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Capitolo 3: Antologia di brani Visual-Ke

3.2. Innovazioni del canone nel Neo-Visual-Ke

3.2.4. Kagrra, Tsuki ni murakumo, hana ni ame: interazioni fra Visual-Kei e tradizione

[Il testo fra parentesi quadre è una mia trascrizione del monologo del cantante, diviso in due parti e posto all’inizio e alla fine del brano. Questo testo non è incluso nel booklet del CD ed è stato aggiunto solo nel videoclip del brano.]

[月に斑雲76、紫陽花77に雨。部屋から出れない私にあの月が、あの花が窓越しからぼんやりとしか見 えない。この私も同じようなものだ。まるで陽炎のように、自分で自分が見えない。しかし、月には、花 には心がない。心を持つからこそその葛藤は耐えられない。どうせなら、無になってしまいたい。しかし、 その思いこそがすえに無ではなく、観測する自分と観測される自分が感じることになり、一つにはなれ ない。私はそれが嫌なのだ。理屈ではない。ただ、嫌なのだ。なぜのか。それも分からない。嫌だいや 嫌だ嫌だ。自分を見ることが、自分を見られることが、それは結局見られたいと思う心なのだろうか。そ れとも、見られたくないと思う願いなのだろうか。そう、結局はそんなこと考えている自分は存在してい るということなのだ。それさえも微笑ましい。それさえも汚らわしい。この先のことなど考えたくはない。] 艶めく78月を抱く 淡い斑雲 この私も独り 薄れ逝く 五月雨の昊を朦朧と窓越しに視て 瞳を潤わす 私は私なのだろうか? 考える そう 肘をつき 眼を閉じて 吐息を顰め 艶めく月を抱く 淡い斑雲 そっと蘂79へと雪ぐ 霈のように この私も独り 翳り萎れる 逸そこのまま融けて 無空に消えたい

76 Questa parola viene normalmente letta come madaragumo, ma qui viene cantata come murakumo, una parola che indica un gruppo di nuvole.

77 Anche se scritta con i caratteri di ajisai, ortensia, la parola viene costantemente cantata come hana, fiore.

78 Cantato come “iromeku”.

79 Sebbene indichi più precisamente il pistillo di un fiore, nel testo il termine viene cantato come “hana”, fiore.

卍華鏡みたいな繰返す毎日に倦み 掌のうえの 気休めをまた口に含む 時は唯 明日を連れ 容赦無い 光を浴びせ 艶めく月を抱く 淡い斑雲 そっと蘂へと雪ぐ 霈のように この私も独り 翳り萎れる 逸そこのまま融けて 無空に消えたい 哀しくて、、、 もう、、、 苦しくて、、、 只管に 頭をかかえ眠る 何時からが過去なの? 何時からが未来? 現在此処に居るのは誰でしょう? 艶めく月を抱く 淡い斑雲 そっと蘂へと雪ぐ 霈のように この私も独り 翳り萎れる 逸そこのまま融けて 無空に消えたい あの皐月のように あの紫陽花のように 私も消えたい [しかし、時間というものは刹那連続である。誰にも編纂できない。ただ、ある。そういうものなのだ。時 間さえも「時間」という名前を付けられ、見えないのに、刻まれている。では、ものは、月は、花はそこに 存在しているのただから、何かを思っていなければならないことになる。見られている。見られている。 ただの偽りだ。自分を消すことは、自分を一つにすることは、自分をふさぐことは、できないのか。ただ、 時だけが過ぎていく。ただ、時が過ぎていくと思う自分がいる。輪廻。輪廻。輪廻。その先にあるもの、 それを覗くために、今はあるのなら、すぐにでも見たい。没。]80

80 “[FULL PV] Kagrra, - Tsuki ni Murakumo Hana ni Ame [tsuki no murakumo hana ni ame]”, in “Youtube”, 2014, https://www.youtube.com/watch?v=iBfbHAr5AtM, 03/10/2020; “MV Video Kagrra, - Tsuki ni Murakumo Hana ni Ame (tsuki ni murakumo hana ni ame; CLOUDS OVER THE MOON, RAIN ON THE FLOWERS)”, in “JpopAsia”, 2010,

https://www.jpopasia.com/kagrra/videos/3206/tsuki-ni-murakumo-hana-ni-ame-%E6%9C%88%E3%81 %AB%E6%96%91%E9%9B%B2-%E7%B4%AB%E9%99%BD%E8%8A%B1%E3%81%AB%E9%9B %A8-clouds-over-the-moon-rain-on-the-flowers/, 03/10/2020.

Kagrra, - Nuvole screziate sulla luna, pioggia sui fiori

[Nuvole screziate sulla luna, pioggia sui fiori. Io, che non riesco ad uscire dalla mia stanza, riesco a vedere quella luna, quei fiori, solo vagamente. Anche io sono così. Come se fossi un miraggio, io non riesco a vedere me stesso. Tuttavia, la luna e i fiori non hanno sentimenti. Proprio perché ho un cuore non riesco a sopportare questo dilemma. Anche se sembra impossibile, vorrei diventare Nulla. E tuttavia, questo stesso pensiero non è Nulla e il me stesso che osserva e il me stesso che viene osservato non diventano una cosa sola. Lo odio. Non è razionale. Solo, lo odio. Perché? Non capisco nemmeno questo. Lo odio, lo odio, lo odio. Il guardare me stesso, l’essere guardato, forse sono il mio desiderio di voler essere guardato? Oppure la richiesta di non essere guardato? Sì, in fin dei conti, il me stesso che pensa queste cose sta esistendo. Il fatto stesso è ironico. Il fatto stesso è disgustoso. Non voglio nemmeno pensare a ciò che mi aspetta d’ora in poi.]

Nuvole chiare e screziate avvolgono la sfavillante luna Anche questo me svanirà da solo

Guardo distrattamente dalla finestra il cielo di una pioggia di maggio E i miei occhi si riempiono di lacrime, io sono davvero io?

Ci rifletto su, sì, tenendomi il mento Chiudo gli occhi e sospiro

Nuvole chiare e screziate avvolgono la sfavillante luna Scroscia sui fiori come una fitta pioggia

Anche questo me sparirà da solo nell’ombra e avvizzirà

Vorrei sciogliermi velocemente così come sono e sparire nel Nulla.

Rimanendo costantemente incerto nei giorni che si susseguono come un caleidoscopio Ingoio ancora una volta il placebo sul palmo della mia mano

Il tempo porta solo con sé il domani Gettando su di me una luce senza perdono...

Nuvole chiare e screziate avvolgono la sfavillante luna Scroscia sui fiori come una fitta pioggia

Anche questo me sparirà da solo nell’ombra e avvizzirà

Vorrei sciogliermi velocemente così come sono e sparire nel Nulla. È così triste... non ce la faccio più... fa così male...

Da quando inizia il passato? Da quando il futuro?

Chi è colui che si trova qui in questo momento? Nuvole chiare e screziate avvolgono la sfavillante luna Scroscia sui fiori come una fitta pioggia

Anche questo me sparirà da solo nell’ombra e avvizzirà

Vorrei sciogliermi velocemente così come sono e sparire nel Nulla. Come quelle azalee, come quelle ortensie, vorrei sparire anche io

[Tuttavia, il tempo è una successione di istanti. Nessuno può misurarlo. Semplicemente, è. È così. Perfino il tempo viene chiamato “tempo” e, per quanto non lo si possa vedere, viene scandito in frazioni. Dunque, le cose, la luna, i fiori, esistono lì e quindi io non posso non pensare a qualcosa. Vengono visti. Essere visti. È solo una menzogna. Eliminare sé stessi, diventare uno con sé stessi, chiudere sé stessi non è possibile? Solo, il tempo scorre. Solo, esiste il me che pensa che il tempo scorra. Morte e rinascita. Morte e rinascita. Morte e rinascita. Ciò che mi aspetta, poiché lo intravedo, se esiste un presente, vorrei vederlo subito. Fine.]

Uscito nel 2010 sotto la PS Company, il singolo contenente questa canzone ha raggiunto la ventunesima posizione della classifica Oricon settimanale, rimanendo in classifica per tre settimane di fila. I Kagrra, sono stati l’unica band Visual-Kei che attinge a temi della tradizione giapponese ad ottenere risultati così positivi nel primo decennio degli anni ‘00; dopo il loro scioglimento e la morte del cantante nel 2011, il loro risultato verrà eguagliato solo dai Kiryū, unica band di questo genere che riesce ancora oggi a mantenersi stabile in queste posizioni in classifica.

Il titolo usa un’allegoria per descrivere i sentimenti del protagonista: come i fiori e la luna, coperti dalle nuvole e dalla pioggia scrosciante di maggio, si intravedono a malapena, il protagonista si ritrova incapace di elevarsi al di sopra dei suoi dubbi e rimane in un limbo in cui riesce a vedere sé stesso al di fuori di sé, ma non riesce a staccarsene. Pur vedendo l’illusione dell’esistenza, egli non riesce a liberarsene, soffrendo per questa sua incapacità e al contempo per la sua impossibilità di lasciarsi completamente trascinare dallo scorrere del tempo.

Il videoclip, con i suoi oltre nove minuti di durata, amplifica grandemente il messaggio del brano (di circa cinque minuti) aggiungendo all’inizio e alla fine le riprese di un monologo letto da Isshi, il cantante. Le riprese ci fanno identificare chiaramente due

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