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Luna Sea Rosier: sul modello della ballad dell’epoca d’oro 輝く事さえ忘れた街は ネオンの洪水

Capitolo 3: Antologia di brani Visual-Ke

3.1. Un excursus fra i classici dell’epoca d’oro

3.1.2. Luna Sea Rosier: sul modello della ballad dell’epoca d’oro 輝く事さえ忘れた街は ネオンの洪水

夢遊病の群れ 腐った野望の吹き溜まりの中 見上げた夜空を切り刻んでいたビル 夢のない この世界 輝く星さえ見えない都会で 夜空に終りを探し求めて この夜にかざした細い指先 答えを探し求めている

15 “Gli artisti Visual-Kei hanno determinate idee politiche. Tuttavia, renderle esplicite al grande pubblico

mainstream non viene ritenuto qualcosa di necessario. Così facendo, esprimere opinioni politiche [al

di fuori della scena] viene tendenzialmente evitato” (SAITŌ, Muneaki, “Vijuaru-kei rokku no shakai, seiji to no kakawari”, Graduate Course of Kansai University – The Journal of Human Science, vol.88, 2018, p.7).

揺れて揺れて今心が 何も信じられないまま 咲いていたのは my rosy heart 揺れて揺れてこの世界で 愛することも出来ぬまま 哀しい程 鮮やかな 花弁の様に ROSIER 愛したキミには ROSIER 近づけない ROSIER 抱き締められない ROSIER 愛しすぎて

I've pricked my heart.

「By the time I knew.I was born Reason or quest,not being told What do I do,What should I take

Words “God Only Knows"won't work for me Nothing starts Nothing ends in this city Exists only sever lonesome and cruel reality But still search for light

I am the trigger,I choose my final way Whether I bloom or fall,is up to me I am the trigger」

I've pricked my heart I am the trigger I've pricked my heart

輝く星さえ見えない都会で 夜空に終りを探し求めて この夜にかざした細い指先 答えを探し求めている ROSIER 愛したキミには ROSIER 近づけない ROSIER 抱き締められない ROSIER 自分さえも

揺れて揺れて今心が 何も信じられないまま 咲いていたのは my rosy heart 揺れて揺れてこの世界で 愛することも出来ぬまま 哀しい程 鮮やかな 花弁の様に ROSIER 愛したキミには ROSIER 近づけない ROSIER 抱き締められない ROSIER 愛しすぎて I am the trigger16

Luna Sea - Rosier

Questa città che ha dimenticato perfino cosa sia brillare è inondata dalle luci al neon E i sonnambuli sciamano in branco

In questo ritrovo di persone senza meta fatto di marce ambizioni

I grattacieli tagliano in pezzi il cielo notturno a cui rivolgo il mio sguardo Non ci sono sogni in questo mondo

In questa metropoli in cui non si vedono le stelle scintillanti Cerco nel cielo notturno una fine

Alzo un sottile dito verso la notte E cerco una risposta

Tremando e tremando, ora il mio cuore non riesce a credere più in nulla Ciò che è fiorito è il my rosy heart

Tremando e tremando, non riesco ad amare in questo mondo Come un petalo di fiore tanto vivido di colori quanto triste

ROSIER A te che ho amato ROSIER Non riesco ad avvicinarmi ROSIER Non riesco ad abbracciarti ROSIER Mi sei troppo cara... I’ve pricked my heart

16 “LUNA SEA - 「ROSIER」 MV”, in “Youtube”, 2020,

https://www.youtube.com/watch?v=DRLkiX-NZzE,03/10/2020; “Lyrics ROSIER by Luna Sea (romaji) from album – ROSIER”, in “JpopAsia”, 2010,

“By the time I knew.I was born

Reason or quest,not being told What do I do,What should I take

Words “God Only Knows"won't work for me Nothing starts Nothing ends in this city Exists only sever lonesome and cruel reality But still search for light

I am the trigger,I choose my final way Whether I bloom or fall,is up to me I am the trigger”

I’ve pricked my heart, I’m the trigger I’ve pricked my heart

In questa metropoli in cui non si vedono le stelle scintillanti Cerco nel cielo notturno una fine

Alzo un sottile dito verso la notte E cerco una risposta

Tremando e tremando, ora il mio cuore non riesce a credere più in nulla Ciò che è fiorito è il my rosy heart

Tremando e tremando, non riesco ad amare in questo mondo Appassirò tristemente? Sarò come un petalo?

ROSIER A te che ho amato ROSIER Non riesco ad avvicinarmi ROSIER Non riesco ad abbracciare ROSIER Nemmeno me stesso... ROSIER A te che ho amato ROSIER Non riesco ad avvicinarmi ROSIER Non riesco ad abbracciarti ROSIER Mi sei troppo cara...

“I am the trigger”

Uscito nel 1994 sotto la MCA Victor, Rosier conquistò la terza posizione della classifica Oricon e ottenne prima il disco d’oro nello stesso anno e poi quello di platino nel 1998. Benché inferiore per vendite ai singoli successivi, Rosier vanta ancora una

grande popolarità presso la scena underground (sia del Visual-Kei che non), come testimoniano le cover di numerosi artisti appartenenti a generi musicali anche molto differenti.

Rosier racconta le emozioni di un protagonista che si sente spaesato all’interno di una

fredda metropoli e di come il suo cuore sia metaforicamente fiorito in un cespuglio di rose le cui spine gli impediscono di amare il proprio partner.

Il video, girato da Ōtsubo Sōjirō e premiato nel 1994 dalla Recording Industry Association of Japan,17 presenta alcune interessanti differenze rispetto al paradigma dei

video promozionali prodotti con riprese dei live degli X. Possiamo infatti già vedere una regia più autorevole sia nelle riprese, sia nella scelta del fondale azzurro chiaro come spazio per la band, a dimostrazione di un approccio più convenzionale nei confronti del prodotto visivo. Lo spazio ristretto e il colore freddo del fondale denotano quindi uno spazio inospitale,18 che potrebbe ben rappresentare il contesto metropolitano in cui il

protagonista dà voce alle proprie emozioni. Tuttavia, per quanto si possa speculare su eventuali interpretazioni del medium visivo, è piuttosto evidente che il focus principale delle riprese rimanga la performance (questa volta non live) della band, senza che vi sia nessuna ulteriore narrativa, nel rispetto dell’immagine senza filtri delle band rock. Il tono del testo appare decisamente molto più pacato rispetto a quello utilizzato nei primi brani degli X, come si può notare dalla mancanza di imperativi e dalla conversione dei pronomi personali più coloriti degli X nelle loro forme più neutrali “kimi” e “boku”. Tuttavia, anche se a prima vista questo aspetto potrebbe sembrare una ritrattazione piuttosto seria dello stile degli X, vi sono alcuni elementi che indicano il contrario, primo fra tutti la struttura del brano. Se infatti guardiamo il contenuto delle strofe del brano, possiamo vedere che il tema della sofferenza d’amore, classico della

ballad, trova spazio solo nel ritornello, per altro in modo ripetitivo. Al contrario, il tema

dello spaesamento nella metropoli vede un maggiore sviluppo e una maggiore estensione, coprendo punti altrettanto focali del brano come l’incipit e la parte iniziale dell’assolo. Quest’ultima parte è particolarmente interessante in quanto si trova alla metà del brano, poco prima dell’assolo di chitarra (e quindi assimilabile ad un climax) e completamente in inglese. Infatti, anche se generalmente nella musica giapponese “gli artisti usano frasi in inglese elementare per ‘speziare’ il brano [...] o come efficace 17 “Katsudō - Nihon rekōdo taishō- [kōeki shadan houjin nihon sakkyokuka kyōkai]”, in jacompa.or.jp,

http://www.jacompa.or.jp/reco36.html, 03/10/2020. 18 VERNALLIS, Experiencing..., cit., p.75.

metodo di slogan”,19 l’estensione e la complessità di questa parte di testo indica che

essa debba essere analizzata come qualcosa di diverso. Un’ipotesi applicabile è quella di Stanlaw che sostiene che “l’inglese offre varie strade per la rappresentazione poetica, la creatività individuale ed espressività emotiva che sono limitate, almeno parzialmente, dalla lingua giapponese comunemente usata”.20 Stanlaw limita questa teoria alle

composizioni di artisti femminili giapponesi dagli anni ‘80 ai primi anni ‘00 che trovano nell’inglese metodi di espressione che permettono loro di liberarsi dalle restrizioni imposte loro dalla società. Tuttavia potrebbe essere possibile espandere questa teoria anche al caso del Visual-Kei, poiché esso rimane comunque una forma di espressione di una sottocultura e quindi di un gruppo sociale limitato in alcune sue forme di espressione. Se infatti pensiamo al contenuto di questa parte, che esprime una sensazione di smarrimento esistenziale all’interno della società del tempo, in relazione a quello dello standard pop possiamo renderci conto della distanza da esso e del potenziale aspetto ribelle della canzone. L’inglese diventa quindi l’unico modo per esprimere una sensazione di mancanza di punti di riferimento nella società (“what

should I do,What should I take/ Words “God only knows” won’t work for me”) che,

fosse stato enunciato in giapponese, sarebbe potuto essere censurato.

Questa struttura duale, da un lato di compromesso con il pop mainstream nella scelta del tema della delusione d’amore (classico dell’enka) e dall’altro legata a messaggi di controcultura vicini alla scena indie, trova una sua analogia nell’impostazione commerciale dei prodotti della Extasy Records. Inoue infatti nota un chiaro pattern nell’organizzazione delle tracce degli album degli X:

L’ordine delle tracce all’interno dell’album [degli X] segue lo stesso ordine delle loro setlist live. [...] Ad esempio nel loro album di debutto major BLUE BLOOD, la prima traccia è una intro strumentale, la seconda è la canzone di bandiera dell’album, [seguono fino alla traccia 6 brani heavy metal e hard rock] la sesta è una ballad a cui seguono brani di sperimentazione musicale fino alla traccia 12, una ballad, che chiude l’album.21

A questa indicazione va aggiunta la considerazione che generalmente i brani hard rock e heavy metal hanno tematiche di controcultura mentre le ballad e le tracce sperimentali 19 Ian F. MARTIN, Quit your band - Musical notes from the Japanese underground, New York, Awai

Books, 2016, p.173.

20 James STANLAW, “Open your file, open your mind - Women, English, and changing roles and voices in Japanese pop music”, in Craig Timothy J. (a cura di), Japan pop!: inside the word of Japanese

popular culture, New York, M. E. Sharpe Inc., 2000, p.98.

tendono a deviare dall’argomento, senza che vi siano brani in cui le due tematiche trovino un punto di contatto. Possiamo dunque notare più in piccolo un’impostazione simile anche all’interno di questo brano, in cui le parti a tema di controcultura occupano la maggior parte dello spazio, ma non il ritornello, che lascia spazio al tema della sofferenza d’amore. Questa struttura viene anche ripetuta all’interno delle ballad del Visual-Kei dell’epoca d’oro, prima fra tutte Kurenai degli X che molto probabilmente è servita da modello a tutte le altre.

Rosier rappresenta dunque un’interessante fotografia dello stato del Visual-Kei negli

anni subito successivi all’esplosione del fenomeno, mostrando già i primi segni di cooptazione del genere da parte del sistema discografico major. In questo processo spicca il talento compositivo di questi artisti che, pur accettando una sorta di censura nella forma (il tema amoroso e la conversione in inglese delle parti più compromettenti), non hanno rinnegato il contenuto originario del messaggio di ribellione e controcultura del Visual-Kei.

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