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Capitolo 2: Caratteristiche dell'estetica del Visual-Kei I Introduzione e struttura del secondo capitolo

II. L'importanza dei testi nel Visual-Ke

2.1. Caratteristiche trasversali ai diversi periodi 1 Onnivorismo e bricolage

2.1.3. Ambivalenze: metropoli-provincia, semplicità-snobismo

Come abbiamo visto nei capitoli precedenti, il Visual-Kei è un genere musicale fortemente legato alla provincia giapponese, in particolare alle prefetture limitrofe a Tōkyō: buona parte degli artisti e dei fan proviene da queste zone dove la cultura yankī, passata velocemente di moda nelle grandi città, si è conservata per i successivi decenni. Infatti, per quanto il Visual-Kei sia un fenomeno esploso nelle grandi città come Tōkyō e Ōsaka e adattatosi al panorama metropolitano, il genere non ha mai trovato la sua dimensione ideale in queste zone. Questo aspetto traspare anche dalle liriche di molti artisti, come si può notare in alcuni passi di Rosier, canzone rilasciata dai Luna Sea nel 1994: 輝く事さえ忘れた街は ネオンの洪水 夢遊病の群れ 腐った野望の吹き溜まりの中 見上げた夜空を切り刻んでいたビル 夢のない この世界20

Questa città che ha perfino dimenticato cosa significa brillare è allagata da luci al neon e i sonnambuli sciamano in branco,

in questo ritrovo di persone senza meta fatto di marce ambizioni

i grattacieli tagliano in pezzi il cielo notturno verso cui rivolgo il mio sguardo, non ci sono sogni in questo mondo

In questi versi la metropoli viene dipinta come un luogo pieno di illusioni: la luce naturale delle stelle, bloccata dai grattacieli che ostruiscono la vista di parti del cielo notturno, viene sostituita da quella dei neon, i quali sembrano l’unico modo per la città per apparire luminosa; allo stesso modo le ambizioni di tutti coloro che si sono trasferiti nella città ristagnano al suo interno, rendendo i suoi abitanti simili a sonnambuli che rincorrono invano il sogno di una vita benestante all’interno di questo mondo.

Questa avversione alla città è una costante all'interno del genere, cosa che ha portato il Visual-Kei a porsi criticamente anche nei confronti dei prodotti delle metropoli, spesso 20 Il brano verrà analizzato anche nel capitolo 3 dell’elaborato (“Lyrics ROSIER by Luna Sea (romaji) from album – ROSIER”, in “JpopAsia”, 2010,

proponendo una forma di cultura (o sottocultura) urbana alternativa. Dai passaggi in televisione al sistema discografico in sé, gli artisti Visual-Kei che sono stati glorificati dal canone non si sono mai semplicemente adattati agli schemi delle grandi città, ma hanno cercato di modificarli secondo i propri criteri. Il distacco da questi meccanismi è ciò che ha permesso al Visual-Kei di sopravvivere al cambio della moda alla fine degli anni '90, a differenza dello Shibuya-Kei e del City Pop, emersi nello stesso periodo ma scomparsi quasi completamente dalla scena musicale all'inizio del nuovo millennio. Riguardo a questo fenomeno, Ichikawa sostiene che è stata proprio l'essenza yankī provinciale che ha spinto il Visual-Kei, attraverso la wakariyasusa a contrapporsi allo “snobismo” (sunobusa)21 dei trend metropolitani, rappresentati dallo Shibuya-Kei. Tuttavia, nonostante sia evidente quanto il Visual-Kei si sia caratterizzato come antitesi dello Shibuya-Kei e dello snobismo, risulta più difficoltoso affermare che tutti gli artisti del genere abbiano sempre puntato alla facilità di comprensione del loro messaggio e che si siano sempre contrapposti alla cultura metropolitana. Infatti, usando il termine

wakariyasusa con l'accezione di “facilità di comprensione” in senso lato, si dà

l'impressione che questi artisti, oltre ad aver interpretato in maniera semplicistica elementi di contesti diversi, li abbiano legati tra loro in modo da essere facilmente comprensibili. Tuttavia, per quanto in alcuni casi sia vero che alcuni artisti abbiano optato per messaggi semplici e diretti nelle loro canzoni, questa banalizzazione del genere esclude artisti fondamentali alla scena come Buck-Tick e MALICE MIZER, che hanno basato la propria carriera sull'accumulo di significati attraverso la logica dell'addizione. Esemplare è il ritornello della canzone Illuminati dei MALICE MIZER, uscita nel 1998:

Magical or Meriment. Comunion with Nimrod. 服を脱ぎ横たわる姿に祈りを捧げて

Magical or Meriment. Comunion with Nimrod. もう一度手にしてしまえば逃れることは出来ない

ダビデの星のもとで全てと交わる22

Magical or Meriment. Comunion with Nimrod.

Offro una preghiera alla figura sdraiata senza vestiti

21 ICHIKAWA Tetsushi, FUJITANI Chiaki, Subete wa V-Kei e tsūzu, Tōkyō, Shinko Music Entertainment, 2018, p.138.

22 “Lyrics Illuminati by Malice Mizer (romaji) from album – Illuminati”, 2010, in “JpopAsia”, https://www.jpopasia.com/malicemizer/lyrics/46522/illuminati/illuminati/, 03/10/2020.

Magical or Meriment. Comunion with Nimrod.

Se riuscirò a ottenerlo un'altra volta, non riuscirà più a sfuggirmi sotto la stella di Davide mi unisco al tutto

Questi versi, così come quelli di molte altre canzoni, non solo sono incomprensibili ai non appartenenti al fandom del Visual-Kei, ma anche ai fan di queste band: sono molteplici i casi in cui i fan hanno impiegato perfino anni a decifrare questo genere di liriche. In altre parole, il termine wakariyasusa può essere accettato fintanto che si fa riferimento alla tendenza di questi artisti a prendere determinate tematiche da altri contesti e interpretarle in maniera superficiale (ossia noncuranti del loro background culturale): in questo senso, più che riferirci al termine come “facilità di comprensione” sarebbe più giusto utilizzare l'espressione “superficialità dell'interpretazione”. Ciò non esime gli artisti Visual-Kei da quello snobismo che Ichikawa ha invece tracciato come linea di confine con lo Shibuya-Kei. Al contrario, il fatto stesso che il Visual-Kei faccia uso di un linguaggio ricco di significati da interpretare (e quindi, riservati a coloro che riescono a interpretarli) rende il genere, al livello della composizione, tanto snob quanto altri generi, seppur in maniera differente. È da escludere anche la possibilità che questi artisti compongano inconsapevolmente brani di così difficile comprensione, in quanto esistono testimonianze23 di artisti che hanno affermato di aver composto brani per attirare nuovi fan e brani per i fan di vecchia data (ossia quelli che hanno accesso a chiavi di interpretazione adeguate).

In estrema sintesi, il Visual-Kei ha un carattere ambivalente nei confronti dell'esclusività del genere: da un lato utilizza il metodo dell'onnivorismo per appropriarsi di strutture ed elementi esterni con un approccio tutt'altro che esclusivo; dall'altro combina attraverso la logica dell'addizione questi elementi in significati e forme di espressione generalmente incomprensibili, creando così prodotti esclusivi (ossia dedicati a coloro che possiedono le giuste chiavi di interpretazione). Questa ambivalenza è visibile non solo nelle forme di espressione del genere, ma anche nelle scelte di stile dei singoli artisti, così come nella storia del Visual-Kei: un fenomeno di radici provinciali che si è diffuso nelle grandi metropoli del Giappone.

23 “Avalon è una canzone dal respiro più ampio, quindi crediamo che la base di ascoltatori per quella canzone sia anch'essa ampia. Per esempio, è una canzone che, per dire, i fan del liceo possono presentare ai loro amici che non sono fan, quindi secondo noi è stata una sorta di 'strategia per trasformare i giovani che non sono fan dei MEJIBRAY in fan'. Al contrario, con DIE KUSSE avevamo l'obiettivo di

raggiungere i giovani che hanno già conosciuto i MEJIBRAY attraverso la ‘strategia per trasformare i giovani che non sono fan in fan’, e 'trasformarli in fan totali', quindi è un singolo che porta tutta la base di ascoltatori allo stesso livello.” (YAMAMOTO Takaya, “MEJIBRAY ViSULOG tokushū”, in

2.1.4. Le maschere del Visual-Kei: tra roleplaying, interpretazione totale e 2,5

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