Capitolo 2: Caratteristiche dell'estetica del Visual-Kei I Introduzione e struttura del secondo capitolo
II. L'importanza dei testi nel Visual-Ke
2.2. Temi generali all’interno del Visual-Kei 1 Estetica dell'oscurità
2.2.3 Internazionalità e nazionalismo
Nel capitolo precedente abbiamo visto come il Visual-Kei sia legato più o meno strettamente alla musica occidentale, pur rimanendo un genere completamente made in
Japan. Il legame con l'occidente appare particolarmente stretto nel caso degli artisti
della prima generazione: ad esempio, Sugizo, Imai Hisashi e hide (rispettivamente chitarristi di Luna Sea, Buck-Tick e X) condussero programmi radiofonici in cui presentavano al pubblico brani occidentali che li avevano influenzati. Questo legame è ancora presente, come attestano le dichiarazioni di artisti Neo-Visual-Kei che citano artisti occidentali come Korn e Marilyn Manson al fianco di X e Luna Sea tra le loro fonti di ispirazione. Inoltre, il fatto che queste band abbiano più volte colto l'occasione di imbarcarsi in tour mondiali, a volte persino creando versioni in inglese delle loro canzoni per i fan stranieri, indica che questi artisti hanno ritenuto che il genere Visual-Kei potesse essere un genere rivolto ad un pubblico internazionale.
Tuttavia, è sempre rimasta presente una retorica che ha cercato di confinare il Visual-Kei ad un'esperienza puramente giapponese: dagli articoli di Ichikawa che definiscono il Visual-Kei come il genere che ha liberato la musica giapponese dal complesso d'inferiorità nei confronti di quella occidentale,59 alle pagine di critica musicale che sorvolano sulle evidenti influenze del rock occidentale focalizzandosi sulla struttura dei brani che ricalca quella del kayōkyoku giapponese.60 Similmente a quanto riportato da Atkins nel caso del jazz,61 il tentativo di indigenizzare il genere e staccarlo dalle sue radici nella musica occidentale attraverso l'incorporazione di concetti giapponesi all'interno della musica è stato la modalità per dare un'autenticità alla scena rock-metal giapponese. L’esasperazione della matrice puramente giapponese del 58 YANO, “The Marketing of Tears..., cit., p.62.
59 ICHIKAWA, “Nihonjin ga yōgaku …, cit., pp.71-72.
60 KAMIMOTO Yūko, “BUCK-TICK: hirui naki bandojikara o hokoru kokō no karisuma wa nihon no ‘rivingu rejendo’ sai uyoku kōho”,Ongakushi ga kakanai Jpoppu hihyō, vol. 27, 28 luglio 2003, pp.80-81. 61 Taylor E. ATKINS, “Can Japanese sing the Blues? 'Japanese Jazz' and the Problem of Autenthicity”, in Craig Timothy J., Japan Pop!: Inside the world of Japanese Popular Culture, Londra, M.E. Sharp. Inc., 2000, pp.40-50.
Visual-Kei ha coinvolto anche alcuni artisti in episodi noti all'interno della scena, come il caso dell'MC di Kirito, cantante dei Pierrot, che, in occasione della performance di apertura per il concerto di Marilyn Manson per il suo “Beautiful Monster Tour” nel 1999 presso l’arena del Fuji-Q Highland Conifer Forest, si è rivolto così al pubblico: A tutti i fan della musica occidentale, piacere di conoscervi. Noi siamo una di quelle band Visual-Kei giapponesi che voi tanto odiate. Oggi siamo venuti qui consapevoli di questo: per i fan della musica occidentale, questo è il momento per andare al bagno. Anche oggi come al solito state facendo i ruffiani con i vostri amichetti stranieri? Odiate i giapponesi e non potete farci niente? Quale diavolo è la vostra nazionalità? E poi, quanti fra di voi hanno ricevuto un pass per il backstage dallo staff per fare sesso con gli stranieri? Di sicuro ora mi starete odiando, no? Fan dei Pierrot, mi sentite? Oggi mi sto rivolgendo a tutte quelle riviste e a quei critici sottomessi agli stranieri e visto che ho incluso anche tutte quelle persone in fila per il bagno che dicevano “ma questi stanno ancora suonando?”, vi dico che oggi suoneremo a lungo, vi faremo vedere tutta la nostra rabbia!62
Il discorso non è stato recepito positivamente e viene generalmente annoverato tra le figuracce che hanno compromesso il buon nome del Visual-Kei, anche se la posizione in difesa dell'identità giapponese del genere ha lasciato a questo episodio una reputazione meno negativa rispetto ai casi degli SHAZNA.
Tuttavia, per quanto questo discorso sia stato ripudiato da tutti gli artisti, si può notare come già dagli ultimi anni dell'epoca d'oro siano comparsi alcuni artisti che cercano di “purificare” il Visual-Kei eliminando tutti gli elementi considerati “non giapponesi” all’interno dei propri brani a partire dalle espressioni in inglese. La svolta nazionalistica di questi artisti è avvenuta dunque nelle fasi finali dell’epoca d’oro in cui, come abbiamo visto precedentemente, il Visual-Kei si è aperto a numerose influenze esterne. In questo specifico caso, le traiettorie di questi artisti sembrano intersecarsi con il risorgere di alcuni sentimenti nazionalistici durante gli anni ‘90, come testimoniato da Iida,63 anche se non è ancora chiaro se il contatto fra queste due correnti sia avvenuto all’interno del contesto musicale o abbia a che fare con il sentire personale dei membri delle band, influenzati da un sentimento diffuso tra una fetta della popolazione giapponese.
Questi artisti erano piuttosto diversi fra loro e non si sono mai organizzati in correnti artistiche di alcun tipo, quindi anche il loro modo di esprimere una supposta identità 62 ICHIKAWA, Watashi ga..., cit., p.180-181.
63 IIDA Yumiko, Rethinking identity in modern Japan - nationalism as aesthetics, London, Routledge, 2002, pp.7-9.
specificatamente giapponese variava ampiamente. Il metodo più semplice e intuitivo fu quello di eliminare le parole e frasi in inglese dal testo, lasciando solo parole giapponesi: questo è il caso dei Pierrot. Un passo ulteriore in questa direzione è stato fatto dai Kaggra,, che, oltre a comporre solo in lingua giapponese, propongono temi più vicini alla tradizione giapponese (o almeno ad una generale immagine di essa), dando origine alla corrente interna al Visual-Kei delle “band tradizionali giapponesi” (wa no
bando in giapponese). Possiamo vederne lo stile in qualche passo del brano Uzu
(Vortice) del 2007:
咲いて 香り 枯れて 滅びる 生まれ死に逝く幾度も 朽ちて 還り そして 芽を葺く 人は何処へ向かうのだろう? 形を成す物は 壊れるからこそ美しい
果敢ない夢ほど 輝きを放つ塵と燃える64
I fiori sbocciano, profumano, appassiscono e muoiono, innumerevoli volte nascono e muoiono Marcendo, tornando indietro e germogliando, gli esseri umani dove sono diretti?
Gli oggetti con una forma sono belli perché si rompono
quasi come un sogno effimero, scintillano e bruciano fino a diventare polvere
Attraverso il tema del ciclo di morte e rinascita del Buddhismo, i Kaggra, si interrogano sul significato dell’esistenza, dipingendola come un vortice di infinito di creazione e distruzione. Questo stile appare più vicino alla tradizione giapponese rispetto a quello di altri artisti soprattutto grazie alla cospicua presenza di immagini legate alla tradizione giapponese, sia nel testo (come i fiori che sbocciano e appassiscono), sia nel video promozionale del brano in cui i membri della band, indossando dei kimono, suonano fra delle girandole che si muovono col vento.
Altre volte, la retorica nazionalistica è marcatamente politica, come nel caso di Japanīzu
modanisuto (traslitterazione fonetica dell'inglese “Japanese Modernist” per dileggiare i
sostenitori di una modernizzazione del Giappone come un allineamento all'immagine americana) dei Merry, uscito nel 2004:
ジャパニーズモダニスト
GO.MAD ジャパニーズモダニスト
64 “Lyrics Uzu (渦) by Kaggra, (romaji) from album – Uzu (渦; SWIRL), in “JpopAsia, 2010, https://www.jpopasia.com/kagrra/lyrics/11095/uzu-%E6%B8%A6-swirl/uzu-%E6%B8%A6-swirl/, 03/10/2020.
何故あの国だけが強い?
何故あの国だけ?65
Japanese Modernist
GO.MAD Japanese Modernist Perché solo quella nazione è forte? Perché solo quella nazione?
In questa canzone i Merry si chiedono perché il Giappone si sia dovuto adattare agli Stati Uniti per modernizzarsi, criticando soprattutto i giapponesi sostenitori di queste posizioni, visti come dei rinnegatori della propria cultura.
Questo filone di brani non ha riscosso molto successo tra i fan e i compositori del Visual-Kei negli anni '00, probabilmente a causa del fatto che un non indifferente numero di artisti Visual-Kei di successo era ancora impegnato a consolidare la propria
fanbase all'estero. Tuttavia, con il naufragio del progetto di espansione all'estero del
Visual-Kei, già dagli anni '10 è aumentato il numero di artisti che compongono per un pubblico unicamente giapponese. Questa inversione di tendenza ha portato un numero maggiore di band a comporre esclusivamente in giapponese o a fare riferimento ad elementi della cultura e della storia giapponesi, portando all'integrazione, per quanto in forma edulcorata, di alcune tematiche nazionalistiche. Un esempio è il brano Zōka to
karashinikofu (Fiori finti e kalashinikov) dei Dadaroma, una canzone che rievoca il
bombardamento nucleare di Hiroshima e Nagasaki dal punto di vista di due bambini, rilasciata nel 2016:
目を閉じれば ありふれた 幸せは 燃えていた 街を包む光と熱 貴女が見えない
抱き寄せる 間に合わず 腕の中 燃える貴女
街を包む熱のボレロ 僕も、すぐいくよ
65 Durante i concerti live, le parole ano kuni vengono sostituite da “America”, con un conseguente cambio di significato nella frase (“Lyrics Japanese Modernist (ジャパニーズモダニスト) by Merry (romaji) from album – Identity Maxi-single”, in “JpopAsia”, 2010,
https://www.jpopasia.com/merry/lyrics/174861/identity-maxi-single/japanese-modernist-%E3%82%B8% E3%83%A3%E3%83%91%E3%83%8B%E3%83%BC%E3%82%BA%E3%83%A2%E3%83%80%E3 %83%8B%E3%82%B9%E3%83%88/, 03/10/2020).
燃え盛る街 肩を寄せ合い 二人は 灰となり 一つに
あゝ人を食べる人のおはなし66
Quando ho chiuso gli occhi, quella felicità di tutti i giorni era stata incenerita la luce e il calore avvolgono le strade, non riesco a vederti
Ti stringo, non ho fatto in tempo, fra le mie braccia tu in fiamme Un bolero di calore avvolge le strade, anche io, ti raggiungerò presto
Le strade in fiamme, appoggiati l'uno sulla spalla dell'altra, i due diventano cenere, insieme Ah, questa è una storia di uomini che divorano uomini
Va tuttavia specificato che il compositore del brano, Yoshiatsu, ha dichiarato di aver avuto solo l'intenzione comporre un brano triste in uno scenario mai usato prima nella storia del Visual-Kei67 e non di esporre un messaggio politico o patriottico.
In linea generale, si può dire che il Visual-Kei stia diventando un genere sempre più orientato verso il Giappone, tuttavia è difficile pensare che vi sia un intento politico nell'uso di temi ed immagini nazionalistiche. La supposizione più plausibile è che il genere abbia acquisito questo tipo di temi più che altro per lo shock value collegato ad essi, come si può intuire da un passo di Aikoku kakumei (Rivoluzione patriottica) degli R-Shitei, pubblicata nel 2012:
アイアム ア ジャパニーズ ボーン
ブチ壊せ くだらん政治家68の理想論とか
ブチ壊せ 国家権力に宣戦布告 ブチ壊せ 病んでる社会に一撃必殺
66 “Lyrics Zouka to Kalashinikov (造花とカラシニコフ) by DADAROMA (romaji) from album - Zouka to Kalashinikov (造花とカラシニコフ), in “JpopAsia”, 2016,
https://www.jpopasia.com/dadaroma/lyrics/327367/zouka-to-kalashinikov-%E9%80%A0%E8%8A%B1 %E3%81%A8%E3%82%AB%E3%83%A9%E3%82%B7%E3%83%8B%E3%82%B3%E3%83%95/zou ka-to-kalashinikov-%E9%80%A0%E8%8A%B1%E3%81%A8%E3%82%AB%E3%83%A9%E3%82% B7%E3%83%8B%E3%82%B3%E3%83%95/, 03/10/2020.
67 “DADAROMA: DADAROMA 'Zōka to Karashinikofu”, in “ViSULOG”, 2014, http://v-kei.jp/interview/?interviewId=341, 03/10/2020.
ブチ壊せ 今こそ日本に革命を!!69
Ai amu a japanīzu bōn
Distruggi gli stupidi discorsi ideali dei politici Distruggi, dichiara guerra al potere di stato
Distruggi, spazza via in un colpo questa società malata
Distruggi, questo è il momento per una rivoluzione in Giappone!!
La prima frase, che dovrebbe rappresentare l'orgoglio patriottico, è qui ridicolizzata in una translitterazione fonetica della frase dall'inglese, un contrasto continuo anche all'interno del resto del brano in cui anglicismi in katakana sono affiancati da yoji
jukugo70 (ad esempio denkō sekka e sensen fukoku). L'intero brano incita ad una rivoluzione che però non è nazionalistica, ma più che altro simbolica: il motivo per cui gli artisti hanno ripreso la struttura degli slogan Meiji non è dovuto al fatto che siano d’accordo coi valori nazionalistici collegati ad essa, ma piuttosto al fatto che sia stata un punto importante per la costituzione di un’identità giapponese. Allo stesso modo anche il linguaggio del testo segue questo ragionamento, riprendendo la struttura degli slogan della rivoluzione Meiji, ma cambiandone il contenuto.