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Capitolo 2: Caratteristiche dell'estetica del Visual-Kei I Introduzione e struttura del secondo capitolo

II. L'importanza dei testi nel Visual-Ke

2.1. Caratteristiche trasversali ai diversi periodi 1 Onnivorismo e bricolage

2.1.2. Logica dell'addizione ed eccesso

Se l'onnivorismo indica il metodo con cui gli artisti Visual-Kei hanno fatto propri elementi di contesti differenti, l'applicazione ripetuta di questo processo e la conseguente sedimentazione di questi elementi sono ciò che ha portato il Visual-Kei allo sviluppo della “logica dell'addizione” (tashizan no riron)10 e ad una tendenza all'eccesso (kajōsa).11 Questi due processi, che analizzeremo separatamente di seguito, hanno permesso a tutte le principali band Visual-Kei di creare una propria narrativa. Il termine “narrativa” va qui inteso come una narrazione (più o meno realistica) portata avanti dai performer attorno ai propri personaggi che rimane coerente sia all’interno delle singole composizioni degli artisti, sia all’interno dell’intera carriera delle band. Il termine “logica dell'addizione” è stato formulato da Ichikawa a partire da un esempio come segue:

[Questi artisti Visual-Kei] volendo comporre a tutti i costi i loro generi musicali preferiti, ignorarono le categorie musicali e assorbirono alla buona elementi dall'heavy metal, dal progressive rock, dal glam rock e dal rock d'avanguardia […]. Nello stesso modo in cui si inseriscono sillabe in una poesia, hanno continuato imperterriti e con costanza ad implementare ciò che volevano fare/ciò che piaceva loro: questa logica dell'addizione è una base del Visual-Kei.12

In altre parole, la logica dell’addizione è quella caratteristica specifica del bricolage del Visual-Kei tramite cui gli artisti Visual-Kei hanno fatto propri elementi musicali, testuali e stilistici di altri contesti implementandoli alla propria narrativa. Ed è proprio a partire da questo punto che il Visual-Kei inizia a distanziarsi in modo netto dalle forme di bricolage tipiche di alcuni generi musicali. Infatti, il punto fondamentale è che gli 10 ICHIKAWA, Daremo oshietekurenakatta..., cit., pp. 94-96.

11 ICHIKAWA, Daremo oshietekurenakatta..., cit., pp. 94-96. 12 ICHIKAWA, Daremo oshietekurenakatta..., cit., pp.94-95.

elementi traslati nel contesto Visual-Kei non sono usa-e-getta, ma vengono integrati alla narrativa di una band. In questo modo, pur integrando costantemente nuovi elementi ed espandendosi, l’impianto narrativo delle singole band viene pensato come una struttura coerente all’interno della carriera di questi gruppi. Questo aspetto può essere notato facilmente confrontando le due principali tipologie dei brani degli X, rappresentate qui dal brano omonimo al nome della band e da Kurenai, entrambi parte dell'album Blue

Blood, uscito nel 1989. Il primo, X, è un classico brano di controcultura, che incita a

liberarsi delle restrizioni: 錆付いた言葉投げ捨てて 張り裂ける心を解き放て 降りしきる雨に背を向けて 息づく奴らに言葉はない 埋もれた時に戸惑う おまえは悪夢をさまよう 血の気震わす Noise で おまえの心壊してやる X 感じてみろ X 叫んでみろ X 全て脱ぎ捨てろ X 感じてみろ X 叫んでみろ X 心燃やせ13

Getta via le parole arrugginite, libera il tuo cuore lacerato,

lasciati alle spalle la pioggia battente, non ho nulla da dire a chi sospira tristemente

Tu, che sei disorientata in questo tempo isolato, vaghi senza meta in un incubo, con un noise che ti farà ribollire il sangue, distruggerò il tuo cuore.

X Vivilo X Urlalo X Getta via tutto X Vivilo X Urlalo X Brucia il tuo cuore

In questi passi gli X esortano l’ascoltatore a liberarsi dai sentimenti che lo fanno soffrire per abbandonarsi alla frenesia del sound della canzone e sentirsi libero dai propri pesi e dalle costrizioni della società. Questa canzone, che è stata una delle colonne portanti 13 Il brano verrà analizzato anche nel capitolo 3 dell’elaborato. (“Lyrics X by X Japan (romaji) from album – Blue Blood”, in “JpopAsia”, 2010,

della discografia degli X, mostra le principali caratteristiche del messaggio della band a cui, negli altri brani, si aggiungeranno altri elementi secondo la logica dell’addizione. Ecco che dunque nelle ballad il protagonista delle canzoni degli X, che in altri brani invita a “liberarsi del proprio cuore lacerato”, quando si confronta con la sofferenza generata dal rifiuto dell’amata non può fare altro che infuriarsi per la propria incapacità di dimenticarla. Possiamo vedere questo aspetto nel brano Kurenai, la ballad più famosa degli X, che più che romantica, è piuttosto venata da una certa amarezza:

お前は走り出す何かに追われるよう 俺が見えないのかすぐ傍に居るのに

人並みに消えて行く記憶の吐息 愛の無い一人ぶたいもう耐えきれない all of you in my memory

is still shining in my heart すれ違う心は溢れる涙にぬれ

紅に染まったこの俺を

慰める奴はもう居ない14

Scappi come se tu fossi inseguita da qualcosa, non mi vedi? Eppure, io sono accanto a te...

I miei sospiri per il mio passato svaniscono come quelli di tutti gli altri, non posso più sopportare questa performance solitaria, priva di amore

all of you in my memory is still shining in my heart

I nostri cuori che si passano di fianco sono umidi delle lacrime che sgorgano copiose... Non c'è più nessuno che possa consolare

questo me, tinto di rosso

Inoltre, questa narrativa non è semplicemente limitata ai brani di uno stesso album o con una data di pubblicazione ravvicinata, ma anzi è legata all'immagine della band o di uno

14 “MV Video X Japan – Kurenai with LYRICS”, in “JpopAsia”, 2010, https://www.jpopasia.com/xjapan/videos/9317/kurenai/, 03/10/2020.

dei componenti delle band. Un caso piuttosto esplicativo è quello di Kamijo15 che per tutta la sua carriera ha creato attorno alla sua figura l'immagine di un vampiro francese di nobili origini, ispirato in gran parte all'immaginario del manga Berusayu no bara (La rosa di Versailles, importato in Italia col titolo “Lady Oscar”). Nel 2013, iniziando la carriera solista, avrebbe potuto lasciarsi alle spalle l'intero impianto narrativo del suo personaggio, invece, pur optando per un sound meno “classicheggiante”, decise di mantenere questo immaginario. In questo modo, slegandosi dalle atmosfere barocche delle band precedenti, è riuscito a traslare il proprio personaggio in epoche e scenari molto differenti, sia musicalmente che tematicamente, come nel caso del brano Moulin

Rouge, pubblicato da solista nel 2014, dove dipinge una notte di passioni a Parigi nei

panni del proprio personaggio vampiresco:

今宵もパリでは秘密のパーリー16 狂いたいならムーランルージュ! (ムーランルージュ!) 疼いた喉でドクドクと感じて 君を吸いたいムーランルージュ! (ムーランルージュ!) “真夜中の羊飼い”いつからかそう呼ばれた 僕はただのヴァンパイア 血が欲しいだけ17

Anche questa notte a Parigi c'è una festa segreta,

se vuoi perdere il controllo, vieni al Moulin Rouge! (Moulin Rouge!) Sentendo le pulsazioni nel tuo collo palpitante

voglio succhiare il tuo sangue, Moulin Rouge! (Moulin Rouge!) Da quando mi hanno chiamato “pastore della notte”?

Io sono un semplice vampiro, voglio solo il sangue

Questa logica dell’addizione, per quanto a volte limiti parzialmente le possibilità 15 Inizialmente assunto come roadie dei MALICE MIZER nel 1994, nello stesso anno fonda assieme a Mayu (chitarrista), Emiru (bassista) e Machi (batterista) i Lareine. La band riprende la forte componente teatrale dei MALICE MIZER e gode di una discreta popolarità fino al 2000, anno in cui tutti i membri tranne Kamijo lasciano la band. Le attività della band proseguono saltuariamente nei primi anni '00, ma dal 2007 Kamijo fonda i Versailles con Hizaki e Teru alle chitarre, Jasmine You al basso e Yuki alla batteria. Dal 2013 le attività di Kamijo con i Versailles diventano più sporadiche, in parte a causa dell'inizio della sua carriera da solista.

16 Nel testo l’autore modifica volontariamente lo spelling di Parigi (pari) per renderlo più vicino alla parola “party” (pātī), così da creare un’assonanza tra i due termini.

17 “Lyrics Moulin Rouge by KAMIJO (romaji) from album – Heart”, in “JpopAsia”, 2014, https://www.jpopasia.com/kamijo/lyrics/235774/heart/moulin-rouge/, 03/10/2020.

creative degli artisti, è in realtà ampiamente diffusa e sfruttata abilmente all'interno del genere. Essa, oltre a creare un'immagine più a tutto tondo delle figure degli artisti (o dei personaggi che impersonano), contribuisce ad un senso di autenticità, in quanto aggiunge solamente dettagli ad un immaginario di base degli artisti che sostanzialmente non cambia.

L'applicazione ripetuta di questo processo di addizione di significati, coadiuvata dal processo di collage dell'onnivorismo, è ciò che tendenzialmente porta tutti gli artisti del genere Visual-Kei ad un accumulo di narrazioni differenti (ma comunque coerenti tra loro), ossia una tendenza all'eccesso. Questo concetto può essere interpretato secondo due prospettive testuali: una microtestuale e intensiva, nell'ambito delle scelte stilistiche all'intero di un singolo brano o album, una più macrotestuale ed estensiva, nell'ambito delle scelte nella carriera di un singolo artista. Il tipo di prospettiva microtestuale ed intensiva non è una prerogativa di tutte le band all'interno del genere, ma è comunemente individuata in gruppi che seguono i passi dello stile dei MALICE MIZER. Un esempio utile a chiarire questo concetto può essere trovato nel ritornello del brano Ascendead Master dei Versailles, pubblicato nel 2009 per il loro debutto major sotto la Warner Music Japan:

革命は美しく 燃え上がるセレナーデ 罪な首筋に噛み付いてあげる 孤独を焼き殺して! 強く激しく燃えて

罪と醜さを吸い出してやろう18

La rivoluzione è meravigliosa, una ardente serenata, Morderò il tuo collo peccaminoso.

Uccidi e brucia la solitudine! Bruciando con forza e violenza Succhierò via i tuoi peccati e la tua bruttezza.

L’addizione di numerosi termini provenienti da contesti diversi in questo brano permette l’accumulo diversi significati dagli elementi implementati, aggiungendo densità e valore simbolico al messaggio della canzone. Questa sovrabbondanza di immagini crea dunque un senso di opulenza talmente opprimente che rende il significato generale del testo oscuro, ma al contempo impreziosisce il messaggio del brano grazie 18 “Lyrics ASCENDEAD MASTER by Versailles (romaji) from album – Jubilee, in “JpopAsia”, 2010, https://www.jpopasia.com/versailles/lyrics/6423/jubilee/ascendead-master/, 03/10/2020.

all’esasperazione (eccesso) di questo processo. Si potrebbe obiettare che il ritornello del brano potrebbe essere un caso particolare, ma basterebbe dare una veloce scorsa al testo dell'intera canzone per accorgersi che nelle parti rimanenti queste metafore non vengono né sciolte né spiegate, ma anzi ne vengono aggiunte altre.

L'eccesso nella prospettiva macrotestuale ed estensiva diventa invece una caratteristica comune al genere quando lo si riferisce alla scelta all'interno della carriera di un artista. Questo aspetto è ciò che permette agli artisti Visual-Kei di sconfinare in ambiti stilistici apparentemente opposti, come il pop: in questo senso, l'eccesso va inteso come la volontà di superare un limite imposto, come può essere quello di un genere musicale, o addirittura il limite del campo della musica. Ad esempio, la figura di Yoshiki ha acquisito un numero sempre maggiore di ruoli con il passare degli anni: inizialmente batterista, poi compositore, produttore, inventore di un modello di business discografico vincente, personaggio televisivo, custode dello spirito Visual-Kei dell'epoca d'oro, esponente di spicco della musica giapponese all'estero e, non ultimo, stilista. La direzione dell'espansione di questi artisti tramite la logica dell'addizione e l'eccesso non è necessariamente univoca: andare contro il tema della controcultura o addirittura contro il genere Visual-Kei è ed è sempre stata una strada percorribile dagli artisti. Basti pensare al caso degli SHAZNA, che dopo il cambio di line-up e la promozione major nel 1997 pubblicarono il singolo Melty Love, le cui liriche sono l'assoluta antitesi del modello di Visual-Kei di Yoshiki:

Melty Love 離さない 離さない 愛らしい君の笑顔 少しだけ 想い出す ピュアなあの気持ち Melty Love 恋焦がれ 恋焦がれ 退屈な恋じゃなくて 愛しくて 愛しくて 夜も眠れない...19 Melty Love

Non lascerò andare, non lascerò andare il tuo sorriso innamorato, mi ricorderò solo un po' di quel sentimento innocente

Melty Love

Desidero il tuo amore, desidero il tuo amore, non è un amore qualunque,

19 Il brano verrà analizzato anche nel capitolo 3 dell’elaborato (“Lyrics Melty Love by Shazna (romaji) from album – Promise Eve”, in “JpopAsia”, 2010,

mi è così caro, così caro che non riesco nemmeno a dormire la notte...

L’immagine del protagonista di Kurenai, quasi infuriato per il rifiuto da parte dell’amata, è estremamente lontana da quella del protagonista di questo brano, ancora volontariamente schiavo di un amore non corrisposto. Questa differenza viene ripresa anche nell’ambito musicale, dove gli X sfruttano le melodie malinconiche della power

ballad, mentre gli SHAZNA puntano di più sui ritmi orecchiabili dell’electro-pop.

Per quanto si possa immaginare che lo stacco fra X e SHAZNA possa aver sconvolto una parte dei fan, il fatto che grazie a questo singolo gli SHAZNA siano riusciti a raggiungere le prime posizioni della classifica Oricon implica che una parte del fandom aveva accettato questa contraddizione a livello tematico. A riprova di ciò, basti semplicemente pensare che gli SHAZNA sono stati di certo i primi, ma non gli ultimi di un intero filone di artisti Visual-Kei che hanno seguito percorsi di fatto assimilabili al pop mainstream anche in periodi differenti. Tra questi artisti troviamo band che hanno avuto una fortuna oscillante come An Cafè e SuG, ma anche big come gli stessi Golden Bomber che periodicamente compongono brani che dileggiano apertamente il genere Visual-Kei.

In sintesi, da un lato, logica dell'addizione ed eccesso sono i due processi che permettono al Visual-Kei di espandersi continuamente in nuove direzioni; dall'altro i due concetti fungono da ancora al genere perché, individuando una specificità nel metodo e non nella musica in sé, permettono di ricondurre gli artisti della scena al Visual-Kei, indipendentemente da quanto si siano allontanati dal genere a livello di

sound o tematiche.

I concetti esposti in questo capitolo sono stati espressi attraverso i termini utilizzati da Ichikawa, tuttavia non sono solo semplici categorizzazioni a fini teorici. Infatti, proprio perché logica dell’addizione ed eccesso sono i due aspetti introdotti già dagli X e che hanno decretato il successo del genere, essi vengono visti come gli elementi minimi necessari per comporre alla maniera del Visual-Kei. Proprio per questo motivo è molto più comune trovare band che si definiscono in base ad un concept piuttosto generico piuttosto che band che delineano fin dalla formazione il proprio sound o le proprie tematiche. Quindi, sebbene sia probabile che la maggior parte degli artisti Visual-Kei ignori la nomenclatura e il funzionamento di queste categorie, si può notare come in ogni caso esse vengano sfruttate consciamente (echeggiando l’habitus bourdieuiano) da essi nella composizione di brani, come se fossero una cifra stilistica del genere.

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