Organigramma del BNG
2.3.2 L’ampliamento della membership e l’istituzionalizzazione
È a partire dalla metà degli anni Ottanta che il BNG, tramite alcune trasformazioni interne, avrebbe raggiunto un livello superiore di istituzionalizzazione. Secondo Huntington “l’istituzionalizzazione è il processo tramite il quale le organizzazioni e le procedure acquisiscono valore e stabilità” [Huntington, 1968: 12]. In particolare, è possibile identificare quattro dimensioni dell’istituzionalizzazione: adattabilità, complessità, autonomia e coerenza. L’adattabilità indica il grado di longevità del partito e la sua capacità di sopravvivere anche successivamente alla sostituzione dei leader originari e alle trasformazioni funzionali; la complessità, invece, si riferisce all’articolazione di sub-unità all’interno del partito; l’autonomia coincide con la differenziazione rispetto ad altri gruppi sociali; infine la coerenza si riferisce al livello di accettazione interna riguardo ai confini funzionali e ai meccanismi di risoluzione di eventuali dispute interne all’organizzazione [Huntington, 1968].
Panebianco, invece, definisce l’istituzionalizzazione come quel processo attraverso il quale “l’organizzazione perde a poco a poco il carattere di strumento valutato non per se stesso ma solo in vista degli scopi organizzativi: acquista valore in sé, gli scopi sono incorporati nella organizzazione, diventando inseparabili e spesso indistinguibili da essa” [Panebianco, 1982: 111]. Affinché ciò avvenga è necessario “lo sviluppo di interessi al mantenimento dell’organizzazione”, nonché quello di “lealtà organizzative diffuse”. Entrambi i processi necessitano della produzione e della distribuzione rispettivamente di incentivi selettivi, rivolti soltanto ad alcuni membri dell’organizzazione, e di incentivi collettivi o di identità, diretti sia ai membri interni che all’elettorato esterno. Infine, il livello di istituzionalizzazione, secondo Panebianco, può essere misurato lungo due dimensioni: “il grado di autonomia dall’ambiente che l’organizzazione ha sviluppato” e “il grado di sistemicità, di interdipendenza tra le diverse parti dell’organizzazione” [Panebianco, 1982: 114].
La differenza tra le due teorizzazioni riguardanti l’istituzionalizzazione è molto sottile. Infatti, entrambi gli autori riconoscono l’importanza dell’autonomia, inoltre, il concetto di sistemicità di Panebianco corrisponde alla combinazione dei concetti di coerenza e complessità introdotti da Huntington. L’unica differenza risiede nella dimensione dell’adattabilità, che, secondo Panebianco, non è necessariamente vincolante per il
raggiungimento di un’istituzione forte [Panebianco, 1982: 110-126]. È necessario sottolineare che il processo di istituzionalizzazione è strettamente legato al modello di formazione originario. Pertanto un partito che nasce per diffusione territoriale difficilmente darà vita ad un’istituzione forte, in quanto l’esistenza di precedenti élites locali determina la necessità di ricorrere a vari compromessi, impedendo la concentrazione del potere [Panebianco, 1982: 127].
Sulla base di tali approcci teorici è possibile analizzare l’evoluzione della struttura organizzativa del BNG. Due fattori principali segnano l’inizio del processo di istituzionalizzazione: la definizione di una leadership e l’introduzione di meccanismi interni volti ad una maggiore strutturazione delle varie componenti interne.
In primo luogo, il processo di formazione del BNG, essendo avvenuto per diffusione territoriale, implicava molteplici difficoltà nell’individuazione di un leader, capace di rappresentare l’intera ed eterogenea organizzazione. Pertanto un primo elemento che simboleggia l’inizio di un processo di istituzionalizzazione è la nomina nel 1989 di Xosé Manuel Beiras come portavoce nazionale dell’organizzazione. Quest’ultimo avrebbe ricoperto tale posizione in maniera incontrastata fino al 2001. Egli aveva aderito alla nascita del progetto frontista come indipendente e nel 1985 era stato eletto come unico deputato del BNG nel Parlamento Galiziano. Abilmente aveva utilizzato tale posizione, per acquisire una crescente visibilità sia rispetto agli altri leader, che di fronte all’elettorato. In particolare, Xosé Manuel Beiras aveva una serie di qualità e caratteristiche che gli avrebbero permesso di personalizzare e rafforzare l’immagine dell’intero BNG. Infatti, era cattedratico di Economia e un intellettuale di prestigio che, grazie anche ad una forte personalità carismatica, riusciva a formulare e trasmettere un discorso nazionalista, basato su principi marxisti, capace di rappresentare in maniera coerente le varie anime dell’organizzazione e le istanze di ampi settori sociali. La sua figura carismatica e l’abilità oratoria gli consentivano di personalizzare la leadership e conseguentemente di essere identificato dall’elettorato e dagli avversari politici come il principale referente del BNG. Tutto questo ricopriva un’importanza simbolica nel processo di trasformazione del partito, in quanto, come sottolinea Janda [1980 cit. in Harmel, 2005], la formazione della leadership, seguita poi dalla sua chiara individuazione e da procedure di ricambio, garantisce il rafforzamento del livello di legittimazione e strutturazione dell’organizzazione partitica.
In secondo luogo, come già anticipato in precedenza, inizialmente il BNG non era riuscito ad assorbire tutte le formazioni nazionaliste in quanto il nazionalismo e l’ideologia cui si ispirava avevano caratteri escludenti e radicali. Soltanto a partire dal
1989, in seguito alla moderazione ideologica e all’adozione di una logica competitiva, il partito ampliava la sua membership, giungendo ad includere partiti e movimenti anche di centro e di destra.
Il primo ulteriore allargamento dell’organizzazione e l’inclusione di altri gruppi nazionalisti avveniva nel 1989, quando il BNG si trasformava nel principale partito nazionalista per peso elettorale. Il secondo allargamento, invece, è collocabile nel periodo tra il 1991 e il 1994, quando il BNG diventava l’unico partito nazionalista ad avere rappresentanza parlamentare.
L’inclusione all’interno del fronte di altre organizzazioni risultava essere di fondamentale importanza. Infatti, sebbene il BNG continuasse a rimanere una forza politica di sinistra, era riuscito ad inglobare al suo interno anche partiti e organizzazioni moderate e conservatrici di destra, giungendo ad unificare, per la prima volta nella storia della Galizia, il movimento politico nazionalista. Nel 1991 vi aderivano il partito conservatore PNG-PG, nel 1992 il partito della Esquerda Nacionalista (EN) guidato da Beiras, nel 1993 il collettivo comunista Inzar e nel 1994 il partito di sinistra moderata UG, guidato da Camilo Nogueira. A metà degli anni Novanta, il processo di ampliamento della formazione ombrello poteva definirsi concluso.
Tabella 2.1- Composizione e membership del BNG
Partito/Movim inclusione Anno Famiglia Partitica Origini Leadership Membership UPG 1982 Comunisti ANPG, BNPG Rodríguez P. 1000 Colectivo
Socialista 1981-1982 Socialisti PSG F. Trigo (100+1975) PNG-PG 1991 Nazionalisti-Consevatori PG, CG, UG Rodríguez Peňa 130 (2000)
Esquerda
Nacionalista 1992 Socialisti Indipendenti- BNG Feixoo A.R. 300
Inzar 1993 Post-Comunisti MC,LCR X.Vega 100
UG 1994 Nazionalisti di Sinistra PSG-EG, CG Nogueira C.
1130 (momento di inclusione) + CG Fonte: Gomez-Reino, 2006: 186
Una volta raggiunto l’obiettivo principale di unificare il nazionalismo all’interno del fronte, l’attenzione si spostava principalmente sul mantenimento e il rafforzamento dell’organizzazione stessa, che doveva affrontare una crescente complessità interna e nuove responsabilità politiche, dovute all’espansione elettorale. Proprio per queste ragioni, secondo Barreiro Rivas [2003, 221], durante gli anni Novanta, sarebbero stati introdotti alcuni cambiamenti interni volti a modificare l’organizzazione verso un modello maggiormente centralistico. Infatti, si sarebbe realizzato un adattamento organico basato sulla più chiara definizione di un sistema di decisioni, tendente ad un tipo di rappresentanza non più collettiva quanto piuttosto personalizzata e orientato alla semplificazione delle procedure di controllo e di gestione dell’intero fronte e maggiormente adatto ad un’attività operativa confacente con la nuova struttura elettorale galiziana. Alcune modifiche strutturali erano state introdotte già nel 1989, quando, durante la IV Assemblea, veniva rimodellata la struttura rappresentativa attraverso la previsione di ventuno circoscrizioni territoriali e di una circoscrizione relativa all’emigrazione. Tuttavia tali cambiamenti sarebbero diventati maggiormente visibili, attraverso la loro formalizzazione durante la VII Assemblea del 1995. In tale occasione si introduceva un criterio di adesione individuale al BNG. Inoltre, si specificavano le funzioni dell’Assemblea Nazionale e del Consiglio Esecutivo, ai quali venivano affiancati nuovi organi. All’Assemblea Nazionale era riconosciuto il ruolo di approvazione e di modificazione dei programmi e degli statuti del BNG. Un cambiamento di fondamentale importanza che simboleggiava l’inizio della maggiore strutturazione del fronte era rappresentato dalle modalità di convocazione dell’Assemblea Nazionale. Quest’ultima aveva sempre ricoperto un ruolo fondamentale all’interno del BNG, in quanto emblema della natura plurale ed egualitaria del fronte e simbolo della partecipazione diretta. L’introduzione della possibilità di convocarla per delegazione costituiva una “regressione della filosofia assemblearia” [Barreiro Rivas, 2003: 223].
Il Consiglio Nazionale, invece, aveva il compito di approvazione delle liste elettorali di ambito nazionale, della ratificazione delle liste proposte dalle Assemblee circoscrizionali, della scelta dei deputati provinciali e dell’ammissione di nuovi soggetti politici all’interno del fronte. Il Consiglio Nazionale Permanente, invece, aveva un carattere esecutivo e si organizzava per aree tematiche. All’interno di esso veniva formalizzata la figura del Portavoce Nazionale e l’organo di Responsabilità dell’Organizzazione, all’interno del quale iniziava a configurarsi una rappresentanza
individualizzata. Tale struttura del Consiglio Nazionale Permanente era riprodotta anche a livello circoscrizionale. Sulla base di tale schema organizzativo si prevedeva la possibilità di un ulteriore articolazione della struttura anche a livello locale. La Commissione di Conflitti, fino ad allora esistente, veniva soppressa a favore di un meccanismo di controllo e sanzione di tipo gerarchico affidato ai Consigli. Infine, si introduceva una Commissione di Garanzia con il compito di vigilare sul rispetto delle norme e dei principi alla base del partito [Barreiro Rivas, 2003: 216-218].
Figura 2.2 - Organigramma del BNG- VII Assemblea 1995 Assemblea Nazionale Consiglio Nazionale C. N. Permanente Commissione di Garanzia Portavoce Naz. BNG Responsabile Nazionale di Area (14) Assemblea Circoscrizionale Consiglio Circoscrizionale
C.C. Permanente Circoscrizionale di Responsabile
Area (12) Assemblea Locale
Consiglio Locale
C. L. Permanente Responsabile Locale di Area (12)
Fonte: Estatutos da VII Asemblea do BNG in Barreiro Rivas, 2003: 219
Le trasformazioni avvenute all’interno dell’organizzazione favorivano un rafforzamento dell’istituzionalizzazione in due direzioni. In primo luogo, una volta completato il processo di ampliamento agli altri partiti e collettivi nazionalisti, venivano definiti con maggiore precisione i confini dell’organizzazione. In secondo luogo, i cambiamenti interni ne rafforzavano il livello di complessità e sistemicità. Infine, la presenza di un leader garantiva una personalizzazione dell’organizzazione, che sembrava assumere una struttura maggiormente gerarchica.
Effettivamente i cambiamenti introdotti facevano parte di un obiettivo strategico, teoricamente formulato, che coincideva con quello della definizione di un cammino politico proprio del BNG, inteso come forza politica autonoma e non come somma delle sue parti [Beiras in Fernan Vello e Pillado Mayor, 1996 :10]. Tuttavia tale obiettivo si scontrava con la tendenza opposta, costituita dalla volontà di mantenere e di ampliare il pluralismo e la democrazia interna, riconoscendo un ruolo a ciascuna forza politica interna. È evidente, anche in questo caso, una contrapposizione tra una logica volta all’adattamento della struttura organizzativa all’ambiente esterno, necessaria per mantenere un’organizzazione che aveva accresciuto le proprie dimensioni e che aveva iniziato a ricoprire ruoli istituzionali, e il tentativo di mantenere l’identità e i tratti originari, basati sulla flessibilità delle strutture organizzative, simbolo della democrazia e della pluralità interna.
Proprio per questa ragione, nonostante i cambiamenti introdotti, ancora a metà degli anni Novanta il BNG continuava ad essere un’organizzazione con un livello di istituzionalizzazione molto debole. Le ragioni di tale affermazione sono diverse. In primo luogo, il potere all’interno dell’organizzazione non era concentrato, bensì ancora diffuso. Infatti, nonostante le capacità oratorie e l’attrazione pubblica che si ritrovano in Beiras, non è possibile avvicinarlo alla figura di un leader carismatico, tipico di molti partiti nazionalisti sub-statali [De Winter 1998: 222]. Infatti, il leader carismatico è contemporaneamente “creatore e predicatore” [Harmel e Svaasand, 1993], ovvero è colui che si occupa della definizione e dell’interpretazione degli obiettivi del partito, nonché dell’individuazione della base sociale di riferimento. Nel caso del BNG, sicuramente Beiras aveva le doti comunicative del leader carismatico e certamente contribuiva alla definizione della dottrina nazionalista, tuttavia non ebbe mai il potere di esercitare un controllo sull’organizzazione [Gomez Reino, 2009: 132]. Infatti, secondo molti studiosi, Beiras aveva soltanto il ruolo di fornire un’immagine al partito. Per questa ragione, non si può parlare di una leadership monocratica. Tuttavia, se Beiras non era il leader indiscusso è anche vero che esisteva all’interno del partito una coalizione dominante. Quest’ultima, grazie alle trasformazioni organizzative, assumeva un ruolo maggiormente rilevante rispetto al passato, in quanto le sue funzioni venivano formalizzate, attraverso l’attribuzione individuale di aree di responsabilità. Inoltre, essa aveva mostrato un elevato livello di stabilità non soltanto nel suo nucleo originario, ma anche della sua composizione parlamentare. Non a caso l’UPG continuava ad esercitare un ruolo egemonico al suo interno e su tutta l’organizzazione. Per questa ragione si
potrebbero riconoscere alcuni caratteri di un’istituzione forte. Tuttavia, è necessario ricordare che la coalizione dominante, in seguito ai diversi allargamenti, era diventata maggiormente plurale ed eterogenea. Infatti i suoi membri avevano aderito in vista degli incentivi selettivi rappresentati dalla possibilità di entrare a far parte direttamente del Consiglio Nazionale. Il loro ingresso se da una parte favoriva la limitazione del potere dell’UPG, necessaria per un’emancipazione del BNG dalla sua tradizionale ed egemonica influenza, dall’altro accresceva la diversità interna, rendendo più difficile il raggiungimento di un’azione politica, basata su una visione unitaria e coerente. Pertanto, se era presente un discreto livello di stabilità, non si poteva certamente parlare di coesione.
Inoltre, affinché si possa parlare di un’istituzione forte è necessario che i membri che la costituiscono abbiano consolidato delle lealtà esclusive verso di essa. Ciò richiede che i gruppi interni siano scarsamente organizzati [Panebianco, 1982: 121]. Nel caso del BNG, i suoi membri appartenevano a vari partiti e collettivi interni. Tali partiti mantenevano la propria denominazione, la propria identità, la propria struttura organizzativa e il proprio leader. Non a caso, lo stesso Beiras, che ricopriva la carica di portavoce nazionale, era anche leader del partito della EN. Quest’ultimo, su iniziativa di Beiras, si era formato all’interno del BNG, raggruppando una serie di indipendenti, che in principio erano entrati a far parte del fronte individualmente. A tal riguardo, Beiras sosteneva che il ruolo del suo partito era quello di contribuire alla costruzione del progetto collettivo del BNG, favorendone un allargamento della sua base militante. Allo stesso tempo, però, sottolineava che chi avesse aderito tramite il partito della EN doveva essere consapevole del fatto che quest’ultimo, essendo un’organizzazione, era dotato di regole e organismi propri [Beiras in Fernan-Vello e Pillado Mayor, 1996: 12-13].
La persistente eterogeneità interna, incrementata con le varie adesioni, comportava inevitabilmente l’emergere di tensioni. Infatti, sebbene Beiras sostenesse che le relazioni tra le varie componenti politiche fossero espressione di una ‘dialettica’ interna, intesa come “tensione dinamica”, non poteva negare che all’interno del fronte persistessero “determinati punti tematici o determinati fuochi di frizione” che dovevano essere superati [Beiras in Fernan-Vello e Pillado Mayor, 1996: 18-19].
Per queste ragioni è possibile sostenere che il BNG, ancora alla fine degli anni Novanta del XX secolo, mostrava un debole livello di istituzionalizzazione.