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Organigramma del BNG

2.4 Il BNG tra alti e bass

2.4.3 Dal governo all’opposizione: strategie per la costruzione di un partito di massa?

Lo scarso rendimento politico del BNG durante l’esperienza governativa e la percezione di un suo irreversibile allontanamento dalle origini hanno determinato un chiaro declino del partito in termini elettorali. Infatti, nelle ultime elezioni regionali del 2009, il BNG da partito di governo si è trasformato nuovamente nella seconda forza di opposizione all’interno del Parlamento della Galizia. Secondo Janda, la perdita di voti alle elezioni è uno dei principali fattori esterni che conduce alla trasformazione organizzativa dei partiti [Janda, 1990 cit. in Harmel, 2005: 126]. Effettivamente, come nel 2001, anche quest’ultima disfatta elettorale ha funzionato come stimolo per l’introduzione di nuovi cambiamenti interni. Ancora una volta il BNG ha modificato una componente della propria configurazione strutturale, ovvero la leadership, e ristabilito un nuovo equilibrio di potere tra le sue fazioni interne. Come evidenziato in precedenza, infatti, Quintana, dopo il fallimento dell’esperienza governativa, è stato sostituito da Guillerme Vázquez, esponente della corrente degli indipendenti.

Come conseguenza della crisi elettorale del 2009, oltre alla leadership, sono state gettate le basi per la riorganizzazione generale del partito e per l’introduzione di una nuova strategia politica. Uno dei motivi individuati dal partito come determinante la perdita del supporto elettorale e di conseguenza delle posizioni di potere è stato quello del divario venutosi a creare tra i rappresentanti eletti e l’esecutivo del partito e la base militante. In altre parole, la causa principale della sconfitta è stata attribuita alla crescente distanza tra il party in central office e in public office e il party on the ground [Katz e Mair cit, in Raniolo, 2006b: 24-25]. La soluzione proposta è stata allora quella di portare avanti un processo di penetrazione sociale, volto all’ampliamento della base sociale e alla costruzione di legami con le organizzazioni e i movimenti. Nell’Assemblea si è sostenuto, infatti, che: “l’esperienza di governo ci obbliga a lavorare a favore di una migliore e più efficace relazione con le organizzazioni sociali del nazionalismo tessendo obiettivi e articolando strategie comuni. La relazione deve fondarsi su due principi complementari: l’autonomia e la relativa specializzazione di ciascuna organizzazione e dello stesso BNG nell’ambito che gli è proprio. La coscienza di far parte tutti del movimento nazionalista e di essere tutti corresponsabili del suo avanzamento sociale” [BNG, 2009c: 9]. In sostanza, l’obiettivo principale è quello di creare “un’organizzazione di massa” [BNG, 2009c: 8], dotata di organizzazioni complementari e soprattutto di una base militante attiva. Al fine di realizzarla, però, tre

condizioni sono ritenute necessarie. La prima è di tipo strettamente organizzativo e consiste nell’introduzione di “misure che permettano di raggiungere un corpo militante formato, informato, coerente e ben organizzato, con strutture territoriali e settoriali con funzionamento regolare, e con potere vincolante e incidenza nella rappresentazione istituzionale” [BNG, 2009c: 9]. La seconda, invece, concerne l’attività e il ruolo politico del partito. Essa consiste nella capacità del partito di porsi come “imprenditore etnico” [Tursan, 1998] e di svolgere una funzione pedagogica e didattica, al fine di rafforzare la coscienza nazionale. La terza, infine, riguarda la necessità di adottare una strategia all’interno dell’arena galiziana che gli permetta di proporsi, allo stesso tempo, come forza di opposizione e come alternativa di governo credibile. Questo tipo di strategia richiede a sua volta l’adozione di un tipo di nazionalismo il più possibile inclusivo e flessibile, capace di consentire la formazione di alleanze con le altre forze partitiche. Quest’ultimo punto è chiaramente espresso nei seguenti termini: “nonostante il fatto che il BNG e il PSOE rappresentiamo non soltanto due progetti politici distinti, ma anche due forme di concepire la Galizia e di attuazione politica, cercheremo accordi tattici nell’ambito istituzionale con il PSOE” [BNG, 2009c: 10].

I propositi espressi dal BNG durante l’ultima Assemblea sembrano condurre il partito verso un modello politico classico, molto vicino a quello di un partito di massa. Il modello “organizzativo di massa” [Sartori, 2005] o di “integrazione sociale” [Neumann, 1971] ha la necessità di sviluppare due particolari dimensioni: quella associativa e quella organizzativa. Da una parte, deve essere capace di consentire e di favorire la partecipazione degli iscritti, che sono la sua reale linfa vitale. A tal fine, deve essere in grado di distribuire incentivi di solidarietà e ideologici e di svolger una funzione pedagogica, finalizzata all’inclusione della sua base in un “microcosmo sociale e organizzativo (subcultura)” [Raniolo, 2006b: 39-40]. Allo stesso tempo, però, deve sviluppare un’organizzazione territorialmente e funzionalmente articolata, e distribuire incentivi selettivi, capaci di soddisfare e gratificare la leadership [Raniolo 2006b: 39]. Se compariamo il modello idealtipico di massa con i propositi espressi dal BNG, nella sua ultima Assemblea, ritroviamo una serie di elementi comuni. Infatti, come appena spiegato, il BNG si è orientato ad allargare la propria base sociale e ad ampliare la propria struttura associativa. Per questo motivo si propone di svolgere una funzione di educazione politica e di articolare la propria struttura, al fine di realizzare quello che sostanzialmente è il principale obiettivo dei partiti nazionalisti sub-statali, ovvero un

radicamento territoriale, che gli permetta di presentarsi, come il difensore e l’interprete dei diritti e delle aspirazioni della comunità sub-statale nazionale.

Infine uno dei principali dilemmi che si ritrovano ad affrontare i partiti di massa è dovuto alla “relazione tra il partito organizzazione (dei leader) e il partito associazione (degli iscritti)”, corrispondente al dilemma “efficienza vs democrazia” [Raniolo, 2006b: 40]. Nel caso del BNG questo dilemma non soltanto è previsto nel caso in cui si giunga realmente ad un’organizzazione simile, ma fa parte della sua storia politica, in quanto corrispondente al tradizionale conflitto tra la logica dell’identità e quella della competizione. Infatti, nell’Assemblea il partito si propone di raggiungere il maggiore livello possibile di unità, ma allo stesso tempo non può dimenticare le origini assemblearie e plurali, che costituiscono parte fondamentale della sua identità collettiva e che assicurano la lealtà dei suoi membri. Nel documento assembleario, il BNG, infatti, afferma che: “oggi più che mai dobbiamo sottolineare il valore dell’unità: senza quest’unità il nazionalismo non è concretizzabile come alternativa politica significativa in Galizia. […] La diversità ideologica, il pluralismo, è una realtà che ha la sua impronta nella concezione organizzativa del BNG, come un valore ineludibile, che deve essere accettato e rispettato. È necessario allo stesso modo far sì che prevalgano i concetti fondamentali in una organizzazione come la nostra, cioè, la prevalenza del collettivo sopra l’individuale, del plurale rispetto al singolare. Siamo una Organizzazione nella quale ci uniamo affinché tra tutti e tutte si riesca a far avanzare il progetto. […]. Dalla congiunzione equilibrata di questi principi dipende in buona sostanza la vitalità del BNG nel futuro immediato” [BNG, 2009c: 18].

Quelli appena analizzati sono gli obiettivi organizzativi e strategici, che il BNG, in occasione della sua ultima assemblea e come antidoto alla crisi elettorale, si è posto. Tuttavia ancora è presto per poter fare una previsione riguardo al modello organizzativo che il partito adotterà nei prossimi anni. Certo è che attualmente il BNG può essere definito come un partito nel senso classico del termine, ormai lontano dalla formazione ombrello originaria, ma con elementi ancora tipici di un’istituzione debole, come per esempio l’esistenza di fazioni e correnti interne. Inoltre, della radicalità del nazionalismo e dell’ideologia, tipici delle prime fasi di affermazione e sviluppo dell’organizzazione, sembra essere rimasto ben poco. Attualmente sembra che il BNG continui a seguire la strada della moderazione ideologica, al fine di ampliare la sua base sociale e di proporsi come alternativa credibile di governo. Nell’ultima Assemblea, infatti si è affermato che: “[I]l BNG, come organizzazione nazionalista rappresenta

un’alternativa di trasformazione socioeconomica, politica, culturale e linguistica della Galizia, consequenziale alla difesa del diritto di autodeterminazione. Come tale, il BNG aspira a rappresentare tutto l’ampio spettro sociale che possiede un certo significato di paese, facendo avanzare il movimento nazionalista in Galizia, nelle attuali circostanze, come forza di opposizione rispetto al PP. Allo stesso tempo aspira ad essere considerato, ogni volta in maniera più chiara, come unica possibilità di cambiamento reale positivo per la Galizia, da parte della maggioranza sociale” [BNG, 2009c: 8]. Allo stesso tempo non si può escludere che, ricoprendo una posizione relativamente marginale all’interno del Parlamento della Galizia, cercherà di differenziarsi, almeno su alcune issues, rispetto alle altre forze politiche.

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