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Organigramma del BNG

2.4 Il BNG tra alti e bass

2.4.2 Il BNG come forza di governo

Come già sottolineato nella trattazione della dimensione organizzativa del BNG, se durante gli anni Novanta il partito aveva sperimentato una progressiva affermazione elettorale ed un ampliamento della base sociale e della membership, le elezioni del 2001 rappresentavano un “estancamiento electoral” [Gomez Reino, 2009: 131]. Infatti, in tali elezioni, il BNG otteneva lo stesso risultato del PSOE, ponendo fine alle speranze di diventare una forza di governo. Come già sottolineato, tale “shock esterno” aveva comportato l’alterazione degli equilibri di potere interni e la sostituzione del leader storico. In seguito a tali modifiche, anche la strategia del partito sarebbe cambiata.

Infatti tra i motivi che venivano ritenuti all’origine della sostituzione di Beiras rientrava anche la strategia di dialogo che quest’ultimo aveva adottato nei confronti del PP. “La spiegazione data da Beiras riguardo a quest’episodio […] si concentrava sulla necessità di porre fine all’immobilismo oppositore imposto dai socialisti con l’unica intenzione di allontanare il BNG – dalla posizione di seconda forza – e farlo retrocedere alle posizioni elettorali del 1993 e di trasmettere un’immagine radicale del nazionalismo che frustrasse le laboriose e lunghe manovre di raggiungimento del centro politico” [Barreiro Rivas, 2008: 123]. Barreiro Rivas sottolinea che tale decisione di Beiras non fu mai accettata all’interno del partito, perché considerata come negativa per l’intero nazionalismo e vista come strumento per rafforzare il peso politico dello stesso portavoce, in opposizione alle prime perplessità espresse da alcuni militanti riguardo la rinnovazione del suo incarico [Barreiro Rivas, 2008: 123]. Proprio per queste ragioni, il nuovo portavoce aveva il compito di modificare la strategia al fine di condurre il BNG a ricoprire cariche di governo. Non a caso, Quintana avrebbe adottato una strategia volta al compromesso con il PSdeG-PSOE, necessaria per sconfiggere la lunga supremazia governativa del PP. Nel 2005, il BNG, nonostante l’ulteriore retrocessione elettorale, per la prima volta dalla sua nascita entrava a far parte, anche se in una posizione di minoranza, di una coalizione di governo con il partito socialista. Al BNG venivano affidate responsabilità ministeriali per gli Affari Rurali, la Cultura e lo Sport, la Casa, Eguaglianza e Benessere Sociale, Innovazione e Industria.

Il cambiamento di posizione e della struttura organizzativa lo conducevano ad un allontanamento della sua identità originaria. In questo periodo, infatti, non soltanto sarebbero state moderate le richieste legate alla questione territoriale, ma si sarebbe decisamente attenuata l’ispirazione ai principi di sinistra. Quintana sosteneva che il periodo della resistenza era giunto al termine e che il modo per raggiungere una maggiore affermazione politica e un’egemonia sociale era quello di praticare un nazionalismo che non fosse neutro, ma comunque più moderato [Quintana in Álvarez Pousa, Beramendi e López Facal, 2008: 33]. Proprio per queste ragioni il cosiddetto “quintanismo” sarebbe stato ben presto associato al concetto di “nacionalismo amable” [Álvarez Pousa, Beramendi e López Facal, 2008: 33]. La dimostrazione di quanto appena affermato si può ricavare dal fallimentare processo di riforma dello Statuto della Galizia, nella modificazione del concetto stesso di nazione e nello spostamento da parte del partito dell’attenzione su altre tematiche politiche.

Per quanto riguarda il progetto di riforma dello Statuto è necessario sottolineare che inizialmente l’accordo di governo, realizzato con il PSdG nel 2005, comprendeva la richiesta da parte del BNG della riforma dello Statuto della Galizia e del riconoscimento della Galizia come nazione. Nell’accordo di governo si stabiliva che: “il PSdG e il BNG riconoscono il carattere nazionale della Galizia entro uno Stato che avanza verso una configurazione plurinazionale, pluriculturale e plurilingue. Entrambe le forze politiche si impegnano a realizzare uno Statuto che ampli e assicuri i diritti e le libertà della cittadinanza galiziana, che stabilisca una struttura istituzionale più democratica ed efficace, che contribuisca al rafforzamento dell’identità culturale e linguistica del paese, che ci doti di un quadro di competenze coerente e garantito […] lo Statuto della Galizia avrà il maggior livello possibile di sviluppo di autogoverno come corrisponde ad una nazionalità storica così riconosciuta dentro e fuori il nostro territorio” [PSdG-PSOE e BNG, 2005: 11-12]. Sulla base dell’accordo di governo realizzato, nel settembre del 2005, il BNG, ispirandosi alla proposta di Statuto avanzata in Catalogna, presentava il proprio modello di riforma [Gomez Reino, 2009: 138]. Tuttavia, come ricorda Gomez Reino [2009, 138], il BNG durante gli anni di governo avrebbe assunto una posizione sempre più incline al compromesso e più lontana dalle richieste iniziali relative all’autonomia. Esso avrebbe assunto un atteggiamento sempre più pragmatico, che limitava le aspirazioni iniziali, fino a proporre soluzioni negoziate e riduttive dello Statuto della Galizia [Elias 2009, 547]. Il secondo esempio emblematico è poi rappresentato dal concetto stesso di nazione che veniva ridefinito attraverso il richiamo a tre elementi: la tradizione, il sentimento e il Parlamento. Esso, inoltre, comprendeva anche il concetto di nacionalidad historica, così come definito dalla Costituzione spagnola [Gomez Reino, 2009: 138]. È evidente che rispetto al passato, il nazionalismo subiva una drastica moderazione, finalizzata al riconoscimento del progetto del BNG da parte statale. Quintana giustificava il basso profilo della proposta statutaria con la necessità di trovare il supporto delle altre forze politiche galiziane e di ottenere l’inserimento dello Statuto nella Costituzione spagnola [Gomez Reino 2009, 138]. Il processo di approvazione della proposta di riforma del BNG si sarebbe comunque arenato. Il partito avrebbe poi attribuito le responsabilità della mancata approvazione sia al PSdeG che all’opposizione del PP. Il fallimento del progetto territoriale avrebbe condotto il BNG a concentrarsi su altre aree del policy-making, come l’agricoltura, la pesca o l’industria. Nonostante ciò il suo operato anche in queste aree sarebbe stato ritenuto poco soddisfacente [Elias, 2009: 547].

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