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Organigramma del BNG

1979 1984 1989 Federazione Union

4.2 Lo Scottish National Party: origini e identità

Nella prima sezione di questo capitolo sono stati individuati i fattori culturali, sociali ed istituzionali alla base dell’origine del conflitto centro-periferia tra la Scozia e il resto della Gran Bretagna. Inoltre sono stati esaminati i principali caratteri del movimento nazionalista scozzese.

A questo punto è necessario dirigere l’attenzione sul partito dello Scottish National Party (SNP), che rappresenta il principale interprete del nazionalismo politico e moderno scozzese.

Come negli altri due casi di studio, anche per l’SNP verrà svolta un’analisi di tipo organizzativo in prospettiva diacronica. Inoltre, anche in questo caso, si manterrà il medesimo quadro teorico di riferimento. Pertanto, si proporrà l’analisi dell’SNP con riferimento alle tre dimensioni fondamentali dei partiti: identità (o cultura) politica, organizzazione e strategia.

Per le ragioni spiegate in precedenza, l’identità verrà quindi intesa come l’insieme del modello originario del partito e della sua ideologia.

L’organizzazione verrà studiata sotto il profilo della sua struttura, composta dalla configurazione organizzativa e dalla leadership.

Infine, la strategia del partito sarà esaminata in relazione agli scopi (offices, votes, policy) e alle due logiche d’identità e di competizione.

Partendo da questo modello teorico, si proverà a far emergere le caratteristiche principali dell’SNP, sin dalla sua formazione e lungo il corso di tutta la sua evoluzione, mettendole in relazione con il contesto istituzionale di riferimento. In relazione a quest’ultimo elemento si è già avuto modo di sottolineare come per i partiti nazionalisti sub-statali il contesto istituzionale e politico principale sia rappresentato dall’arena sub- statale. Nel caso dell’SNP, fino alla riforma territoriale del 1998, il contesto di riferimento considerato sarà quello di ambito statale.

4.2.1 Il processo di formazione e il modello originario dell’SNP

In maniera simile ai due casi esaminati in precedenza, anche l’SNP nasce attraverso un processo di formazione per diffusione territoriale. Come già sottolineato, questo processo implica l’aggregazione di diversi gruppi o organizzazioni preesistenti in un unico partito. Al contrario di quanto avviene nella formazione per penetrazione territoriale, in questo caso, nella fase originaria non si ritrova un unico centro di potere, bensì una pluralità di élites locali a capo delle rispettive organizzazioni [Panebianco, 1982].

L’SNP nasceva, infatti, dall’associazione dei due partiti nazionalisti sub-statali preesistenti, ovvero l’NSP e lo Scottish Party. Come anticipato in precedenza, essi avevano orientamenti ideologici contrapposti, perseguivano obiettivi costituzionali divergenti e avevano origini e composizioni sociali differenti.

L’NSP apparteneva al centro-sinistra, era favorevole all’indipendenza e aveva una base sociale molto radicale con esperienza di attiva militanza, mentre lo Scottish Party era di ispirazione ideologica di centro-destra, aspirava al raggiungimento di una forma di autogoverno molto limitata nei poteri ed era composto prevalentemente da membri moderati, che, spesso, ricoprivano cariche pubbliche [Melucci e Diani, 1992: 77]. La ragione principale che aveva condotto all’associazione dei due partiti, già di per sé molto compositi al loro interno, era quella di “promuovere l’auto-governo Scozzese attraverso l’arena elettorale” [Lynch, 2002: 7].

Il modello di formazione originario e la differenza ideologica e di composizione tra i due partiti, avrebbero influenzato la natura dell’identità, dell’organizzazione e della strategia del partito, nonché il suo successivo processo di istituzionalizzazione. L’SNP, infatti, almeno fino agli anni Sessanta, sarebbe stato poco più che un movimento politico, attraversato da frequenti scissioni e caratterizzato dalla mancanza di una posizione ideologica chiara, di contenuti politici precisi, e di un’organizzazione stabile. Dal punto di vista organizzativo, l’SNP si strutturava su due livelli: il primo coincidente con l’unità centrale del partito ed il secondo, invece, costituito dalle diverse sezioni locali (branches). A livello superiore erano previsti un Consiglio Esecutivo, un Consiglio Nazionale e la sede centrale del partito (Headquarter). Il livello inferiore, invece, si articolava in sezioni o gruppi locali, distribuiti territorialmente. Nonostante l’apparente centralismo della configurazione organizzativa, le sezioni locali avrebbero, invece, sin dal principio, ricoperto una funzione fondamentale nella vita del partito [Lynch, 2002: 11]. Coerentemente col suo modello di formazione, infatti, il potere era distribuito in maniera decentralizzata.

Tuttavia almeno tre elementi indicavano come l’SNP fosse inizialmente più simile ad un movimento politico o ad un gruppo di pressione [Lynch, 2002] che ad un partito. In primo luogo la membership era ristretta e conseguentemente anche il numero e l’ampiezza delle sezioni locali distribuite territorialmente erano limitati. Inoltre, anche a livello centrale, il partito era essenzialmente guidato da poche persone, che ricoprivano alcune cariche, come quella di Presidente, del Chairman, del Segretario Nazionale e del Tesoriere Nazionale. Sempre a livello direzionale vi erano altri membri che, però,

avevano scarsi poteri concreti e svolgevano più che altro dei ruoli formali [Lynch, 2002: 11].

In secondo luogo, era assente un criterio di esclusività che regolasse i legami di adesione al partito. Proprio per questa ragione, molti membri, non soltanto ordinari, ma anche appartenenti alla coalizione dominante, facevano parte anche di altre organizzazioni e partiti. Il caso più eclatante era stato proprio quello del Presidente del partito, il Duca di Montrose, che, in seguito alle elezioni del 1935, aveva deciso di entrare nella Camera dei Lord come membro del gruppo dei Liberali anziché come rappresentante dell’SNP. Quest’avvenimento mostrava chiaramente la debolezza delle “lealtà organizzative”, che legavano al partito non soltanto i membri ordinari, ma anche gli stessi esponenti della leadership [Panebianco, 1982: 38].

Infine, secondo Panebianco “[…] i partiti – al pari di qualsiasi altra organizzazione – si distinguono per lo specifico ambiente in cui svolgono una specifica attività. Quali che siano le altre possibili arene che hanno in comune con le altre organizzazioni, soltanto i partiti operano nella arena elettorale, competono per i voti. Ciò consente di distinguere i partiti per un’attività (collegata ad uno specifico ambiente) che non condividono con nessun altro tipo di organizzazione lasciando impregiudicato il problema degli eventuali scopi (dal momento che una stessa attività può avere scopi differenti)” [Panebianco, 1982: 29-30]. L’SNP, effettivamente, si proponeva di agire come un partito politico e pertanto di essere interprete delle istanze nazionaliste esclusivamente attraverso la rappresentanza e la partecipazione alle competizioni elettorali. Tuttavia, in seguito alle prime difficoltà, emerse in occasione delle elezioni del 1935, non erano mancate scelte opposte di alcuni membri della leadership. In particolare, MacCormick, esponente molto visibile della leadership e proveniente dal precedente NPS, aveva adottato una duplice strategia, totalmente contraria agli sforzi che l’SNP stava sostenendo per crescere come partito indipendente. Egli inizialmente tentò di raggiungere accordi con il Liberal Party e successivamente aveva proposto la trasformazione dell’SNP in un’organizzazione intra-partitica simile alla precedente SHRA [Lynch 2002, 51].

L’assenza di una posizione condivisa all’interno della leadership riguardo alle modalità di azione dell’SNP, oltre che naturalmente rispetto agli obiettivi costituzionali e all’ideologia, aveva reso il mantenimento della coesione e soprattutto del coordinamento tra i diversi gruppi interni un’operazione molto complessa.

Le difficoltà interne, derivanti dall’impossibilità di raggiungere un politica di compromesso, sarebbero emerse ben presto. Infatti, nel 1942 MacCormick e i suoi sostenitori abbandonavano l’SNP al fine di dar vita alla Scottish Convention,

un’organizzazione la cui attività era finalizzata a proporre l’istituzione di un Parlamento Scozzese attraverso il coinvolgimento di altri partiti e organizzazioni. Questa scissione costituiva il punto di inizio del vero sviluppo del partito, in quanto si avviava un processo di rinnovamento della sua identità e di strutturazione della sua organizzazione. In primo luogo, come sarà esposto meglio successivamente, l’SNP precisava finalmente il suo obiettivo costituzionale, che da allora e in tutti gli anni successivi sarebbe coinciso con il perseguimento dell’indipendenza della Scozia. Inoltre, si formava una nuova coalizione dominante, unita nel condividere la strategia basata sulla competizione elettorale. Infine, si iniziava un percorso di ampliamento della struttura organizzativa del partito.

Allo stesso tempo, però, la scissione del gruppo guidato da MacCormick rappresentava un ostacolo nel processo di affermazione dell’SNP, in quanto ne riduceva la membership e dava vita ad una forza politica nazionalista opposta. Questo avveniva in coincidenza di un periodo di marginalizzazione della “questione Nazionalista” [Finaly, 2009: 27]. Infatti, non bisogna dimenticare che, durante gli anni di intensificazione del secondo conflitto mondiale, il numero di iscritti all’SNP era nettamente diminuito. Inoltre, nel secondo dopo-guerra, all’interno del dibattito politico in Gran Bretagna avrebbero prevalso problemi di tipo economico e sociale, cui il governo avrebbe risposto con una politica intervenzionista. Proprio per queste ragioni, alla fine degli anni Quaranta, l’SNP si ritrovava ridotto ad “un pugno di militanti su posizioni di nazionalismo intransigente” [Melucci e Diani, 1992: 77].

Il processo di affermazione del partito si sarebbe dimostrato più difficile di quanto previsto. Infatti, durante gli anni Cinquanta, accanto all’organizzazione di MacCormick sarebbero nati altri due gruppi contrapposti all’SNP. Il primo era rappresentato dalla Covenant Association, che traeva origine direttamente dalla Scottish Convention, e che proponeva una petizione popolare per l’ottenimento della Home Rule. Essa avrebbe ricevuto un grande sostegno popolare. Il secondo, invece, era il cosiddetto 55 Group, nato direttamente dall’SNP e formato da giovani e radicali militanti, insoddisfatti dei risultati elettorali dell’SNP.

Di fronte alle difficoltà interne ed esterne, l’SNP tentava di elaborare un progetto politico più articolato e di giungere ad una maggiore strutturazione dell’organizzazione. Ancora fino alla fine degli anni Cinquanta, però, “l’SNP era un’organizzazione minoritaria all’interno del movimento Nazionale, raramente prominente nella vita politica” [Lynch 2002, 8]. Soltanto “dall’inizio degli anni Sessanta in avanti, le caratteristiche di ‘partito’ dell’SNP crebbero notevolmente”. A partire da quegli anni,

esso, infatti, sarebbe diventato una forza politica visibile in tutta la Scozia, con politiche e obiettivi precisi, sempre più distante dal modello di movimento politico [Lynch, 2002: 8].

C’è da dire, però, che anche prima che si affermasse propriamente come partito, l’SNP aveva cominciato a delineare, soprattutto nel confronto con le altre organizzazioni del movimento nazionalista, dei caratteri peculiari del suo modello originario, che sarebbero rimasti alla base della sua successiva evoluzione. In primo luogo, essendosi formato attraverso un processo di diffusione territoriale e avendo conseguentemente adottato una struttura federale e decentrata, i criteri che, sin dal principio, orientavano la sua organizzazione erano quello della distribuzione del potere, della democrazia e della partecipazione interna.

In secondo luogo, sin dal 1942, l’obiettivo dell’indipendenza era diventato la sua principale ragione d’essere e il suo tratto distintivo rispetto alle altre organizzazioni nazionaliste.

Figura 4.1- Il processo di formazione dell’SNP

Scottish National Party (1934) Scottish Convention 1942:  John MacCormick Scottish National  Assembly (1945‐1948) National Covenant Association Scottish Party 1932‐1934 Scottish National  Movement 1926‐28: Lewis  Spence Scottish Home Rule Association 1918‐28: Roland Muirhead Glascow University Scottish Nationalist Association. John  Mac Cormick National Party of Scotland  1928‐34 Scots National  League: Tom  Gibson Scottish National Party (attuale) National Party of Scotland 1955 Scottish National  Congress 1955:  Roland Muirehead Fonte: Lynch, 2002:6

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