Capitolo 3: Antologia di brani Visual-Ke
3.1. Un excursus fra i classici dell’epoca d’oro
3.1.1. X Japan X: le basi della ribellione Visual-Ke
さめきった街に別れを告げ 荒れくるう刺激に身をさらせ あいつの瞳は光り失せた 燃えくるう心は操れない 乱れた愛に流され おまえは全てを失った 身体貫く叫びで おまえの心壊してやる 錆付いた言葉投げ捨てて 張り裂ける心を解き放て 降りしきる雨に背を向けて 息づく奴らに言葉はない
埋もれた時に戸惑う おまえは悪夢をさまよう
血の気震わす Noise で おまえの心壊してやる
X 感じてみろ X 叫んでみろ X 全て脱ぎ捨てろ X 感じてみろ X 叫んでみろ X 心燃やせ X You don't have to hesitate
X Get yourself out
X You know You are the best! X Let's get crazy!
X 感じてみろ X 叫んでみろ X 全て脱ぎ捨てろ X 感じてみろ X 叫んでみろ X 心燃やせ 乱れた愛に流され おまえは全てを失った 身体貫く叫びで おまえの心壊してやる X 感じてみろ X 叫んでみろ X 全て脱ぎ捨てろ X 感じてみろ X 叫んでみろ X 心燃やせ X 感じてみろ X 叫んでみろ X 全て脱ぎ捨てろ X 感じてみろ X 叫んでみろ X 心燃やせ8 X Japan - X
Di’ addio a questa città sbiadita
Abbandona il tuo corpo a questo istinto di furia Nei suoi occhi non c’è più luce
Il sentimento di bruciante follia non potrà tornare Trascinata da un amore sregolato, tu hai perso tutto Con un grido che trafigge il corpo, distruggerò il tuo cuore Getta via le parole arrugginite
Libera il tuo cuore straziato
8 “ X Japan - X [PV]”, in “Youtube”, 2015, https://www.youtube.com/watch?v=6nWlXNP1RJs, 03/10/2020; “Lyrics X by X Japan (romaji) from album – Blue Blood”, in “JpopAsia”, 2010, https://www.jpopasia.com/xjapan/lyrics/27618/blue-blood/x/, 03/10/2020.
Volta le spalle alla pioggia scrosciante Non ho nulla da dire a chi sospira
Tu, che ti sei persa in questa era in cui siamo seppelliti, vaghi senza meta in un sogno Con un Noise che fa ribollire il sangue, distruggerò il tuo cuore
X Vivilo X Urlalo X Getta via tutto
X Vivilo X Urlalo X Fai bruciare il tuo cuore X You don’t have to hesitate
X Get yourself out
X You know You are the best! X Let’s get crazy!
X Vivilo X Urlalo X Getta via tutto
X Vivilo X Urlalo X Fai bruciare il tuo cuore
Trascinata da un amore sregolato, tu hai perso tutto Con un grido che trafigge il corpo, distruggerò il tuo cuore
X Vivilo X Urlalo X Getta via tutto
X Vivilo X Urlalo X Fai bruciare il tuo cuore X Vivilo X Urlalo X Getta via tutto
X Vivilo X Urlalo X Fai bruciare il tuo cuore
X è stato il primo brano rappresentativo della band X Japan, diventando una delle poche
tracce che la band ha deciso di mantenere negli album durante e dopo la transizione da
thrash metal ad un genere a sé stante che verrà poi designato dalla critica e dalla stampa
come “Visual-Kei”. Infatti, dopo la prima pubblicazione indipendente come traccia secondaria del singolo Orugasumu del 1986, la traccia è stata re-inserita nel successivo album Blue Blood (che ufficializzò il successo major della band) del 1989 sotto la Extasy Records e utilizzata in varie collaborazioni.9 Nonostante sia stato messo in
ombra dai brani che la band compose nell’epoca d’oro, come ad esempio Kurenai o
Rusty nail, X rimane comunque l’espressione più pura dello spirito ribelle degli X Japan
del periodo pre-Extasy Records.
9 Le due principali collaborazioni sono quello con lo studio CLAMP per la creazione di un video musicale nel 1993 sotto la regia di Hayashi Shigeyuki e la tie-up con la Sony per uno spot di promozioni delle musicassette dell’azienda all’uscita di Blue Blood.
Il brano si configura come un grido (letteralmente e musicalmente) contro la società e le sue costrizioni nei confronti dell’individuo. Gli X Japan esaltano l’espressione senza freni delle proprie sensazioni, legando all’interno del ritornello il nome della band all’imperativo di urlare, liberarsi di tutto il superfluo e vivere la vita in modo quasi istintivo.
Prima della creazione del video musicale in collaborazione con lo studio CLAMP,10 il
brano ha avuto un videoclip composto da riprese dai concerti della band (non è stato possibile reperire il nome del regista) e su questo si concentrerà l’analisi della componente visiva di questo prodotto. La scelta di un video promozionale costituito da un montato di riprese di live va in direzione decisamente differente rispetto a quella intrapresa dagli artisti occidentali pop analizzati da Vernallis. Infatti, secondo quest’ultima, il video musicale viene generalmente prodotto col compito di rendere il prodotto finale facilmente fruibile, con un effetto per cui il testo in sé finisce in background e viene re-interpretato dalle immagini di una narrativa talvolta anche molto differente:
Lyrics can serve the narrative, but in a partial, incomplete manner. [...] Although it is possible to separate the lyrics from the image and the music in a limited way, words are largely transformed by image and sounds. Because their role varies -lyrics sometimes come to the fore and are sometimes buried deep in the texture- they have a kind of occult quality. Most productions direct our attention to so many different parameters that lyrics do not stand out a single mode of continuity.11
La scelta degli X Japan di non sovrapporre al brano un’ulteriore narrativa visiva può essere considerata come la prova del rifiuto della band di re-interpretare (sia nel senso di sovrascrivere che di riscrivere) il testo, principale portatore del messaggio del brano, in nome di una maggiore fruibilità. Il video diventa dunque una rappresentazione con intento realistico del prodotto musicale, che non viene sostituito o modificato dalla componente visiva: gli X Japan mostrano un montaggio di riprese di una performance live del brano e non una registrazione in studio. Anche Ichikawa nota l’effetto di realismo di questo genere di prodotti, sostenendo che l’immagine della band che suona e suda mentre si scatena davanti ai nostri occhi contribuisce a dare un maggiore senso di autenticità e valore agli artisti e al brano:
10 “X Japan – X [PV]”, in Youtube, 2009, https://www.youtube.com/watch?v=rc2Oe7Intqc, 3/10/2020. 11 VERNALLIS, Experiencing..., cit., p.7.
La base del sound del Visual-Kei è sempre stata un ritmo esageratamente veloce per mettere alla prova i limiti fisici degli artisti, come una specie di prova a ‘suonare più veloce, battere più veloce sulla batteria’ ripetuta più e più volte. L’immagine di Yoshiki che, come se fosse una promessa, ad ogni concerto veniva portato via esanime perché aveva suonato troppo velocemente la batteria è il simbolo di questo pensiero. È qualcosa di impressionante che ha stupito me e non solo.12
Anche il testo si avvale di questo generale senso di autenticità e di comunicazione diretta verso il pubblico, reiterando in più punti gli imperativi di gridare e vivere appieno le proprie emozioni. Complementare a questa peculiarità è la scelta di pronomi personali più semanticamente coloriti rispetto a quelli più comunemente utilizzati per riferirsi ai personaggi della canzone. Più nello specifico, nella musica leggera cantata da uomini l’io cantante viene generalmente omesso o espresso con “boku”, mentre in questo brano viene usato il termine “ore”, che ha una sfumatura più virile e mascolina. La seconda persona singolare (in genere al femminile) invece si esprime generalmente con un “kimi” o un “anata”, mentre qui viene usato il termine “omae” che ha una
nuance dispregiativa in quanto pone l’ascoltatore ad un livello più basso del parlante.
Infine, vi sono numerosi termini neutri per le terze persone (come ad esempio “kare/karera”, lui/loro, o addirittura il più generico “hito”, le persone), ma in questo brano vengono volutamente scelte espressioni con una connotazione negativa simile a quella di “omae” come “yatsu” o “yatsura”. La scelta degli X pone l’io cantante in una posizione dominante rispetto a tutti gli altri personaggi, incluso l’ascoltatore, andando a definire così il rapporto dei fan nei confronti degli artisti all’interno della scena Visual-Kei dell’epoca d’oro.13
Inoltre, anche il metodo di esposizione del tema di controcultura viene qui impostato in maniera inedita. Infatti, anche se è possibile trovare un filo unico che unisce buona parte degli artisti underground dalla fine degli anni ‘60 a quelli emersi a partire dalla fine degli anni ‘80, non va dimenticato che gli X Japan e il loro entourage sono stati considerati dai loro coetanei fin da subito come in parte estranei al contesto
underground.14 Se infatti all’interno della scena underground vi era uno zoccolo duro
di artisti apertamente avversi alla politica e alla società del tempo, al contempo 12 ICHIKAWA Tetsushi, Daremo oshietekurenakatta hontō no poppu myūjikku ron, Tōkyō, Shinko
Music Entertainment, 2014, p.113.
13 “Durante l’epoca d’oro vi era una direzione ‘dall’alto verso il basso’[nel rapporto tra artisti e fan]. Durante gli MC si dicevano cose tipo ‘fatemi vedere cosa sapete fare, stronzi!’. Anche i Luna Sea davano degli schiavi ai propri fan chiamandoli ‘Slave assembrati in questo concerto’.” (ICHIKAWA Tetsushi,
FUJITANI Chiaki, Subete wa V-Kei e tsūzu,Tōkyō, Shinko Music Entertainment, 2018, p.16).
emersero gli X Japan che, come nota Saitō, ebbero un approccio al tema differente. Più precisamente, gli X Japan, pur mantenendo il tema della controcultura (mutuato dall’influenza della scena underground giapponese e da artisti occidentali come i Kiss) ne eliminano le connotazioni esplicitamente politiche,15 rendendo così più vago
l’oggetto della ribellione. Come si può ben notare nel testo, l’avversione è contro una generica zona della città (e non esplicitamente verso la società) e contro alcuni che hanno perso la luce nei loro occhi (e non necessariamente verso una determinata classe sociale o politica). Questa peculiarità è ciò che probabilmente ha permesso agli X Japan di essere accettati all’interno della scena mainstream senza ulteriori compromessi e mantenendo il capitale simbolico di rappresentanti della controcultura presso i fan della scena underground.
Concludendo, X è un brano che fotografa lo stile degli X Japan nelle sue caratteristiche più basilari, le quali diventeranno uno dei punti di partenza per l’evoluzione dello stile della band e del Visual-Kei negli anni successivi. La tematica di controcultura, anche se decisamente ridimensionata nella sua popolarità presso il pubblico, rimarrà un punto fermo di tutte le successive band Visual-Kei più fedeli alla corrente degli X Japan che prenderanno questo brano come modello per i propri brani.
3.1.2. Luna Sea - Rosier: sul modello della ballad dell’epoca d’oro