4; APP. bell.civ, III 41- 42; CIC. Phil. III 23; fam. XII 3, 2; XII 23, 3; Att. XVI 8.2.

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Capitolo II LA CONCORDIA:

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