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Poiché X46 e Buck-Tick47 nacquero nello stesso contesto storico-musicale, la critica tende ad analizzare i loro percorsi come un unicum, ignorando però il fatto che le due band abbiano intrapreso strade molto differenti quasi fin da subito, delineando due traiettorie molto diverse.

X e Buck-Tick inizialmente condividevano un unico background culturale: i membri di entrambe la band provenivano dalla provincia ed erano affascinati dalla cultura yankī. A pochi anni dalla formazione, entrambe le band si trasferirono a Tokyo, dove esordirono nella scena underground musicale, al fianco di numerosi altri artisti che militavano nell'underground già da prima. Fu in questo periodo in cui le due band iniziarono a farsi un nome che probabilmente questi artisti si incontrarono e crearono legami di amicizia artistica tra loro e altri esponenti della scena (e accumulando di conseguenza capitale simbolico nel campo).

Il motivo del successo quasi improvviso che queste due band riscuotono è riconducibile allo stile innovativo di X e Buck-Tick rispetto a quello dei loro contemporanei. Se infatti il trucco pesante, a volte addirittura androgino, e la sperimentazione musicale erano elementi rintracciabili nella scena underground già dagli inizi degli anni '80, l'innovazione di questi artisti fu quella di mescolare diverse sonorità:

Perchè X e Buck-Tick hanno avuto così tanto successo? Il primo motivo è che questi artisti hanno mai temuto il disprezzo delle altre correnti musicali quando hanno mescolato sonorità diverse per trovare il 46 Originari della prefettura di Chiba, si formarono nel 1982 attorno alle figure di TOSHI, il cantante, e YOSHIKI, il batterista e debuttarono nella scende indie di Tokyo. La line up degli artisti che li

affiancavano cambiava frequentemente fino al 1987, anno in cui Pata e hide, i due chitarristi, e Taiji, il bassista, si unirono stabilmente alla band. Nel 1992, Taiji lasciò la band per divergenze artistiche e venne sostituito da Heath.

47 Originari di Fujioka, nella prefettura di Gunma, si formarono nel 1983 attorno alla figura di Imai Hisashi, chitarrista e leader della band. Nel 1984 la band la line up della band divenne stabile, con Sakurai Atsushi alla voce, Hoshino Hidehiko e Imai Hisashi alle chitarre, Higuchi Yutaka al basso e Yagami Toll alla batteria. Dallo stesso anno si trasferirono a Tokyo e debuttarono nella scena indipendente locale.

proprio sound. [...] La maggior parte delle altre band aveva paura di essere vista dal pubblico come “imbarazzanti artisti che non rispettavano i limiti dei generi” ed evitano di forzare le linee di confine di questi sound. Al contrario, gli X e i Buck-Tick cercarono proprio questa mescolanza di generi, vedendola come un’opportunità per nuove sperimentazioni musicali.48

In questo mondo, le due band riuscirono a radunare fan di generi diversi, che fino a quel momento erano divisi in fazioni nella scena underground.49

La traiettoria standard di una band underground del tempo culminava con il debutto major tramite una casa discografica di media importanza, come ad esempio la Victor Music Japan. In questo senso, i Buck-Tick ebbero un grande successo nel seguire questa strada, con il contratto con la Victor Music Japan nel 1987, raggiungendo nello stesso anno la quarta posizione della classifica Oricon per gli album con la release della registrazione del loro evento live Buck-Tick Phenomenon Live at the Live Inn a Shibuya. Nell'anno successivo ottennero una tie-up pubblicitaria per il nuovo sistema stereo della Victor, promuovendolo in qualità di testimonial e fornendo uno dei propri brani come sottofondo musicale per lo spot pubblicitario. In questo passaggio, i Buck-Tick mantennero il loro sound originale, garantendosi così il sostegno dei propri fan anche dopo il salto major, senza quindi perdere il loro capitale simbolico presso la scena indie ma di fatto convertendolo in vendite sulla scena major. Questo fu anche possibile grazie al fatto che il contenuto dei loro prodotti, sebbene sempre di controcultura, era espresso più indirettamente attraverso simbolismi e metafore, rendendoli quindi accettabili da una casa major. L'accordo era ulteriormente vantaggioso per la label in quanto i Buck-Tick si erano mostrati decisamente molto più duttili nel recepire le nuove sonorità e i nuovi stili da Europa e America rispetto ai loro compagni di scena: ciò dava alla casa discografica la possibilità di avere un'entrata molto più stabile e duratura da un determinato sound portato da una band straniera, che nella maggior parte dei casi produceva un solo album in Giappone per ritornare nel proprio mercato d'origine.

Se, da un lato, questa scelta stilistica dei Buck-Tick permise loro di entrare nella scena major, dall'altro, gli X, mantenendosi più vicini ad uno stile esplicitamente di controcultura (dalle copertine dei CD e titoli di canzoni con forte contenuto sessuale, agli episodi di violenza nelle live house)50 non riuscirono a percorrere la stessa strada dei loro contemporanei. Non trovando un accordo con la Sony per l'uscita del loro album Vanishing Vision, gli X pubblicarono il disco nel 1988 tramite la propria etichetta, la Extasy Records, dominando la classifica Oricon per le band indie e raggiungendo la diciannovesima posizione della classifica Oricon istituzionale, qualcosa di inaudito per il sistema discografico del tempo. Questo successo, non solo permise agli X di incrementare la propria fama come “band che non si era venduta” (e quindi il proprio capitale simbolico presso il pubblico indie), ma valse loro anche un riconoscimento da parte della altre case discografiche major, prima fra tutte la Sony, che non avevano creduto che un'operazione del genere sarebbe stata possibile. Infatti, a seguito del contratto firmato tra X e Sony per la

48 NARAKU Ikki, “Imi o seotta buruha, muishiki o tsuikyū shita X”, Ongakushi ga kakanai Jpoppu

hihyō, vol.52, 18 aprile 2008, pp.88-89.

49 ICHIKAWA, FUJITANI, Subete wa..., cit., p.50.

50 MATSUMOTO Kyōya, “Yoshiki densetsu + X Japan menbā hiwa”, Ongakushi ga kakanai Jpoppu

pubblicazione del successivo album, la Extasy non venne smantellata; questo non fu un passaggio ovvio, poiché nulla avrebbe vietato alla Sony di porre una clausola simile: questo dimostra che non vi fu la volontà da parte delle case discografiche di ostacolare o arginare il fenomeno emergente.

Il successo degli X, sebbene minore in termini di vendite rispetto a quello dei Buck-Tick, fu quindi molto più emblematico poiché il modello Extasy aveva dimostrato di poter aprire una strada diretta verso il pubblico major, senza dover passare da nessuna casa discografica preesistente. Se infatti Buck-Tick e X avevano creato nello stesso modo legami di collaborazione e partnership artistica con gli artisti della scena indie, un legame con gli X aveva molto più valore ai fini di una produzione discografica che puntava alla scena major con la volontà di mantenere una totale autonomia nella produzione artistica: l'interlocutore finale dalla parte dei Buck-Tick era una label major, mentre dalla parte degli X era Yoshiki stesso. Questo fatto conferiva un ulteriore capitale simbolico agli X, non solo in veste di band indipendente (in senso lato) di enorme successo, ma anche in qualità di gruppo produttore di altre band vicino alla scena underground.

Alla fine del 1988, a seguito del successo di X e Buck-Tick nel panorama major, le due band vennero assimilate poiché simili nell'atteggiamento (legato alla cultura yankī) e nelle origini, ma le loro posizioni nella scena underground erano differenti: i detentori diretti delle chiavi di accesso al successo sulla scena

major (senza alcuna perdita di capitale simbolico presso il panorama indie) erano gli X.

Quindi, sebbene le due band continuassero a condividere una buona fetta del pubblico

underground tra loro e a collaborare artisticamente in live performance ed eventi, è

evidente che le due band avessero intrapreso due strade imprenditoriali differenti che portarono a risultati diversi già prima della fine degli anni '90. Ma in cosa era diversa la Extasy Records dalle altre case discografiche?

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